Aforismi, frasi e pensieri di Giambattista Giovio
Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Giambattista Giovio (Como 1748-1814), filosofo, storico e giurista italiano. Sulla scrittura aforistica e sulle raccolte di massime, Giambattista Giovio scrive: "Io sono innamoratissimo di questa classe di produzioni e compiango altamente chi le trova frivole: è certa cosa, che con questo mezzo si possono dire bellissime cose senza cicaleccio e senza periodi idropici, e non men certo si è, che ottennero gloria vincitrice degli anni collo scriver pensieri Pascal, La Bruyere, Rochefoucault e Montaigne".
I seguenti aforismi di Giambattista Giovio sono tratti da una raccolta di pensieri del 1780. [1]
Vi sono alcuni che si possono punire del lor carattere indovinandolo. Cade la maschera, resta la persona. (Giambattista Giovio) |
1780 - Selezione Aforismario
Dopo un sorbetto l'acqua fresca par calda, come dopo un piacer vivo la tranquillità par noia.
È quasi così impossibile ad una donna il non piccarsi soverchiamente d'esser bella, come è difficil trovar taciturna prudenza in un poeta d'estro, ed umiltà officiosa in un filosofo di lungo occhio.
Falsi amici, ingegno sodo e vivo, tristezza non in comoda danno a trent'anni l'esperienza di sessanta.
Gli uomini hanno soventi volte inventato parole in mancanza di nozioni. L'orecchio supplì alla mente.
Il cattivo umore ha fatti più filosofi misantropi, che la filosofia abbia fatti scrittori stimabili.
Il difetto degli studiosi è di fare dello spirito una guardarobba un magazzino, piuttosto che di dare allo stesso una penetrazione più fina e franca.
Il flusso e il riflusso nel mare delle passioni segue le leggi della pressione, come l'oceano quelle della gravitazione lunare.
Il lusso della natura è fare in tutto e per tutto abbastanza. Il lusso dell'arte è prodigo e meschino. Quello soddisfa, questo crea i bisogni.
Il reggere alle disgrazie non è sempre una prova di avvedutezza o di coraggio, talvolta non è che una insensibilità acquisita a forza dalle prime disgrazie, come non è segno di salute in un malato a non sentire un taglio del chirurgo, o il tormento d'un morbo.
L'entusiasmo senza il giudizio mentre pare che sproni innanzi, non fa che un moto retrogrado. L'entusiasta credesi spinto alla novità, e trovasi alfin una linea indietro del mediocre. Son Vesuvi, che spandon cenere.
L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.
L'uomo che pensa può essere tranquillo, non può essere allegro.
La donna segue la natura dei fosfori. Il fosforo viziato una volta dal sole perde per sempre la sua virtù.
La politica insegna essere meglio tenere in speranza, che soddisfare agli altrui desideri. Dice essa, che i benefizi fan degli ingrati, e la speranza dei dipendenti. Se la politica non avesse che questa sola massima che abborrissi, questa sola mi basterebbe per farmela abborrire.
La prova per me evidente che i filosofi sono insoffribili, è che si credono essi la filosofia.
Le lodi sono un insulto che piace. Vere ti credou vano, false ti fanno una satira.
Molti hanno moltissimo spirito quando tacciono. Le dispute di raro m'hanno fatto conoscere un filosofo, e spesso un energumeno.
Niuno oserà stimare più la memoria che il giudizio, eppure nei circoli, ed alle tavole, il dotto e l'ingegno cederà sempre all'erudito e al discreto pedantismo.
Noi non siamo mai contenti, fu detto da tanti, noi vogliamo sempre sederci più alto, fu detto da altri, ma solo da Montaigne fu detto, che siedasi, o sul trono, o sopra uno sgabello «on n'est jamais assis que sur son cui». [3]
Non è difficile trovar donne pudiche, ma è quasi impossibile trovarle che desiderino esser gli uomini tali.
Non è politico chi lo pare, come per lo più non è uomo di cuore chi abbonda in belle maniere. Quest'è lo splendor del topazio.
Non si riacquista un cuor perduto colle querele.
Per credersi esperimentato non bastano i capelli grigi, come per dirsi incauto non bastano i biondi.
Un galantuomo oh quanto è diverso da un uomo galante!
Vi sono alcuni che si possono punire del lor carattere indovinandolo. Cade la maschera, resta la persona.
Note
- Non esiste un'edizione dei pensieri di Giambattista Giovio. Una raccolta di 62 pensieri si può leggere nell'antologia Scrittori italiani di aforismi (Mondadori, 1994), curata da Gino Ruozzi.
- Alcuni termini delle citazioni di Giambattista Giovio riportate in questa pagina sono stati tradotti in italiano moderno (per esempio: "basterebbe" per "bastaria"; "capelli" per "capei"; "segue" per "siegue", ecc.).
- La frase di Michel de Montaigne è: "Anche sul trono più alto del mondo, si sta seduti sul proprio culo". (Saggi, 1580/95).
- Vedi anche: Aforisti Antichi e Moderni
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