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Aforismi, frasi e citazioni di Thomas Gordon

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Thomas Gordon (1918-2002), psicologo statunitense noto per aver sviluppato un metodo per costruire e mantenere relazioni efficaci. Thomas Gordon, stretto collaboratore di Carl Rogers, è stato presidente del California State Psycological Association, e fondatore dell'Effectiveness Training Associates, un istituto i cui programmi di training per genitori, insegnanti ed educatori sono realizzati in tutto il mondo.

In appendice riportiamo anche Il Credo per le relazioni redatto da Thomas Gordon, che lo ha pubblicato nel 2002 nel suo libro: Relazioni efficaci (Good relationships). Cos' lo stesso Thomas Gordon introduce il suo Credo per le relazioni: "Molti anni or sono alcuni partecipanti a un nostro corso per P.E.T. - Parent Effectiveness Training (Corsi per Genitori Efficaci), mi esortarono a formulare un manifesto della mia filosofia sulle relazioni; nacque così il nostro "Credo per le relazioni". Da allora, al termine dei nostri corsi, ne distribuiamo una copia a tutti i partecipanti. Sono assai lieto di scoprire che, a loro volta, coloro che hanno conseguito i nostri diplomi lo hanno citato in ogni tipo di cerimonia, specialmente durante i matrimoni, mia figlia Judy compresa. Mi gratifica inoltre sapere che esso è incorniciato ed esposto negli uffici di leader aziendali, accademici e persino politici. Penso che il Credo sintetizzi la sostanza di questo libro. Sono altresì convinto che coloro che si attengono ai suoi principi sono più felici, godono di una salute migliore e vivono più a lungo".

Le seguenti riflessioni di Thomas Gordon sono tratte dai libri: Genitori efficaci (Parent Effectiveness Training, 1970) e Relazioni efficaci (Good relationships, 2002).
Accettare l'altro così com'è, è veramente un atto di amore;
sentirsi accettati significa sentirsi amati. (Thomas Gordon)
Genitori efficaci
Educare figli responsabili - Parent Effectiveness Training, 1970 - Selezione Aforismario

Alcune persone – diventate genitori – sentono di dover essere sempre all'altezza della situazione, di dover sempre amare i figli, di dover essere sempre tolleranti senza condizioni, di dover mettere da parte i propri bisogni e sacrificarsi per i figli, di dover essere giusti in ogni circostanza, e soprattutto di non dover ripetere gli errori dei propri genitori.

Dimenticare la propria umanità è il primo grave errore di chi diventa genitore. Un genitore efficace è quello che si concede di essere una persona, una persona autentica. I figli apprezzano molto queste qualità di schiettezza e di umanità nei propri genitori.

È uno di quei paradossi semplici ma bellissimi della vita: quando una persona sente di essere sinceramente accettata per quella che è, si sente libera di prendere in considerazione un possibile cambiamento, di pensare a una possibile crescita, a cosa vorrebbe diventare, a come realizzare maggiormente il proprio potenziale.

I genitori sono persone, non dèi. Non sono tenuti a esprimere un' accettazione incondizionata o comunque coerente. E neppure dovrebbero fingere di averla quando non c'è.

Il conflitto non è necessariamente un male; va, invece, considerato come realtà di qualsiasi rapporto. Infatti, un rapporto apparentemente privo di conflitti potrebbe risultare più malsano di un altro con conflitti frequenti.

È questo il punto critico in ogni rapporto: come viene risolto il conflitto, non la quantità di conflitti che insorgono.

Il  conflitto è estremamente più salutare per i figli di quanto i genitori pensino se espresso apertamente e accettato come fenomeno naturale. Nelle famiglie in cui ciò avviene il figlio ha almeno l'opportunità di vivere il conflitto, di imparare a gestirlo e di essere più preparato ad affrontarlo negli anni a venire. 

Il linguaggio della non accettazione allontana i figli. Essi smettono di confidarsi con i genitori e imparano che è molto meglio tenere per sé i propri sentimenti e i propri problemi.

I genitori hanno continuato a usare il potere attraverso gli anni perché hanno avuto ben poca, se non addirittura nessuna, opportunità nella propria vita di conoscere persone che, per influenzare gli altri, usavano metodi non fondati sul potere. 

La maggior parte delle persone, dall'infanzia in poi, è stata controllata attraverso il potere esercitato da genitori, docenti, presidi, allenatori, insegnanti di catechismo, zii, zie, nonni, guide scout, rettori universitari, ufficiali militari e capiufficio. I genitori, pertanto, persistono nell'uso del potere per mancanza di esperienza e conoscenza di altri metodi di risoluzione dei conflitti nelle relazioni umane.

L'accettazione è come il terreno fertile che permette a un seme minuscolo di trasformarsi nel bel fiore che può diventare.

Di tutte le conseguenze dell'accettazione, la più importante è che il figlio si sente amato. Accettare l'altro così com'è, è veramente un atto di amore; sentirsi accettati significa sentirsi amati.

La psicologia sta solo adesso cominciando a prendere atto dell'immenso potere insito nel sentirsi amati: è un sentimento che promuove la crescita mentale e fisica, ed è forse l'agente terapeutico più efficace che si conosca per riparare danni psicologici o fisici.

Come è facile per i genitori dimenticare la propria esperienza di figli! Come è facile dimenticare che a volte i figli sanno meglio dei genitori se hanno sonno o fame; che conoscono meglio dei genitori: le qualità dei propri amici, le proprie aspirazioni e obiettivi, come sono trattati dai propri insegnanti, gli stimoli e le esigenze del proprio corpo, chi amano e chi non amano, a cosa attribuiscono molto o nessun valore.

Per un figlio, sentirsi non accettato come persona dipenderà da quanti dei suoi comportamenti sono ritenuti inaccettabili. I genitori che trovano inaccettabile molto di quanto i figli fanno o dicono alimenteranno inevitabilmente in questi ragazzi la profonda sensazione di non essere persone accettabili. I genitori che, invece, accettano la maggior parte di ciò che i figli fanno o dicono li renderanno più inclini a sentirsi persone accettabili.

Quando due persone (o gruppi) qualsiasi convivono, il conflitto è destinato a subentrare per il semplice motivo che le persone sono diverse le une dalle altre, pensano in modo diverso, hanno bisogni diversi e aspettative che non sempre combaciano.

Quando si diventa genitori, accade un fatto strano e malaugurato. Si comincia ad assumere un ruolo, a recitare una parte, dimenticando di essere una persona. Una volta entrati nel sacro regno del ruolo genitoriale, si pensa di dover indossare la tonaca di genitore. In buona fede si assumono certi comportamenti perché si crede che i genitori debbano comportarsi così.

Quando una persona è capace di provare e di comunicare a un'altra una sincera accettazione, essa può diventare di grande aiuto. La sua accettazione dell'altro così com'è è determinante per costruire una relazione in cui l'altro possa crescere, maturare, operare cambiamenti costruttivi, imparare a risolvere problemi, tendere a un equilibrio psicologico, diventare più produttivo e creativo, realizzare pienamente il proprio potenziale.

Sebbene i ragazzi preferiscano essere accettati, sono comunque in grado di gestire costruttivamente la disapprovazione dei genitori, quando questi inviano messaggi chiari e onesti che corrispondono a sentimenti autentici. Ciò non soltanto faciliterà il compito ai ragazzi, ma li aiuterà a considerare i genitori come persone autentiche: persone limpide e umane con cui è piacevole entrare in rapporto .

Se i conflitti familiari vengono visti come preparazione necessaria per poter affrontare i conflitti in cui il figlio dovrà inevitabilmente imbattersi fuori casa, potrebbero addirittura risultare benefici per lui a condizione che essi vengano superati in modo costruttivo.

Spesso i figli finiscono per diventare esattamente come i genitori li descrivono.

Un genitore efficace è quello che si concede di essere una persona, una persona autentica. I figli apprezzano molto queste qualità di schiettezza e di umanità nei propri genitori.

Gli psicoterapeuti e i consulenti hanno dimostrato quanto può essere potente l'accettazione. I terapeuti più efficaci sono quelli che riescono a comunicare una sincera accettazione alle persone che cercano il loro aiuto. Ecco perché spesso si sente dire che nel corso di una terapia ci si sente completamente liberi dal giudizio del terapeuta.

Relazioni efficaci
Come costruirle, come non pregiudicarle - Good relationships, 2002 - Selezione Aforismario

Credo fermamente che la pace nel mondo non possa realizzarsi fino a quando le nostre relazioni interpersonali non saranno pacifiche.

Se desidero veramente migliorare la mia vita, se voglio sinceramente essere più sano e più felice, devo migliorare la qualità delle mie relazioni... e ciò dipende da me.

Le relazioni vengono mantenute tramite il cosiddetto rinforzo intermittente. Quando, cioè, in una relazione sussistono, per quanto irregolarmente, sufficienti aspetti positivi per i quali vale la pena tollerare quelli negativi. E se, per salvaguardare una relazione è sufficiente un occasionale rinforzo positivo, diventa fondamentale capire come accrescere al massimo gli aspetti positivi e ridurre al minimo quelli negativi.

L'onestà è una colonna portante delle relazioni sane.

I giovani che possono fare affidamento su relazioni che li sostengono e li amano tendono ad essere speranzosi, ottimisti e sicuri di sé.

È difficile per chiunque, se non impossibile, avere rapporti sani e soddisfacenti con chi ricorre al potere per soddisfare i propri bisogni a spese dell'altro.

È innegabile che perfezionando i rapporti interpersonali è possibile migliorare, e si migliorerà certamente, lo stato generale della salute fisica ed emozionale della gran quantità di persone che attualmente soffre.

I modelli di comunicazione hanno la facoltà di costruire o distruggere le relazioni. La comunicazione aperta e onesta è un elemento fondamentale per stabilire buoni rapporti con il prossimo. Per contro, la comunicazione scadente li deteriora. Tutto qua.

La relazione che più mette alla prova la nostra pazienza, che richiede più attenzione, più coraggio e tenacia è quella tra genitore e figlio. Si tratta dell'unico rapporto che inizia con la dipendenza assoluta e che termina con l'indipendenza.
Se desidero veramente migliorare la mia vita, se voglio sinceramente
essere più sano e più felice, devo migliorare la qualità delle mie relazioni.
(Thomas Gordon)
Il Credo per le relazioni
Relazioni efficaci - Come costruirle, come non pregiudicarle
Good relationships, 2002 © Edizioni La Meridiana

Tu e io abbiamo un rapporto cui tengo e che desidero preservare. Ma ognuno di noi è una persona a sé stante che ha i propri bisogni particolari e il diritto di soddisfarli.

Quando sarai tu a trovarti in difficoltà, presterò ascolto con sincera accettazione per aiutarti a escogitare le tue soluzioni. Rispetterò inoltre il tuo diritto ad avere le tue convinzioni e a perseguire i tuoi valori, per quanto possano essere diversi dai miei.

Tuttavia, se il tuo comportamento interferirà col soddisfacimento dei miei bisogni, ti riferirò apertamente e onestamente in cosa mi condiziona, confidando che il rispetto per i miei bisogni e sentimenti, ti spinga a cercare di cambiare quel comportamento che per me è inaccettabile. Inoltre, se un mio comportamento sarà inaccettabile per te, desidero che tu me lo dica apertamente e onestamente in modo ch'io possa provare a cambiarlo.

Quando saremo in conflitto, ci impegneremo a risolvere ciascun conflitto senza che nessuno di noi due tenti di vincere a spese dell'altro. Io rispetto il tuo diritto a soddisfare i tuoi bisogni, ma devo anche rispettare il mio medesimo diritto. Sforziamoci perciò di cercare sempre soluzioni accettabili per entrambi. I tuoi bisogni saranno soddisfatti quanto i miei. Nessuno perderà. Entrambi vinceremo.

La nostra potrà dunque essere una relazione sana in cui potremo entrambi adoperarci per realizzare le
nostre potenzialità. Potremo così continuare a rapportarci animati da reciproco rispetto, amore e pace.

Libro di Thomas Gordon consigliato
Relazioni efficaci
Come costruirle, come non pregiudicarle
Edizioni La Meridiana, 2002

Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici, i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Una sottile trama di relazioni ci tiene insieme. Allora ciò che conta è come si vive questo legame. Le relazioni si possono migliorare ma anche deteriorare e ciò dipende da ciascuno di noi. Perché, in fondo, ciascuno è sempre il responsabile ultimo delle sue relazioni e niente può sottrargli l'opportunità di agire per modificarle. In fondo, mutiamo davvero la realtà, proprio agendo sulle nostre relazioni. Pur con l'agilità e l'immediatezza di un manuale, questo volume rappresenta il più autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Carl Rogers - Abraham Maslow - Rollo MayAlbert Ellis