Frasi e opinioni su Napoleone

Raccolta di frasi, opinioni e giudizi su Napoleone Bonaparte (1769-1821) da parte di autori e di personaggi più o meno noti. Su Aforismario trovi anche una grande raccolta di massime e frasi celebri di Napoleone [il link è in fondo alla pagina].
Napoleone mangiava i tartufi prima di affrontare Giuseppina nelle
tenzoni amorose del talamo imperiale, dalle quali, tanto vale dirlo,
usciva sempre sconfitto. (Isabel Allende)
Napoleone mangiava i tartufi prima di affrontare Giuseppina nelle tenzoni amorose del talamo imperiale, dalle quali, tanto vale dirlo, usciva sempre sconfitto.
Isabel Allende, Afrodita, 1998

Solo Napoleone ha fatto più di me.  
Silvio Berlusconi (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Come spiegare il comportamento di Napoleone? In primo luogo, con il fatto che, come testimoniano tutti i resoconti dell'epoca, era un tappetto. E tu sai bene che cosa si dice dei brevilinei: ti arrivano al pomo di Adamo e non lo gradiscono affatto. In qualche modo devono compensare il loro handicap, per cui tendono a diventare imperatori di Francia.
Joe Brand (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Mi sbaglierò ma Napoleone da bambino si rosicchiava le unghie.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987

Le biografie di uomini illustri più interessanti sono sempre quelle dei detrattori e non quelle degli ammiratori. Ho capito Napoleone leggendo Michelet e Tolstoj.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001

«Eppure era stato un bell'impero!» osservò Napoleone a Sant'Elena. Se il caporale Adolf anziché inghiottire il veleno si fosse all'ultim'ora trasferito nel cuore del Brasile, avrebbe prima o poi proferito
la medesima e stupida frase. I conquistatori non hanno occhi per le fosse, ricordano solo le parate e i fuochi d'artificio.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001

Non è Napoleone che fa la storia, ma la storia Napoleone.
Pino Caruso, Appartengo a una generazione che deve ancora nascere, 2014

Le donne amano i grandi egoisti, ma Napoleone non fu amato da loro, perché il suo egoismo superava troppo la misura comune. Fu amato dai soldati, grandi assorbitori di egoismo e suoi smaltitori sui campi delle vecchie battaglie. Per loro, quell'uomo freddo emanava calore. « Freddo? Vicino a te, mio imperatore, mi sento subito riscaldato! » gli dice un soldato alla Berezina.
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979

Nella prodigiosa meditazione sull'uomo Napoleone, Merezkovskij dà immagine, sublime, e la più completa, del vero potere: « Nei suoi istanti di suprema potenza, non comanda più come un uomo, ma seduce come una donna ». È così: il potere supremo è androgino. È anche la via satanica: il vero comando è la seduzione. E dà l’impressione a chi ubbidisce di essere salvato.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987

L'avvenire si chiederà se quest'uomo è stato più colpevole per il male che ha fatto, che per il bene che avrebbe potuto fare e non ha fatto.
François-René de Chateaubriand, XIX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Napoleone, a Sant'Elena, di tanto in tanto sfogliava volentieri una grammatica. Un modo, se non altro, di provare che era Francese.
Emil Cioran, Il funesto demiurgo, 1969

Un uomo come lui, Bonaparte, soldato, capo dell'esercito, primo capitano del mondo, volere che lo si chiami maestà? Essere Bonaparte, e farsi sire! Il aspire à descendre: ma no, crede di salire eguagliandosi ai re. Egli ama più un titolo che un uomo. Povero uomo, le sue idee sono al di sotto della sua fortuna.
Paul-Louis Courier, Lettere, XIX sec.

Napoleone I era figlio di un povero cancelliere, eppure macellando milioni di uomini [...] arrivò ad essere un grand'uomo.
Carmine Crocco, memorie, XX sec.

Se Napoleone avesse avuto il telefonino non avrebbe perso a Waterloo. Invece d'inviare il suo attendente (che poi fu ucciso per strada), avrebbe chiamato direttamente il maresciallo Grouchy.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005

Tutti i grandi guerrieri, conduttori di popoli armati, furono anche grandi edificatori. Nabucodonosor, Ramses, Cesare, Napoleone - raccomandarono la loro celebrità, non solo a colossali distruzioni di vite ma anche a sterminate creazioni architettoniche, stradali ecc. Si direbbe che volessero compensare l'annientamento di quei piccoli edifici d'ossa e di carne che si chiamano uomini, suscitando enormi corpi di pietra e calce, oppure che sopprimendo le mille vocine di maledizione di quei minimi esseri volessero sostituirvi una voce immensa in lode loro, qual'è quella delle preci e delle cronache scolpite e dipinte sui palazzi assiri o egiziani, sugli archi romani o napoleonici ecc.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

Quando pensiamo a Napoleone Bonaparte, quale mondo di visioni e di memorie sorge davanti alla mente nostra! Chi non conosce l'aspetto esteriore del più grande conquistatore e condottiero dell'era moderna: quella piccola, o addirittura bassa statura, quella testa tonda e simmetrica, e il pallore ulivigno delle guance, e la fronte prominente, e il taglio del naso e della bocca, scolpito come nei più puri marmi dell'arte classica, e soprattutto gli occhi, fondi e incastonati, grigi e luminosi, ora balenanti elettriche scintille, ora velati e assorti in una specie di contemplazione impenetrabile?
Herbert Fisher, Napoleon, 1912

Te dunque, o Bonaparte, nomerò con inaudito titolo LIBERATORE DI POPOLI E FONDATORE DI REPUBBLICA. Così tu alto, solo, immortale, dominerai l'eternità, pari agli altri grandi nelle gesta e ne' meriti, ma a niuno comparabile nella intrapresa di fondare nazioni.
Ugo Foscolo, Orazione a Bonaparte per il congresso di Lione, 1802

È strano che molti esaltino Napoleone e denigrino Ramon Cabrera. Come tipi umani (astraendo dunque dalle ideologie e dalle strategie) c'è tra i due una sola differenza: che Napoleone ha sulla coscienza un numero ben maggiore di morti.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68

A un certo livello, i condottieri acquistano fama dalle loro sconfitte non meno che dalle loro vittorie. Il Napoleone che conosciamo meglio è quello di Waterloo.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Chi non riesce a capire il carattere di Socrate è incantato da Alessandro, quando non comprende Virgilio, elogia Cesare; se alla sua mente sfugge il pensiero di Laplace, suona il corno e fa rullare i tamburi per Napoleone. Ed io ho notato che nelle menti di coloro che ammirano Alessandro, Cesare, o Napoleone si trova sempre un po’ di servilismo.
Kahlil Gibran, Massime spirituali, 1962 (postumo)

Si parla della peste con paure e tremiti, eppure di distruttori come Alessandro e Napoleone non si parla che con entusiastica deferenza.
Kahlil Gibran, Massime spirituali, 1962 (postumo)

Napoleone aveva tanto rispetto per il diritto privato soltanto perché considerava il diritto pubblico il suo proprio diritto privato.
Friedrich Hebbel, Diari, 1835/63 (postumo 1885/87)

Napoleone ha ucciso circa 500.000 uomini e ne ha generato soltanto uno.
Friedrich Hebbel, ibidem

Napoleone, Mussolini e Hitler sono stati leader che usavano la forza per farsi rispettare. La loro dittatura non ha lasciato tracce. L'unico segno del comando che si tramanda nei secoli è la leadership accettata dai sottoposti.
Napoleon Hill, Pensa e arricchisci te stesso, 1938

Un uomo che sfidò Dio.
Victor Hugo, XIX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Si può morire a Sant'Elcna senza essere Napoleone.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

Verso gli uomini grandi, e specialmente verso quelli in cui risplende una straordinaria virilità, il mondo è come donna. Non gli ammira solo, ma gli ama: perché quella loro forza l’innamora. Spesso, come nelle donne, l’amore verso questi tali è maggiore per conto ed in proporzione del disprezzo che essi mostrano, dei mali trattamenti che fanno, e dello stesso timore che ispirano agli uomini. Così Napoleone fu amatissimo dalla Francia, ed oggetto, per dir così, di culto ai soldati, che egli chiamò carne da cannone, e trattò come tali.
Giacomo Leopardi, Pensieri, 1845 (postumo)

Ei fu. Siccome immobile, | dato il mortal sospiro, | stette la spoglia immemore | orba di tanto spiro, | così percossa, attonita | la terra al nunzio sta, | | muta pensando all'ultima | ora dell'uom fatale; | né sa quando una simile | orma di piè mortale | la sua cruenta polvere | a calpestar verrà.
Alessandro Manzoni, Il cinque maggio, 1821

Tutto ei provò: la gloria | maggior dopo il periglio | la fuga e la vittoria | la reggia e il tristo esiglio | due volte nella polvere | due volte sull'altar. | Ei si nomò: due secoli, | l'un contro l'altro armato, | sommessi a lui si volsero, | come aspettando il fato; | ei fe' silenzio, ed arbitro | s'assise in mezzo a lor.
Alessandro Manzoni, Il cinque maggio, 1821

Dietro il valor di sue vittorie è lento | della parola e del pensiero il corso.
Vincenzo Monti, Il bardo della Selva Nera, 1806

Napoleone, quest'uomo singolarissimo, questo frutto estremamente tardivo come nessun altro mai, e con lui il problema incarnato dell'ideale aristocratico in sé - si consideri bene quale imponente problema esso sia - Napoleone, questa sintesi di disumano e di superumano...
Friedrich Nietzsche, Genealogia della morale, 1887

Napoleone si vantava di poter addestrare uomini a sacrificare la vita per un nastrino.
Chuck Palahniuk, Fight Club, 1996

Napoleone era convinto che non fosse più possibile compiere grandi imprese, era convinto di essere arrivato troppo tardi nella storia. Ma, in seguito, si sarebbe guardato a lui, e a buon diritto, con la stessa attonita ammirazione con cui lui guardava ad Alessandro. Tuttavia: chi potrebbe credere che il gioco si ripeterà anche nel rapporto fra i nostri posteri e noi?
Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993

Ci sono tanti di quei pazzi sulla terra, e specialmente in Francia, che è un gioco per quel prestigiatore corso farli ballare come marionette al suono del suo zufolo. Accorrono tutti al seguito di quell'incantatore di topi, e nessuno chiede dove li conduca.
Dorothea von Rodde-Schlozer, XIX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Cesare ha avuto vita più facile di Napoleone. Perché Cesare era Cesare e Napoleone recitava Napoleone... chiaro che nessuno avrebbe potuto recitarlo se non lui.
Arthur Schnitzler, Il libro dei motti e delle riflessioni, 1927

La storia è un progresso continuo. Va avanti anche nei cosiddetti periodi tranquilli, nei quali poco accade di ciò che potrebbe interessare alla gente. Il momento in cui la madre e il padre di Napoleone si incontrarono, non fu fatale nel senso più alto? E chi fu in grado già allora di percepire quell'attimo come destino? E mentre... Goethe scriveva il Faust e Beethoven componeva l'Eroica, forse la storia non andava avanti proprio così, e in un senso ben più alto che durante le gloriose battaglie combattute da Napoleone?
Arthur Schnitzler, Il libro dei motti e delle riflessioni, 1927

Era grande: e perciò dové cadere. | Cielo e terra s'unirono ad abbatterlo. | Gli invidi uomini di fango non potevano | sopportar la sua grandezza, | e neppure potevano gli dei | sopportare chi a loro somigliava.
Mihály Vörösmarty, XIX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Napoleone, l'astro più fulgido fra tutti, è anche colui che dimostra più chiaramente di ogni altro che gli «uomini di grande volontà» sono dei delinquenti, non dei geni. Un Napoleone non Io si può intendere che con riferimento ad uno sforzo sovrumano di sfuggire a sé stesso; non altro è, del resto, il senso di ogni conquista, grande o piccola che sia. Napoleone non volle mai meditare su sé stesso; non fu in grado di passare una sola ora senza pensare a grandi gesta che lo prendessero tutto intero: per questo gli fu necessario conquistare il mondo.
Otto Weininger, Sesso e carattere, 1903

Napoleone e Mussolini insistono sulla inferiorità delle donne, perché se queste non fossero inferiori, non servirebbero più a raddoppiare gli uomini.
Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929 

Se Napoleone era un tiranno, i sovrani che gli facevano guerra erano molto più tiranni e incapaci di lui. Di fronte a loro egli era un genio, un progressista, un uomo che aveva fatto camminare il mondo in avanti, mentre essi non avevano altra volontà che quella di farlo tornare indietro.
Carlo Zaghi, L'Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, 1991

Meno male che c'è stato Napoleone che ha portato via un bel po' di opere d'arte, sennò qui distruggevano pure quelle che stanno al Louvre.
Federico Zeri, Sbucciando piselli, 1990

Note

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