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Frasi di Richard de Bury sull'amore per i libri

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Richard de Bury, il cui vero nome è Richard Aungerville (Bury St Edmunds 1287 - Bishop Auckland 1345), religioso, scrittore e bibliofilo inglese. Richard de Bury è stato uno dei primi collezionisti inglesi di libri ed è ricordato soprattutto per il Philobiblon (Bibliofilia Amore per i libri), opera in cui esprime la sua passione per i libri e la lettura. Il Philobiblon è il più antico trattato di bibliofilia ed è stato definito "il vangelo de bibliofili".
Libri! compagni divertenti delle giornate limpide, conforti insostituibili
nei fortunali della sorte avversa. (Richard de Bury)
L'amore per i libri
Philobiblon, 1344 - Selezione Aforismario

Il tesoro del sapere e della saggezza cui tutti gli uomini ambiscono per istinto naturale, supera di gran lunga tutte le ricchezze del mondo riunite, al suo fianco le pietre preziose sviliscono, l’argento si ossida e l’oro, sabbia sottile, diventa fango. Rispetto al suo splendore s’eclissano il sole e la luna, alla sua dolcezza diventano amari il sapore del miele e la manna.

Nei libri i cherubini spiegano le loro ali perché l’intelligenza degli studiosi si elevi e il loro sguardo abbracci tutto da polo a polo e spazi dall'aurora al tramonto, dal Nord al Sud.

Nei libri Dio stesso, illimitato e altissimo, si lascia comprendere e onorare.

Nei libri ritrovo vivi i morti, nei libri prevedo il futuro, nei libri trovo le geometrie dell’arte bellica e dai libri escono le leggi della pace.

Nel tempo tutto si consuma e marcisce e Saturno non si stanca di divorare i suoi figli: l’oblio seppellirebbe ogni gloria terrena se Dio non vi avesse posto rimedio inventando i libri.

La verità vince su tutte le altre cose, lasciandosi dietro re, vino e donne; onorarla più degli amici porta a perseguire la santità.

Nei libri c’è tanta sapienza, più di quanta tutti i mortali insieme posseggano e di fronte alla sapienza le ricchezze non valgono nulla.

Un libro scritto prende il posto dell’autore così che, finché il primo sopravvive, l’autore, restando immortale non può morire.

I libri sono maestri che ci educano senza bacchetta né verga, senza strepiti né rabbia e non voglion favori né soldi! Se ti avvicini loro, non dormono e non sfuggono se li interroghi per sapere! Non ti riprendono se sbagli e non ti ridono in faccia per la tua ignoranza!

Poiché i libri sono per noi i maestri più accessibili, è giusto tributar loro il dovuto onore e amarli di quell'affetto che si riserva appunto ai maestri.

La biblioteca della sapienza è più preziosa di ogni bene e neppure gli oggetti più desiderabili la uguagliano.

Chiunque sia acceso di zelo per la verità, la felicità, la sapienza o la scienza, e anche per la fede, deve per forza amare i libri.

Anche se indubbiamente il desiderio di conoscere è naturale per tutti gli uomini, la voglia di imparare non è cosa da tutti; la maggior parte, anzi, assaggiato quanto lo studio sia fatica e provata la stanchezza sulla propria pelle, butta alla leggera la noce ancor prima di aver rotto il guscio per gustarne il gheriglio.

Principi e prelati, giudici e dottori, e chiunque governi il bene comune più degli altri han bisogno di sapienza e così più degli altri dovranno mostrare il loro attaccamento ai libri, scrigni del sapere.

Nessuno può servire i libri e Mammona.

Libri! compagni divertenti delle giornate limpide, conforti insostituibili nei fortunali della sorte avversa.

I libri rinsaldano la forza dei patti e senza loro non si pronunciano ferme sentenze.

I libri vanno aperti e richiusi con la massima attenzione; così, non si devono chiudere sbattendoli né, finito di consultarli, si devono lasciar lì aperti. I libri non sono scarpe, bisogna averne più cura, molta di più.

Grazie ai libri comunichiamo agli amici come ai nemici cose che non osiamo affidare neppure al messo più fidato

Grazie ai libri ci ricordiamo il passato e in un certo modo arriviamo a prevedere il futuro, e con la scrittura fissiamo nella memoria il fluire mutevole del presente.

Le arti e le scienze, di cui non c’è penna che possa narrarne tutti i benefici, si trovan tutte racchiuse nei libri. Quanta la loro forza, straordinario peso se solo si pensa che grazie a loro si possono scorgere i confini dello spazio e del tempo e possiamo riflettere sulle cose inesistenti non meno che su quelle che esistono, come in uno specchio dell’eternità!

Compito del saggio è stabilire un corretto ordine per sé come per gli altri. Per questa ragione principi e prelati, giudici e dottori, e chiunque governi il bene comune più degli altri han bisogno di sapienza e così più degli altri dovranno mostrare il loro attaccamento ai libri, scrigni del sapere.

Un uomo, nel caso che abbia i soldi per farlo, non deve essere avaro nell'acquisto dei libri, a meno che non si debba contrattare con la maliziosa furbizia del libraio o rimandare l’acquisto quando si presenta un’occasione favorevole. Questo perché se è solo la saggezza a stabilire il prezzo, ed essa è infinito tesoro dell’umanità e se il valore dei libri è inesprimibile – come fa supporre quanto si è appena detto – con quali prove si potrà sostenere che costano troppo dato che quello che si acquista è un bene infinito?

Raccogliendo fascicoli in nuovi libri rendiamo dunque grazie a Dio, ma non solo: avendo la massima cura nello sfogliarli e riponendoli, puliti, nei luoghi adatti alla loro conservazione – così che, avendoli ancora tra le mani mantengano il loro candore e riposino al sicuro una volta riposti nei loro giacigli – adempiamo a questo compito con un sacro atto d’amore.

Libro di Richard de Bury consigliato
Philobiblon
L'amore per i libri
Traduzione: Riccardo Fedriga
Editore: BUR Bibl. Univ. Rizzoli, 2009

Se tutto ciò che è mortale si consuma fino a scomparire, solo scrivere libri nuovi e conservare quelli già scritti dona l’immortalità: “Solo così quell'eternità che ripugna alla natura dell’individuo potrà essere concessa in privilegio alla specie”. Per questo Richard De Bury, bulimico collezionista e ricettatore di manoscritti, raccoglie una biblioteca sterminata. Per questo scrive un trattato sull'amore incondizionato per i libri, il Philobiblon. Le pagine di questo testo sono un inno all'umana sapienza trascritta, che si tramanda a ogni generazione “perché non vi sia mai termine”. Ma sono ancor di più il diario quotidiano di una passione viscerale: i suoi oggetti, come quelli di ogni privata mania, devono essere protetti, difesi a qualunque costo.