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Significato di Frasi e Citazioni dalla I alla N

In questa pagina è riportato il significato di frasi e citazioni che cominciano con le lettere che vanno dalla I alla N. Le citazioni sono elencate in ordine alfabetico, e man mano che nuove frasi vengono segnalate ad Aforismario, saranno aggiunte. In fondo alla pagina trovi il link all'elenco completo delle frasi.
Significato di frasi e citazioni - Spiegazioni semplici e brevi da Aforismario
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole.
Questa frase è dello scrittore Carlo Dossi e si trova in Note azzurre (postumo 1912-64). Il suo significato è abbastanza evidente: così come il nostro corpo proietta un'ombra fin quando è colpito dai raggi del sole, ombra che poi scompare quando il sole tramonta, allo stesso modo i falsi amici ci stanno accanto fin quando la fortuna ci arride; ma quando le cose non girano più per il verso giusto e avremmo più bisogno di loro, si dileguano all'istante. Come dice il proverbio: "L'amico si vede nel momento del bisogno".

Il mio concetto di paradiso è fatto di cose per cui si va all'inferno.
Per l'autore (anonimo) di questa frase, il paradiso, cioè la felicità o il piacere, consiste nel fare quelle cose che secondo la morale religiosa bisognerebbe evitare per non finire all'inferno (per esempio tutto ciò che ha a che fare con la lussuria, la gola, il vizio, ecc.).

Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia.
Prima di provare a spiegare il significato di questa frase umoristica di Mark Twain, leggiamola nel suo contesto originale: "Un uomo stava morendo, aveva solo due minuti di vita, così mandò a chiamare un prete e gli chiese: "Qual è il posto migliore dove andare?" Il prete era indeciso al riguardo, così gli rispose che ogni luogo aveva i suoi vantaggi − il paradiso per il clima, e l'inferno per la compagnia". (Tammany and Croker Speech, 1901). Con questa battuta, Mark Twain vuole dire che il paradiso è certo preferibile all'inferno per il clima mite che lo caratterizza (all'inferno si muore di caldo!); ma il tanto vituperato inferno ha anche i suoi vantaggi, che sono soprattutto quelli della buona compagnia, perché all'inferno, rispetto al paradiso, non c'è soltanto molta, ma molta, più gente, ma ci sono anche persone più interessanti; perché se in paradiso al massimo ci si può trovare a conversare con qualche santo o con qualche monaco, all'inferno si possono incontrare quasi tutti i più eminenti personaggi della storia dell'umanità.

Il peggior nemico della creatività è il buon gusto.
Questa citazione, attribuita a Pablo Picasso, afferma che la creatività artistica, per potersi esprimere pienamente, non deve attenersi a criteri estetici consolidati, né preoccuparsi di corrispondere ai nostri gusti o ai gusti che si presumono negli altri. Ciò ne limiterebbe molto le potenzialità. Riferendoci proprio a Picasso, se questi avesse adattato la propria creatività al buon gusto, probabilmente non avrebbe creato i capolavori che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, visto che molte delle sue opere non corrispondono per nulla a ciò che comunemente s'intende per "bello" secondo il "buon gusto" della maggior parte delle persone.

Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
Questa frase è di Alessandro Bergonzoni, autore specializzato nei giochi di parole. E la frase è un gioco di parole molto ben riuscito, dove la parola "etica" (o morale) prende il posto di "estetica", e la parola "senno" (o intelligenza) quella di "seno". Pertanto, a fini esplicativi, la frase potrebbe essere tradotta così: "Io non sono per la chirurgia estetica, per cui bisogna rifarsi il seno; io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno. La frase ironizza sull'eccessiva importanza data alla bellezza esteriore tipica della nostra epoca, in cui si ricorre alla chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto, e pone l'accento sull'importanza che avrebbe, invece, una cura della propria intelligenza e della propria cultura.

L'amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno.
Questa frase è l'inizio di un brano abbastanza puerile (forse una poesia) di autore sconosciuto, attribuito nientemeno che a Luigi Pirandello (che si rivolta nella tomba! Vedi "Citazioni errate" su Aforismario). Il testo completo è il seguente: "E l’Amore guardò il Tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il Tempo moriva e lui restava". Questo romanticissimo brano esalta, in modo forse un po' troppo melenso, il valore dell'amore eterno, capace di superare persino i limiti del tempo. Ecco perché l'Amore può permettersi di ridere del Tempo.

L'anima è piena di stelle cadenti.
Questa citazione è tratta da L'uomo che ride (1869) dello scrittore francese Victor Hugo. Letta così, al di fuori del suo contesto originale, è abbastanza enigmatica. Apparentemente potrebbe significare che nell'anima di ogni persona esistono tanti desideri che è possibile esaudire, visto che, tradizionalmente, quando si vede una stella cadente si dice di esprimere un desiderio perché probabilmente si realizzerà. Ma se si legge la frase nel suo contesto, si nota che il significato che gli dà Hugo non è così positivo come si potrebbe pensare: "Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L'anima è piena di stelle cadenti. Ecco a cos'era arrivato! Era passato del fumo. Vi si era perso. Si era addensato sui suoi occhi; gli era entrato nel cervello. Fuori ne era rimasto accecato; interiormente ne era rimasto inebriato. Era durato il tempo di un fumo che passa. Poi tutto si era dissolto, il fumo e la sua vita. Risvegliato da quel sogno, si ritrovava solo. Tutto svanito. Tutto andato. Tutto perduto. La notte. Nulla". Riassumendo, il senso della frase è che la nostra anima è piena di desideri svaniti, di sogni infranti, di stelle luminose che durano pochi istanti, perché sono destinate a cadere e a spegnersi per sempre.

L'eleganza non è farsi notare ma farsi ricordare.
Questa frase è tratta, in modo non del tutto fedele, da un'intervista del 1980 fatta allo stilista Giorgio Armani da Roberto Gervaso per il Corriere della Sera: "Lo stile è eleganza non stravaganza. L'importante è non farsi notare, ma ricordare". Il significato della frase è che la vera eleganza non è quella dell'aspetto esteriore o del modo di vestire, caratteristiche per cui ci si può far notare in modo passeggero, ma quella della personalità: soltanto chi possiede classe e stile innati, infatti, può entrare davvero nella mente e nel cuore degli altri senza farsi dimenticare.

L'essenziale è invisibile agli occhi.
Questa è una citazione tratta da Il piccolo principe (1943) di Antoine de Saint-Exupéry. La frase completa è: "Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". Il suo significato è che per comprendere l'essenza di ogni cosa e penetrare in profondità l'anima delle persone, è necessario considerarle con passione e sincero interesse; la semplice osservazione razionale, che nella frase è rappresentata simbolicamente dagli occhi, non può che essere superficiale.

La calma è la virtù di chi non è coinvolto.
Questa frase, che circola anonimamente sul web e in certi casi è attribuita a Charlie Brown, intende sottolineare una cosa anche abbastanza ovvia, e cioè quanto sia facile non perdere il controllo per chi non è interessato direttamente a un evento o a una qualsiasi situazione. Si tratta, in pratica, di quella condizione mentale per cui, ad esempio, un chirurgo può operare un bambino con una certa freddezza, che perderebbe immediatamente se quel bambino fosse suo figlio.

La gente è il più grande spettacolo del mondo, e non si paga il biglietto.
Questa citazione è tratta da Storie di ordinaria follia dello scrittore Charles Bukowski. Con questa frase l'autore vuole dire che per godersi un buon spettacolo non è necessario andare a teatro o al cinema, basta osservare e ascoltare la gente che s'incontra nella vita di tutti i giorni; cosa che, oltretutto, fa risparmiare il costo del biglietto. Il significato della frase si comprende ancora più facilmente leggendola nel suo contesto originale: "Duke è un tantino più giovane. Un buon ascoltatore. Un sorriso appena accennato, mentre ascolta. Gli piace star a sentire. La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto". [Su Aforismario trovi tutte le più belle citazioni di Charles Bukowski]

La gente piccola la riconosci subito, è quella che cerca di spiegarti quanto è grande.
Questa frase, dello scrittore siciliano Mauro Soldano, evidenzia un atteggiamento comune a molte persone, e cioè quello di vantarsi di presunte qualità personali o della realizzazione di chissà quali imprese, per cercare di mascherare agli altri, ma soprattutto a sé stesse, la propria insicurezza e, in certi casi, la propria pochezza. Chi è davvero sicuro di sé e del proprio valore non sente il bisogno di farlo continuamente notare.

La misura dell'amore è amare senza misura.
Questa frase è generalmente attribuita a sant'Agostino, ma in realtà è di san Bernardo (per approfondimenti vedi "Citazioni errate" su Aforismario). Diciamo subito che nel contesto originario, la frase si riferisce all'amore sacro verso Dio, e non all'amore profano verso una persona, come comunemente si crede: "Il motivo per amare Dio, è Dio stesso; la misura, amarlo senza misura". Tuttavia la frase è spesso usata al di fuori del suo contesto per indicare l'amore in genere, che per essere vero amore non deve avere limiti né porsi condizioni, deve essere, cioè, senza misura. Si capisce bene, dunque, perché questo tipo di amore è più facile riservarlo a Dio che a una delle sue creature in carne e ossa...

La vita è come andare in bicicletta, se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.
Questa frase è una delle varie (e libere) traduzioni di un brano tratto da una lettera di Albert Einstein scritta in tedesco al figlio ventenne Eduard, nel 1930. Un'altra traduzione, un po' più fedele all'originale, è: "Le persone sono come le biciclette: riescono a mantenere l'equilibrio solo se continuano a muoversi". Il significato della frase si potrebbe riassumere con un aforisma: "Per mantenersi vivi, bisogna vivere". La vita, infatti, è azione, relazioni, obiettivi da porsi e mete da raggiungere. Chi rimane immobile, chi non ha nessuna passione, rischia di fossilizzarsi, di sprofondare nella noia e di perdere "l'equilibrio", così come lo perde chi stia in sella a una bicicletta senza pedalare.

Le carezze sui graffi si sentono di più.
Questa citazione è spesso attribuita alla poetessa americana Sylvia Plath (1932-1963), ma Aforismario non è riuscito a trovare alcuna conferma. Il senso della frase è che i gesti di affetto e di tenerezza sono sentiti con maggiore intensità da chi è stato in precedenza ferito; e questo sia perché ne sente maggiormente il bisogno, trovandosi in una condizione di sofferenza, sia perché ne comprende ancora di più il valore, avendone sentito la mancanza.

Leggo per legittima difesa.
Questa affermazione è di solito attribuita a Woody Allen, a cui, in effetti, si adatta abbastanza bene, ma il vero autore è sconosciuto (per approfondimenti vedi "Citazioni" errate su Aforismario). Il senso della frase potrebbe essere che a chi sente di trovarsi in un mondo "stupido" e "ostile", pieno di gente superficiale che bada soltanto al denaro e alla carriera lavorativa, che è sempre all'inseguimento dell'ultima moda o del nuovo modello di smartphone, ecc., non resta che rifugiarsi nella piacevole solitudine della lettura.

Meglio vivere di rimorsi che di rimpianti.
Per comprendere il significato di questa frase (ripetuta in diverse varianti da più autori) è bene dare una definizione precisa dei due termini: rimorso e rimpianto. Il rimorso è il tormento che nasce dalla consapevolezza di avere fatto qualcosa di male, di aver agito in modo sbagliato; il rimpianto è il pentimento che nasce per ciò che non si è fatto e che si sarebbe voluto fare. Pertanto, secondo l'autore della frase, è meglio vivere di rimorsi che di rimpianti, perché nel primo caso si è, per lo meno, agito, si è fatta una scelta; nel secondo caso, invece, non si è nemmeno provato a fare qualcosa, il che è un po' come non aver nemmeno vissuto. La frase è dunque anche un incitamento a vivere pienamente la propria vita senza timori, perché seppure ciò comporterà di avere dei rimorsi per gli inevitabili errori che si commetteranno, non si avrà almeno il rimpianto di non aver vissuto e di non aver colto tutte le occasioni che ci si è trovati davanti.

Nella palude se sarva solo er coccodrillo.
Il significato di questa frase, che si trova nel libro Il cuore nel sesso (2000) di Franco Califano, è che negli ambienti malfamati o pericolosi se la cavano soltanto quelli che sono abituati a viverci e che hanno le qualità adatte per non farsi sopraffare dagli altri.

Nessun fiocco di neve in una valanga si sente mai responsabile.
Questo aforisma, che si trova spesso attribuito a George Burns o a Voltaire, è stato pubblicato dall'aforista polacco Stanisław Jerzy Lec nel libro Nuovi pensieri spettinati (1964). Il suo significato è che quando un gruppo o una folla di persone (i fiocchi di neve dell'aforisma) provoca un danno (la valanga), ogni singolo individuo si sente deresponsabilizzato, in quanto può facilmente scaricare tutte le colpe sugli altri. 

Nessuno nota quello che fai finché non smetti di farlo.
Il significato di questa frase, che circola anonimamente sul web, è che l'importanza delle tue azioni e dei compiti che svogli quotidianamente (in campo lavorativo, familiare, ecc.), non è mai compresa veramente, finché non li interrompi. Soltanto allora, sentendone la mancanza, tutti gli altri si rendono conto del loro effettivo valore. Per fare un esempio pratico, immaginiamo il commesso di un grande negozio che, oltre al suo normale lavoro, svolgesse tutte quelle piccole e grandi mansioni trascurate dagli altri per incapacità o pigrizia. Nel momento in cui questo commesso dovesse mancare per qualche giorno dal posto di lavoro, tutti gli altri si renderebbero conto di quanto fosse importante il suo contributo fino ad allora sottovalutato.

Non accettate le briciole, ci hanno fatto donne, non formiche. 
Anche questa, come tante altre, è una frase anonima che circola sul web attribuite a Marilyn Monroe. Il consiglio, rivolto alle donne, è di non accontentarsi del poco che può essere loro offerto (soprattutto dagli uomini), e di non accettare piccole concessioni o semplici favori (e ciò può essere inteso sia in campo lavorativo sia nelle relazioni sentimentali), perché in tal modo ci si svaluta. Soltanto chi pensa di valere poco, infatti, si accontenta delle briciole pensando di non meritare di meglio.
Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa.
(Fidel Castro - disegno di Andrea Pazienza)
Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa.
Questa frase è spesso attribuita al fumettista Andrea Pazienza o al rivoluzionario argentino Che Guevara, ma in realtà è stata pronunciata dal rivoluzionario cubano Fidel Castro durante un suo discorso (vedi "Citazioni errate" su Aforismario). La frase è un incitamento ad andare sempre avanti con decisione, senza compiere nemmeno un passo indietro per cercare di darsi maggior slancio, perché si perderebbe del tempo, e in quel poco tempo si potrebbe essere superati dagli altri. La frase contraddice il vecchio proverbio secondo il quale "Chi vuol saltar lontano deve andare indietro", cioè chi vuole fare un gran salto in avanti deve prendere una bella rincorsa, il che significa che quando bisogna affrontare una situazione importante, bisogna preparasi bene, impiegando tutto il tempo che occorre.

Non t'ama chi amor ti dice ma t'ama chi guarda e tace.
Questa frase è molto spesso attribuita a William Shakespeare, ma si tratta della facezia di un autore anonimo, come già spiegato sopra commentando la frase: "Ama chi ti ama, non amare chi ti sfugge", di cui è considerata una continuazione. Il significato di questo ammonimento è che chi ti ama davvero non tenta di lusingarti o allettarti con le parole per farti cadere tra le sue braccia, ma ti guarda ammirato in silenzio, anche perché, com'è noto, quando si è innamorati è difficile trovare le parole per esprimere ciò che si sente.

Non ti accorgi diavolo che tu sei bella come un angelo?
Questa è una citazione non del tutto fedele di una frase di Giacomo Leopardi che si trova nello Zibaldone. La proposizione nella sua interezza è la seguente: "Diceva un marito geloso alla moglie: Non t'accorgi, Diavolo che sei, che tu sei bella come un Angelo?". Leopardi, qui, gioca con i due termini contrapposti di "Diavolo" e di "Angelo", associandoli alla stessa persona, la moglie, che è paragonata a un angelo per la sua bellezza, e nello stesso tempo a un diavolo per i morsi della gelosia che, a causa della sua bellezza, provoca nel marito.

Note
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