Aforismi, frasi e citazioni sull'Antropocentrismo

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'antropocentrismo e sull'antropomorfismo. L'antropocentrismo (dal greco άνθρωπος, anthropos, "uomo, essere umano", e κέντρον, kentron, "centro") è la concezione che pone l'essere umano come fine e centro dell'universo. Secondo la concezione antropocentrica, l'umano occupa una posizione preminente rispetto a tutti gli altri esseri viventi, considerati di grado inferiore. 
L'antropomorfismo (dal greco άνθρωπος anthrōpos, "umano", e μορφή morphē, "forma") è la tendenza, comune a tutti i popoli primitivi, ma presente ancora oggi, ad attribuire caratteristiche e qualità umane a esseri animati o inanimati, a figure immaginarie e divinità.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'umanità, sul confronto tra umani e animali e sullo specismo. [I link sono in fondo alla pagina].
Anche l'antropocentrismo è una sorta di campanilismo. (Hugo von Hofmannsthal)
Avere dell’universo una visione antropocentrica! Ben più universale – dico allora – averne una visione egocentrica.
Amedeo Ansaldi, Manuale di scetticismo, 2014

Se la natura non fa nulla d'incompiuto né invano, è necessario che la natura abbia fatto tutto a causa degli uomini.
Aristotele, Politica, IV sec. a.e.c.

Abbandonare il mentalismo che colloca l'uomo al centro della natura equivale ad abbandonare gli antichi modelli tolemaici che pongono la Terra al centro dell'universo. Ma nel negare questa illusione antropocentrica non si compie un'operazione di svilimento della nostra specie. Al contrario, si coglie la bellezza dell'attività conoscitiva che si produce negli umani e negli altri corpi viventi, tutti insieme indaffarati nelle loro specifiche azioni di adattamento all'ambiente che li ospita.
Enrico Bellone, Molte nature, 2008

Dal punto di vista dell’ecologia profonda, l’atteggiamento alla base della crisi ecologica è l’antropocentrismo, ossia la convinzione che solo gli esseri umani abbiano un valore intrinseco. Il resto ha un valore relativo, importante solo nella misura in cui serve agli interessi umani.
Leonardo Boff e Mark Hathaway, Il Tao della liberazione, 2009

L’antropocentrismo ci separa dal resto della comunità terrestre e ci fa ritenere al di sopra delle altre creature. Riduciamo la sfera della vita – la biosfera – a un ambiente separato da noi.
Leonardo Boff e Mark Hathaway, ibidem

Al centro della nostra antiecologica teoria e prassi economica vi è l’antropocentrismo. È il linguaggio stesso – con espressioni come “materie prime”, “risorse naturali”, o anche “preoccupazione per l’ambiente” – a tradirci, evidenziando la percezione secondo cui il mondo non umano sarebbe al servizio e a disposizione dell’umanità.
Leonardo Boff e Mark Hathaway, ibidem

Tutte le forme viventi del pianeta condividono lo stesso meccanismo di codificazione genetica. Gli altri esseri viventi sono nostri “parenti”. Siamo dunque chiamati ad abbandonare la prospettiva antropocentrica per abbracciarne una “biocentrica” o “ecocentrica”. L’antropocentrismo è invece una mentalità essenzialmente egocentrica. Abbiamo il dovere di migliorare l’empatia con le creature viventi e persino con il terreno, con l’aria e l’acqua, che pure fanno parte di noi.
Leonardo Boff e Mark Hathaway, Il Tao della liberazione, 2009

Non il Neocene, è l’Antropocene [1] la nostra era geologica.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010

Il programma di esperimenti scientifici che porta a concludere che gli animali sono degli imbecilli è profondamente antropocentrico. Esso attribuisce grande importanza al saper uscire da un labirinto sterile, ignorando il fatto che se l'ideatore venisse paracadutato nelle giungle del Borneo, morirebbe di fame nel giro di una settimana.
John Maxwell Coetzee, La vita degli animali, 1999

La considerazione verso le altre specie è generalmente in deroga, o comunque del tutto subordinata, a quella che riteniamo di dedicare in esclusiva alla nostra. L'antropocentrismo intende che l'uomo riferisca a sé ogni parametro di valutazione e giudizio, partendo dall'assunto di detenere maggior diritto alla vita di qualsiasi altro essere sul pianeta e conseguendone facoltà di spadroneggiare.
Margherita D'Amico, La pelle dell'orso:, 2012

Sono sempre più convinto che uno dei peccati più gravi dell'umanità sia il nostro antropocentrismo. Separandoci dal resto del creato, siamo rimasti privi dello stupore e della meraviglia e pertanto della riverenza e della gratitudine. Violiamo il nostro stesso essere e non abbiamo che banalità da insegnare ai nostri giovani. 
Matthew Fox, The Reinvention of Work, 1994

È temerità voler far giudice il nostro debolissimo discorso delle opere di Dio, e chiamar vano o superfluo tutto quello dell'universo che non serve per noi.
Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, 1632

Concependola come creatura di Dio, la religione biblica legge la natura come effetto di una volontà, della volontà di Dio che l’ha creata e dell’uomo a cui è stata consegnata [...]. In questo modo la natura non è più espressione dell’ordine immutabile della necessità, ma dominio di una volontà; il suo significato non è più cosmologico, ma antropo-teologico; per ordine divino, essa dipende dall'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio.
Umberto Galimberti, Psiche e techne, 1999

Le cose semplicemente accadono, e io, come milioni di esseri prima di me, vi cerco un significato, perché la mia vanità m'impedisce di ammettere che l'unico significato di un evento consiste nell'evento stesso.
Marlen Haushofer, La parete, 1963

Anche l'antropocentrismo è una sorta di campanilismo.
Hugo von Hofmannsthal, Il libro degli amici, 1922

Le loro proprie vicende le chiamavano rivoluzioni del mondo, e le storie delle loro genti, storie del mondo: benché si potevano numerare, anche dentro ai termini della terra, forse tante altre specie, non dico di creature, ma solamente di animali, quanti capi d'uomini vivi.
Giacomo Leopardi, Dialogo di un folletto e di uno gnomo, in Operette morali, 1827/34

La creatura chiusa in gabbia allo zoo non sa che cos’è esistere, né si vanta di essere superiore a un’altra cosa, animale, vegetale o minerale. Quanto a noi umani, si sente lontano un miglio che abbiamo la presunzione di essere speciali.
Thomas Ligotti, La cospirazione contro la razza umana, 2010

Fra tutti i concetti di natura scientifica, quello del caso distrugge più degli altri ogni antropocentrismo ed è il più intuitivamente inaccettabile da parte di quegli esseri profondamente teleonomici [2] che siamo noi. 
Jacques Monod, Il caso e la necessità, 1970

Quando io mi trastullo con la mia gatta, chi sa se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei?
Michel de Montaigne, Saggi, 1580/95

La presunzione è la nostra malattia naturale e originaria. La più calamitosa e fragile di tutte le creature è l’uomo, e al tempo stesso la più orgogliosa. Essa si sente e si vede collocata qui, in mezzo al fango e allo sterco del mondo, attaccata e inchiodata alla peggiore, alla più morta e putrida parte dell’universo, all'ultimo piano della casa e al più lontano dalla volta celeste, insieme agli animali della peggiore delle tre condizioni: e con l’immaginazione va ponendosi al di sopra del cerchio della luna, e mettendosi il cielo sotto i piedi. È per la vanità di questa stessa immaginazione che egli si uguaglia a Dio, che si attribuisce le prerogative divine, che trasceglie e separa sé stesso dalla folla delle altre creature, fa le parti agli animali suoi fratelli e compagni, e distribuisce loro quella porzione di facoltà e di forze che gli piace.
Michel de Montaigne, Saggi, 1580/88

Il crepuscolo è nato quando l'uomo / si è creduto più degno di una talpa o di un grillo.
Eugenio Montale, Satura, 1971

Uno degli scherzi dell'antropocentrismo: descrivere la fine della specie come implicante la morte della natura vegetale e animale, la fine stessa della Terra. La caduta dei cieli. Non esiste escatologia che non consideri la permanenza dell'uomo come essenziale alla permanenza delle cose. Si ammette che le cose possano cominciare prima, ma non che possano finire dopo di noi. 
Guido Morselli, Dissipatio H.G., 1977 (postumo)

Per noi l’io è tutto, centro e misura dell’universo. Da questo antropocentrismo la filosofia, o la storia, idealista, trae motivo di un’ottimistica glorificazione di sé stessa e dei fatti. L’arte, più sincera (e, in fondo, più ragionevole) si rende conto che il male è connaturato al nostro essere, e che, se quest’essere rappresenta il fondamento di tutti i valori, non può esserci al mondo altro che il male.
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)

Sino a Copernico e a Galileo, l’illimitata presunzione degli uomini si è manifestata in due loro opinioni principalmente: essere Dio fatto a loro immagine e somiglianza, ed esser la terra il centro dell’Universo. Dimostratasi insostenibile questa seconda opinione, gli uomini ne hanno trovato subito un’altra, non meno presuntuosa né meno errata: e si son dati a credere di poter conseguire, e d’avere in effetti conseguito, il dominio sulle forze della natura (su quelle, naturalmente, che si manifestano sul nostro esiguo pianeta). La credenza in un Dio simile all'uomo (antropomorfico, direbbero i filosofi) è la più vana e la più superba delle umane illusioni, a rigore (come è la più antica e la più diffusa): ma, a differenza delle altre di cui si parlava, offre un’utilità all’uomo ed è quindi, in un certo senso, legittima.
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)

Dare all'uomo il suo posto, e cioè negargli la caratteristica di «valore» assoluto, fondamento di «valori » assoluti, - non significa mancare d’interesse per l’uomo. L’umanismo è nato nell'ambito di una cultura che non era in nessun modo antropocentrica, e sarebbe abusivo tentare una identificazione dell’umanismo col soggettivismo.
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)

È del tutto ingenuo, futile – da ignoranti –, pensare che la nostra specie sia eccezionale, designata a dominare sulle bestie della Terra, come nel Libro della Genesi!
Joyce Carol Oates, Storia di una vedova, 2011

Chi mantiene viva la sua spiritualità non può condividere i valori di un sistema economico e produttivo fondato su un antropocentrismo devastante nei confronti degli ambienti, violento nei confronti di tutti gli altri viventi, ingiusto nei confronti dei popoli poveri e delle generazioni future. 
Maurizio Pallante, Destra e sinistra addio, 2016

Poiché tutti noi pensiamo che il nostro essere uomini sia qualcosa che ci mette al di sopra di tutti gli altri esseri viventi sulla terra, per forza dobbiamo anche pensare che siamo stati fatti ad immagine di qualcosa ancora più importante di noi.
Carlo Rubbia, La tentazione del credere, 1987

L’intero corpo della teologia, per quanto concerne l’inferno non meno che per il paradiso, ha come presupposto che l’uomo sia, tra le cose create, quella più importante. Dal momento che tutti i teologi sono uomini, questo postulato ha incontrato scarsissima resistenza.
Bertrand Russell, Rassegna di spazzatura intellettuale, 1943

Uno dei tratti più indisponenti – e allo stesso tempo più ridicoli – delle religioni, è quello della spropositata importanza che conferiscono all'umanità, considerata, senza alcun pudore, fine e centro d'ogni cosa. Dio è un bieco antropocentrismo.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010

La ridicola presunzione dell’umano che si considera l’incontrastato dominatore di tutti gli esseri della terra perché tiene il cane al guinzaglio e il leone in gabbia, dimenticando che virus e batteri tengono lui per le palle.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Oggi, a dispetto di Copernico, l’essere umano può porsi al centro dell’universo: chi potrà mai spodestarlo con tutto il suo pianeta? A dispetto di Darwin, invece, può ritenersi all’apice di tutti gli esseri viventi: quale animale, infatti, potrà mai contraddirlo? E infine, a dispetto di Freud, l’Io può ritenersi “padrone in casa propria”, perché chi può dimostrare che l’Es non faccia parte integrante dell’Io e che insieme non costituiscano una cosa unica e indivisibile?
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022

Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. 
Umberto Veronesi, Una carezza per guarire, 2005

È pura cecità considerare l'uomo qualche cosa di completamente avulso dal resto del regno animale. L'antropocentrismo lasciamolo alle sacrestie.
Anacleto Verrecchia, Diario del Gran Paradiso, 1997

Noi siamo figli di Dio, non del Caos. La Scienza porta alla scoperta che il mondo si regge su Tre Colonne e Tre Forze, Fondamentali. L’insieme di queste Tre Colonne e Tre Forze rappresenta la Logica seguita da Colui che ha fatto il mondo per dar vita alla realtà immanentistica nella quale viviamo e di cui siamo parte. Noi non possiamo allora essere figli del Caos, ma della Logica del Creato. Chi è l’autore di questa Logica? Colui che ha fatto il mondo. E a chi è stato dato il privilegio di scoprire queste verità? Solo a una e una sola forma di materia vivente: noi. Alle soglie del Terzo Millennio l’uomo ha la certezza di essere veramente una creatura privilegiata da Dio.
Antonino Zichichi, Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, 1999

Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
Genesi, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.

Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". 
Genesi, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.
L'uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono, in quanto sono,
di quelle che non sono, in quanto non sono. (Protagora)
Ogni religione deve cominciare con un po' di antropomorfismo: una divinità remota come il Primo Motore di Aristotele non può ispirare una ricerca spirituale.
Karen Armstrong, Storia di Dio, 1993

Ogni conoscenza è antropomorfica e va riferita più al conoscente che al conosciuto.
Paolo Bordonali, La tentazione dell'aforisma perfetto, 2008

L'uomo è un animale metafisico, il quale vorrebbe che l'universo esistesse solo per lui, ma l'universo lo ignora, e l'uomo si consola di questa indifferenza popolando lo spazio di dèi, dèi fatti a sua immagine.
Albert Caraco, Breviario del Caos, 1982 (postumo)

La metafisica e, a maggior ragione, la teologia sono di un antropomorfismo scandaloso. Entrambe si riducono a una suprema civetteria dell'uomo, in estasi di fronte al proprio genio. Appena si dà uno sguardo ai suoi vaneggiamenti non ce n'è uno che sfugga al ridicolo.
Emil Cioran, Quaderni 1957-1972, 1997 (postumo)

Una volta che la coscienza dell'uomo abbia constatato che i predicati attribuiti a Dio dalla religione sono soltanto antropomorfismi, cioè rappresentazioni umane, già la sua fede è incrinata dal dubbio e dall'incredulità.
Ludwig Feuerbach, L’essenza della religione, 1845

Se vuoi un essere privo di ogni antropomorfismo, privo di aggiunte umane, siano esse dell'intelletto, del cuore o della fantasia, allora sii così coraggioso e coerente da rinunciare del tutto a Dio e da prendere come tuo unico riferimento e come ultima base della tua esistenza la natura pura, nuda e atea. Finché tu "lasci sussistere una distinzione fra Dio e la natura", lasci sussistere una "distinzione umana", finché incarni in Dio soltanto la tua propria differenza, "divinizzi" nell'"essere originario" soltanto il tuo proprio essere; poiché, come "non hai e non conosci alcun altro essere distinto dall'essere umano se non la natura, così, viceversa, non hai e non conosci alcun altro essere distinto dalla natura se non quello umano".
Ludwig Feuerbach, L’essenza della religione, 1845

L'uomo non comprenderà mai quanto egli sia antropomorfico.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)

Una prova consistente del carattere manufatto e antropomorfico della religione sta nel suo essere fatta solitamente proprio dall’«uomo», nel senso di maschio.
Christopher Hitchens, Dio non è grande, 2007

Si parla con tanto fervore contro gli antropomorfismi e non si pensa che la nascita di Cristo è il più grande e significativo di tutti. 
Eberhard Jüngel, Possibilità di Dio nella realtà del mondo, 2005

La nostra immagine dell'uomo non e per caso troppo antropomorfica?
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

L'uomo pensa antropomorficamente a tutto, tranne che all'uomo.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

L'«antropomorfismo», dal punto di vista scientifico, è caduto in discredito, tanto che più di qualche etologo ben si guarda anche soltanto dal menzionare analogie effettivamente sussistenti tra il comportamento umano e quello animale. Si dimentica che le somiglianze da chiarire tra sistemi comportamentali umani e animali – menziono la ricerca dell'ordinamento gerarchico, la gelosia, il comportamento del vincolo – esistono realmente e sono notevoli. 
Konrad Lorenz, Io sono qui, tu dove sei?, 1988

Molti scienziati hanno evitato di riflettere sui sentimenti degli animali per il timore – senza dubbio realistico – di essere accusati di antropomorfismo. Ecco perché io ho esaminato con cura il problema dell'antropomorfismo. Se esso potrà essere eliminato come una falsa critica, lo studio delle emozioni degli animali potrà procedere su una base scientifica, liberato da un timore infondato. 
Jeffrey Moussaieff Masson, Quando gli elefanti piangono, 1995

La credenza nell'immortalità umana è il più scandalosamente piatto e ridicolo prodotto della concezione antropomorfica. Se credi, se sai, se vedi, che una formica, un gatto, un cane, quando morti sono distrutti per sempre, quale enorme sciocchezza credere che avvenga diversamente per l'uomo. 
Giuseppe Rensi, Cicute, 1931

I mortali credono che gli dèi siano nati e che abbiano vesti, lingua e figura come loro. Ma se i buoi e i cavalli e i leoni avessero le mani, e con le mani potessero disegnare e compiere opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dèi, e i buoi simili a buoi, e plasmerebbero i corpi degli dèi tali e quali essi stessi hanno, ciascuno secondo il proprio aspetto.
Senofane, Silli, VI-V sec. a.e.c.

Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Senofane, Silli, VI-V sec. a.e.c.

La cosiddetta “visione antropocentrica” altro non è che lo sviluppo in senso intellettuale di un istinto primordiale tipico del regno animale che tende, ai fini della sopravvivenza, a preservare la propria specie anche a scapito delle altre.
Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, 2023

Come è assurdo sostenere che l'uomo sia un solitario abitatore degli infiniti universi, così è assurdo pensare che l'uomo sia al sommo della scala evolutiva.
Amadeus Voldben (Amedeo Rotondi), Pensieri per una vita serena, 2008 (postumo)

Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Genesi, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.

Note
  1. Antropocene: termine coniato dal biologo Eugene Stoermer (1934-2012) per indicare l'era geologica attuale nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche della Terra.
  2. Teleonomico: finalistico [cfr. citazione di Monod].
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Umanità - Umani e Animali - Specismo

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