Come scrivere bene - I consigli di Eco, Flaiano e Severgnini
Qui di seguito una raccolta di consigli semiseri (più "semi" che "seri") su come scrivere bene da parte di alcuni autori italiani molto noti: Umberto Eco, Ennio Flaiano e Beppe Severgnini.
Su Aforismario trovi anche delle raccolte di citazioni d'autore sullo scrivere, la scrittura creativa e la grammatica. Inoltre, trovi una divertente raccolta di scritte sgrammaticate sui muri. [I link sono in fondo alla pagina].
Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario. (Umberto Eco) |
Come scrivere bene
Umberto Eco, La Bustina di Minerva © Bompiani 1999
Umberto Eco, La Bustina di Minerva © Bompiani 1999
"Ho trovato in Internet una serie di istruzioni su come scrivere bene. Le faccio mie, con qualche variazione, perché penso che possano essere utili a molti, specie a coloro che frequentano le scuole di scrittura".
- Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
- Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
- Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
- Esprimiti siccome ti nutri.
- Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
- Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
- Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
- Usa meno virgolette possibili: non è «fine».
- Non generalizzare mai.
- Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
- Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: «Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.»
- I paragoni sono come le frasi fatte.
- Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
- Solo gli stronzi usano parole volgari.
- Sii sempre più o meno specifico.
- La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
- Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
- Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
- Metti, le virgole, al posto giusto.
- Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
- Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
- Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono «cantare»: sono come un cigno che deraglia.
- C’è davvero bisogno di domande retoriche?
- Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe - o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento - affinché il tuo discorso non contribuisca a quell'inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
- Gli accenti non debbono essere né scorretti né inutili, perché chi lo fà sbaglia.
- Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
- Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
- Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
- Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
- Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio.
- All'inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
- Cura puntiliosamente l’ortograffia.
- Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
- Non andare troppo sovente a capo.
- Almeno, non quando non serve.
- Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
- Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
- Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
- Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva - ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica - eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.
- Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
- Una frase compiuta deve avere
La lezione
Ennio Flaiano, Almanacco del Pesce d’Oro, 1960
Consigli a un giovane analfabeta che vuol darsi alla letteratura attratto dal numero dei premi letterari.
Ennio Flaiano, Almanacco del Pesce d’Oro, 1960
Consigli a un giovane analfabeta che vuol darsi alla letteratura attratto dal numero dei premi letterari.
- Chi apre il periodo, lo chiuda.
- È pericoloso sporgersi dal capitolo.
- Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi.
- Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo.
- Chi tocca l’apostrofo muore.
- Abolito l’articolo, non si accettano reclami.
- La persona educata non sputa sul componimento.
- Non usare l’esclamativo dopo le 22.
- Non si risponde degli aggettivi incustoditi.
- Per gli anacoluti, servirsi del cestino.
- Tenere i soggetti al guinzaglio.
- Non calpestare le metafore.
- I punti di sospensione si pagano a parte.
- Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata.
- Per le rime rivolgersi al portiere.
- L’uso del dialetto è vietato ai minori dei 16 anni.
- È vietato servirsi del sonetto durante le fermate.
- È vietato aprire le parentesi durante la corsa.
- Nulla è dovuto al poeta per il recapito.
Il decalogo diabolico
Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie © Rizzoli 2007
- Usate dieci parole quando tre bastano.
- Usate parole lunghe invece di parole brevi, sigle incomprensibili e termini specialistici.
- Considerate la punteggiatura una forma di acne: se non c'è, meglio.
- Fate sentire in inferiorità il lettore: bombardatelo di citazioni.
- Nauseatelo con metafore stantie.
- Costringetelo all'apnea: nascondete la reggente dietro una siepe di subordinate, e cambiate il soggetto per dispetto.
- Infilate due o più 'che' in una frase.
- Non scrivete Il discorso era noioso, e i relatori aspettavano l'intervallo ma Lo speech era low- quality e il panel sera messo in hold per il cofe- break.
- Usate espressioni come in riferimento alla Sua del...; il latore della presente; in attesa di favorevole riscontro.
- Siate noiosi.
Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie © Rizzoli 2007
- Avere qualcosa da dire
- Dirlo
- Dirlo brevemente
- Non ridirlo. Se mai, rileggerlo
- Scriverlo esatto
- Scriverlo chiaro
- Scriverlo in modo interessante
- Scriverlo in italiano (è più trendy, baby)
- Non calpestate i congiuntivi
- Non gettate oggettive dal finestrino
- Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
- Non date da mangiare alle maiuscole
- Slacciate le metafore di sicurezza
- In vista della citazione, rallentate
- Evitate i colpi di sonno verbale
- L'ultimo che esce, chiuda il periodo
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Scrivere e Scrittura Creativa - Scrittori - Grammatica - Scritte Sbagliate sui Muri
Commenti