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Le frasi più significative di Paolo Borsellino

Selezione delle frasi più belle e delle citazioni più significative di Paolo Borsellino (Palermo 1940-1992), magistrato italiano. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Paolo Borsellino è considerato uno dei magistrati che più ha contribuito alla lotta alla mafia, da cui è stato assassinato insieme a cinque agenti della sua scorta nella strage di via D'Amelio.
Come ha osservato il magistrato Antonino Caponnetto: "Un giudice vero fa quello che ha fatto Borsellino, uno che si trova solo occasionalmente a fare quel mestiere e non ha la vocazione può scappare, chiedere un trasferimento se ne ha il tempo e se gli viene concesso. Borsellino, invece, era di un'altra tempra, andò incontro alla morte con una serenità e una lucidità incredibili".
Le seguenti frasi di Paolo Borsellino sono tratte da interviste e discorsi. Su Aforismario trovi anche una raccolta di citazioni di Giovanni Falcone. [Il link è in fondo alla pagina].
Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo
dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.
(Paolo Borsellino)
Frasi e citazioni
Selezione Aforismario

Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri. 

È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. 

Il sospetto dovrebbe quantomeno indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati. 

Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo. 

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

Il vero amore consiste nell'amare ciò che non piace per poterlo cambiare.

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.

I pentiti [di mafia] sono merce delicata, delicatissima, sono loro che scelgono il giudice a cui confessare, non viceversa, sono degli sconfitti che abbandonano un padrone per servirne un altro ma vogliono che sia affidabile, che sappia davvero usarli per colpire i loro nemici. È un do ut des che ha i suoi rischi: loro vogliono vendetta, noi giustizia.

Ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.

L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.

Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine a occuparsi esse solo del problema della mafia

I giudici continueranno a lavorare e a sovraesporsi e in alcuni casi a fare la fine di Rosario Livatino come tanti altri; i politici appariranno ai funerali proclamando unità di intenti per risolvere questo problema e dopo pochi mesi saremo sempre punto e daccapo.

Giovanni [Falcone], ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: "Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello... quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero... ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c'è il più testa di minchia di tutti... Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge".

Io accetto... ho sempre accettato, più che il rischio, la condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli.

La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi in, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro.

La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
[citazione di William Shakespeare - vedi "Citazioni errate" su Aforismario]

Libro di Paolo Borsellino consigliato
Oltre il muro dell'omertà
Scritti su verità. giustizia e impegno civile
Curatore G. Bongiovanni 
Editore: BUR Bibl. Univ. Rizzoli, 2011 

Paolo Borsellino è uno dei simboli della lotta alla mafia e dell'impegno civile. Eppure, per la sua dedizione assoluta al lavoro, e per il suo carattere schivo, furono rarissimi i suoi interventi scritti, nonostante l'intensa attività oratoria, e la personalità complessa e umanissima. Per la prima volta sono presentati in volume gli scritti privati e gli appunti di Borsellino, dimenticati per troppo tempo e invece fondamentali per comprenderne il pensiero. Una raccolta di riflessioni che toccano argomenti ancora attuali: carcere duro, riforma della giustizia, divisione delle carriere, lotta alla droga, intercettazioni e pentiti e, soprattutto, la pericolosa convergenza di interessi fra le mafie e alcuni settori dello Stato. Ma anche scritti più personali - come la durissima commemorazione dell'amico Giovanni Falcone - che ci restituiscono tutta la forza, la sensibilità e il coraggio di un grande magistrato.

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Giovanni Falcone - Nicola Gratteri