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Aforismi e Pensieri scorretti di Giorgio Gramolini

Selezione dei migliori aforismi di Giorgio Gramolini (Oggebbio, 1957 - Garbagnate 2024), insegnante, poeta e aforista italiano. Giorgio Gramolini ama viaggiare ed è interessato alle tematiche del vegetarismo e dei diritti degli animali. Ha pubblicato un volume di poesie e altri versi su riviste e siti internet. Da una decina di anni scrive aforismi e nel 2011 ha vinto il premio Le figure del pensiero indetto dall'Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche di Certaldo.
I seguenti aforismi sono tratti dal libro Pensieri scorretti (2014), col quale, nel 2016, è stato nominato vincitore del Premio Internazionale per l’Aforisma Torino in Sintesi, e Frammenti di inesistenza (2022).
Non si rimpiange il tempo della felicità (quando mai lo abbiamo vissuto?).
Si rimpiange il tempo della speranza. (Giorgio Gramolini)
Pensieri scorretti
© Arduino Sacco, 2014 - Selezione Aforismario

Se a volte ci imbarazza la nostra immagine allo specchio, quale orrore susciterebbe in noi la vista della nostra anima!

Siamo la somma delle nostre illusioni tradite, delle nostre mancanze, dei nostri fallimenti; siamo un fascio di impossibilità.

Ottenere ciò che da tempo desideravamo può avere un risvolto negativo: la perdita del diritto - e della voluttà - di continuare a lamentarci.

Chi crede solo a ciò che vede rischia di schiantarsi contro l’invisibile.

Non si rimpiange il tempo della felicità (quando mai lo abbiamo vissuto?). Si rimpiange il tempo della speranza.

Quando parliamo di noi stessi lo facciamo sempre per sorprendere o per impietosire, mai per rivelare veramente chi siamo.

Se cerchi davvero la libertà non concedere a nessuno il diritto di renderti felice.

Ogni tanto bisognerebbe avere un po’ di comprensione per sé stessi: guardarsi negli occhi, buttarsi le braccia al collo, baciarsi su una guancia.

Ho un sogno troppo bello. Non sarò così stupido da rovinarlo nel tentativo di trasformarlo in realtà.

Se Dio è davvero infallibile, non lo ha certo dimostrato creando l’uomo.

A volte penso che morire mi semplificherebbe un bel po’ la vita.

Si dice che gli umani si affannino a realizzare tante imprese per scacciare la paura della morte. Io credo lo facciano per non cadere preda del terrore di essere vivi.

Il vero problema non è invecchiare; è arrivare alla vecchiaia con alle spalle una giovinezza. Il vero problema non è morire; è arrivare alla morte con alle spalle una vita.

E se alla fine a Dio fossero più simpatici i mascalzoni?

Il progresso ha prodotto una quantità di cose di cui l’umanità non aveva assolutamente bisogno e di cui ora non può più fare a meno.

C’è gente che vive in un mondo tutto suo, e fin qui non ci sarebbe niente di grave. I problemi iniziano quando in questo suo mondo personale cerca di fare entrare anche tutti gli altri.

Non illudiamoci: spesso la generosità - nostra o altrui - è soltanto incapacità di dire di no.

Non si perdona e neppure si dimentica. Semplicemente, si sopravvive.

Se vuoi donarti, non sottovalutarti. Il regalo che fai deve essere prezioso.

Il pessimismo dei grandi spinge sempre a lottare, anche senza speranza. Quello dei meschini fa da paravento alla loro fannullaggine e inettitudine.

Chi sa lottare sa anche sperare (e viceversa).

Ci hanno fatto credere che a far girare il mondo fossero le idee politiche e le grandi decisioni dei governi e dei parlamenti. Ora ci accorgiamo che la nostra vita quotidiana è condizionata dai decreti attuativi, le ordinanze comunali, i regolamenti condominiali.

L’umano progresso, ovvero il tentativo di chi, cacciato dal paradiso terrestre attraverso la porta, cerca di rientrarvi dalla finestra.

Non credo a chi solidarizza con le sofferenze dell’umanità e non spende una parola per le atrocità che patiscono gli animali, sempre ad opera di quegli esseri umani che invocano - solo per sé stessi - pietà.

Il divino è presente in ogni essere vivente, umano o animale; ma io credo che in una libellula sospesa a mezz'aria con le sue ali trasparenti ce ne sia molto di più.

La realtà come noi la percepiamo altro non è che una convenzione stipulata tra i nostri sensi e un ipotetico mondo esterno.

Scandalo non è dire ciò che nessuno ha mai pensato; scandalo è dire ciò che tutti pensano e nessuno ha mai osato dire.

Vera giustizia e vera uguaglianza non è dare a tutti lo stesso, ma a ciascuno il suo.

La censura che si esercitava un tempo bruciando i libri, la si compie oggi producendone in quantità esagerata.

A furia di propagandare la libertà per le masse, hanno ottenuto la schiavitù degli individui.

L’umana società: un esperimento che dura da diecimila anni.

Accettare la vita, con tutti i suoi tormenti; oppure rifiutarla, con tutte le sue attrattive. Una terza via sarebbe pura sopravvivenza.

La vita è un sogno che fugge e tu puoi solo rincorrerla. La vita è un incubo che ti insegue e tu puoi solo scappare.

Frammenti di inesistenza
© Puntoacapo, 2022

La giustizia non saprà mai essere interamente giusta, per questo si barcamena oscillando tra la spietatezza e la tolleranza.

Rivoluzionari del 2000: fuori dagli schemi ma mai fuori dagli schermi.

Le promesse più difficili da mantenere sono quelle che facciamo a noi stessi.

Se non vuoi sporcarti la coscienza, devi almeno sporcarti le mani.

Libro di Giorgio Gramolini consigliato
Pensieri scorretti
Editore: Arduino Sacco, 2014

La scrittura breve, incisiva, a tratti aforistica esprime un bisogno di scavarsi un cammino verso il fondo dei nostri problemi, delle nostre paure, delle nostre fissazioni, senza, quel fondo, arrivare mai davvero a toccarlo. E proprio la "scorrettezza", politica, ma non solo, diventa lo strumento di questo scavo, di questa a tratti dolorosa ricerca.

Note
  1. La proprietà intellettuale degli aforismi sopra riportati è dell'autore Giorgio Gramolini, che ne detiene i diritti. È vietata la loro riproduzione integrale su altri siti web.
  2. Vedi anche: Aforisti Contemporanei