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Citazioni Errate - T

Elenco di frasi false, citazioni errate o di dubbia attribuzione che circolano sul web e che cominciano con la lettera T. Se hai qualche precisazione da fare per migliorare questa sezione, oppure desideri segnalare una citazione che hai trovato sul web e sulla cui autenticità hai dei dubbi, contatta pure Aforismario. In fondo a questa pagina trovi il link all'elenco completo delle citazioni errate scovate da Aforismario sul web.
Dante, stelle, fiori e bambini
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. (Dante Alighieri?)

Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti.
In inglese: I fear the day when technology overlaps our humanity. It will be then that the world will have permanent ensuing generations of idiots.
Questa frase, abbastanza diffusa sul web, è attribuita ad Albert Einstein, ma non vi è alcuna prova che possa attestarlo. E' molto probabile che si tratti di una delle tante frasi a effetto attribuite allo scienziato per far colpo tra le masse di internauti, i quali credono vero tutto ciò che presumono detto da un autore famoso. Una curiosità: esiste un'altra citazione attribuita ad Einstein riguardante la tecnologia, ma di valenza più positiva, riportata nel libro curato di Alice Calaprice Pensieri di un uomo curioso (1996): "In caso di conflitto tra l'umanità e la tecnologia, vincerà l'umanità".

Tra vent'anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro, prendete con le vostre vele i venti. Esplorate, sognate, scoprite!
Questa esortazione ad agire è spesso attribuita (soprattutto in Italia) a Mark Twain, ma in realtà si tratta di una citazione dello scrittore statunitense H. Jackson Brown Jr., che l'ha scritta nel 1990 in P. S. I Love You: "Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn't do than by the ones you did. So throw off the bowlines, Sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover".

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Questa frase, molto diffusa su internet in lingua italiana, è attribuita nientemeno che a Dante Alighieri (nel momento in cui scriviamo [marzo 2013] è presente con questa attribuzione in tutti i principali siti di aforismi e citazioni ed è stata citata persino su Rai 3 nella trasmissione Sconosciuti del 27 marzo 2015). Purtroppo nessuno indica da quale opera sarebbe tratta questa citazione (forse perché non esiste?). Secondo quanto indicato su qualche sito [e rimarcato di recente persino nel programma televisivo Alive trasmesso su Rete 4 nel giugno del 2013] si tratterebbe di alcuni versi tratti dal Canto V, vv.74-75 del Paradiso. Strano che nessuno si sia mai preso la briga di controllare; eppure tutti abbiamo un libro della Divina Commedia in casa. Inutile dire che in tutta la cantica del Paradiso, anzi, in tutta la Commedia, non esistono simili versi (ai vv.74-75 indicati sul sito suddetto, corrispondono i celebri versi: "Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: / non siate come penna ad ogne vento, / e non crediate ch’ogne acqua vi lavi"; ma di stelle, fiori e bambini nemmeno l'ombra). La frase si trova in qualche sito anche in lingua inglese, sempre con attribuzione a Dante Alighieri: "Three are the things still left in paradise: stars, flowers and children". Della stessa frase esiste pure una versione ancora più "poetica": "Three things remain with us from paradise: stars at night, flowers during the day and the eyes of children" (Tre cose ci rimangono del paradiso: le stelle di notte, i fiori durante il giorno e gli occhi dei bambini). Per scrupolo, oltre alla Divina Commedia, abbiamo esaminato anche le opere "minori" di Dante (Convivio, Epistole, Monarchia, Questio de aqua et terra), ma non abbiamo trovato né un verso né una frase che si avvicinasse anche lontanamente alla citazione che gli viene attribuita. La nostra conclusione è che si tratta di un'enorme bufala; del resto, che Dante abbia scritto una frase così puerile e melensa (e per giunta in italiano moderno!) è difficile crederlo.

Tredici spunti per la vita.
Con questo titolo circolano su internet (in diverse lingue) 13 massime e consigli di vita del tipo: "Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta", oppure: "Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo", o ancora: "Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso" e così via. Tali massime sono attribuite allo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, e secondo alcuni si troverebbero nel suo celebre romanzo L'amore ai tempi del colera, ma basta esaminare il testo per rendersi conto che non è così. In realtà si tratta di frasi di autore (o autori) sconosciuti, attribuite a uno scrittore celebre per dargli maggior diffusione. Che tale eventualità non sia così insolita (come qualcuno potrebbe pensare), e che anzi sia una consuetudine, lo si può evincere dando un'occhiata alla quantità di citazioni errate  che circolano sul web individuate fino a oggi da Aforismario.

Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza.
Questa citazione, attribuita a Cesare Pavese, si è diffusa su internet probabilmente dopo che è stata citata su Wikiquote, che, a sua volta ha tratto la citazione dal libro di Vittorio Morero, Laicità al plurale (2002), il quale, a sua volta, cita dal filosofo francese André Comte-SponvillePetit traite des grandes vertus (1995). Nel libro di Vittorio Morero si dice che la frase è tratta dal "diario intimo" di Pavese, cioè Il mestiere di vivere; ma la citazione non è presente né in questo libro né in altri libri dello scrittore piemontese. La frase si è diffusa anche in lingua francese, e sempre con attribuzione a Pavese si trova non soltanto su internet, ma anche in diversi libri: "Tu seras aimé le jour où tu pourras montrer tes faiblesses sans que l'autre s'en serve pour affirmer sa force". In realtà la citazione, anche abbastanza nota, è del filosofo tedesco Theodor Adorno, che in Minima moralia (1951) scrive: "Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza". Ora, non ci crederete, ma a confermarlo è lo stesso André Comte-Sponville, il quale in un suo recente libro, Le sexe ni la mort (2012) scrive: "C'est peut—être, sur l'amour, la phrase la plus bouleversante que je connaisse. Dans Minima Moralia, Adorno écrit ceci: 'Tu seras aimé lorsque tu pourras montrer ta faiblesse sans que l'autre s'en serve pour affirmer sa force'. (Forse, è la frase più sconvolgente sull'amore che io conosco. In Minima Moralia, Adorno scrive: "Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza"). Insomma, sembra che l'equivoco sia nato da un'errata citazione del filosofo francese in un suo libro del 1995, poi corretta in un libro successivo del 2012, quando però ormai la frase si era ormai diffusa con l'attribuzione a Cesare Pavese invece che a Theodor Adorno.

Tutte le cose sono difficili prima di diventare facili.
In inglese: All things are difficult, before they are easy.
Questa frase è spesso attribuita a un certo John Norley, ma si tratta di un vecchio proverbio, tra l'altro già pubblicato nel 1732 nella celebre raccolta di proverbi di Thomas FullerGnomologia: Adagies and Proverbs. [Detto tra parentesi: volete diventare popolari sul web? Trovate qualche vecchio proverbio tra quelli meno comuni, e pubblicatelo come fosse un aforisma di vostra invenzione, il successo è assicurato!].

Tutti ti valutano per quello che appari. Pochi comprendono quel che tu sei.
Questa citazione che circola su vari siti web è una trasposizione della seguente frase di Niccolò Machiavelli, presente ne Il principe (1513): "Ognuno vede quel che tu pari; pochi sentono quel che tu sei".

Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male, è che gli uomini di bene non facciano nulla.
Questa nota citazione (anche nella forma: "Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione") è generalmente attribuita a Edmund Burke, ma la frase non risulta in nessuna delle sue opere né vi è qualche prova che l'abbia riferita in qualche suo discorso. L'attribuzione rimane incerta.

Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica.
Everything is energy and that's all there is to it. Match the frequency of the reality you want and you cannot help but get that reality. It can be no other way. This is not philosophy. This is physics.
Questa citazione è generalmente attribuita ad Albert Einstein, ma non esiste alcuna prova che questi l'abbia mai scritta o pronunciata.  Tra l'altro non appare nemmeno nella raccolta The Ultimate Quotable Einstein della Princeton University Press. La frase si trova, invece, alla fine di un articolo in stile New Age dello statunitense Darryl Anka (1951) dal titolo: Le idi di Marzo (The Ides of March, 1996).  Dunque la frase è attribuibile a quest'ultimo, ed è stata diffusa, come spesso accade, col nome di Einstein per darle maggior popolarità e autorevolezza. In questo, come in molti altri casi, il trucchetto si può dire riuscito. Per chi no lo sapesse, Darryl Anka (che ha iniziato la propria carriera come creatore di effetti speciali per il cinema di Hollywood) sostiene di comunicare, attraverso la trance-canalizzazione, con un'entità extraterrestre chiamata Bashar... [sic!]. Qui di seguito il brano finale dell'articolo: The Ides of March, channeling from Bashar by Darryl Anka dove è presente la frase (in corsivo nostro) che molti attribuiscono erroneamente ad Einstein: "When you understand the motivational reasons you have created in your mind, for why you choose to do what you do, why you choose to stay where you stay, why you choose to behave the way you behave, why you choose to be where you are, then you will understand how you can change the definition. By changing the definition you will change the feelings and the motivation concurrently, because everything is connected to the strongest definition, the strongest belief you have about what you think is possible in life. Once you change your definition your motivation is automatic in the direction of the strongest belief, the strongest definition. It's as simple as that. This is not philosophy! This is physics! Everything is energy and that's all there is to it. Match the frequency of the reality you want and you cannot help but get that reality. It can be no other way. This is physics". Anche in questo caso vale il nostro detto: "Qualunque frase priva di fonti bibliografiche certe, su internet la potrete trovare attribuita nel 99% dei casi a: Oscar Wilde, Jim Morrison o Albert Einstein − e per il restante 1% a un altro autore sbagliato". 

Tutto scorre.
Pánta rêi
Citazione comunemente attribuita a Eraclito, ma non presente in alcuno dei suoi frammenti che ci sono pervenuti. La frase potrebbe essere una trascrizione tendente a riassumere l'idea che emerge da alcuni frammenti di Eraclito, come, ad esempio, i seguenti: "A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove"; "Nello stesso fiume scendiamo e non scendiamo; siamo e non siamo". La frase è citata anche da Platone nel dialogo Cratilo (IV sec. a.e.c.), dove Socrate dice: "[...] questi, secondo il pensiero di Eraclito, pensarono che tutto scorre e niente rimane immobile".

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