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Frasi e citazioni sui Re Magi e l'Epifania

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui Re Magi (Melchiorre, Baldassarre e Gaspare) e sull'Epifania. Nella tradizione cristiana, i Magi sono alcuni saggi astronomi che, secondo il Vangelo di Matteo, seguendo una cometa giunsero da Oriente a Gerusalemme per onorare la nascita di Gesù, il "re dei Giudei": "Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 'Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo'. [...]  Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro , incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese".

Come notava a suo tempo Ludolfo di Sassonia: "I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero versati nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell'astrologia. Erano detti magi dai Persiani coloro che gli Ebrei chiamavano scribi, i Greci filosofi e i latini savi" [Vita Christi, XIV sec.].

Insieme al battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano e il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana, l'adorazione dei Magi è uno dei tre segni rivelatori di Gesù Cristo che nella tradizione cristiana vengono celebrati il 6 gennaio di ogni anno, giorno dell'Epifania, dal greco antico ἐπιφαίνω, epifàino, che significa "mi rendo manifesto".

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla cometa, il natale e il presepe. Inoltre, nella sezione "Frasi per ogni occasione", trovi una raccolta di frasi divertenti per fare gli auguri dell'Epifania.
Nella festa dell’Epifania, in cui ricordiamo la manifestazione di Gesù
all'umanità nel volto di un Bambino, sentiamo accanto a noi i Magi,
come saggi compagni di strada. Il loro esempio ci aiuta ad alzare lo sguardo
verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore. (Papa Francesco),
Anche se ciò che è stato scritto nei Vangeli a proposito della nascita di Gesù non corrisponde alla realtà storica, è assolutamente vero dal punto di vista simbolico ed esoterico, ed è questo che è importante per noi. Quando il Cristo Bambino nasce nell'anima del discepolo, gli spiriti celesti si mettono al suo servizio, poiché quel bambino è il Bambino regale, e tutto il Cielo viene ad ammirarlo e a portargli ciò di cui ha bisogno. Quello che conta non è se ci siano stati veramente una stella, degli angeli, dei pastori o una mangiatoia con un asino e un bue, poiché dal punto di vista simbolico tutto questo rimane vero. Ogni volta che il Cristo nasce in un'anima, la stella è presente, gli angeli cantano e i Magi vengono ad inchinarsi e a portare dei doni.
Omraam Mikhaël Aïvanhov, Discorsi, 1938/86

«Lumen requirunt lumine». Questa suggestiva espressione di un inno liturgico dell’Epifania si riferisce all'esperienza dei Magi: seguendo una luce essi ricercano la Luce. La stella apparsa in cielo accende nella loro mente e nel loro cuore una luce che li muove alla ricerca della grande Luce di Cristo. I Magi seguono fedelmente quella luce che li pervade interiormente, e incontrano il Signore.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

Nel percorso dei Magi d’Oriente è simboleggiato il destino di ogni uomo: la nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore, che noi cristiani riconosciamo in Gesù, Luce del mondo.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

Ogni uomo, come i Magi, ha a disposizione due grandi “libri” da cui trarre i segni per orientarsi nel pellegrinaggio: il libro della creazione e il libro delle Sacre Scritture. L’importante è essere attenti, vigilare, ascoltare Dio che ci parla.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

Un aspetto della luce che ci guida nel cammino della fede è anche la santa “furbizia”. E’ una anche virtù questa, la santa “furbizia”. Si tratta di quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli. I Magi seppero usare questa luce di “furbizia” quando, sulla via del ritorno, decisero di non passare dal palazzo tenebroso di Erode, ma di percorrere un’altra strada. Questi saggi venuti da Oriente ci insegnano come non cadere nelle insidie delle tenebre e come difenderci dall'oscurità che cerca di avvolgere la nostra vita. Loro, con questa santa “furbizia” hanno custodito la fede. E anche noi dobbiamo custodire la fede. 
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

Nella festa dell’Epifania, in cui ricordiamo la manifestazione di Gesù all'umanità nel volto di un Bambino, sentiamo accanto a noi i Magi, come saggi compagni di strada. Il loro esempio ci aiuta ad alzare lo sguardo verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

[I Magi] ci insegnano a non accontentarci di una vita mediocre, del “piccolo cabotaggio”, ma a lasciarci sempre affascinare da ciò che è buono, vero, bello… da Dio, che tutto questo lo è in modo sempre più grande! E ci insegnano a non lasciarci ingannare dalle apparenze, da ciò che per il mondo è grande, sapiente, potente. 
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

Bisogna andare oltre, oltre il buio, oltre il fascino delle Sirene, oltre la mondanità, oltre tante modernità che oggi ci sono, andare verso Betlemme, là dove, nella semplicità di una casa di periferia, tra una mamma e un papà pieni d’amore e di fede, risplende il Sole sorto dall'alto, il Re dell’universo. Sull'esempio dei Magi, con le nostre piccole luci, cerchiamo la Luce e custodiamo la fede. 
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2014

I Magi, secondo la tradizione, erano uomini sapienti: studiosi degli astri, scrutatori del cielo, in un contesto culturale e di credenze che attribuiva alle stelle significati e influssi sulle vicende umane. I Magi rappresentano gli uomini e le donne in ricerca di Dio nelle religioni e nelle filosofie del mondo intero: una ricerca che non ha mai fine. 
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2015

I Magi ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. Essi cercavano la vera Luce: «Lumen requirunt lumine», dice un inno liturgico dell’Epifania, riferendosi proprio all'esperienza dei Magi; «Lumen requirunt lumine». Seguendo una luce essi ricercano la luce. Andavano alla ricerca di Dio. Visto il segno della stella, lo hanno interpretato e si sono messi in cammino.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2015

I Magi sono entrati nel mistero. Sono passati dai calcoli umani al mistero: e questa è stata la loro conversione. E la nostra? Chiediamo al Signore che ci conceda di vivere lo stesso cammino di conversione vissuto dai Magi.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2015

I Magi, di cui ci parla il Vangelo di Matteo, sono testimonianza vivente del fatto che i semi di verità sono presenti ovunque, perché sono dono del Creatore che chiama tutti a riconoscerlo come Padre buono e fedele.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2016

I Magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio. Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2016

Come i Magi tante persone, anche ai nostri giorni, vivono con il “cuore inquieto” che continua a domandare senza trovare risposte certe - è l’inquietudine dello Spirito Santo che si muove nei cuori. Sono anche loro alla ricerca della stella che indica la strada verso Betlemme.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2016

Il racconto dei Magi, venuti dall'oriente a Betlemme per adorare il Messia, conferisce alla festa dell’Epifania un respiro di universalità. E questo è il respiro della Chiesa, la quale desidera che tutti i popoli della terra possano incontrare Gesù, fare esperienza del suo amore misericordioso. 
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Angelus, 2016

I Magi, dice il Vangelo, «al vedere la stella, provarono una gioia grandissima» (Mt 2,10). Anche per noi c’è una grande consolazione nel vedere la stella, ossia nel sentirci guidati e non abbandonati al nostro destino. E la stella è il Vangelo, la Parola del Signore.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Angelus, 2016

L’esperienza dei Magi ci esorta a non accontentarci della mediocrità, a non “vivacchiare”, ma a cercare il senso delle cose, a scrutare con passione il grande mistero della vita. E ci insegna a non scandalizzarci della piccolezza e della povertà, ma a riconoscere la maestà nell’umiltà, e saperci inginocchiare di fronte ad essa.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Angelus, 2016

I magi esprimono il ritratto dell’uomo credente, dell’uomo che ha nostalgia di Dio; di chi sente la mancanza della propria casa, la patria celeste. Riflettono l’immagine di tutti gli uomini che nella loro vita non si sono lasciati anestetizzare il cuore.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2017

Il credente “nostalgioso”, spinto dalla sua fede, va in cerca di Dio, come i magi, nei luoghi più reconditi della storia, perché sa in cuor suo che là lo aspetta il Signore.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2017

I magi sentirono nostalgia, non volevano più le solite cose. Erano abituati, assuefatti e stanchi degli Erode del loro tempo. Ma lì, a Betlemme, c’era una promessa di novità, una promessa di gratuità. Lì stava accadendo qualcosa di nuovo. I magi poterono adorare perché ebbero il coraggio di camminare e prostrandosi davanti al piccolo, prostrandosi davanti al povero, prostrandosi davanti all'indifeso, prostrandosi davanti all'insolito e sconosciuto Bambino di Betlemme, lì scoprirono la Gloria di Dio.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2017

Impariamo dai Magi a non dedicare a Gesù solo i ritagli di tempo e qualche pensiero ogni tanto, altrimenti non avremo la sua luce. Come i Magi, mettiamoci in cammino, rivestiamoci di luce seguendo la stella di Gesù, e adoriamo il Signore con tutto noi stessi.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Angelus, 2017

Facciamo come i Magi: guardare in alto, camminare, e offrire doni gratuiti.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2018

Vedere la stella. È il punto di partenza. Ma perché, potremmo chiederci, solo i Magi hanno visto la stella? Forse perché in pochi avevano alzato lo sguardo al cielo. Spesso, infatti, nella vita ci si accontenta di guardare per terra: bastano la salute, qualche soldo e un po’ di divertimento. E mi domando: noi, sappiamo ancora alzare lo sguardo al cielo? Sappiamo sognare, desiderare Dio, attendere la sua novità, o ci lasciamo trasportare dalla vita come un ramo secco dal vento? I Magi non si sono accontentati di vivacchiare, di galleggiare. Hanno intuito che, per vivere davvero, serve una meta alta e perciò bisogna tenere alto lo sguardo.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2018

Camminare, la seconda azione dei Magi, è essenziale per trovare Gesù. La sua stella, infatti, domanda la decisione del cammino, la fatica quotidiana della marcia; chiede di liberarsi da pesi inutili e da fastosità ingombranti, che intralciano, e di accettare gli imprevisti che non compaiono sulla mappa del quieto vivere.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2018

Offrire. Arrivati da Gesù, dopo il lungo viaggio, i Magi fanno come Lui: donano. Gesù è lì per offrire la vita, essi offrono i loro beni preziosi: oro, incenso e mirra. Il Vangelo si realizza quando il cammino della vita giunge al dono. Donare gratuitamente, per il Signore, senza aspettarsi qualcosa in cambio: questo è segno certo di aver trovato Gesù.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Omelia dell'Epifania, 2018

Tutti a Natale siamo un poco Magi. 
Iosif Brodskij, Poesie, XX sec.

Ed ecco che bussarono alla porta della stalla. “Chi è?” chiese Giuseppe. “Magi”. “Quelli del brodo?” “No, i Re!” E infatti, aperto che ebbe, vide i tre re magi: Gaspare, Zuzzurro e Baldassarre, con i loro tre cammelli Qui Quo Qua, coperti di baldacchini, spade, denari, sette bello e primiera patta. Essi portavano in dono oro, incenso e mirra. “Che cos’è la mirra?” chiese Giuseppe. E Baldassarre disse: “Questo non l’ha capito mai nessuno”.
Giobbe Covatta, Parola di Giobbe, 1991

Dieci troupe televisive riprendono la scena in cui i Re Magi, con gli sponsor, fanno visita al bambino. È un momento commovente, ripreso in Eurovisione: i Magi bussano e Giuseppe chiede: "Chi è?" "Magi", rispondono quelli. "I Re?" "No, quelli del brodo!" E gli angeli in coro cantano: "Tutto il sapore di casa mia!"
Giobbe Covatta, Dio li fa e poi li accoppa, 1999

I magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino 
Giovanni Crisostomo, IV sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Una luce vermiglia / risplende ne la pia notte / e si spande via / per miglia e miglia. / “O nova meraviglia! / O fiore di Maria!”. / Passa la melodia / e la terra s’ingiglia. / Cantano, tra il fischiare del vento / per le forre, / i biondi angeli in coro: / ed ecco Baldassarre / e Gaspare e Melchiorre / con mirra, incenso e oro.
Gabriele D’Annunzio, Poesie, XX sec.

Ecco l'origine dell'uso di esporre le scarpe sulle finestre, la sera dell'Epifania, uso tradizionale nei bimbi. È certo che i signori Re magi, per venire da noi, hanno fatto un lunghissimo viaggio - e i viaggi sciupano le scarpe - quindi, è pur certo, che la migliore offerta che noi possiamo far loro, allorché passano da casa nostra, sia quella,… delle scarpe. Essi poi gentilmente contraccambiano l'offerta con qualche loro mercanzietta, dolci, giochi ecc…. e di ciò i bimbi li ringraziano cordialmente.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

I tre santi Re Magi d’Oriente / chiedevano fermandosi in ogni città: / “O donne, o fanciulle, sapreste dirci / la strada per Betlemme dove va?” / Né giovani né vecchi lo sapevano / e essi riprendevano il tragitto, / ma una cometa dalla chioma d’oro / or li guidava come una lanterna. / La stella sulla capanna di Giuseppe / alfine si fermò e i santi tre re Magi / alla soglia si poterono affacciar; / muggiva il bue, piangeva il bambinello, / e i Re Magi cominciarono a cantar.
Heinrich Heine, Poesie, XIX sec.

“Non ho come i Magi / che sono ritratti nelle immagini / dell’oro da donarti.” / “Dammi la tua povertà.” / “Non ho nemmeno, Signore, / la mirra dal buon profumo / e neppure l’incenso in tuo onore.” / “Figlio mio. dammi il tuo cuore.”
Francis Jammes, Poesie, XX sec.

In Italia si vedono dappertutto santi e reliquie. Le chiese ne sono piene. Le reliquie più strane sono due bottiglie: in una viene custodito un raggio della stella che indicò la via ai tre re magi e nell’altra il suono delle campane di Gerusalemme.
Georg Lichtenberg, Aforismi, 1766/99 (postumo 1902/08)

I re magi? Sono le tre stelle, anticamente dette "i tre Re", che il 25 dicembre si allineano con Sirio, la stella più luminosa, a puntare verso il luogo dove nasce il Sole. I tre magi e la stella cometa.
Daniele Luttazzi, La guerra civile fredda, 2009

Ma da quale parte è Dio | Se ne sta con gli ostensori? | O qui | Dove lo prego io | Dal mattino fino a sera? | Gesù Cristo che adoriamo | Quali figli preferì? | I Re Magi e il loro oro | O noi | Che strisciamo qui? 
Pasquale Panella e Riccardo Cocciante, Notre-Dame de Paris, 2002

In Persia è la città ch'è chiamata Saba, da la quale si partiro li tre re ch'andaro adorare Dio quando nacque. In quella città son soppeliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti interi con barba e co' capegli: l'uno ebbe nome Beltasar, l'altro Gaspar, lo terzo Melquior. Messer Marco dimandò più volte in quella cittade di quegli III re: niuno gliene seppe dire nulla, se non che erano III re soppelliti anticamente. 
Marco Polo, Il Milione, 1298

[I Re Magi] erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la "firma" di Dio, una firma che l'uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare.
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia, 2011

Il cammino dei Magi d’Oriente è per la liturgia soltanto l’inizio di una grande processione che continua lungo tutta la storia. Con questi uomini comincia il pellegrinaggio dell’umanità verso Gesù Cristo – verso quel Dio che è nato in una stalla; che è morto sulla croce e che, da Risorto, rimane con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia sull'Epifania, 2012

I Magi d’Oriente precedono, inaugurano il cammino dei popoli verso Cristo.
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia sull'Epifania, 2012

I Magi hanno seguito la stella. Attraverso il linguaggio della creazione hanno trovato il Dio della storia. Certo, il linguaggio della creazione da solo non basta. Solo la Parola di Dio che incontriamo nella Sacra Scrittura poteva indicare loro definitivamente la strada. Creazione e Scrittura, ragione e fede devono stare insieme per condurci al Dio vivente. 
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia sull'Epifania, 2012

Si è molto discusso su che genere di stella fosse quella che guidò i Magi. Si pensa ad una congiunzione di pianeti, ad una Super nova, cioè ad una di quelle stelle inizialmente molto deboli in cui un'esplosione interna sprigiona per un certo tempo un immenso splendore, ad una cometa, e così via. Continuino pure gli scienziati questa discussione. La grande stella, la vera Super nova che ci guida è Cristo stesso. Egli è, per così dire, l'esplosione dell'amore di Dio, che fa splendere sul mondo il grande fulgore del suo cuore.
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia sull'Epifania, 2012

I Magi d'Oriente di cui parla il Vangelo di oggi, così come generalmente i Santi, sono diventati a poco a poco loro stessi costellazioni di Dio, che ci indicano la strada. In tutte queste persone il contatto con la Parola di Dio ha, per così dire, provocato un'esplosione di luce, mediante la quale lo splendore di Dio illumina questo nostro mondo e ci indica la strada. I Santi sono stelle di Dio, dalle quali ci lasciamo guidare verso Colui al quale anela il nostro essere. 
Joseph Ratzinger (papa Benedetto XVI), Omelia sull'Epifania, 2012

Persero un giorno la stella. / Com'è possibile perdere la stella? / Per averla fissata troppo a lungo… / I due re bianchi, / ch’erano due sapienti di Caldea, / col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi. / Si misero a far calcoli, si grattarono il mento… / Ma la stella era scomparsa / come scompare un’idea, / e quegli uomini, l’anima dei quali / aveva sete di essere guidata, / piansero drizzando le tende di cotone. / Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri, / disse a se stesso: “Pensiamo alla sete / che non è la nostra. / Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”. / E mentre reggeva il suo secchio, / nello spicchio di cielo / in cui si abbeveravano i cammelli / egli scorse la stella d’oro che danzava silente. 
Edmond Rostand, Poesie, XIX sec.

Per te, Maria, Vergine santa, i Magi, benché lontani, hanno abbandonato la vanità, adorando il tuo Unigenito, e son divenuti pii in eterno. 
Teodosio I di Alessandria, Sermoni, VI sec.

"A che velocità viaggiavano i cammelli dei re Magi?" "A tutta mirra."
Anonimo

L'imbarazzo nel ricevere regali non graditi. Pensa al sorriso di circostanza quando Maria, scartando i regali dei Re Magi, capì che era mirra...
Anonimo

La storia dei Re Magi ci insegna che due regali di Natale su tre sono completamente inutili.
Anonimo

Epifania tutte le feste le porta via.
Proverbio

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cometa - Presepe e Albero di Natale - Frasi per Auguri dell'Epifania

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