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Aforismi, frasi e citazioni di Raffaello Franchini

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Raffaello Franchini (Napoli 1920-1990), filosofo e aforista italiano. Raffaello Franchini ha insegnato Filosofia Teoretica e Logica presso l’Università di Messina dal 1964; e nell'Ateneo Federiciano di Napoli dal 1971. Inoltre, è stato tra i primi allievi dell'Istituto italiano di studi storici, fondato da Benedetto Croce, nel quale ha poi insegnato per diversi anni.
I seguenti aforismi di Raffaello Franchini sono tratti da un suo pregevole libricino intitolato 99 aforismi, pubblicato dal'editore Giannini nel 1976. Il perché del titolo, Franchini lo spiega nella prefazione riportata in fondo a questa pagina.
È intelligente perché ha capito che questo è il momento di essere cretini.
(Raffaello Franchini)
99 aforismi
© Giannini 1976 - Selezione Aforismario

"Le bugie hanno le gambe corte". Le piccole bugie, s'intende.

Apolitico: è al di sotto di tutti i partiti.

Disprezza tutto ciò che ignora: a suo modo, è un uomo felice.

È intelligente perché ha capito che questo è il momento di essere cretini.

I libri li scrivono, spesso, quelli che non leggono molti altri libri per avere il tempo di scrivere i propri. E poi pretendono di essere letti.

I piccoli libri vengono letti ma non presi in considerazione, quelli grossi non vengono letti ma sono molto considerati.

Ideali della contestazione: il premio Nobel per tutti.

Il dommatismo è la filosofia degli altri.

L'alibi del fascista: la libertà sarebbe bellissima se non fosse necessaria la dittatura.

L'estremista è come un mulo: cammina solo sui margini della strada, o all'estrema destra o all'estrema
sinistra, mai al centro. Questo spiega le molte conversioni dal fascismo al comunismo che si sono avute dopo il 1945 (ma l'inverso era già accaduto tra il '19 e il '25).

Libertà per tutti, ad eccezione di... La libertà non ammette eccezioni.

Molti devono la vita alle preghiere del fisco.

Non è Dio che è morto, è questo papa che è vivo.

Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.

Non si vede perché sia tanto diffusa la credenza nella capacità che i posteri avrebbero di rendere giustizia agli antenati. Guardiamoci intorno. Perché chi è ingiusto o incapace di giudicare i vivi dovrebb'essere imparziale verso i morti? Per il futuro, possiamo non già sperare nella giustizia dei posteri, ma piuttosto che essi non s'impegnino né a difenderei né ad attaccarci. Per il resto, che Dio ce la mandi buona.

Opporsi a chiunque si oppone a qualsiasi cosa.

Pensa troppo: è un reazionario.

Permette: Erotomane. Piacere: Ninfomane.

Però, come s'inchinano presto agl'imbrogli quegli elettori che sogliono scandalizzarsene. Basta che l'imbroglio sia riuscito.

Se la carica di Padreterno fosse elettiva presenterebbe la candidatura.

Si può sostenere con estremismo una tesi equilibrata e con equilibrio una tersi estremistica.

Società dei consumi. E la società dei risparmi?

Sono contro il controllo delle nascite perché temono la scomparsa degli sciocchi.

Sono disposto a fare qualunque cosa purché la facciano tutti. Potrebbe rappresentare, a scelta, le intenzioni di un governo, di una ragazza perbene o di un intellettuale «impegnato»,

Ti voterò. ma solo se vincerai.

Vero filosofo – secondo Platone, Aristotele, Whitehead e Jaspers – è colui il quale è capace di meravigliarsi. Vero politico, al contrario, è chi non si meraviglia mai di niente.

Libro di Franchini consigliato da Aforismario
99 aforismi
Editore: Giannini, Napoli, 1976

Nelle pause del mio lavoro filosofico e per ultimo delle mie battaglie politiche, attraverso lunghi anni, ho preso l'abitudine di tentare un distillato di saggezza di vita per uso, finora, personale; o per rabbia o per divertimento o perché non mi pareva giusto dimenticare o per ricordare a me stesso prima che agli altri che era ed è ancora possibile rompere la cappa di conformismo che da troppo tempo opprime la nostra stampa più diffusa, la TV, l'editoria. Molti di questi aforismi hanno forma paradossale: ma è mia convinzione che il paradosso sia il carattere proprio, anche se non sempre appariscente, della verità. È ovvio che il lettore saprà distinguere dalla forma scherzosa di certe verità lo scherzo vero e proprio e soprattutto l'ironia, che in greco significa «finzione» - una finzione, è chiaro, alla quale nessuno crede. Però... Un'altra spiegazione - l'ultima. Perché 99? È un numero che mi piace, come le 99 chiese dell'Aquila, i 99 anni di proprietà del suolo e di certe isole britanniche cedute agli Stati Uniti durante la guerra, i 99 anni di vita del grande Rodolfo Mondolfo, un Maestro che forse non avrebbe disdegnato sorridere con noi delle comuni miserie. Ma è anche un numero che dà il senso dell'incompiutezza, come dev'essere di ogni cosa umana, nel bene come nel male.