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Come scrivere bene - I consigli di Eco, Flaiano e Severgnini

Qui di seguito una raccolta di consigli semiseri (più "semi" che "seri") su come scrivere bene da parte di alcuni autori italiani molto noti: Umberto Eco, Ennio Flaiano e Beppe Severgnini.
Su Aforismario trovi anche delle raccolte di citazioni d'autore sullo scrivere, la scrittura creativa e la grammatica. Inoltre, trovi una divertente raccolta di scritte sgrammaticate sui muri. [I link sono in fondo alla pagina].
Foto di Umberto Eco
Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
(Umberto Eco)

Come scrivere bene
Umberto Eco, La Bustina di Minerva © Bompiani 1999
"Ho trovato in Internet una serie di istruzioni su come scrivere bene. Le faccio mie, con qualche variazione, perché penso che possano essere utili a molti, specie a coloro che frequentano le scuole di scrittura".
  1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
  2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
  3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
  4. Esprimiti siccome ti nutri.
  5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
  6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
  7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
  8. Usa meno virgolette possibili: non è «fine».
  9. Non generalizzare mai.
  10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
  11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: «Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.»
  12. I paragoni sono come le frasi fatte.
  13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
  14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
  15. Sii sempre più o meno specifico.
  16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
  17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
  18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
  19. Metti, le virgole, al posto giusto.
  20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
  21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
  22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono «cantare»: sono come un cigno che deraglia.
  23. C’è davvero bisogno di domande retoriche?
  24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe - o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento - affinché il tuo discorso non contribuisca a quell'inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
  25. Gli accenti non debbono essere né scorretti né inutili, perché chi lo fà sbaglia.
  26. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
  27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
  28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
  29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
  30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio.
  31. All'inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
  32. Cura puntiliosamente l’ortograffia.
  33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
  34. Non andare troppo sovente a capo.
  35. Almeno, non quando non serve.
  36. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
  37. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
  38. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
  39. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva - ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica - eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.
  40. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
  41. Una frase compiuta deve avere
La lezione
Ennio Flaiano, Almanacco del Pesce d’Oro, 1960
Consigli a un giovane analfabeta che vuol darsi alla letteratura attratto dal numero dei premi letterari.
  • Chi apre il periodo, lo chiuda.
  • È pericoloso sporgersi dal capitolo.
  • Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi.
  • Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo.
  • Chi tocca l’apostrofo muore.
  • Abolito l’articolo, non si accettano reclami.
  • La persona educata non sputa sul componimento.
  • Non usare l’esclamativo dopo le 22.
  • Non si risponde degli aggettivi incustoditi.
  • Per gli anacoluti, servirsi del cestino.
  • Tenere i soggetti al guinzaglio.
  • Non calpestare le metafore.
  • I punti di sospensione si pagano a parte.
  • Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata.
  • Per le rime rivolgersi al portiere.
  • L’uso del dialetto è vietato ai minori dei 16 anni.
  • È vietato servirsi del sonetto durante le fermate.
  • È vietato aprire le parentesi durante la corsa.
  • Nulla è dovuto al poeta per il recapito.
Il decalogo diabolico
Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie © Rizzoli 2007
  1. Usate dieci parole quando tre bastano.
  2. Usate parole lunghe invece di parole brevi, sigle incomprensibili e termini specialistici.
  3. Considerate la punteggiatura una forma di acne: se non c'è, meglio.
  4. Fate sentire in inferiorità il lettore: bombardatelo di citazioni.
  5. Nauseatelo con metafore stantie.
  6. Costringetelo all'apnea: nascondete la reggente dietro una siepe di subordinate, e cambiate il soggetto per dispetto.
  7. Infilate due o più 'che' in una frase.
  8. Non scrivete Il discorso era noioso, e i relatori aspettavano l'intervallo ma Lo speech era low- quality e il panel sera messo in hold per il cofe- break.
  9. Usate espressioni come in riferimento alla Sua del...; il latore della presente; in attesa di favorevole riscontro.
  10. Siate noiosi.
Sedici semplici suggerimenti
Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie © Rizzoli 2007
  1. Avere qualcosa da dire
  2. Dirlo
  3. Dirlo brevemente
  4. Non ridirlo. Se mai, rileggerlo
  5. Scriverlo esatto
  6. Scriverlo chiaro
  7. Scriverlo in modo interessante
  8. Scriverlo in italiano (è più trendy, baby)
  9. Non calpestate i congiuntivi
  10. Non gettate oggettive dal finestrino
  11. Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
  12. Non date da mangiare alle maiuscole
  13. Slacciate le metafore di sicurezza
  14. In vista della citazione, rallentate
  15. Evitate i colpi di sonno verbale
  16. L'ultimo che esce, chiuda il periodo
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Scrivere e Scrittura Creativa - Scrittori - Grammatica - Scritte Sbagliate sui Muri

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