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Frasi e citazioni di Stephen Hawking

Selezione delle frasi più interessanti e delle citazioni più significative di Stephen Hawking (Oxford 1942 - Cambridge 2018), matematico, fisico e cosmologo britannico. Hawking è noto in tutto il mondo soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sull'origine dell'universo, e per la pubblicazione di alcuni libri di divulgazione scientifica di grande successo. Nel 1963 gli viene diagnosticata una malattia degenerativa dei motoneuroni che lo costringerà all'immobilità su una sedia a rotelle per tutta la vita.

Stephen Hawking ha occupato la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge (la stessa che fu di Isaac Newton) dal 1979 al 2009, e in seguito è stato nominato direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Hawking è anche membro della Royal Society, della Royal Society of Arts e della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2009 ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d'America. La maggior parte delle seguenti citazioni di Stephen Hawking sono tratte da alcune delle sue opere più famose come: Dal big bang ai buchi neri (1988), L'universo in un guscio di noce (2001) e Il grande disegno (2010).
Per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che
potete fare e qualcosa in cui potete eccellere.
L'importante è non arrendersi. (Stephen Hawking)
Dal big bang ai buchi neri
A Brief History of Time, 1988 - Breve storia del tempo © Rizzoli, 1990 - Selezione Aforismario

C’è la battuta macabra secondo cui il motivo per cui nessuna civiltà extraterrestre si è ancora messa in contatto con noi è che le civiltà, quando raggiungono il nostro livello, tendono a distruggersi reciprocamente.

I buchi neri non sono dopo tutto così neri: essi risplendono come un corpo caldissimo, e quanto più piccoli sono tanto più risplendono. Così, paradossalmente, i buchi neri più piccoli potrebbero risultare in realtà più facili da scoprire di quelli più grandi!

I buchi neri sono uno dei casi piuttosto rari nella storia della scienza in cui una teoria fu sviluppata con una certa minuziosità come modello matematico prima che le osservazioni potessero offrire qualche prova della sua correttezza.

Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l'intero universo. 

Il profondissimo desiderio di conoscenza dell'uomo è una giustificazione sufficiente per il persistere della nostra ricerca. E il nostro obiettivo non è niente di meno di una descrizione completa dell'universo in cui viviamo. 

L'entropia misura il grado di disordine di un sistema. È un dato di comune esperienza che, se si lasciano le cose a se stesse, il disordine tende ad aumentare. (Per rendersene conto, è sufficiente smettere di fare riparazioni in casa!). Si può creare ordine dal disordine (per esempio si può dipingere la casa), ma ciò richiede un dispendio di fatiche e di energia, cosa che conduce a una diminuzione dell'energia ordinata disponibile.

L'intera storia della scienza è stata una graduale presa di coscienza del fatto che gli eventi non accadono in un modo arbitrario, ma che riflettono un certo ordine sottostante, che potrebbe essere o non essere divinamente ispirato.

Nella lunga storia dell'universo molte stelle devono avere esaurito tutto il loro combustibile nucleare ed essere quindi andate incontro all'inevitabile collasso. Il numero dei buchi neri potrebbe benissimo essere maggiore di quello delle stelle visibili, cosa che significherebbe un totale di cento miliardi di buchi neri nella sola Galassia.

Oggi sappiamo che ogni particella ha un'antiparticella, nell'incontro con la quale può annichilarsi. (Nel caso delle particelle portatrici di forze, le antiparticelle sono identiche con le particelle stesse.) Potrebbero esistere interi antimondi e antipersone composti da antiparticelle. Se però incontri il tuo anti-io non stringergli la mano! Svanireste infatti entrambi in un grande lampo di luce.

Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un'ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata. Per quante volte i risultati di esperimenti siano stati in accordo con una teoria, non si può mai essere sicuri di non ottenere la prossima volta un risultato che la contraddica. 

Quand'anche l'intero universo non fosse destinato a un grande collasso finale, ci sarebbero singolarità nelle varie regioni localizzate che si fossero contratte a formare buchi neri. Queste singolarità sarebbero una fine del tempo per chiunque andasse a cadere nel buco nero. In corrispondenza del big bang e di altre singolarità tutte le leggi verrebbero meno.

Se perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti — filosofi, scienziati e gente comune — dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l'universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio.

Secondo la teoria della relatività, nulla può viaggiare a una velocità superiore a quella della luce. Se quindi la luce non può sottrarsi a un buco nero, non ci riuscirà alcun'altra cosa; tutto viene trascinato all'indietro dal possente campo gravitazionale. Si ha dunque un insieme di eventi, una regione dello spazio-tempo, da cui non è possibile sfuggire per raggiungere un osservatore lontano. Questa regione è ciò che noi oggi chiamiamo un buco nero.

Si potrebbe ancora immaginare che Dio creò l'universo nell'istante del big bang, o addirittura successivamente, in modo tale da dare l'apparenza che ci fosse stata una grande esplosione primigenia, mentre non avrebbe alcun senso supporre che l'universo sia stato creato prima del big bang. Un universo in espansione non preclude un creatore, ma pone dei limiti circa il tempo in cui egli potrebbe aver compiuto questo lavoro!

Una teoria, per essere una buona teoria scientifica, deve soddisfare due richieste: descrivere con precisione una grande classe di osservazioni sulla base di un modello contenente solo qualche elemento arbitrario, e fare predizioni ben definite sui risultati di future osservazioni.

Vicino a singolarità nude potrebbe essere possibile compiere viaggi nel passato. Anche se questa potrebbe essere una bella cosa per gli scrittori di fantascienza, significherebbe però anche che non sarebbe mai sicura la vita di nessuno: qualcuno potrebbe infatti andare nel passato e uccidere tuo padre o tua madre prima che tu fossi concepito!

Un famoso scienziato (secondo alcuni fu Bertrand Russell) tenne una volta una conferenza pubblica su un argomento di astronomia. Egli parlò di come la Terra orbiti attorno al Sole e di come il Sole, a sua volta, compia un'ampia rivoluzione attorno al centro di un immenso aggregato di stelle noto come la nostra galassia. Al termine della conferenza, una piccola vecchia signora in fondo alla sala si alzò in piedi e disse: «Quel che lei ci ha raccontato sono tutte frottole. Il mondo, in realtà, è un disco piatto che poggia sul dorso di una gigantesca tartaruga». Lo scienziato si lasciò sfuggire un sorriso di superiorità prima di rispondere: «E su che cosa poggia la tartaruga?». «Lei è molto intelligente, giovanotto, davvero molto», disse la vecchia signora. «Ma ogni tartaruga poggia su un'altra tartaruga!»

Grazie al modello matematico posso dirvi come è nato l'universo:
non chiedetemi il perché. (Stephen Hawking)
Buchi neri e universi neonati
Riflessioni sull'origine e il futuro del cosmo - Black Holes and Baby Universes © Rizzoli, 1993

Einstein creò quasi da solo la relatività generale, e svolse una parte importante nello sviluppo della meccanica quantistica. Il suo pensiero su quest’ultima fu compendiato nella frase: "Dio non gioca a dadi". Tutto sembra indicare però che Dio sia un giocatore inveterato e che non perda occasione di lanciare i dadi.

La Natura dello Spazio e del Tempo
1996 (con Roger Penrose)

Einstein [...] sbagliò quando disse: "Dio non gioca a dadi". La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.

L'universo in un guscio di noce
The Universe in a Nutshell, 2001 © Rizzoli, 2001 - Selezione Aforismario

Come si spiega la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?

È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?

Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l'intelligenza una conseguenza inevitabile dell'evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravvivranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare.

Il grande disegno
The Grand Design, 2010 (con Leonard Mlodinow) © Mondadori, 2011 - Selezione Aforismario

Il nostro non è l’unico universo. Anzi, la teoria predice che un gran numero di universi sia stato creato dal nulla. La loro creazione non richiede l’intervento di un essere soprannaturale o di un dio, in quanto questi molteplici universi derivano in modo naturale dalla legge fisica: sono una predizione della scienza.

La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo. 

L’universo è comprensibile perché è governato da leggi scientifiche; vale a dire che del suo comportamento si possono costruire modelli.

L’idea che l’universo non abbia un’unica storia indipendente dall’osservatore potrebbe sembrare in conflitto con certi fatti di cui siamo a conoscenza. Potrebbe esserci una storia in cui la Luna è fatta di formaggio Roquefort, mentre noi abbiamo osservato che la Luna non è fatta di formaggio, il che rappresenta una cattiva notizia per i topi. Perciò le storie in cui la Luna è fatta di formaggio non contribuiscono allo stato attuale del nostro universo, anche se potrebbero contribuire a quello di altri. Potrebbe sembrare fantascienza, ma non lo è.

La filosofia è morta, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più recenti della scienza, e in particolare della fisica. Così sono stati gli scienziati a raccogliere la fiaccola nella nostra ricerca della conoscenza.

La nostra propensione ai sensi di colpa è tale che troviamo sempre il modo di accusare noi stessi.[The human capacity for guilt is such that people can always find ways to blame themselves].

La teoria del big bang postula che circa 13,7 miliardi di anni fa la parte dell’universo che possiamo vedere attualmente avesse un diametro di qualche millimetro soltanto. Oggi l’universo è enormemente più grande e più freddo, ma possiamo osservare le tracce di quel periodo primordiale nella radiazione cosmica di fondo a microonde che permea tutto lo spazio.

Noi siamo il prodotto delle fluttuazioni quantistiche presenti nell'universo primordiale. Chi fosse religioso potrebbe dire che davvero Dio gioca a dadi.

Poiché esistono leggi come quella della gravità, l'universo può crearsi e si crea dal nulla. La creazione spontanea è il motivo per cui c'è qualcosa anziché nulla, per cui l'universo esiste, per cui noi esistiamo! Non è necessario invocare Dio.

Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull'origine delle leggi [della Natura] equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.

Tornando a ritroso al passato più remoto, tutta la materia e l’energia dell’universo sarebbero state concentrate in una regione minuscola di densità e temperatura inimmaginabili, e se si risale all'indietro a sufficienza, ci sarebbe stato un istante in cui tutto ebbe inizio: l’evento che oggi chiamiamo big bang.

Frasi varie
C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona.

Considero il cervello come un computer che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non c'è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio.
[I regard the brain as a computer which will stop working when its component fail. There is no heaven or afterlife for broken-down computers. That is a fairy story for people afraid of the dark].

È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.
[When one's expectations are reduced to zero, one really appreciates everything one does have].

Grazie al modello matematico posso dirvi come è nato l'universo: non chiedetemi il perché.

La vita sarebbe tragica se non fosse divertente.
[Life would be tragic if it weren't funny].

Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l'universo. Questo ci rende qualcosa di molto speciale.

Anche se scopriamo la teoria di ogni cosa, è solo una serie di regole ed equazioni. Cos'è che soffia il fuoco nelle equazioni e crea l'universo che le formula?

Siamo tutti differenti l’uno dall'altro, non esiste un essere umano standard, ma siamo tutti parte della stessa umanità.

Per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che potete fare e qualcosa in cui potete eccellere. L'importante è non arrendersi.

Ricordatevi di volgere lo sguardo verso le stelle e non in basso verso i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedetevi perché l’universo esiste. Siate curiosi.

Libro consigliato da Aforismario
Dal big bang ai buchi neri
Breve storia del tempo
Autore: Stephen Hawking 
Traduzione: Libero Sosio 
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2011 

"Che cosa sappiamo sull'universo, e come lo sappiamo? Da dove è venuto, e dove sta andando? L'universo ebbe un inizio e, in tal caso cosa c'era prima? Il tempo avrà mai una fine?" Con questi quesiti Stephen Hawking ci introduce in una straordinaria avventura: un'emozionante cavalcata nel tempo. L'espansione dell'universo, il principio di indeterminazione, le particelle elementari e le forze della natura, l'origine e la sorte dell'universo, l'unificazione della fisica sono le grandi tappe di questo viaggio indimenticabile. Scrive Carl Sagan nell'introduzione: "Questo libro − il primo libro di Hawking per non specialisti − contiene molti motivi di interesse per il pubblico dei profani. Altrettanto interessante quanto la varietà degli argomenti trattati è la possibilità che esso fornisce di gettare uno sguardo sul modo di operare della mente del suo autore. In questo libro si trovano lucide rivelazioni sulle frontiere della fisica, dell'astronomia, della cosmologia, e del coraggio. Questo è anche un libro su Dio... o forse sull'assenza di Dio. La parola Dio riempie queste pagine. Hawking si avventura in una ricerca per rispondere alla famosa domanda di Einstein se Dio abbia avuto qualche scelta nella creazione dell'universo. Hawking sta tentando, come afferma esplicitamente, di capire la mente di Dio. E questo fatto rende tanto più inattesa la conclusione del suo sforzo, almeno finora: un universo senza confini nello spazio, senza inizio o fine nel tempo, e con nulla da fare per un creatore".