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Frasi e aforismi di Pino Caruso

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più divertenti di Pino Caruso (Palermo 1934-2019) attore, scrittore, umorista e aforista italiano. La sua "Autobiografia sintetica" comincia così:
"Nasco improvvisamente a Palermo. Perché improvvisamente? Perché non me l’aspettavo, nessuno mi aveva avvertito. Vengo al mondo, quindi, a tradimento, di notte (i bambini nascono quasi sempre di notte: li pigliano nel sonno) il 12 ottobre dell’anno di grazia del 1934. Appena nato, è scoppiata la seconda guerra mondiale. Quasi che Hitler e Mussolini stessero aspettando me: “È nato?, “Sì”, “Allora possiamo cominciare". Pino Caruso da sempre coltiva un’autentica passione per la scrittura. Lo scrittore e l’attore, infatti, nascono e vivono insieme, ed entrambi sono il frutto, oltre che di un naturale talento, di uno studio e di una applicazione costanti. Sulla sua precoce vocazione per la recitazione ha scritto: "C'è sempre nella nostra infanzia qualche segno dell'attività cui ci dedicheremo da grandi. O almeno ci sembra. Spesso lo si scova di prepotenza, anche forzando il significato di un gesto, di una frase, di una monelleria, se non, addirittura, di un cattivo comportamento. Un segno, insomma, che si riscontra a posteriori, quando non serve più per una profezia; o se a qualcosa serve è al piacere di una memoria. Nella mia c'è, a tal proposito, un episodio. Avrò avuto otto o nove anni. Sono a scuola. La maestra chiede: "Chi di voi sa in che anno Giulio Cesare varcò il Rubicone". Silenzio. La maestra ripete la domanda. Ancora silenzio. La maestra incalza: "Chi lo sa?". "lo" dico, alzando la mano, spinto da un impulso imperioso. Il silenzio diventa un mormorio di stupore. "Dillo", mi invita la maestra. Non lo sapevo. Ma alla mia vanità era bastato quell'attimo di stupore".
Oggi Pino Caruso, insieme a Roberto Gervaso e Luciano De Crescenzo, è tra i più famosi scrittori italiani di aforismi, la maggior parte dei quali si trovano nei libri Ho dei pensieri che non condivido (2009) e Appartengo a una generazione che deve ancora nascere (2014). Un'ampia selezione di questi aforismi, che fanno spesso sorridere e riflettere nello stesso tempo, è riportata in questa pagina.
Foto di Pino Caruso
Le sofferenze − dicono − migliorano l'uomo. Visti i risultati, proverei con la felicità.
(Pino Caruso)

L'uomo comune
© Novecento 1987 - Marsilio 2005

Era un uomo così comune che spesso andava nell'ufficio di un altro e non se ne accorgeva. E anche i colleghi d'ufficio dell'altro non se ne accorgevano. Andarci o non andarci, insomma, era la stessa cosa.

Certe cose o le trovi subito o non le trovi più. Il tempo è contro di noi: fa sparire oggetti e persone in modo irreversibile.

L'ideale sarebbe non scrivere nulla. Ma se proprio non se ne può fare a meno, il ripiego migliore è scrivere di nulla. Anche se non è facile come non scrivere nulla.

Il nulla è rintracciabile. Basterà cercare altrove; per esempio, non fuori, ma dentro la propria testa. E si sospetta che qualcuno lo abbia già trovato. Purtroppo – proprio per questo – non può dirci nulla.

Le vicende della memoria sono spesso intricate, ma non al punto di rendere uno smemorato dimentico della propria smemorataggine.

Il diluvio universale: acqua passata
Parliamoci, finché siamo in vita, dopo non è detto che sia possibile
© Novecento 1993

Ammetto di essere onesto. Ma se si sparge la voce, sono rovinato: nessuno si fiderà più di me.

Da piccolo facevo la fame. Ora faccio la dieta. Sono cinquant'anni che non mangio.

Gli assenti non mancano mai.

La gente mangia carne e pensa: "Diventerò forte come un bue". Dimenticando che il bue mangia erba.

Mangiarsi con gusto un animale è assassinio premeditato a scopo di libidine. Digerirlo, occultamento di cadavere.

Non voglio dir male dell'esistenza; ma una cosa è certa: non se ne esce vivi.

Quand'ero figlio io, comandavano i padri. Ora, che sono padre, comandano i figli. La mia è una generazione che non ha mai contato nulla.

Quando si è onnipotenti, ubiqui, onniscienti è facile montarsi la testa.

Ho dei pensieri che non condivido
© A e B 2009 - Selezione Aforismario

A Londra, tranne il papa, c’è tutto. A Roma, tranne tutto, c’è il papa.

Chi non sa ridere non è una persona seria.

Come faccio ad essere sicuro della mia intelligenza se tutti gli imbecilli che conosco sono sicuri della loro.

Credere in Dio è come accusare qualcuno senza prove.

Dio, dicono, ha i suoi disegni. E allora, perché non fa una mostra?

Era così pieno di sé che dentro non ci stava più nulla.

Facile essere Dio. Difficile è essere uomini.

Fummo cacciati dal Paradiso Terrestre per una mela. E poi dicono che la frutta fa bene.

Gli attori si dividono in due categorie: incisivi e canini.

I buoni costituiscono la maggioranza dell'Umanità. Purtroppo a comandare sono i cattivi.

I gatti neri portano fortuna. Il mondo va male perché tutti li evitano.

Il genio è uno che sa fare una cosa anche senza sapere come si fa.

Il primato dell'imbecillità viene battuto tutti i giorni.

"Il sole splende per tutti, buoni e cattivi". Bella ingiustizia! Sui cattivi, almeno, ci dovrebbe piovere.

Il vero problema non è la libertà delle religioni ma la libertà dalle religioni.

In democrazia, anche i mascalzoni hanno i loro rappresentanti in parlamento. Meglio, comunque, delle dittature dove i mascalzoni al potere ci stanno da soli.

Io non so se Dio c'è ma, se c'è, non è il Dio di nessuna religione.

L'al di là è così vicino che basta un secondo per raggiungerlo.

L'ignoranza è gratis. Ecco perché è così diffusa.

L’ignoranza è il punto di vista che manca agli uomini di cultura.

L'onestà non paga. Se vuoi essere onesto, devi farlo gratis.

La raccomandazione non è un favore fatto a qualcuno, è un torto fatto agli altri.

La religione è l'effetto placebo dell'anima.

La saggezza non ha salvato il mondo. Forse dovrà farlo la follia.

La via che indica la Chiesa non porta a Dio, porta alla Chiesa.

Le sofferenze − dicono − migliorano l'uomo. Visti i risultati, proverei con la felicità.

L'unica libertà possibile, a questo mondo, è la libertà di scegliersi la propria prigione.

Nessuno è più pericoloso di chi crede (o vuol far credere) che i propri pensieri siano i pensieri di Dio.

Non c'è deterrente per chi uccide in nome di Dio: l'assassino si aspetta un premio.

Non chiedete a nessuno di dirvi un suo difetto: vi dirà un suo pregio, fingendolo un difetto.

Quando il culto prevale sulla cultura, inizia il fanatismo.

Se il papa, morendo, scoprisse che di là Dio non c’è, convincerebbe i morti che sta di qua.

Se la gente non va a teatro non è perché il teatro è in crisi ma perché è in crisi la gente.

Se non Gliele suggeriamo noi le risposte, Dio non parla.

Si ammette di avere quarant'anni soltanto dopo avere superato i cinquanta.

Solo i ricchi hanno accesso alla tragedia. I poveri debbono accontentarsi delle disgrazie.

Sono solo l'estraneo con il quale ho più confidenza.

Un dubbio è qualcosa di più di un pensiero: un pensiero può anche essere statico e diventare una fissazione; un dubbio è sempre dinamico.

Un vecchio non s’improvvisa. Per farne uno, occorrono anni. 

Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita.
Sono solo l'estraneo con il quale ho più confidenza. (Pino Caruso)

Nasco improvvisamente a Palermo
© Mauro Bonanno 2011

La cultura, si sa, costa, mentre l'ignoranza è gratis (ecco perché è così diffusa). E io non mi sono lasciato sfuggire l'occasione. Ma, attenti, non sono ignorante in un settore specifico, la mia ignoranza spazia in vari campi: io non so un po' di tutto. Ho, insomma, quella che si dice una ignoranza enciclopedica.

Appartengo a una generazione che deve ancora nascere
© RAI-ERI 2014 - Selezione Aforismario

Al cuore non si comanda; ma qualche consiglio glielo si può dare.

Esageriamo i meriti dei defunti perché non possono più farci concorrenza.

Esistono persone che danno il meglio di sé quando non sono presenti.

Essere stupido è un'esperienza che ogni persona intelligente dovrebbe fare.

Il limite di Dio è la sua onnipotenza: qualunque cosa faccia, può farla meglio.

In Italia, soprattutto le cose semplici sono complicate.

In Italia, tutti sanno quello che si deve fare, tranne quelli che lo devono fare.

La buona educazione è l'unica forma d'ipocrisia accettabile.

La legge vieta di rubare, la civiltà non ha bisogno di vietarlo.

La spontaneità non s'improvvisa; spontanei non si nasce, si diventa.

Le persone intelligenti sono diverse fra loro, i cretini si somigliano tutti.

L'ignoranza è un diritto, ma molti se ne fanno un dovere.

L'inferno, per gli animali, è superfluo. Lo patiscono già su questa terra.

L'Italia è la culla del diritto. Ecco perché spesso la legge vi si addormenta.

L'onestà non paga. Se vuoi essere onesto, devi farlo gratis.

Nessuno è così sicuro di essere intelligente come un cretino.

Per amore della Verità, coltivo il dubbio.

Per pensare cose semplici ci vuole un genio; i cretini pensano solo cose complicate.

Quando ero figlio io, comandavano i padri. Ora che sono padre, comandano i figli. La mia è una generazione che non ha mai contato nulla.

Se nascere è un trauma, figurarsi morire!

Siamo animali abitudinari e la morte ci spaventa perché ci costringe a cambiare abitudini.

Siamo degli ignoti che credono in un dio sconosciuto e vivono in un mondo che forse è un sogno, con la sola prospettiva di svanire nel nulla. E bisogna pagare anche le tasse!

Un numero di cretini che vota un cretino si trova sempre. È così che alcuni cretini diventano deputati.

Libro di Pino Caruso consigliato da Aforismario
Libro di Pino Caruso
Ho dei pensieri che non condivido
 
Editore: A e B, Acireale, 2009

Dovrebbe veramente consistere di sole citazioni il resoconto di un libro garbato e sulfureo, ironico ed elegante come lo è, nel ‘porgere’ battute dal video o dal palcoscenico, il suo autore, Pino Caruso, il quale, tra ammicchi felpati e improvvisi guizzi d’intelligenza, distilla il suo "io" più vero, ossia un’ulteriore maschera teatrale: quella dello scrittore che si compiace di paradossi, veloci ‘calembours’ intrisi d’irridente e aerea follia. Pino Caruso aborre le ovvietà del senso comune; aspira a quella rara e superiore dote, esaltata da Oscar Wilde, che è un brillante, giocoso buon senso.

Note
Vedi anche: Aforisti Contemporanei