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Frasi e citazioni di Michail Bakunin

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Michail Bakunin (Tver' 1814 – Berna 1876), rivoluzionario e filosofo russo, tra i fondatori dell'anarchismo moderno. La maggior parte delle seguenti riflessioni di Michail Bakunin sono tratte da due delle sue opere più note: Dio e lo Stato (1871) e Stato e Anarchia (1873).
Se Dio esistesse, bisognerebbe abolirlo. (Michail Bakunin)
La reazione in Germania
1842

La passione per la distruzione è anche una passione creativa.

Libertà, federalismo e anti-teologismo
1867

Due sentimenti, inerenti all’esercizio del potere, mai mancheranno di produrre questa corruzione: disprezzo per le masse e, per l’uomo che regge il potere, un esagerato senso del proprio valore.

Catechismo del rivoluzionario
1869 [pubblicato anonimo con Sergej Nečaev].

Il rivoluzionario è un uomo condannato in partenza. Non ha interessi personali, né affari, né sentimenti, né affetti, né proprietà, neppure un nome. Tutto in lui è assorbito da un solo interesse, un solo pensiero, una sola passione: la rivoluzione.

Dio e lo Stato
Dieu et l'état, 1871 (postumo, 1882) - Selezione Aforismario

Tutte le religioni coi loro dèi i loro semidei e i loro profeti, i loro messia e i loro santi, furono create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo e al pieno possesso delle loro facoltà intellettuali. 

Più il cielo divenne ricco, e più l’umanità e la terra divennero povere.

Dio appare, l’uomo si annienta; e più la Divinità si fa grande, più l’umanità diventa miserabile. Ecco la storia di tutte le religioni.

Nella storia, il nome di Dio è la terribile vera clava con la quale tutti gli uomini divinamente ispirati, i "grandi geni virtuosi", hanno abbattuto la libertà, la dignità, la ragione e la prosperità degli uomini. 

È evidente che sino a quando avremo un padrone in cielo, saremo schiavi sulla terra.

Sino a quando crederemo di dovere obbedienza assoluta a Dio − e non esiste altra obbedienza di fronte ad un Dio − dovremo necessariamente ed acriticamente sottometterci alla santa autorità dei suoi intermediari e dei suoi eletti: messia, profeti e legislatori ispirati da lui; imperatori, re e tutti i loro funzionari e ministri, rappresentanti e sacri servitori delle due grandi istituzioni − la Chiesa e lo Stato − imposte perché stabilite dallo stesso Dio per dirigere gli uomini.

La libertà degli uomini sarà piena solo allorquando essa avrà completamente distrutto la nefasta finzione di un padrone celeste. 

Le idee generali o astratte sulla divinità e sull’anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di sé e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall’assurdo per giungere alla verità e dalla schiavitù per conquistare la libertà; idee approvate dall’ignoranza generale e dalla stupidità dei secoli, oltre che dall’interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall’ipocrisia borghese.

La libertà degli altri, lungi dall'essere un limite o la negazione della mia libertà, ne è invece la condizione necessaria e la conferma.

La maggioranza degli uomini, appartenenti non soltanto alle masse popolari, ma alle classi privilegiate che sono spesso più colte delle masse, si sentono tranquilli e in pace con se stessi solo quando, nei pensieri e in tutte le azioni della loro vita, seguono fedelmente, ciecamente, la tradizione e la consuetudine. “I nostri padri hanno pensato ed agito cosi, perché dovremmo pensare ed agire diversamente da tutti gli altri?”. Queste parole esprimono la filosofia, la convinzione e la pratica del 99% dell’umanità, presa indifferentemente in tutte le classi della società. E, per come ho già rilevato, ciò costituisce il più grande ostacolo al progresso e all’emancipazione più rapida della specie umana. 

Io non sono veramente libero se non quando tutti gli esseri umani che mi circondano, uomini e donne, sono ugualmente liberi.

Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità nel mantenerle il più a lungo possibile nell’ignoranza nella devozione e nella fede − tre sostantivi che esprimono all’incirca la stessa cosa − le masse non conoscono neppure l’esistenza e l’uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale. 

Le masse che hanno tutto l’interesse a ribellarsi contro l'ordine stabilito delle cose, sono ancora più o meno legate ad esso a causa della religione dei loro padri, che è la provvidenza delle classi privilegiate. Le classi privilegiate − che non hanno più oggigiorno né la devozione né la fede, anche se dicono il contrario − sono a loro volta, legate a quest’ordine di cose a causa del loro interesse politico e sociale.  

È evidente che chiunque ne ha bisogno per la sua felicità, per la sua vita, deve rinunciare alla ragione, e ritornare se può, alla fede ingenua, cieca, stupida; ripetere con Tertulliano e con tutti i credenti sinceri queste parole che riassumono la quintessenza stessa della teologia: Credo quia absurdum. Allora ogni discussione cessa, e rimane la stupidità trionfante della fede.

Il cristianesimo è precisamente la religione per eccellenza, perché espone e manifesta nella sua pienezza, la natura, l'essenza di ogni sistema religioso, che è l'impoverimento, la servitù, l'annientamento dell'umanità a profitto della divinità.

Se Dio è, l'uomo è schiavo; ora, l'uomo può e deve essere libero: dunque Dio non esiste.

Se Dio esistesse, non ci sarebbe per lui che un solo mezzo per servire la libertà umana: e questo sarebbe ch’egli cessasse d’esistere.

Se Dio esistesse, bisognerebbe abolirlo.

Il sistema del mondo
1871

La Causalità universale, la Natura, crea i mondi. Essa ha determinato la configurazione meccanica, fisica, chimica, geologica e geografica della nostra terra e, dopo avere rivestito la sua superficie di tutti gli splendori della vita vegetale e animale, continua a "creare", nel mondo umano, la società con tutti i suoi sviluppi passati, presenti e futuri.

Stato e Anarchia
Dove andare, cosa fare 1873 - Selezione Aforismario

Lo Stato moderno è necessariamente, per la sua essenza e per i suoi obiettivi, uno Stato militare, e uno Stato militare deve trasformarsi non meno necessariamente in Stato conquistatore; perché se non conquista sarà conquistato per la semplice ragione che ove regna la forza questa deve senz'altro rivelarsi e agire.

Uno Stato forte, degno di questo nome, non può avere che un unico solido fondamento: la centralizzazione militare e burocratica.

La differenza essenziale fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per il maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà e spoglierà il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime tasche e delle medesime classi, però in nome della volontà del popolo.

Nella repubblica la cosiddetta nazione, la nazione legale, che si suppone rappresentata dallo Stato, soffoca e soffocherà sempre il popolo vivente e reale. Ma il popolo non si sentirà affatto più sollevato quando il bastone che lo percuote prenderà il nome di bastone del popolo.

Nessuno Stato per quanto democratiche siano le sue forme, foss'anche la repubblica politica più rossa, popolare solo nel suo falso significato noto con il nome di rappresentanza del popolo, sarà mai in grado di dare al popolo quello che vuole e cioè la libera organizzazione dei suoi interessi dal basso in alto, senza nessuna ingerenza, tutela o violenza dall'alto

Stato significa precisamente violenza, la dominazione mediante la violenza, quando possibile mascherata, se assolutamente indispensabile sfrontata e nuda.

Il potere corrompe sia coloro che ne sono investiti che coloro i quali devono soggiacervi. Sotto la sua nefasta influenza gli uni si trasformano in despoti ambiziosi e avidi, in sfruttatori della società in favore della propria persona o casta, gli altri in schiavi.

La libertà può essere creata solo dalla libertà ovvero dalla rivolta di tutto il popolo e dalla libera organizzazione delle masse dei lavoratori dal basso in alto.
Io non sono veramente libero se non quando tutti gli esseri umani che mi
circondano, uomini e donne, sono ugualmente liberi. (Michail Bakunin)
Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e l'uomo
XIX sec. - Selezione Aforismario

Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.

La Comune di Parigi e la nozione dello Stato
XIX sec. - Selezione Aforismario

Sono un amante fanatico della libertà, la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana possono svilupparsi e crescere. Non la libertà concepita in modo puramente formale, limitata e regolata dallo Stato, un eterno inganno che in realtà non rappresenta altro che il privilegio di alcuni fondato sulla schiavitù degli altri... No, io mi riferisco all'unico tipo di libertà che merita questo nome... la libertà che non conosce le restrizioni se non quelle che vengono determinate dalle leggi della nostra personale natura, che non possono essere considerate vere restrizioni, perché non si tratta di leggi imposte da un legislatore esterno, pari o superiore a noi, ma di leggi immanenti ed inerenti noi stessi, costituenti la base del nostro essere materiale, intellettuale e morale: esse non ci limitano, sono le condizioni reali e naturali della nostra libertà.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

Chi dice Stato o diritto politico, dice forza, autorità, predominio: ciò presuppone l'ineguaglianza di fatto.

Dal punto di vista naturale, gli uomini sono presso a poco eguali, e le doti ed i difetti quasi si compensano in ciascuno. Sono due sole le eccezioni a questa legge dell'eguaglianza generale: gli uomini di genio e gli idioti.

L'uomo privilegiato politicamente o economicamente è un uomo intellettualmente e moralmente corrotto. È questa una legge sociale che non ammette eccezioni.

Il diritto alla libertà senza i mezzi per realizzarla è solo una chimera. E noi l'amiamo troppo la libertà, è vero? Per contentarci di una chimera. Noi ne vogliamo la realtà.

La libertà senza socialismo è privilegio, ingiustizia; il socialismo senza libertà è schiavitù, barbarie.

La grande libertà umana, distruggendo tutte le catene dogmatiche, metafisiche, politiche e giuridiche, da cui tutto il mondo è oggi oppresso, restituirà a tutti, collettività quanto individui, la piena autonomia dei loro movimenti e del loro sviluppo, liberati per sempre da tutti gli ispettori, direttori e tutori.

Nessun individuo può riconoscere la sua propria umanità né per conseguenza realizzarla nella sua vita, se non riconoscendola negli altri e cooperando alla sua realizzazione per gli altri. Nessun uomo può emanciparsi altrimenti che emancipando con lui tutti gli uomini che lo circondano. La mia libertà è la libertà di tutti, poiché io non sono realmente libero, libero non solo nell'idea ma nel fatto, se non quando la mia libertà e il mio diritto trovano la loro conferma e la loro sanzione nella libertà e nel diritto di tutti gli uomini miei uguali.

La rivoluzione è più un istinto che un pensiero: come istinto agisce e si propaga, e come istinto darà anche le sue prime battaglie.

Lo Stato è la più flagrante, la più cinica, la più completa negazione dell'umanità. Esso frantuma la solidarietà universale di tutti gli uomini sulla terra e li spinge all'associazione al solo scopo di distruggere, conquistare e rendere schiavi tutti gli altri. Protegge solo i suoi cittadini e solo entro i suoi confini riconosce diritti, umanità e civiltà.

Se non fosse stata inventata la società, l'uomo sarebbe rimasto un animale selvaggio, o, che è poi lo stesso, un santo.

Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora assicurati che nessuno possa possedere il potere.

Il pensiero e la parola, come tutte le altre facoltà umane, sono radicati nell'animalità, e la psicologia comparata ci dimostra che non c'è animale, per quanto poco organizzato, per quanto infimo sia, che sia completamente privo di intelligenza.

Il caffè, per essere buono, deve essere nero come la notte, caldo come l'inferno e dolce come l'amore.
[Attribuito].

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Pëtr Kropotkin