Aforismi, frasi e citazioni di Malcolm de Chazal

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Malcolm de Chazal (Vacoas 1902 - Port-Louis 1981), scrittore, aforista e pittore mauriziano. I seguenti aforismi poetici di Malcolm de Chazal sono tratti da Pensieri e senso plastico (Pensées et sens plastique, 1945) e Senso plastico II (Sens plastique II, 1947). Nell'introduzione al primo di questi libri, Malcolm de Chazal scrive: "Tutta la mia filosofia, in questo libro, parte dal principio che non c’è soluzione di continuità fra la natura e l’uomo e che tutte le forme del corpo umano, tutte le espressioni del volto dell’uomo e persino i suoi sentimenti sono iscritti nelle piante, nei fiori e nei frutti, e in maniera ancora più incisiva in quest’altro noi stessi che è l’animale".
La risata è il miglior disinfettante del fegato. (Malcolm de Chazal)
Senso plastico
Sens-Plastique, 1945-1947 - Selezione Aforismario

Cadendo, sentiamo flettere sotto di noi lo spazio e comprimersi sopra di noi il tempo.

Da sempre gli uomini si sono occupati più di morale che di costumi, dei principi del bene che di bontà, di religione che di Dio.

Di volta in volta ci proteggono dagli istinti le deformazioni del nostro cervello, e viceversa. 

Dio può tutto – tranne suicidarsi. 
[Dieu peut tout, sauf se suicider].

Eccessiva virtù conduce allo snobismo morale – la peggior forma d’orgoglio. 

Gli animali ci odiano per il nostro versante animale. E noi, uomini, li amiamo per il loro versante umano.

Gli animali non mancano mai di naturalezza, tranne che allo stato domestico. 
[Les animaux ne manquent jamais de naturel, sauf à l'état domestique].

Gli uomini portano il loro cuore nel loro sesso, le donne portano il loro sesso nel loro cuore.
[Les hommes portent leur coeur dans leur sexe, les femmes portent leur sexe dans leur coeur].

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice. 

I geni non conoscono l’età della ragione. Passano di colpo dall'infanzia alla vecchiaia – ma con un solo piede, restando l’altro perennemente nell'infanzia. 

I pazzi e i savi si spartiscono il mondo. Al mezzo matto, il ridicolo e l’oltraggio.

I poveri traggono un maggior piacere nel mangiare, e i ricchi nell'aver fame.

Il cuore è un eccellente avvocato, ma un pessimo giudice. La mente è un eccellente giudice, ma un mediocre avvocato.

Il dolore è il punto d'appoggio del piacere.

Il grande difetto delle leggi sta nel fatto che esse non applicano la legge all'individuo, ma l’individuo alla legge – facendo della legge un dio e dell’uomo una cosa.

Il nostro volto è un libro in cui molti possono leggere, ma di cui solo Dio conosce il titolo. 

Il pensiero viaggia alla velocità del desiderio.

Il sesso è la tigre dei nostri istinti; l’ambizione, la pantera; l’invidia, la iena; la bontà, la colomba; il cavallo, l’equità. Non esiste animale dell’immensa natura che non sia «coricato» nei nostri istinti.

Il sesso fu la prima forma di scambio in natura.

Il tempo è un filo inanellato di spazio la cui materia forma la collana.

Il timore di aver paura è il gran male degli oziosi. 

Il vanitoso è un ubriacone a secco.

L'idealista cammina in punta di piedi, il materialista sui talloni.

L’amor proprio è il giudice più parziale. 

L’amor proprio è nelle donne il vaso dell’amore; nell'uomo, l’amor proprio è il contenuto, e l’amore il recipiente. 

L’amore altro non è che una malattia. L’amor proprio è più grave: è un’infermità a vita.

L’amore ha la memoria dei gesti. L’odio, quella delle parole. 

L’arte è la scienza individuale.

L’assoluta certezza non ha sapore di niente.

L’egoismo vetrifica l’occhio e mummifica la bocca. 

L’immaginazione è la strada più breve per l’idea.

L’uomo è più emozionato prima del pericolo; mentre l’animale, dopo. 

L’uomo possiede una maggiore immaginazione dei sensi. La donna, una maggiore memoria dei sensi.

La bontà civilizza l'intelligenza. 
[La bonté civilise l'intelligence].

La bontà non è dislocata in nessuna parte. Il cuore non passa mai di moda.

La morale non è, perlopiù, che istinto inguantato. 

La nobiltà è uno stato; la borghesia, una vocazione. 

La noia è nelle donne uno sbadiglio del sesso.

La noia rende gli uomini somiglianti e individualizza le donne.

La risata è il miglior disinfettante del fegato.

La risata finisce a picco nel malvagio e in dolce pendio sul viso del giusto.

La scuola dell'amore è tutta fatta di lezioni private.

La storia della Caduta è quella della felicità umana. Adamo venne cacciato dal Paradiso perché della felicità, che è un’arte, aveva voluto fare una scienza.

Le donne recano l’abito più bello negli occhi. Ma quante sono quelle che, per un eccessivo desiderio di piacere, lo indossano a rovescio!… 

Le donne vogliono essere amate per quello che sono, e gli uomini per quello che si credono di essere.

Lo sguardo indifferente è un perpetuo addio.
[Le regard indifférent est un perpétuel adieu].

Nessuno è profeta in patria – tranne i ricchi!

Non è sempre necessario un uomo per dare alla donna il piacere del possesso. Spesso pressione d’abito nuovo basta.

Per essere pienamente apprezzati, l’amore e la gloria devono essere goduti separatamente. Colti in miscuglio, entrambi perdono un po’ del proprio sapore. 

Per l’uomo virtuoso questa vita è un acconto sull'aldilà. Per i meschini, il saldo dell’eternità.

Per sostituire un savio se ne troverà sempre un altro. Soltanto i pazzi sono insostituibili. 

Quante virtù, per i loro eccessi, oltrepassano ogni giorno la meta dell’utile!… 

Siamo governati dal tempo psicologico, dal tempo morale, dal tempo meteorologico, dal tempo-luce, ecc. – e non godiamo pienamente il tempo d’orologio se non nel riposo.

Siamo tutti un poco poeti dopo aver pranzato. Difficile è esserlo a digiuno. 

Sono di più le donne che vogliono essere prese anziché comprese.

Note
  1. Alcuni degli aforismi di Chazal sopra riportati sono stati tradotti dal francese da Aforismario; altri, da Adriano Marchetti nel libro Moralisti francesi classici e contemporanei, Rizzoli, 2008.
  2. Vedi anche: Aforisti del '900

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