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Aforismi, frasi e citazioni sullo Specismo

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sullo specismo e sull'antispecismo. Il termine "specismo" indica l'attribuzione di un valore morale superiore agli esseri umani rispetto a tutti gli altri animali, unicamente in base all'appartenenza alla specie umana.
Il termine "specismo" fu coniato nel 1970 (per calco da razzismo e sessismo) dallo psicologo britannico Richard Ryder, per designare l'atteggiamento discriminatorio degli esseri umani nei confronti degli animali, considerati più o meno come degli oggetti. Come ricorda lo stesso Richard Ryder: 
"Le rivoluzioni degli anni Sessanta contro il razzismo, il sessismo e le discriminazioni di classe hanno sfiorato appena il mondo animale. Questo mi ha inquietato. L'etica e la politica, a quei tempi, avevano di fatto dimenticato gli esseri non umani. Tutti sembravano preoccuparsi di ridurre i pregiudizi nei confronti degli uomini, possibile che non avessero mai sentito parlare di Darwin? Ovviamente anch'io detestavo il razzismo, il sessismo e le discriminazioni di classe, ma perché fermarsi qui? In quanto professionista nell'ambito della salute, ero persuaso che centinaia di altre specie animali soffrissero la paura, il dolore e l'angoscia, proprio come me. Era necessario preoccuparsene. In particolare si rendeva necessario stabilire un parallelo tra la nostra sorte e quella delle altre specie. Un giorno, nel 1970, mentre facevo un bagno nel vecchio castello di Sunningwell, vicino a Oxford, all'improvviso mi balenò in mente una parola: «specismo»!". [Speciesism again: the original leaflet, in Critical Society, 2010].
Secondo il filosofo e animalista australiano Peter Singer: 
"L'atteggiamento che possiamo definire «specismo», per analogia con razzismo, va condannato. Lo specismo − la parola non è elegante, ma non riesco a pensare a un termine migliore − è un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di altre specie. Dovrebbe risultare evidente che le fondamentali obiezioni avanzate nei confronti del razzismo e del sessismo da Thomas Jefferson e Sojourner Truth sono altrettanto valide nel caso dello specismo. Se il possesso di un superiore livello di intelligenza non autorizza un umano a usarne un altro per i suoi fini, come può autorizzare gli umani a sfruttare i non umani per lo stesso scopo?" [...]. 
"Il razzista viola il principio di eguaglianza attribuendo maggior peso agli interessi dei membri della sua razza qualora si verifichi un conflitto tra gli interessi di questi ultimi e quelli dei membri di un'altra razza. Il sessista viola il principio di eguaglianza favorendo gli interessi del proprio sesso. Analogamente lo specista permette che gli interessi della sua specie prevalgano su interessi superiori dei membri di altre specie. Lo schema è lo stesso in ciascun caso". [...]. 
"Se prendete la morale sul serio, dovreste cercare di combattere le pratiche speciste eliminandole dalla vostra vita, e in genere impegnandovi contro di esse. In caso contrario, non vi rimane alcuna base a partire dalla quale possiate, senza ipocrisia, criticare il razzismo o il sessismo". [Liberazione animale, 1975].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'antropocentrismo, l'animalismo e il confronto tra umani e animali. [I link sono in fondo alla pagina].

Neonato e cucciolo di scimmia
L'idea che la vita umana, e solo la vita umana, sia inviolabile è una forma di specismo.
(Peter Singer)

Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba venire irrimediabilmente abbandonato ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso destino. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà della ragione, o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non é: «Possono ragionare?» né: «Possono parlare?», ma: «Possono soffrire?».
Jeremy Bentham, Introduzione ai principi della morale e della legislazione, 1789

Un giorno sarà superata ogni forma di specismo: non parleremo più di specie "utili" e di specie "nocive" e tutti gli animali godranno delle stesse tutele oggi riconosciute a quelli che abitano nelle nostre case. Anche quelli selvatici.
Michela Vittoria Brambilla, Manifesto animalista, 2012

Lo specismo, ovvero la discriminazione da parte di Homo sapiens delle altre specie animali, è il primo asse, forse il piú resistente e pericoloso, di questo insieme potente e complesso di fenomeni che chiamiamo “antropocentrismo”. 
Leonardo Caffo, Fragile Umanità, 2017

Essere specisti significa considerare la vita della propria specie come l’unica vita tutelabile da un punto di vista morale anche se esistono − pensiamo a come trattiamo un cane diversamente da un maiale − diverse gradazioni di tutela.
Leonardo Caffo, ibidem

Lo specismo è il motore dell’economia: con gli animali, e con ciò che resta dei loro corpi, produciamo letteralmente qualsiasi cosa − dalle pellicole per le macchine fotografiche alla carta da parati, dalla colla per tenere insieme le cuciture delle scarpe fino ai coloranti delle caramelle gommose tanto amate dai bambini.
Leonardo Caffo, ibidem

Lo specismo propone un’idea di umano che, piú o meno trasversalmente, attraversa il planisfero, le epoche, e le geopolitiche anche se ovviamente non è sempre una metafisica esplicitamente scelta. Suggerisce che Homo sapiens possa disporre di ciò che non è all’interno del recinto che lo definisce.
Leonardo Caffo, ibidem

Essere specisti, caratteristica essenziale, o meglio necessaria dell’umano fortemente antropocentrico, significa credere che il dolore sia rintracciabile solo in chi si comporta come umano.
Leonardo Caffo, ibidem

Lo specismo, onestamente, è il limite di ogni morale; tutti buoni con chi si deve esserlo, certo, ma che ne è di quelle decine di miliardi di animali massacrati ogni anno? Lo specista consapevole chiude gli occhi, tiene ben dritta la schiena, e si ancora all’antropocentrismo: noi siamo tutto.
Leonardo Caffo, ibidem

Essere specisti aiuta la felicità, un amaro argomento che nessun filosofo dell’antispecismo ha mai voluto analizzare: la semplice consapevolezza di essere unici e speciali, e che tutto il resto sia arredo ontologico, è meravigliosa.
Leonardo Caffo, ibidem

L’umanità coscientemente antispecista (è rara, ma esiste) vive il mondo con la consapevolezza di essere una tra gli innumerevoli viventi, non qualitativamente superiore ad altri, ma forte della sua responsabilità specifica.
Leonardo Caffo, Fragile Umanità, 2017

Scindere in maniera così netta e violenta il genere umano dagli altri abitanti del pianeta significa una supponenza e presunzione che può avere solo conseguenze drammatiche: gli animali sono oggetti, “materia vivente inanimata” senza sentimenti, intelligenza e capacità di soffrire ed è quindi lecito abusarne a nostro piacimento. Sono convinto che le nuove generazioni rifiutano questa logica distruttiva da generali conquistatori, sadici e violenti. Spesso i predatori del mondo hanno bisogno di supporti ideologici e religiosi per compiere le loro nefandezze: non offriamoglieli.
Giorgio Celli, prefazione a Stefano Apuzzo e Monica D’Ambrosio, Anche gli animali vanno in Paradiso, 2001

Amare solo alcune specie di animali è una forma di razzismo.
Liomax D'Arrigo, Pensierini, 2014

Non è lontano il giorno in cui lo specismo ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica.
Maurizio Ferraris, citato in Leonardo Caffo, Il maiale non fa la rivoluzione: manifesto per un antispecismo debole, 2013

L'osservazione più cinica che potrebbe fare uno specista coerente [...] è proprio questa: gli animali meritano ciò che facciamo loro, perché non sono in grado di opporsi, non riescono a ribellarsi, a battersi per la loro stessa dignità. È il principio di sopraffazione, ed è la spiegazione più convincente dell'oppressione animale, del consumo di massa delle loro carni: li segreghiamo, li violentiamo, li smontiamo in apposite istituzioni totali (allevamenti e macelli), semplicemente perché possiamo farlo. [...] Una sopraffazione accettata con indifferenza: le strutture di dominio alimentano l'ideologia specista, banalizzano la violenza, possono contare sul conformismo sociale.
Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, 2012

Lo specismo è un'altra faccia del razzismo.
Lorenzo Guadagnucci, ibidem

La vanità dell'uomo lo persuade che è il centro dell'universo. Egli si crea un mondo e un Dio per suo esclusivo vantaggio; si crede tanto importante da poter alterare a suo piacimento il corso della natura; ma ragiona da ateo appena si tratta degli altri animali. S'immagina che gli esseri di specie diversa dalla sua siano degli automi poco degni delle attenzioni della Provvidenza universale, e che le bestie non possano essere oggetto della sua giustizia o della sua bontà.
Paul-Henri Thiry d’Holbach, Il buon senso, 1772

Subito all'inizio della Genesi è scritto che Dio creò l’uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all’uomo il dominio sulle altre creature. È invece più probabile che l’uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca e sul cavallo.
Milan Kundera, ibidem

Provvidenza vuole che siamo dotati di maniacale entusiasmo in misura sufficiente a tener dritto il timone e gonfiare le vele della boria, mentre ci pavoneggiamo sottolineando che in miliardi di anni di evoluzione siamo stati davvero parecchio più bravi, rispetto alle altre specie.
Thomas Ligotti, La cospirazione contro la razza umana, 2010

Razzismo, maschilismo, eurocentrismo, classismo e tutto il resto si sono volatilizzati. Puff! Scomparsi in quell'odioso buco nero chiamato progresso civile. Come conciliare le proprie esigenze discriminatorie con il moderno progresso sociale della civiltà e della tolleranza? La risposta, oggi, si chiama «specismo», ovvero la discriminazione verso specie animali diverse dalla nostra. Quello, per molti versi, è ancora accettato, e in molti versi incoraggiato.
Dario Martinelli [1]

C'è ancora un fertilissimo terreno per mentalità e dichiarazioni speciste senza che nessuno inorridisca. Quando parliamo di animali, in genere, ne parliamo come di cose e non persone (ad esempio, in inglese non si usa he o she, ma it), ed esibiamo una terrificante disinvoltura quando parliamo del loro abuso o della loro uccisione (a qualunque scopo, divertimento incluso).
Dario Martinelli [1]

È assolutamente sbagliato porre lo specismo alla base dello sfruttamento animale, poiché nella misura in cui si può parlare dello specismo, esso è una conseguenza, più che una causa di esso. In altri termini, non è affatto vero che noi sfruttiamo gli animali perché li consideriamo inferiori, piuttosto li consideriamo inferiori perché li sfruttiamo.
Marco Maurizi, Al di là della natura, 2011

È per vanità della sua stessa immaginazione che l'uomo si uguaglia a Dio, che si attribuisce le prerogative divine, che trasceglie e separa sé stesso dalla folla delle altre creature, fa le parti agli animali suoi fratelli e compagni, e distribuisce loro quella porzione di facoltà e di forze che gli piace.
Michel de Montaigne, Saggi, 1580/88

[Lo specismo è un'idea] della centralità e della superiorità della specie umana su tutte le altre, che finisce per negare ai non umani la qualità di soggetti di vita senziente, emotiva e cognitiva.
Annamaria Rivera, in Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, 2012

La negazione dell'altro (uomo, donna, animale) dell'individualità e della singolarità istituisce una certa analogia fra il razzismo, il sessismo e quella forma di specismo che si è affermata con la logica industriale e con la conseguente riduzione dell'animale a merce.
Annamaria Rivera, ibidem

Quando analizzi come agiscono i processi di reificazione degli "altri", non puoi non considerare la reificazione degli animali. E se analizzi la tendenza ad animalizzare gli umani "altri" che agisce nel razzismo, finisci per considerare la bestializzazione dei non umani che agisce nello specismo.
Annamaria Rivera, ibidem

I chierici e i loro compari, che oggi esistono anche tra gli zoologi, non sopportano che nel sistema della zoologia l'uomo venga annoverato tra gli animali: miserabili! Essi disconoscono lo spirito eterno che, unico e identico, vive in tutti gli esseri, e peccano contro di lui nella loro infantile illusione.
Arthur Schopenhauer, Scritti postumi, 1804/60 (postumo 1966/75)

Se consideriamo sbagliato infliggere una certa quantità di dolore a un bambino senza buone ragioni, dobbiamo, a meno che non siamo specisti, considerare altrettanto sbagliato infliggere la stessa quantità di dolore a un cavallo senza buone ragioni.
Peter Singer, Liberazione animale, 1975

Se un essere soffre, non può esistere nessuna giustificazione morale per rifiutarsi di prendere in considerazione tale sofferenza. Quale che sia la natura dell'essere, il principio di eguaglianza richiede che la sua sofferenza venga valutata quanto l'analoga sofferenza − fin tanto che comparazioni approssimative possono essere fatte − di ogni altro essere.
Peter Singer, ibidem

Le persone che sostengono la dottrina della «santità della vita» si oppongono all'aborto e all'eutanasia. Dato però che solitamente esse non si oppongono all'uccisione degli animali non umani, sarebbe forse più esatto denominarla dottrina della «santità della vita umana». L'idea che la vita umana, e solo la vita umana, sia inviolabile è una forma di specismo.
Peter Singer, ibidem

La maggior parte degli esseri umani è specista. [...] Gli esseri umani comuni − non qualche individuo eccezionalmente crudele o malvagio, ma gli umani nella stragrande maggioranza − sostengono attivamente, accettano e permettono che tramite le loro tasse si sovvenzionino pratiche che richiedono il sacrificio dei più importanti interessi dei membri di altre specie allo scopo di favorire i più futili interessi della nostra.
Peter Singer, ibidem

La sola cosa che distingue il neonato dagli animali, agli occhi di chi vuole attribuirgli un «diritto alla vita», è il fatto che esso sia biologicamente un membro della specie homo sapiens, laddove scimpanzé, cani e maiali non lo sono. Ma usare questa differenza come base per garantire un diritto alla vita al neonato e non agli altri animali è, naturalmente, puro specismo.
Peter Singer, ibidem

Noi tolleriamo nei confronti di membri di altre specie crudeltà che ci indignerebbero se fossero eseguite su membri della nostra. È lo specismo che consente ai ricercatori di considerare come attrezzi gli animali su cui sperimentano: strumenti di laboratorio anziché creature che vivono e soffrono.
Peter Singer, ibidem

Un patente specismo porta a eseguire esperimenti dolorosi su altre specie, difesi sulla base del loro contributo alla conoscenza e della loro possibile utilità per la nostra specie. Un patente razzismo ha portato a eseguire esperimenti dolorosi su altre razze, difesi sulla base del loro contributo alla conoscenza e della loro possibile utilità per la razza che eseguiva gli esperimenti.
Peter Singer, ibidem

L'ondata di resistenze che accolse la teoria dell'evoluzione e della derivazione della specie umana dagli animali, rivela fino a che punto le concezioni speciste fossero arrivate a dominare il pensiero occidentale.
Peter Singer, ibidem

L'ignoranza è la prima linea di difesa dello specista.
Peter Singer, ibidem

Lo specismo è un atteggiamento così pervasivo e diffuso che coloro che ne combattono qualche manifestazione (come la strage degli animali selvatici da parte dei cacciatori, o la sperimentazione cruenta, o la corrida) spesso sono essi stessi coinvolti in altre pratiche speciste.
Peter Singer, ibidem

Una volta che gli animali non umani vengono posti al di fuori della nostra sfera di considerazione morale e sono trattati come cose da usare per soddisfare i nostri desideri, il risultato è prevedibile.
Peter Singer, ibidem

È facile prendere posizione su un problema remoto, ma gli specisti, come i razzisti, rivelano la loro vera natura quando il problema li tocca più da vicino. Protestare contro la corrida in Spagna, l'uso di mangiare i cani nella Corea del Sud o la strage dei cuccioli di foca in Canada, mentre si continua a mangiare uova di galline che hanno trascorso la loro vita ammassate in gabbie, o carne bianca proveniente da vitelli che sono stati privati della madre, di una normale alimentazione e della libertà di sdraiarsi con le zampe distese, è come denunciare l'apartheid in Sud Africa e nello stesso tempo chiedere ai vicini di non vendere la casa ai neri.
Peter Singer, ibidem

Ciò che dobbiamo fare è includere gli animali non umani nella sfera della nostra considerazione morale e cessare di vedere le loro vite come spendibili per qualunque futile scopo ci capiti di avere.
Peter Singer, ibidem

Per evitare lo specismo dobbiamo ammettere che esseri simili sotto tutti gli aspetti rilevanti hanno un analogo diritto alla vita, e che la semplice appartenenza alla nostra specie biologica non può costituire un criterio moralmente rilevante ai fini di questo diritto.
Peter Singer, Liberazione animale, 1975

La nostra volontà di sfruttare gli animali non umani non si appoggia a valide distinzioni morali. È un segno di «specismo», un pregiudizio che sopravvive perché fa comodo al gruppo dominante, che in questo caso non sono né i bianchi né i maschi, bensì gli esseri umani nel loro insieme.
Peter Singer e Jim Mason, Come mangiamo, 2006

Ogni religione che concentra tutte le sue attenzioni sull'essere umano senza mostrare alcun tipo di riguardo verso tutte le altre creature della Terra, persino le più insignificanti, non è una religione.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010

Tutti gli uomini, ma anche tutti gli animali sono della stessa razza, perché i princìpi dei loro corpi sono per natura gli stessi (parlando così non mi riferisco ai primi elementi dai quali provengono le piante, ma penso alla pelle, alle carni, a quel genere di umori inerenti agli animali), e ancor più perché l'anima che è in loro non è diversa per natura in rapporto agli appetiti, ai movimenti di collera, ai ragionamenti e soprattutto alle sensazioni. 
Teofrasto, Della pietà, III sec. a.e.c.

Nel VI secolo p.e.v. Mahavira, che visse e predicò nella pianura del fiume Gange, nel nord dell'India, e che fu contemporaneo di Buddha, fondò in India il primo rifugio per animali di cui si abbia notizia, allo scopo di dare alloggio agli animali vecchi e malati. Mahavira è la figura più importante del giainismo, una religione che propugnava il vegetarianismo e il rifiuto assoluto della violenza, ed è merito suo se in India, con il passare del tempo, è stata posta fine ai sacrifici rituali di animali. Dall'oscurità di un passato tanto remoto, da sopra le miserabili figurine di Cristo e Maometto, alle cui religioni appartiene metà della popolazione mondiale, ma ai quali il cuore non è bastato per capire che anche gli animali, e non solo l'uomo, sono il nostro prossimo, oggi Mahavira brilla come il più grande faro di moralità della specie umana. 
Fernando Vallejo, La puttana di Babilonia, 2007

Ci piaccia o no, prima o poi dovremo accettare che gli animali non sono oggetti, né macchine, né un ammasso di istinti e riflessi; che ciascuno di loro è un individuo irripetibile e distinto dagli altri della propria specie, esattamente come siamo irripetibili e distinti noi esseri umani; che non si possono vendere né comprare, che non si possono uccidere per sport né con pretesti scientifici né per mangiarli, e che ucciderli è un atto crudele che finisce per sottrarre valore alla vita umana; che non sono strumenti dei nostri desideri né della nostra volontà; che possono provare piacere, dolore, felicità e tristezza come qualunque essere umano, e che hanno un'anima, una coscienza o come la volete chiamare: un'anima mortale come la nostra.
Fernando Vallejo, ibidem

Contrariamente a quanto affermano i sostenitori della parità delle forme di vita naturali, la Natura per prima è fortemente specista: mette in competizione tutte le diverse creature affinché, vincendo spietatamente quella che più si adatta alle condizioni ambientali del momento, venga garantita la continuità della vita tramite l’evoluzione e l’adattamento. 
Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, 2023

Noi per secoli siamo stati antirazzisti, ma adesso cominciamo ad essere antispecisti, cioè non vogliamo, non riteniamo che sia giusto che una specie, quella umana in particolare, prenda il sopravvento e aggredisca le altre specie.
Umberto Veronesi, discorso alla Giornata per la Coscienza degli Animali, 2010

Note
Vedi anche aforismi e citazioni su: Antropocentrismo - Umani e Animali - Frasi Animaliste

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