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Aforismi, frasi e pensieri di Jean Paul Richter

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Jean Paul, pseudonimo francese di Johann Paul Friedrich Richter (Wunsiedel 1763 - Bayreuth 1825), scrittore e pedagogista tedesco.
Ha scritto Nietzsche: "Jean Paul sapeva moltissimo ma non aveva scienza, s'intendeva di ogni astuzia artistica ma non aveva arte, non trovava disgustoso quasi nulla ma non aveva gusto, possedeva sentimento e serietà ma, quando li faceva assaggiare, ci versava sopra un repellente brodo di lacrime, aveva certo spirito – troppo poco, purtroppo, rispetto alla gran fame che ne aveva: per cui porta il lettore alla disperazione proprio con la sua mancanza di spirito. Fu in complesso l'erbaccia variopinta, dal forte profumo, spuntata nottetempo nei delicati frutteti di Schiller e Goethe; fu un uomo buono e comodo, eppure fu una fatalità – una fatalità in camicia da notte".
La vecchiaia è triste non perché cessano le gioie
ma perché finiscono le speranze. (Jean Paul Richter)
Setteformaggi
1796-1797

Com'è semplice per l'uomo giocare col mondo che ha attorno a sé e adattarlo rapidamente alle trame di quello interiore!

È bello constatare come gli scrittori, compresi quelli che negano l'immortalità dell'anima, confutino raramente l'immortalità del proprio nome.

L'essere umano è fatto così: nella miseria più nera basta la gioia di un minuto per rinfrancarlo, e nei momenti di gioia maggiore lo abbatte la prospettiva più lontana, ancora al di là dell'orizzonte, di una disgrazia.

La donna, portata com'è a osservare più i sentimenti altrui che i propri, non inganna né è ingannata, ma è l'illusione in sé, ottica e acustica.

La fama non merita tutta la fama che ha.

La maggior parte delle gioie dell'uomo non sono che una mera disposizione a gioire, però lui è portato a scambiare per fini raggiunti i mezzi raggiunti.

Non c'è nessuno che sia dimenticato più spesso di chi dimentica: l'Io.

Passati gli anni delle balordaggini giovanili, tutto quel che all'uomo rimane da superare sono, ogni anno, alcune settimane di imbecillità e alcuni giorni di stupideria.

Piangiamo i nostri amici come se nell'aldilà non li aspettasse un futuro migliore, e piangiamo noi stessi come se non esistessero migliori prospettive anche nell'aldiqua.

Un libro che non valga la pena di essere letto due volte non è neppure degno d'esserlo una volta sola.

Titano
Titan, 1803

La vecchiaia è triste non perché cessano le gioie ma perché finiscono le speranze.

Avviamento all'estetica
1804

Ciascuna lingua, sotto l'aspetto delle relazioni intellettuali, è un vocabolario di metafore sbiadite.

Il comico come il sublime, non dimora mai nell'oggetto, ma nel soggetto.

Il grande indistruttibile miracolo è la credenza umana al miracolo.

Il miglior modo di scrutare una sensazione è di interrogarla sul suo opposto. Qual è dunque il riflesso inverso del ridicolo? Né il tragico, né il sentimentale [...]. Il nemico giurato del sublime è il ridicolo.

Le metafore sono incarnazioni della lingua... e non vi è nessuno tra essi [popoli] che chiami l'errore luce e la verità tenebre.

Quanto più una nazione o un'epoca non possiede il senso della poesia, tanto più inclinerà a prendere lo scherzo per satira, come pure, al contrario, tanto più trasformerà la satira in scherzo quanto più diventa immorale.

Impromptüs
1812

Il ricordo è l'unico paradiso dal quale non possiamo essere cacciati.

Pensieri
1829 - Selezione Aforismario

I sentimenti sono delle stelle che brillano soltanto in un cielo sereno, ma la ragione è la bussola che dirige la rotta della nave, quando esse sono nascoste e non brillano è più.
[Les sentiments sont des étoiles qui ne brillent que sur un ciel serein, mais la raison est la boussole qui dirige la marche du navire, lorsque celles-ci sont cachées et ne brillent plus].

La vita di un cortigiano, come quella del cristiano, è una costante preghiera per ottenere qualcosa.
[La vie d'un courtisan est, comme celle du chrétien, une prière constante pour obtenir quelque chose].

Solo i cortigiani e i bambini crescono strisciando.
[Il n'y a que les courtisans et les enfants qui grandissent en rampant].

Un amico è di volta in volta sole e girasole, esso attrae e segue.
[Un ami est à-la-fois le soleil et le tournesol, il attire et il suit].

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

A parte la filosofia, non conosco miglior propellente per il cervello degli scacchi e del caffè.

Bisogna crearsi artificialmente un gusto per la vita borghese e le sue micrologie: amarla senza stimarla e, per quanto essa rimanga così al di sotto dell'umano, goderla tuttavia poeticamente come un'altra, diversa ramificazione dell'umano, così come si fa con le rappresentazioni della vita che si incontrano nei romanzi.

I nostri compleanni sono piume sulle ampie ali del tempo.

Il divertimento è inesauribile, la serietà no.

Il gioco è una cosa seria. Anzi, tremendamente seria.

L'anima nasce bianchissima e pura, ma la vita la offusca. Considerate che le prime ingiustizie, i primi dolori nell'anima del fanciullo si stampano con caratteri, che non si cancellano mai più.

L'infanzia, e i suoi terrori ancor più delle sue gioie riprendono ali e luce nel sogno, e vibrano come lucciole nella piccola notte dell'anima.

La passione fa le migliori osservazioni, ma ne trae le conseguenze più pietose.

Nelle donne ogni cosa è cuore − anche la testa.

Non attendere una circostanza straordinaria per fare del bene: cerca di far uso delle situazioni normali.

Più sabbia è passata nella clessidra della nostra vita, più chiaro vediamo attraverso di essa.

Se la gioia è frettolosa, è pure preceduta da una lunga speranza e seguita da un più lungo ricordo.

Pensieri di Johann Paul Richter
Traduzione di Francesco Domenico Guerrazzi, XIX sec.

La vita di un cortigiano è uguale a quella del devoto, cioè una preghiera continua per ottenere qualche cosa.

La vita, come l'acqua del mare, si fa dolce innalzandosi verso il cielo.

I grandi uomini si assomigliano alle montagne, di cui la vetta va sempre coperta di vapori, ma il vapore nasce dalla valle, non dalla montagna.

La differenza che passa tra l'uomo felice e l'infelice è la stessa di colui che ha la febbre terzana con quello che ha la febbre quartana: il primo gode di un giorno buono, il secondo di due.

Gli spiriti hanno bisogno di libertà, non di uguaglianza.

S'impara a tacere con gl'indiscreti, a favellare co' misteriosi.

La conoscenza di se medesimo guida alla virtù; pure è la virtù che guida alla conoscenza di se medesimo.

Gli uomini e i libri, per esser corretti bene, hanno mestieri di molte revisioni.

Ogni uomo di genio è filosofo; non ogni filosofo è uomo di genio.

I grandi dolori ci salvano dai piccoli.

Se volete sentire una gioia pura davvero, non guardate quella dei figli, ma sì quella dei padri che godono dei loro piaceri.

Dove l'uomo non fosse immortale, che ne verrebbe? Dio solo tra le rovine degli enti intellettuali, lottando contro il nulla, arderebbe come un sole senza atmosfera che spandesse i suoi fuochi in mezzo alle tenebre, e ferisse il firmamento senza illuminarlo.

Amare per tempo, ed ammogliarsi tardi, è come udir la mattina il canto delle allodole, e mangiarle arrostite la sera!

L'uomo svela la propria indole principalmente quando descrive l'altrui.

L'anima della vergine è come la rosa sbocciata: se tu ne stacchi una foglia, le altre cadono.

Le passioni sono licenze poetiche che si prende la libertà morale.

Iddio è luce che non veduta rende ogni cosa visibile, e si nasconde sotto tutti i colori: - l'occhio ne riceve il raggio, - l'anima il colore.