Frasi e meditazioni di Edmund Husserl
Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Edmund Husserl (Prostějov 1859 - Friburgo in Brisgovia, 1938), filosofo e matematico austriaco naturalizzato tedesco, fondatore della fenomenologia e membro della Scuola di Brentano.
Non dalle filosofie ma dalle cose e dai problemi deve provenire l'impulso alla ricerca. (Edmund Husserl) |
La filosofia come scienza rigorosa
Philosophie als strenge Wissenschaft, 1911
In nessuna epoca del suo sviluppo la filosofia è stata in grado di soddisfare la pretese di essere scienza rigorosa; neppure nell'epoca moderna che, pur nella molteplicità e contrapposizione degli orientamenti filosofici, si sviluppa dal Rinascimento sino a noi in una direzione essenzialmente unitaria.
All'intuizione filosofica correttamente intesa, all'apprensione fenomenologica d'essenza, si schiude un campo di ricerca infinito.
Dipende proprio dall'essenza della filosofia, in quanto essa risale alle origini ultime, che il suo lavoro scientifico si muova nelle sfere dell'intuizione diretta.
Non dalle filosofie ma dalle cose e dai problemi deve provenire l'impulso alla ricerca.
La scienza è un valore tra altri valori di pari diritto.
Ogni scienza naturale è nei suoi punti di partenza ingenua. Per essa la natura che intende ricercare c'è semplicemente.
Lezioni per la fenomenologia della coscienza interna del tempo
Vorlesungen zur Phänomenologie des inneren Zeitbewusstseins, 1928
Il tempo è la forma ineliminabile delle realtà individuali.
La coscienza desta, la vita desta, è un vivere andando incontro, un vivere che dall'"ora", va incontro al nuovo "ora".
Meditazioni cartesiane
Cartesianischen Meditationen, 1931
La vita pratica quotidiana è ingenua, poiché consiste nell'avere esperienze, nel pensare, nel valutare e nell'agire al di dentro del mondo come già dato. Qui si compiono in maniera anonima tutti gli atti intenzionali, dell’esperienza per i quali le cose vengono ad esserci; colui che fa la esperienza non sa nulla di questi, come niente sa dell’attività del pensiero.
Non v’è che una sola autoriflessione radicale, quella fenomenologica.
La via che deve condurre necessariamente alla conoscenza provvista di un fondamento ultimo, preso nel senso più alto, oppure, il che è lo stesso, alla conoscenza filosofica, è. quella dell'autoconoscenza universale
La fenomenologia esclude solo ogni metafisica ingenua che abbia a che fare con le cose in sé che sono un controsenso, ma non esclude in generale la metafisica; essa non fa violenza alle istanze problematiche che animano internamente l’antica tradizione moventesi tra problemi e metodi errati; la fenomenologia non dice affatto che essa si arresta di fronte ai problemi “ultimi e sommi”.
Il detto delfico “conosci te stesso” ha ottenuto un significato nuovo. La scienza positiva è scienza nell'abbandono al mondo. Si deve prima perdere il mondo mediante I’cpoché, per riottenerlo poi con l’autoriflessione universale.
La crisi dell’umanità europea e la filosofia
1935 (conferenza)
Le idee, queste nuove e meravigliose formazioni di senso prodotte da singole persone, [...] nascondono dentro di sé infinità intenzionali.
L’Europa spirituale ha un luogo di nascita. Non parlo di un luogo geografico, di un paese, per quanto anche questo senso sia legittimo; parlo di una nascita spirituale che è avvenuta in una nazione, o meglio per merito di singoli uomini e di singoli gruppi di uomini di questa nazione. Questa nazione è l’antica Grecia del VII e del VI secolo a. C.
Per quanto possa sembrare paradossale, io considero la nascita della filosofia, di una filosofia che include tutte le scienze, il fenomeno originario dell'Europa spirituale.
La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale
Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzentale Phänomenologie, 1936
Selezione Aforismario
Da ogni parte, nel nostro tempo, si annuncia l’urgente esigenza di una comprensione dello spirito; l’oscurità delle relazioni metodiche e contenutistiche tra le scienze naturali e le scienze dello spirito è diventata quasi insopportabile.
La filosofia, in quanto teoria, non rende libero soltanto il filosofo, ma rende libero anche qualsiasi uomo che si sia formato sulla filosofia.
Da ogni parte, nel nostro tempo, si annuncia l’urgente esigenza di una comprensione dello spirito; l’oscurità delle relazioni metodiche e contenutistiche tra le scienze naturali e le scienze dello spirito è diventata quasi insopportabile.
La filosofia, in quanto teoria, non rende libero soltanto il filosofo, ma rende libero anche qualsiasi uomo che si sia formato sulla filosofia.
L'uomo che ha gustato una volta i frutti della filosofia, che ha imparato a conoscere i suoi sistemi, e che allora, immancabilmente, li ha ammirati come i beni più alti della cultura, non può più rinunciare alla filosofia e al filosofare.
La crisi di una scienza comporta nientemeno che la sua peculiare scientificità, il modo in cui si è proposta i suoi compiti e perciò in cui ha elaborato la propria metodica, siano diventati dubbi.
Le mere scienze di fatti creano meri uomini di fatto.
La fenomenologia intenzionale è riuscita per la prima volta a rendere lo spirito in quanto spirito un campo di esperienza sistematica e scientifica e così a trasformare, radicalmente, il compito della conoscenza.
Tutto ciò che è mondano ha i suoi correlati trascendentali; per l’indagatore dell’uomo, per lo psicologo ogni nuova esplicitazione equivale a una nuova determinazione del mondo. Nessuna psicologia positiva, che non disponga di una psicologia trascendentale già in atto, può scoprire queste determinazioni dell’uomo e del mondo.
Fonte sconosciuta
Guardiamo alle cose stesse! L'unico modo di investigare il senso di ciò che si manifesta è di considerarlo come correlato di coscienza, come oggetto intenzionato.
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