Frasi di Valerie Solanas da "SCUM Manifesto"

Selezione di frasi e citazioni di Valerie Solanas (Ventnor City 1936 - San Francisco 1988), scrittrice, attrice e attivista statunitense. le seguenti riflessioni di Valerie Solanas sono tratte dal suo famoso SCUM Manifesto pubblicato verso la fine degli anni '60. La parola SCUM è generalmente considerata come un acronimo di Society for Cutting Up Men (Società per l'eliminazione dell'uomo), e il testo è, in effetti, un saggio di femminismo radicale contro la società e la cultura patriarcale e maschilista.
Eliminate gli uomini e le donne prenderanno forma. (Valerie Solanas)
SCUM Manifesto
Società per l'Eliminazione dei Maschi, 1967

A liberare le donne dalla morsa maschile sarà la distruzione totale del sistema basato sul lavoro e sul denaro, non il raggiungimento della parità economica dentro questo sistema.

In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile. 
[Life in this society being, at best, an utter bore and no aspect of society being at all relevant to women, there remains to civic-minded, responsible, thrill-seeking females only to overthrow the government, eliminate the money system, institute complete automation and destroy the male sex].

Eliminate gli uomini e le donne prenderanno forma.

Come gli esseri umani hanno priorità di vita sui cani, in virtù della loro alta evoluzione e della coscienza superiore, così le donne hanno priorità di vita sugli uomini.

Con il suo desiderio ossessivo di essere ammirato dalle donne e la sua mancanza disastrosa di valore intrinseco, il maschio fabbrica una società artificiale che gli garantisce una parvenza di valore tramite denaro, prestigio, “superiorità” di classe, titoli di studio, sapere, posizione professionale.

Definire l'uomo una bestia è adularlo: il maschio è una macchina, un vibratore ambulante.

Essendo una femmina incompleta, il maschio passa tutta la vita a cercare quello che gli manca, riuscire cioè a diventare femmina. Ecco perché è sempre alla ricerca delle donne e tenta di fraternizzare: vuole fondersi in loro.

Le donne non hanno invidia del pene, sono gli uomini a invidiare la fica.

Il maschio è divorato dalla tensione e dall'amarezza di non essere femmina; di non essere capace di provare soddisfazione o piacere di nessun tipo.

Il maschio è un incidente biologico: il gene y (maschile) è un gene x (femminile) incompleto, cioè ha un insieme incompleto di cromosomi. In altre parole, il maschio è una femmina incompleta, un aborto ambulante.

Il maschio ha un tocco da re Mida, al negativo: tutto ciò che tocca si trasforma in merda.

Il maschio è completamente egocentrico, intrappolato dentro di sé, incapace di empatizzare o identificarsi con gli altri, o amore, amicizia, affetto o tenerezza. È un'unità completamente isolata, incapace di rapporti con nessuno. Le sue risposte sono interamente viscerali, non cerebrali; la sua intelligenza è un mero strumento nei servizi delle sue pulsioni e necessità; è incapace di passione mentale, interazione mentale; non può relazionarsi con nient'altro che le proprie sensazioni fisiche. È un nodulo semirigido, non responsivo, incapace di dare o ricevere piacere o felicità; di conseguenza, nel migliore dei casi è un secchione assoluto, un blob inoffensivo, dal momento che solo quelli in grado di assorbire gli altri possono essere affascinanti.

Il maschio ha bisogno di capri espiatori su cui proiettare i suoi difetti e fallimenti, su cui scaricare la sua frustrazione di non essere femmina.

Il maschio è totalmente materialista, avido. Non solo ha inflitto al mondo le “Belle Arti”, ma ha anche imbrattato le sue città, già prive di paesaggio, con palazzi orrendi (dentro e fuori), con orrende decorazioni, manifesti, autostrade, automobili, camion di spazzatura e, non dimentichiamo, la sua stessa putrida persona.

[Il maschio] è intrappolato in una zona crepuscolare a metà strada tra gli umani e le scimmie, ed è molto peggio delle scimmie, perché è, prima di tutto, capace di una vasta gamma di sentimenti negativi che le scimmie non sono - odio, gelosia, disprezzo, disgusto, colpa, vergogna, disonore, dubbio - e, in secondo luogo, è consapevole di ciò che è e non è.

Il sesso è il rifugio dei poveri di mente.

Incapace di simpatia e di affetto, lealtà e devozione, incapace di mettersi in moto tranne che per se stesso, il maschio non conosce le regole del gioco leale. È un codardo, sempre lì ad adulare la femmina per guadagnarsi la sua approvazione.

La funzione della femmina è quella di stabilire rapporti, godere, amare ed essere se stessa, e questo la rende insostituibile. La funzione del maschio è produrre sperma, e oggi abbiamo banche di sperma.

La Mamma cerca il bene dei suoi bambini, il Papà cerca il bene del Papà: la pace, la tranquillità, le sue manie di “rispetto” e dignità, l’ottima immagine di se stesso (lo “statuto”), il potere di controllare e manipolare gli altri (o di “guidare” se si tratta di un padre “moderno”). In più desidera sua figlia sessualmente: ciò che dà in matrimonio è la sua MANO, il resto rimane a lui.

L’ossessione di compensare il fatto di non essere donna, e l’incapacità totale a comunicare e a vivere in sintonia con gli altri, hanno permesso al maschio di fare del mondo un gigantesco mucchio di merda.

Per i tradizionalisti l'unità base della "società" è la famiglia, per gli "hippies" è la tribù; ma per nessuno è l'individuo.

Note
Leggi anche le citazioni delle autrici statunitensi: Sherry Argov - Erica Jong - Susan Sontag

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