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Aforismi, frasi e citazioni di Christopher Lasch

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Christopher Lasch (Omaha 1932 - Pittsford 1994), storico e sociologo statunitense. Christopher Lasch ha insegnato all’Università di Rochester, ed considerato tra i più significativi critici sociali americani e un punto di riferimento del pensiero contemporaneo.
La maggior parte delle seguenti riflessioni di Christopher Lasch sono tratte dal suo libro più conosciuto: La cultura del narcisismo. L'individuo in fuga dal sociale in un'età di disillusioni collettive (The Culture of Narcissism. American Life in an Age of Diminishing Expectations), pubblicato nel 1979.
Malgrado le occasionali illusioni di onnipotenza, il narcisista attende
da altri la conferma della sua autostima. Non può vivere senza
un pubblico di ammiratori. (Christopher Lasch)
Rifugio in un mondo senza cuore
La famiglia in stato d'assedio - Haven in a Heartless World. The Family Besieged, 1977

La famiglia è un'oasi in un mondo spietato.

La cultura del narcisismo
L'individuo in fuga dal sociale in un'età di disillusioni collettive
The Culture of Narcissism. American Life in an Age of Diminishing Expectations, 1979
Selezione Aforismario

Gli sforzi dei genitori moderni perché i loro figli si sentano amati e desiderati non riescono a nascondere una freddezza di fondo - l'indifferenza di chi ha ben poco da trasmettere alla generazione successiva e vede in ogni caso come prioritario il proprio diritto alla realizzazione di sé.

Invece di farci guidare dall'esperienza, lasciamo che siano gli esperti a dirci quali siano i nostri bisogni per poi chiederci come mai quei bisogni non ci sembrino mai soddisfatti.

Il clima contemporaneo è terapeutico, non religioso. La gente oggi non aspira alla salvazione personale, e tanto meno al ritorno a una primitive età dell'oro, ma alla sensazione, alla illusione momentanea di benessere personale, di salute fisica e di tranquillità psichica.

Il nuovo narcisista è perseguitato dall'ansia e non dalla colpa. Non cerca di imporre agli altri le proprie certezze, ma vuole trovare un senso alla sua vita. Libero dalle superstizioni del passato, mette in dubbio persino la realtà della sua stessa esistenza.

I mass media, col loro culto della celebrità e il relativo contorno di fascino e richiami sensazionali, hanno fatto dell'America un paese di fan, di spettatori. Dando corpo e sostanza ai sogni narcisistici di fama e gloria, incoraggiano l'uomo comune a identificarsi con gli idoli dello spettacolo e a odiare la "massa", moltiplicando le sue difficoltà ad accettare la banalità dell'esistenza quotidiana.

L'imbonimento consumistico e il mito della bella vita hanno legittimato la gratificazione delle pulsioni e l'Es non deve più scusarsi. dei suoi desideri, o dissimularne la portata. Ma questo stesso condizionamento ha reso intollerabili il fallimento e la sconfitta.

La negazione del passato, in apparenza ottimistica e progressista, rivela − a un esame più approfondito − la disperazione di una società incapace di affrontare il futuro.

La terapia costituisce una forma di antireligione, e non certo perché si attenga a spiegazioni razionali o a metodi scientifici, come vorrebbero farci credere gli addetti ai lavori, ma piuttosto perché la società moderna "non ha futuro", e per questo qualunque cosa trascenda i bisogni immediati non viene presa in considerazione.

Malgrado le occasionali illusioni di onnipotenza, il narcisista attende da altri la conferma della sua autostima. Non può vivere senza un pubblico di ammiratori.

Nella sua inconsistenza e nella sua banalità, l'individuo che non possiede capacità straordinarie cerca di scaldarsi alla luce riflessa dei suoi idoli.

La crisi politica del capitalismo riflette la crisi generale della cultura occidentale, che si manifesta in una diffusa sensazione di incapacità a comprendere il corso della storia o a gestirlo secondo una linea razionale.

La "fuga dalla politica", come viene definita dall'élite dirigenziale e politica, può essere un segno che rivela la crescente riluttanza delle persone a partecipare al sistema politico nelle vesti di consumatori di spettacoli prefabbricati. Può non denotare affatto, in altre parole, un ritiro dalla politica, ma annunciare le fasi iniziali di una rivolta politica generale.

Ciò che gli osservatori politici interpretano come indifferenza dell'elettorato può rappresentare, al contrario, un salutare scetticismo nei confronti di un sistema politico in cui la menzogna e la frode sono diventate una prassi abituale ed endemica.

Per il narcisista il mondo è uno specchio.
[For the narcissist, the world is a mirror].

L’io minimo
La mentalità della sopravvivenza in un’epoca di turbamenti
The Minimal Self: Psychic Survival in Troubled Times, 1984

In un’epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza. Gli uomini vivono alla giornata; raramente guardano al passato, perché temono d’essere sopraffatti da una debilitante “nostalgia”, e se volgono l’attenzione al futuro è soltanto per cercare di capire come scampare agli eventi disastrosi che ormai quasi tutti si attendono.

Le antiche distinzioni tra sinistra e destra, tra liberalismo e conservatorismo, tra politica rivoluzionaria e politica riformista, tra progressisti e reazionari si stanno sfaldando di fronte ai nuovi problemi posti dalla tecnologia, dal consumismo, dai diritti delle donne, dalla degradazione ambientale e dagli armamenti nucleari, problemi per i quali nessuno ha una risposta bell’e pronta. Nuovi problemi danno origine a nuove configurazioni politiche.

La crescente opposizione alla corsa agli armamenti nucleari, la sempre maggiore consapevolezza dei problemi ecologici, la critica montante al consumismo e all'incontrollato sviluppo tecnologico e la stessa critica alla psicologia “maschile” della conquista e dell’impresa competitiva offrono buone speranze per il futuro. Sottolineando drammaticamente i pericoli incombenti, i movimenti d’opposizione alimentano senza volerlo una mentalità da assedio, ma insieme producono anche l’unico antidoto contro di essa: la determinazione a fronteggiare collettivamente le difficoltà che minacciano di sopraffarci.

Il paradiso in terra
Il progresso e la sua critica - The True and only Heven. Progress and its critics, 1991

Come può accadere che delle persone serie continuino a credere nel progresso, malgrado le importanti confutazioni che parevano aver liquidato una volta per tutte la validità di questa idea?

Libro di Christopher Lasch consigliato
La cultura del narcisismo
L'individuo in fuga dal sociale in un'età di disillusioni collettive
Editore Bompiani, 2001

Questo libro descrive un modo di vita che sta tramontando: la cultura dell'individualismo ai suoi limiti estremi, fino alla guerra di tutti contro tutti, alla ricerca della felicità nel vicolo cieco di una preoccupazione narcisistica per il sé. Le strategie di sopravvivenza narcisistica si propongono oggi come emancipazione dalle condizioni repressive del passato, fomentando in questo modo una "rivoluzione culturale" che riproduce i tratti peggiori della pericolante civiltà che afferma di criticare.