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Frasi e citazioni anarchiche di Pëtr Kropotkin

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Pëtr Kropotkin (Mosca 1842 - Dmitrov 1921), filosofo, geografo, zoologo e anarchico russo, tra i primi sostenitori dell'anarco-comunismo. La maggior parte delle seguenti riflessioni di Pëtr Kropotkin sono tratte da: La morale anarchica (1890), La conquista del pane (1892) e Memorie di un rivoluzionario (1899).
Autorità e servilismo vanno sempre di pari passo. (Pëtr Kropotkin)
La morale anarchica
1890 - Selezione Aforismario

La storia del pensiero umano ricorda le oscillazioni del pendolo, e queste oscillazioni durano già da secoli. Dopo un lungo periodo di sonno avviene un istante di risveglio. Allora il pensiero si libera dalle catene, con cui tutti gli interessati – governanti, magistrati, clero – l'avevano accuratamente avvinto, e le spezza.

Autorità e servilismo vanno sempre di pari passo.

Colui che viene governato, ingannato, sfruttato, prostituito, ferisce in primo luogo il nostro sentimento di uguaglianza. Ed è in nome di esso che non vogliamo più né prostitute, né sfruttati, né ingannati, né governati. 

Ogni uomo di cuore chiederebbe di essere ucciso se mai diventasse vipera, e che gli venisse conficcato un pugnale nel cuore nel caso prendesse il posto di un tiranno detronizzato.

L'idea del bene e del male non ha nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali.

Dichiarandoci anarchici proclamiamo innanzitutto di rinunciare a trattare gli altri come non vorremmo essere trattati noi da loro; di non tollerare più la disuguaglianza che permetterebbe ad alcuni di esercitare la propria forza, astuzia o abilità in maniera odiosa.

Noi non vogliamo essere governati ma, per lo stesso motivo, non dichiariamo anche di non voler governare nessuno? Non vogliamo essere ingannati e vogliamo che ci si dica sempre la verità, ma proprio per questo, non dichiariamo di non voler ingannare nessuno e di impegnarci a dire sempre la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità? Non vogliamo che ci venga rubato il frutto delle nostre fatiche, ma appunto per questo, non dichiariamo di rispettare i frutti del lavoro altrui? Con che diritto, infatti, potremmo chiedere di essere trattati in un certo modo, qualora ci riservassimo di trattare gli altri diversamente?

L'uguaglianza in tutto – sinonimo di equità – è la stessa anarchia.

Perché la vita sia realmente feconda, deve esserlo contemporaneamente nell'intelligenza, nel sentimento e nella volontà. Per un istante di questa vita, l'unica degna di questo nome, molti darebbero interi anni di esistenza vegetativa. Senza di essa, si è vecchi prima del tempo, si è impotenti, si è come le piante che si disseccano senza essere mai fiorite.

Lo spirito del fanciullo è debole: è facile sottometterlo col terrore. Ed è quello che fanno. Lo rendono timido.

Sii uno con le masse e, qualunque cosa ti accada nella vita, sentirai battere con te proprio i cuori che tu stimi, e battere contro di te quelli che disprezzi!

Lotta! Rendi la vita sempre più intensa! E così tu avrai vissuto, e poche ore di questa vita valgono molto di più di anni interi passati a vegetare.

Ricorda che ingannare, mentire, giocare d'astuzia, significa avvilirti, rimpicciolirti, riconoscerti debole prima del tempo, ed essere come lo schiavo che si riconosce inferiore al suo padrone. Fallo, se ti fa piacere, ma sappi che l'umanità ti considererà meschino, debole, e come tale ti tratterà. Non vedendo la tua forza, ti tratterà come un essere che merita compassione. Sii forte, invece.

Sii forte; sii grande in tutte le tue azioni; sviluppa la tua vita in tutte le direzioni; sii, il più possibile, ricco di energia e per questo sii l'essere più sociale e socievole se vuoi vivere un'esistenza piena, feconda.

Non appena avrai scorto un'ingiustizia e l'avrai compresa – un'ingiustizia nella vita, una menzogna nella scienza, o una sofferenza imposta da altri – ribellati contro di essa! Lotta! Rendi la vita sempre più intensa! E così tu avrai vissuto, e poche ore di questa vita valgono molto di più di anni interi passati a vegetare.

Soltanto quelli che sanno odiare sanno anche amare.

Non chinarsi davanti a nessuna autorità, per quanto rispettata; non accettare nessun principio, finché non sia stabilito dalla ragione.

Pensare, senza comunicare ad altri il proprio pensiero, non procura nessuna attrattiva. Solo l'uomo povero di idee, dopo averne scovata una con grande fatica, la nasconde prudentemente per incollarle più tardi l'etichetta col proprio nome. L'uomo ricco di intelligenza trabocca di pensieri, e li semina a piene mani.

Lavorando per abolire la divisione fra padroni e schiavi noi lavoriamo per la felicità degli uni e degli altri, per la felicità dell'umanità.

Lasciamo al marciume di questa fine secolo una vita che non è tale.

Tutto quello che possiamo fare è dare un consiglio, aggiungendo: "Questo consiglio avrà valore soltanto se tu riconoscerai da solo, con l'esperienza e con l'osservazione, che è buono da seguire".

La conquista del pane
1892 - Selezione Aforismario

Coloro che svolgono attività intellettuali disprezzano il lavoro manuale, che viene davvero svolto in condizioni penose; ma una comunità che offre in abbondanza a tutti i suoi membri una educazione filosofica e scientifica, saprebbe come organizzare il lavoro manuale in maniera tale che sarebbe il vanto dell'umanità.

Milioni di esseri umani hanno lavorato per creare questa civiltà, della quale oggi andiamo gloriosi. Altri milioni, sparsi in tutti gli angoli del mondo, lavorano per mantenerla. Senza di essi, fra cinquanta anni non ne rimarrebbero che le rovine.

Si dicono delle belle cose sulla necessità di dividere ciò che si possiede con coloro che non hanno nulla. Ma chiunque si attenta di mettere in pratica questo principio è subito messo in guardia che tutti questi grandi sentimenti son buoni soltanto per i libri di poesie – non nella vita.

Tutto è di tutti poiché tutti ne hanno bisogno, poiché tutti hanno lavorato nella misura delle loro forze ed è materialmente impossibile di determinare la parte che spetta a ciascuno nell'attuale produzione delle ricchezze.

Tutto è di tutti! E purché l'uomo e la donna arrechino la loro quota di lavoro, hanno diritto alla loro quota di ciò che sarà prodotto da tutti. E questa quota loro concederà già l'agiatezza.

Finiamola con queste formule ambigue quali «il diritto al lavoro» o «a ciascuno il prodotto integrale del suo lavoro». Ciò che noi proclamiamo si è il diritto all'agiatezza – l'agiatezza per tutti.

L’anarchia
1897

L’anarchismo ha come scopo la più completa realizzazione dell’individualità, congiunta al più alto sviluppo dell’associazione volontaria in tutti i suoi aspetti, a tutti i livelli possibili, per ogni scopo immaginabile.

Campi, fabbriche e officine
1898

Il lavoratore, il cui compito è stato specializzato dalla permanente divisione del lavoro, ha perso l'interesse intellettuale nel suo lavoro; e questo avviene soprattutto nelle grandi industrie: egli ha perso le sue capacità creative. 

Memorie di un rivoluzionario
1899 - Selezione Aforismario

L'"anno I della Libertà" non è mai durato più di un giorno, perché l'indomani stesso gli uomini tornano a cacciarsi sotto il giogo della Legge e dell'Autorità.

Le libertà non si concedono, si prendono.

La scienza non fa veri progressi se non quando una verità nuova trova un ambiente pronto ad accoglierla.

A ogni grande avvenimento storico corrisponde un'evoluzione della morale umana.

Un'armata di impiegati, veri ragni dalle dita adunche, che vedono l'universo solo attraverso le sudice invetriate dei loro uffici e non lo conoscono che a mezzo dei loro scartafacci e formulari assurdi - una banda nera, che non ha che una religione, quella dello scudo, - non ha che un pensiero, quello di appiccicarsi ad un partito qualunque, nero, violetto, bianco, purché garantisca un massimo di salario per un minimo di lavoro. 

Il mutuo soccorso
1902

La solidarietà è una legge della vita animale, non meno che la lotta reciproca.

L'individualismo sfrenato è prodotto moderno, non è una caratteristica dell'umanità primitiva.

Fonte sconosciuta
L'unica chiesa che illumina è quella che brucia.

Perché la rivoluzione possa essere più che una parola, perché la reazione non ci riporti domani alla situazione di ieri, la conquista di oggi deve comportare lo sforzo di esser difesa; il povero di ieri non può essere il povero di domani.

Libro di Pëtr Kropotkin consigliato
La morale anarchica
Traduttore U. Bedogni 
Editore Nuovi Equilibri, 1999 

Il testo di questo pamphlet è un accorato appello all'intelligenza razionale degli esseri umani e alla loro autenticità naturale, affinché si liberino dai pregiudizi, i condizionamenti e i divieti della morale ipocrita di ogni presunta autorità. Con metodo scientifico, partendo dalla osservazione della natura, attraverso una sintesi storica delle varie dottrine morali, Kropotkin deduce che l'unica morale accettabile è quella anarchica fondata sul libero equilibrio naturale, mai definitivo ma in continuo rinnovamento, tra le esigenze collettive e quelle sociali di ogni individuo.

Note
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