Le più belle frasi di James Matthew Barrie da "Peter Pan"
Selezione delle frasi più belle e delle citazioni più significative di James Matthew Barrie, meglio noto come J. M. Barrie (Kirriemuir 1860 - Londra 1937), scrittore e drammaturgo scozzese, celebre soprattutto per aver creato il personaggio di Peter Pan.
Il piccolo ministro
The Little Minister, 1897
La vita è una lunga lezione d'umiltà.
[Life is a long lesson in humility].
Peter Pan nei Giardini di Kensington
The Little White Bird; or, Adventures in Kensington Gardens, 1902 - Selezione Aforismario
Peter Pan non è tanto vecchio quanto si potrebbe credere. Il vero è che egli ha sempre la stessa età.
Il cuore di Peter era così lieto, che egli si sentiva obbligato a cantar tutto il giorno, precisamente come gli uccelli cantano per gioia.
[Life is a long lesson in humility].
Peter Pan nei Giardini di Kensington
The Little White Bird; or, Adventures in Kensington Gardens, 1902 - Selezione Aforismario
Peter Pan non è tanto vecchio quanto si potrebbe credere. Il vero è che egli ha sempre la stessa età.
Il cuore di Peter era così lieto, che egli si sentiva obbligato a cantar tutto il giorno, precisamente come gli uccelli cantano per gioia.
È incredibilmente difficile riuscire a ottenere informazioni sulle fate, e l’unica cosa certa, o quasi, è che ci sono fate ovunque ci siano bambini.
Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo.
Nel momento in cui dubiti di poter volare, perdi per sempre la facoltà di farlo. Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani, sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.
Tutti i bambini, tranne uno, crescono.
Le rondini domestiche non son altro che gli spiriti dei bimbi che muoiono. Questa è la ragione per cui fabbricano sempre i loro nidi sui tetti delle case (quelle che hanno amato quando erano creature umane) e qualche volta volano anche per le finestre aperte dentro le stanze.
Gli gnomi sono i maschi del popolo delle fate, il quale riceve il nome unicamente da queste solo perché alle signore spetta la preferenza. Anche noi abbiamo due nomi del tutto diversi per indicare i maschi e le femmine e cioè uomo e donna; solo che siamo meno gentili degli gnomi, poiché, se vogliam poi indicare tutti i maschi e tutte le femmine insieme, diciamo “gli uomini”.
Peter e Wendy
1904 - Selezione Aforismario
Di tutte le isole deliziose, l’Isolachenoncè è la più accogliente e la più stabile, non troppo grande né articolata, e tra un’avventura e l’altra non corre molta distanza, anzi, è deliziosamente compatta.
C’è un’Isolachenoncè per ogni bambino, e sono tutte differenti.
Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino... questa era la strada per arrivare all’Isolachenoncè,
Non voglio crescere, mai e poi mai. Voglio rimanere per sempre un bambino e divertirmi.
Ogni volta che un bimbo dice: "Io non credo alle fate", c'è una fatina che da qualche parte cade a terra stecchita.
Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate.
Una delle grandi differenze tra gli umani e le fate sta nel fatto che queste ultime non fanno mai nulla di utile.
I bambini vivono le più strane avventure senza esserne minimamente turbati.
Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto.
Cosa preferiresti, ora? un’avventura o una tazza di tè?
Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo.
Nel momento in cui dubiti di poter volare, perdi per sempre la facoltà di farlo. Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani, sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.
Tutti i bambini, tranne uno, crescono.
Le rondini domestiche non son altro che gli spiriti dei bimbi che muoiono. Questa è la ragione per cui fabbricano sempre i loro nidi sui tetti delle case (quelle che hanno amato quando erano creature umane) e qualche volta volano anche per le finestre aperte dentro le stanze.
Gli gnomi sono i maschi del popolo delle fate, il quale riceve il nome unicamente da queste solo perché alle signore spetta la preferenza. Anche noi abbiamo due nomi del tutto diversi per indicare i maschi e le femmine e cioè uomo e donna; solo che siamo meno gentili degli gnomi, poiché, se vogliam poi indicare tutti i maschi e tutte le femmine insieme, diciamo “gli uomini”.
1904 - Selezione Aforismario
Di tutte le isole deliziose, l’Isolachenoncè è la più accogliente e la più stabile, non troppo grande né articolata, e tra un’avventura e l’altra non corre molta distanza, anzi, è deliziosamente compatta.
C’è un’Isolachenoncè per ogni bambino, e sono tutte differenti.
Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino... questa era la strada per arrivare all’Isolachenoncè,
Non voglio crescere, mai e poi mai. Voglio rimanere per sempre un bambino e divertirmi.
Ogni volta che un bimbo dice: "Io non credo alle fate", c'è una fatina che da qualche parte cade a terra stecchita.
Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate.
Una delle grandi differenze tra gli umani e le fate sta nel fatto che queste ultime non fanno mai nulla di utile.
I bambini vivono le più strane avventure senza esserne minimamente turbati.
Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto.
Cosa preferiresti, ora? un’avventura o una tazza di tè?
Ciò che ogni donna sa
What Every Woman Knows, 1908
È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di nient'altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.
Coraggio
Courage, 1922
Dio ci ha donato la memoria così possiamo avere le rose anche a dicembre.
[God gave us memory so that we might have roses in December].
What Every Woman Knows, 1908
È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di nient'altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.
Coraggio
Courage, 1922
Dio ci ha donato la memoria così possiamo avere le rose anche a dicembre.
[God gave us memory so that we might have roses in December].
Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario
Coloro che portano il sole nella vita degli altri non possono tenerlo per sé stessi.
Coloro che sono pronti a morire sono più preparati a vivere.
Gli uomini inutili sono quelli che non cambiano mai con gli anni.
Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.
Coloro che portano il sole nella vita degli altri non possono tenerlo per sé stessi.
Coloro che sono pronti a morire sono più preparati a vivere.
Gli uomini inutili sono quelli che non cambiano mai con gli anni.
Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.
Non dimenticare il tuo passato, perché in futuro potrebbe aiutarti a crescere.
Non è onesto sospettare nell'avversario dei motivi più bassi dei propri.
Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita.
Siamo tutti dei falliti, almeno i migliori di noi.
Tutto il mondo è fatto di fede, fiducia e polvere fatata.
[All the world is made of faith, and trust, and pixie dust].
[All the world is made of faith, and trust, and pixie dust].
Note
Leggi anche le citazioni degli scrittori inglesi: Gilbert Keith Chesterton - Rudyard Kipling