Aforismi, frasi e battute sul Congiuntivo
Raccolta di aforismi, frasi e battute divertenti sul congiuntivo (dal latino coniunctivus, dal verbo coniungĕre "congiungere". Il congiuntivo è un modo del verbo che indica un’azione o uno stato in quanto pensati (desiderati, temuti, ipotizzati, calcolati). In italiano, come in latino, il congiuntivo ha quattro tempi: presente (che io vada), imperfetto (che io andassi), passato (che io sia andato), trapassato (che io fossi andato). L'uso del congiuntivo richiede una certa conoscenza della grammatica e una buona padronanza della lingua; forse è per questo che si sta diffondendo sempre più l'uso del modo indicativo anche nei casi in cui sarebbe più corretto, oltre che più fine, l'uso del congiuntivo.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla grammatica, la lingua, la linguistica e la lingua italiana. [I link sono in fondo alla pagina].
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Certo, il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie a lui si vive meglio: la vita si riempie di sfumature e possibilità. (Alessandro D'Avenia) |
Non c’è nulla da fare, il congiuntivo è scomodo, difficile, insidioso. È uno spartiacque impietoso, una trappola in cui cadono in tanti.
Flavia Amabile, su La Stampa, 2013
Dicono in molti che in italiano il congiuntivo sta sparendo. Anche se così fosse, non dovremmo strapparci le vesti, perché ci sono lingue che senza il congiuntivo funzionano benissimo (vedi l’inglese).
Gian Luigi Beccaria, su La Stampa, 2013
Non vedo perché dobbiamo rinunciare alle molte finezze, alle innumerevoli sfumature che il congiuntivo ci offre.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
Se l’indicativo indica certezza, e il congiuntivo ci dà invece la possibilità di esprimere meglio un nostro giudizio, una nostra ipotesi, un nostro dubbio, un nostro pensiero, non si vede perché si debba rinunciare al congiuntivo, dal momento che significa rinunciare a un mezzo che coglie intense sfumature. Non usarlo significa (forse) semplificare, ma certamente significa dire di meno.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
L’indicativo è inadatto ad esprimere dubbi o desideri. L’indicativo è il modo della certezza, dell’obiettività, il congiuntivo è il modo della soggettività: presenta i fatti come noi li desideriamo, li temiamo, li speriamo.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
La scelta tra indicativo/congiuntivo non è affatto una scelta tra un modo più o meno elevato e raffinato. L’importante per chi parla o scrive è poter scegliere in base alle diverse situazioni comunicative. E per poter scegliere tra congiuntivo e indicativo occorre conoscerli entrambi, perché spesso chi non usa il congiuntivo non è che scelga l’indicativo, ma è l’indicativo che costringe il parlante a sceglierlo.
Gian Luigi Beccaria, su La Stampa, 2013
Recriminare sul congiuntivo perduto è ormai come piangere sul tabù della verginità.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987Chiunque scriva e pubblichi sa che i suoi errori verranno notati e censurati con minore o maggiore indulgenza dai lettori, ma che le reprimende più indignate verranno suscitate da un congiuntivo mancato, o mal eseguito.
Stefano Bartezzaghi, Come dire, 2011
Dicono in molti che in italiano il congiuntivo sta sparendo. Anche se così fosse, non dovremmo strapparci le vesti, perché ci sono lingue che senza il congiuntivo funzionano benissimo (vedi l’inglese).
Gian Luigi Beccaria, su La Stampa, 2013
Non vedo perché dobbiamo rinunciare alle molte finezze, alle innumerevoli sfumature che il congiuntivo ci offre.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
Se l’indicativo indica certezza, e il congiuntivo ci dà invece la possibilità di esprimere meglio un nostro giudizio, una nostra ipotesi, un nostro dubbio, un nostro pensiero, non si vede perché si debba rinunciare al congiuntivo, dal momento che significa rinunciare a un mezzo che coglie intense sfumature. Non usarlo significa (forse) semplificare, ma certamente significa dire di meno.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
L’indicativo è inadatto ad esprimere dubbi o desideri. L’indicativo è il modo della certezza, dell’obiettività, il congiuntivo è il modo della soggettività: presenta i fatti come noi li desideriamo, li temiamo, li speriamo.
Gian Luigi Beccaria, ibidem
La scelta tra indicativo/congiuntivo non è affatto una scelta tra un modo più o meno elevato e raffinato. L’importante per chi parla o scrive è poter scegliere in base alle diverse situazioni comunicative. E per poter scegliere tra congiuntivo e indicativo occorre conoscerli entrambi, perché spesso chi non usa il congiuntivo non è che scelga l’indicativo, ma è l’indicativo che costringe il parlante a sceglierlo.
Gian Luigi Beccaria, su La Stampa, 2013
Recriminare sul congiuntivo perduto è ormai come piangere sul tabù della verginità.
Nell'età dell’incertezza e della “società liquida”, il congiuntivo è il modo verbale della complessità contemporanea. Altro che abolirlo, come vorrebbero alcuni. Va salvaguardato. Usato. Diffuso. Per la qualità del nostro parlare. E dunque del nostro fare.
Antonio Calabrò, In difesa del congiuntivo, su Fondazione Pirelli, 2014
È importante, il congiuntivo. Necessario. Per dare conto, compiutamente, di ipotesi, desideri, possibilità.
Antonio Calabrò, ibidem
Il conduttore [...] parlava una lingua elementare e ipnotica caratterizzata da una radicale e spietata eliminazione del congiuntivo.
Gianrico Carofiglio, La regola dell'equilibrio, 2014
Il congiuntivo rappresenta un rispetto puntiglioso della sintassi mal digerito da generazioni di studenti attratti dalla comodità dell’indicativo e convinti di non commettere una grave infrazione nell'usare il secondo al posto del primo.
Alfio Caruso, su La Stampa, 2007
Il congiuntivo crollato assieme a noi. La sua caduta ha anticipato la crisi di tanti nostri comportamenti quotidiani: bici sui marciapiedi, pedoni assatanati, auto ferme sugli scivoli per disabili.
Alfio Caruso, ibidem
Per acquisire la fluidità necessaria a onorare il congiuntivo da mattina a sera servivano la pazienza, la tenacia di schiere d’insegnanti e il rigore dei genitori. Finché la famiglia e la scuola hanno retto, finché ci sono stati padri e madri persuasi che l’insufficienza o la bocciatura del figlio non fosse addebitabile al malanimo dei professori e finché questi hanno creduto di esercitare una missione, non di svolgere un lavoro salariato, il congiuntivo è rimasto sulla breccia a ricordarci l’importanza della forma, la prevalenza del dovere sulla comodità.
Alfio Caruso, su La Stampa, 2007
Maledico quel giorno in cui per essere accettato dal gruppetto che frequentavo in terza media ho deciso di abbandonare il congiuntivo perché nessuno lì lo usava. Per stare nel gruppo si può rinunciare al congiuntivo, ma per parlare in italiano no.
Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue, 2010
Certo, il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie a lui si vive meglio: la vita si riempie di sfumature e possibilità. E io di vita ho solo questa.
Alessandro D'Avenia, ibidem
L'uso la vince sempre nella lingua: congiuntivi e condizionali avranno vita breve.
Giorgio De Rienzo, Scioglilingua. Guida alla grammatica italiana, 2006
Anche un solo congiuntivo sbagliato o mancato fa rumore; come si dice, «suona male»; produce, nelle orecchie delle persone attente alla lingua, lo stesso effetto sgradevole del gesso che scricchiola sulla lavagna.
Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, Viva il congiuntivo!, 2009
Un congiuntivo in più, un dubbio esistenziale di troppo e venivi bollato per sempre come finocchio.
Edoardo Gabbriellini, in Paolo Virzì, Ovosodo, 1997
L'indicativo pensa la cosa come reale (cioè l'identità del pensiero e della realtà); il congiuntivo la pensa possibile.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)
La mia vita è purtroppo fatta al congiuntivo: fa', o mio Dio, ch'io abbia una forza indicativa!
Søren Kierkegaard, ibidem
Che strana scoperta, quando si comincia a imparare la teoria dell'indicativo e del congiuntivo: per la prima volta ci si accorge che tutto dipende dal «come» la cosa è pensata, e che il pensiero nella sua assolutezza sostituisce una realtà apparente.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)
È normale che si eleggano politici molto anziani. Perché nei posti che contano ci devono stare persone che sanno almeno coniugare il congiuntivo. E gli attempati sono una garanzia. Perché sono andati a scuola quando ancora le scuole funzionavano.
Luciana Littizzetto, Rivergination, 2006
C’era una volta il congiuntivo. Incubo degli scolari, idolo dei pedanti, fiore all'occhiello dell’epistolografia amorosa, a tutti i livelli. [...] Nei salotti i ben pensanti e i ben parlanti tremavano nell'affrontare la desinenza d’un congiuntivo, sbagliarla era una gaffe imperdonabile, peggio che indossare scarpe marrone con lo smoking.
Cesare Marchi, Impariamo l'italiano, 1984
È morto anche il congiuntivo, ucciso da quegli strumenti di comunicazione che in anglo-latino si chiamano mass media e in italiano mezzi di massa.
Cesare Marchi, ibidem
La distinzione classica tra il congiuntivo, arduo sentiero per esprimere il dubbio, la possibilità, l’irrealtà, l’esortazione, cioè la sfera delle opinioni soggettive, delle azioni non certe; e l’indicativo, strada maestra della realtà oggettiva, delle azioni certe, va scomparendo.
Cesare Marchi, Impariamo l'italiano, 1984
Il congiuntivo è morto, dicono. Omicidio, suicidio o evento accidentale? Nessuna di queste cose. Credo si tratti della conseguenza logica di un fenomeno illogico. Sempre meno italiani, quando parlano, esprimono un dubbio; quasi tutti hanno opinioni categoriche su ogni argomento (vino e viaggi, case e calcio, sesso e sentimenti). Pochi dicono ''Credo che col pesce si possa bere anche il vino rosso''. I più affermano ''Credo che col pesce si può bere anche il vino rosso'' (poi ordinano Tavernello bianco frizzante).
Beppe Severgnini, L'italiano, 2007
Usare il congiuntivo vuol dire avere il cervello con le marce.
Beppe Severgnini, ibidem
La crisi del congiuntivo non deriva dalla pigrizia, ma dall'eccesso di certezze. L'affermazione ''Speravo che portavi il gelato'' non è solo brutta: è arrogante ("Come si permette, questo qui, di venire a cena senza portare il gelato?"). La frase ''Speravo (che) portassi il gelato ''è invece il risultato di una piccola illusione, cui segue una delusione contenuta e filosofica. Accade, nella vita, che la gente dimentichi di portare il gelato.
Beppe Severgnini, ibidem
Conosco ragazze che considerano un congiuntivo più sexy dell'orologio di lusso e del pantalone firmato.
Beppe Severgnini, ibidem
Il congiuntivo è malato, ma per il funerale c'è tempo.
Beppe Severgnini, ibidem
La crisi del congiuntivo ha un'origine chiara: pochi oggi pensano, credono e ritengono; tutti sanno e affermano. L'assenza di dubbio è una caratteristica della nuova società italiana. A furia di sentirci dire (dalla pubblicità, dalla televisione, dalla politica) che siamo belli, giusti e simpatici, abbiamo finito per crederci. Chi esprime cautela (e usa il congiuntivo) rischia di passare per insicuro.
Beppe Severgnini, L'italiano, 2007
Lo danno per spacciato da anni, ma come l’araba fenice lui prima o dopo risorge dalle sue ceneri. Il congiuntivo è un modo che nell'italiano moderno gode di alterne fortune. Come certe anziane signore dalla salute malferma sembra che sia sempre lì lì per schiattare, ma poi si ripiglia e continua a vivere beato.
Mariangela Galatea Vaglio, su L'Espresso, 2017
[Il congiuntivo] è un modo educato che non si prende sul serio, lascia aperto uno spiraglio, accetta la possibilità che gli altri abbiano ragione e torto noi. Per questo nel mondo moderno, fatto di grintose certezze, il congiuntivo non ha vita facile.
Mariangela Galatea Vaglio, ibidem
[Il congiuntivo] è un modo pieno di sfumature, che va trattato con i guanti. Ci mette un attimo a farvi fare una pessima figura quando non lo sapete coniugare bene.
Mariangela Galatea Vaglio, ibidem
«Credo che è così!» tuona il capetto con i suoi sottoposti, e non si discute.
Mariangela Galatea Vaglio, ibidem
Vadi, facci sono una forma di congiuntivo non nota alla grammatica ma diffusissima nel mondo reale: il congiuntivo fantozziano.
Mariangela Galatea Vaglio, ibidem
"Vadi pure", anzi no "facci lei": basta fantozzismi, diamo una mano al congiuntivo.
Mariangela Galatea Vaglio, su L'Espresso, 2017
In questo paese di ignoranti uno che riesce a distinguere un condizionale da un congiuntivo rischia di passare per intellettuale.
Enrico Vaime, Gli amori finiscono, non preoccupatevi, 2015
− Allora, ragioniere, che fa? Batti? − Ma... mi dà del tu?
− No, no! Dicevo: batti lei? − Ah, congiuntivo! − Sì!
Filini e Fantozzi [Al campo da tennis], in Luciano Salce, Fantozzi, 1975
Autori sconosciuti
- Accetta il passato. Rispetta il presente. Guarda verso il futuro. Usa qualche congiuntivo...
- Allarme congiuntivo. La situazione è grammatica.
- Cosa ne sarebbe della lingua italiana se il congiuntivo scomparirebbe?
- Il congiuntivo è morto. Non credo che è una tragedia...
- Il congiuntivo non è una malattia degli occhi.
- In Italia ogni cinque secondi un congiuntivo muore. Tu puoi fare molto per fermare questo eccidio. Basta un libro, un giornale, un fumetto: leggi qualcosa.
- Mi stavo innamorando di lui. Poi un giorno hai detto: "Se io avrei...".
- Questo Natale regala un congiuntivo: "Che tu possa trascorrere buone feste".
- Se avessi voluto essere maltrattato da tutti, sarei nato congiuntivo.
- Una persona non si deve giudicare dal suo passato, casomai dal suo congiuntivo.
− Si è fatto tardi, devo proprio andare...
− Se condurrei una Maserati, sicuramente non mi farei vedere in giro con du' befane come loro.
− Conducessi.
− Esatto, con du' cessi come loro.
− Se io sarei sindaco sistemerei le buche nelle strade!
− Fossi.
− Si... pure i fossi.
− Spero che tu fai buon viso a cattivo gioco.
− Faccia.
− Ah, scusa. Spero che tu fai buona faccia a cattivo gioco.
Il congiuntivo è gratis. Usalo.
Aforismario, Taccuino elettronico, 2009/...