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Frasi e citazioni di Maria Montessori

Selezione di citazioni e frasi pedagogiche di Maria Montessori (Chiaravalle, provincia di Ancona, 1870 - Noordwijk, Olanda, 1952), educatrice, pedagogista, filosofa, medica e scienziata italiana, nota in tutto il mondo per il metodo educativo che porta il suo nome. 
Maria Montessori si laurea in medicina nel 1896 presso l'Università "La Sapienza" di Roma, con specializzazione in psichiatria. Nel 1898 diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma e prende una seconda laurea in filosofia. Nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia e nel 1907, nel quartiere San Lorenzo, apre la prima Casa dei Bambini, in cui applica una nuova concezione di scuola d'infanzia, il cui impianto teorico è descritto nel libro Il metodo della pedagogia, pubblicato nel 1909 e accolto in tutto il mondo con grande interesse. 
Dagli anni '30, Maria Montessori compie una serie di viaggi in vari Paesi (Spagna, Gran Bretagna, India) per diffondere il proprio metodo pedagogico. Muore nel 1952 mentre si trova in Olanda. Sulla sua tomba si legge: «Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».

Il metodo educativo di Montessori è stato adottato non soltanto in Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Canada, in India e in Giappone. Obiettivo principale di questo metodo è quello di fare della scuola non una casa per bambini, ma la casa dei bambini, ossia un ambiente adatto alla libera esplicazione della loro attività, in cui l'insegnante ha il compito di assistere individualmente l'allievo durante lo svolgimento dei suoi esercizi col materiale didattico che gli viene offerto. Quest'ultimo aspetto, però, è stato molto criticato, in quanto l'ispirazione originaria alla spontaneità e alla libertà del bambino, è in parte sacrificata da un'impostazione pedagogica abbastanza rigida, che stabilisce sia il materiale didattico sia i procedimenti cui devono attenersi i maestri.

Le citazioni riportate in questa pagina di Aforismario sono tratte da alcune delle più importanti opere di Maria Montessori, come: Il segreto dell'infanzia (1936) e La mente del bambino (1949). Alcuni testi montessoriani pubblicati all'estero, ancora oggi non sono stati tradotti in italiano.
Foto di Maria Montessori
Questo è il nostro compito nei confronti del bambino:
gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino. (Maria Montessori)

Il Metodo della Pedagogia Scientifica
applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini, 1912

Questo è il nostro dovere nei confronti del bambino: gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino.

L'autoeducazione nelle scuole elementari
Loescher e C. 1916

Gli adulti [...] raddrizzano il carattere e la morale del loro figlio, come un tempo gli raddrizzavano le gambe tenendogliele strette nelle fasce.

Il maestro di scuola, è lui che compone l’intelligenza dello scolaro: lo scolaro cresce tanto quanto lo fa crescere il maestro.

 Iddio entra nella scuola come simbolo nel crocifisso, ma il creatore è il maestro.

Il bambino in famiglia
Tipografia Tuderte 1936 - Selezione Aforismario

Dicono che bisogna insegnare ai bambini ad amare la madre, il padre, la maestra; bisogna insegnar loro ad amare tutto e tutti. E chi è questo maestro di amore, che vuole insegnare ai bambini ad amare? Colui che giudica capricci tutte le loro manifestazioni e che pensa alla propria difesa contro di loro? L’adulto non può diventare maestro d’amore senza un esercizio speciale e senza aprire gli occhi della coscienza.

Che cosa è la nostra civiltà? È un progressivo aiuto per render facile all'uomo l’adattamento al suo ambiente. Se è così, chi fa un cambiamento di ambiente più improvviso e più radicale di quello del bambino che nasce? E invece, quali cure ha creato la nostra civiltà per aiutare il neonato?

La prima pagina del libro della vita si deve ancora scrivere, poiché nessuno ha cercato di scoprire le esigenze del nuovo essere umano.

I mali della prima infanzia li portiamo con noi per tutto il resto della vita.

Il bambino non è compreso degnamente in nessun luogo.

Il bambino è sensibile a un punto estremo, impressionabile in modo tale che l’adulto dovrebbe sorvegliare tutti gli atti e le parole, perché esse gli rimangono scolpite nella mente.

Il segreto dell'infanzia
L'Enfant 1936 - Selezione Aforismario

Benché l’uso dei castighi vada rapidamente scomparendo nelle famiglie evolute e coscienti, tuttavia non è scomparso del tutto, e le maniere rozze, la voce dura e minacciosa costituiscono il trattamento più comune usato dall'adulto nei riguardi del bambino. Si crede che sia naturale diritto dell’adulto quello di castigare il bambino, e la madre si sforza di considerare un dovere l’applicazione di qualche schiaffo.

Bisogna che l'adulto si convinca a tenersi in un posto secondario e si sforzi a comprendere il bambino col desiderio di farsi suo seguace e aiuto della sua vita. Ecco l'orientamento educativo che riguarda le madri e tutti gli educatori che avvicinano il bambino.

Chiunque voglia conseguire qualche beneficio per la società deve necessariamente far leva sul bambino, non solo per salvarlo dalle deviazioni, ma anche per conoscere il segreto pratico della nostra vita.

Dobbiamo essere educati, se desideriamo educare.

È necessario, prima di procedere a uno svolgimento educativo, di porre le condizioni di ambiente che favoriscono l'affioramento dei caratteri normali nascosti. A tale scopo basta solo «allontanare gli ostacoli» e questo deve essere il primo passo e il fondamento dell'educazione.

Ecco la vera educazione nuova: andare prima alla scoperta del bambino e realizzare la sua liberazione: in questo consiste si può dire il problema dell'esistenza: prima esistere. Poi deve seguire l'altro capitolo lungo come la durata dell'evoluzione verso lo stato adulto, che è il problema dell'aiuto che si deve offrire al bambino.

Esiste villania maggiore dell’offendere e battere un bambino?

I genitori devono intendere e abbracciare la questione sociale che oggi s’impone: la lotta per far riconoscere nel mondo i diritti dell’infanzia.

I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi.

L'educazione deve cominciare fin dalla nascita. È evidente che la parola educazione non si usa qui nel senso di insegnamento, bensì in quello di aiuto allo sviluppo psichico del bambino.

L'adulto deve cercare di interpretare i bisogni del bambino per seguirlo e assecondarlo con le proprie cure, preparandogli insieme un ambiente adatto. Solo cosi si può iniziare una nuova epoca nell'educazione, quella dell'aiuto alla vita. E potrà aver fine e chiudersi l'epoca in cui l'adulto considerava il bambino come un oggetto che si prende e si trasporta dovunque quando è molto piccolo e che quando è cresciuto deve soltanto obbedire e seguire l'adulto.

L'adulto non ha compreso il bambino e l'adolescente, e perciò è in una continua lotta con lui.

La figura del bambino si presenta possente e misteriosa, e noi dobbiamo meditare su di essa perché il bambino, che chiude in sé il segreto della nostra natura, divenga il nostro maestro.

La società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge, per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l’umanità futura.

Molto si è parlato in questi ultimi tempi dei diritti dell’uomo, e specialmente dei diritti del lavoratore, ma è giunto il momento di parlare dei diritti sociali del bambino.

Se la personalità del bambino deve essere educata nel suo sviluppo ed essa è più debole, occorre che la personalità prevalente, quella dell'adulto, si faccia remissiva e, prendendo, seguendo la guida che il bambino stesso gli offre, consideri suo onore il poterlo comprendere e seguire.

Educazione per un mondo nuovo
Education for a new world, 1947

Il nostro mondo è stato lacerato ed ha ora bisogno di essere ricostruito.

Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo.

La mente del bambino
The absorbent mind 1949 - Selezione Aforismario

La mente assorbente accoglie tutto, spera in tutto; accetta la povertà come la ricchezza, accetta ogni fede, e i pregiudizi e costumi del suo ambiente: tutto incarna in sé stesso. Questo è il bambino!

La mente assorbente forma la base della società creata dall'uomo, e ci appare nelle sembianze del delicato e piccolo bambino che risolve le misteriose difficoltà del destino umano con le virtù dell’amore.

Accanto al bambino la diffidenza si dilegua: diventiamo dolci e gentili perché, riuniti intorno a lui ci sentiamo riscaldare dalla fiamma di vita che sta là dove la vita ha le sue origini.

È strano che, fra i miracoli compiuti dall'umanità, ve ne sia solo uno che essa non abbia considerato: il miracolo che Dio ha fatto sin dall'inizio: il Bambino.

Quando si parla del bambino gli animi si raddolciscono; l’umanità intera condivide l’emozione profonda che viene dal bambino.

Il bambino è una sorgente d’amore; quando lo si tocca, si tocca l’amore.

L’adulto deve farsi umile e imparare dal bambino a essere grande.

Lo studio dell’amore e la sua utilizzazione ci porteranno alla sorgente dalla quale esso zampilla: il Bambino. Questa è la strada che l’uomo dovrà percorrere nel suo affanno e nei suoi travagli, se egli, come aspira, vuole raggiungere la salvezza e la unione dell’umanità

Tale è il potere del bambino: tutti sono vicini a lui, qualunque sia il loro sentimento religioso o politico, e tutti lo amano. Da questo amore proviene la forza che ha il bambino di unire le genti.

Più dell’elettricità, che fa luce nelle tenebre, più delle onde eteree, che permettono alla nostra voce di attraversare lo spazio, più di qualunque energia che l’uomo abbia scoperto e sfruttato, conta l’amore: di tutte le cose esso è la più importante.

Qualunque contributo atto a mettere in luce il valore dell’amore e l’amore in sé, dovrebbe essere accolto con avidità, e considerato di preminente interesse.

Questa forza che noi chiamiamo amore è la più grande energia dell’universo. Ma questa espressione non è adeguata, perché esso è più che un’energia: è la creazione stessa.

Tutto ciò che l’adulto crea, anche se può essere detto progresso, non porta a nulla senza amore.

La scoperta del bambino
1948

Questa è la nostra missione: gettare un raggio di luce e passare oltre.
Foto di Maria Montessori
L’adulto deve farsi umile e imparare dal bambino a essere grande. (Maria Montessori)

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

Ciò che muove il bambino all'attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore.

Aiutiamoli a fare da soli.

È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza.

I bambini sono esseri umani ai quali si deve rispetto, superiori a noi a motivo della loro innocenza e delle maggiori possibilità del loro futuro.

Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità.

Il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione.

Il nostro mondo è stato lacerato ed ha ora bisogno di essere ricostruito.

Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire "i bambini stanno lavorando come se io non esistessi".

L’abilità del maestro di non interferire arriva con la pratica, come tutto il resto, ma non arriva mai facilmente.

L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze.

L’educazione comincia fin dalla nascita.

L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell'ambiente.

L’umanità che si rivela in tutto il suo splendore intellettuale durante la dolce e tenera età dell’infanzia dovrebbe essere rispettata con una sorta di venerazione religiosa. È come il sole che appare all'alba o un fiore appena sbocciato. L’educazione non può essere efficace se non aiuta il bambino ad aprire se stesso alla vita.

La caratteristica peculiare dell'Università consiste nell'insegnare a studiare. La laurea è solo la prova che si sa studiare, che si sa acquisire formazione da se stessi e che ci si è trovati bene nei percorsi della ricerca scientifica.

La crescita deriva dall'attività, non dalla comprensione intellettuale.

La cultura si deve lasciar prendere attraverso l’attività, con l’aiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da solo, spinto dalla natura della sua mente che cerca, e diretto dalle leggi del suo sviluppo.

La prima cosa richiesta ad un insegnante è che abbia la giusta disposizione per il suo compito.

La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice.

La scuola è quell'esilio in cui l'adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio.

Le radici di ogni pianta cercano, tra le molte sostanze che il suolo contiene, solo quelle di cui la pianta ha bisogno.

Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo.

Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente.

Queste parole rivelano l’intimo bisogno del bambino, "Aiutami a fare da solo".

Se si è imparato ad imparare allora si è fatti per imparare.

Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo.

Spesso, tra bambini e genitori, si invertono le parti. I bambini, che sono degli osservatori finissimi, hanno pietà dei loro genitori e li assecondano per procurare loro una gioia.

Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino.

Note
Leggi anche le citazioni della pedagogista italiana: Elena Gianini Belotti