Aforismi, frasi e battute sul Malocchio

Raccolta di aforismi, frasi e battute divertenti sul malocchio, la iettatura e la iella. Secondo la credenza popolare, il malocchio (parola composta da "malo" e "occhio", cioè guardare con occhio cattivo) è un potere malefico dello sguardo posseduto da alcune persone, le quali possono usarlo inconsapevolmente, oppure esercitarlo per procurare del male a qualcuno. Per liberarsi dagli influssi negativi del malocchio, si fa ricorso a riti, amuleti e scongiuri vari. Come nota l'antropologo francese David Le Breton:
"Per l'uomo contemporaneo, l'occhio è a distanza. Non è di primo acchito in posizione di presa sul mondo. Guardare da lontano significa tenersi al riparo, non essere implicati. La tradizione filosofica occidentale fa della vista un senso della distanza, dimenticando che le società europee, nel Medioevo come nel Rinascimento, per secoli non hanno concepito alcuna separazione tra l'uomo e il mondo - vedere era già un compromesso. Lo sguardo è spesso culturalmente una potenza suscettibile di ridurre il mondo alla sua mercé, ha una forza di impatto benefico o malefico. La credenza nel malocchio, per esempio, è largamente condivisa da un gran numero di culture. In diverse società - e le nostre tradizioni occidentali non fanno eccezione - lo sguardo tiene di mira il mondo, pietrifica per mantenere il controllo. Potenza ambigua, lo sguardo mostra simbolicamente chi ne è oggetto, anche se lo ignora. È presa di potere perché colma la distanza e cattura, è immateriale ma agisce, penetra e fa luce". [Il sapore del mondo, 2006].
La iettatura (termine di origine meridionale, sinonimo di malocchio e di iella, che deriva da iettare "gettare") è un influsso malefico che la superstizione popolare crede possa essere esercitato da alcune persone. Scrive Massimo Centini: 
"Malocchio e iettatura sono termini usati spesso come sinonimi, anche se tra i due vi sono differenze molto precise. Il primo può essere considerato la fonte del male e il secondo il canale attraverso il quale questo giunge alla vittima. A monte vi sarebbe l'invidia, come risulta chiaramente dalle fonti più antiche, dalle quali scaturisce, in modo molto preciso, che quasi sempre il malocchio era generato dalle perverse intenzioni di danneggiare il malcapitato (lo iettato), «colpevole», agli occhi di chi iettava, di essere più fortunato dello iettatore". [Malocchio e iettatura, 2002].
In appendice a questa raccolta di citazioni, sono riportati alcuni scongiuri contro il malocchio in dialetto napoletano e siciliano con traduzione in italiano. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla superstizione, la sfortuna, i portafortuna, la magia e i maghi. [I link sono in fondo alla pagina].

Foto di Lino Banfi
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio.
(Lino Banfi)

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! E con il peperoncino e un po' d'insaléta mi protegge la Madonna dell'Incoronéta; con l'olio, il sale, e l'aceto mi protegge la Madonna dello Sterpeto; corrrrrno di bue, latte screméto, proteggi questa casa dall'innominéto.
Lino Banfi, in Sergio Martino, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, 1983

Madonna Santissima dell'Altomare, tutta la iella buttala a mare; San Sabino di Canosa, fa che non mi succeda qualche altra cosa: occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.
Lino Banfi, ibidem

Il campo delle fatture e degli altri malefici è il paradiso degli imbroglioni. I casi veri sono una piccolissima percentuale rispetto alle falsità che regnano in tale settore. Questo terreno, oltre a prestarsi con grande facilità agli imbrogli, si presta anche moltissimo alle suggestioni, alle fissazioni delle menti deboli. Per cui è importante che stia in guardia l’esorcista, ma che stiano in guardia anche tutte le persone di buon senso.
Gabriele Amorth, Un esorcista racconta, 1990

Il malocchio dipende dal potere suggestivo di certe persone dotate di influssi negativi e malevoli. Esso provoca mal di testa, sbadigli, stati d'inquietudine, disagi e persino la morte.
Alfonso Burgio, Dizionario delle superstizioni, 1992

Se volessi definire il mio stato, trovo che l’espressione migliore sarebbe: «Mi hanno fatto il malocchio». Non posso fare a meno di attribuire ciò che provo all’intervento di qualcuno o di qualcosa, di una forza ostile che viene da fuori, e non dall’intimo del mio essere. Questo, no, non può venire da me, io non posso essere così; è qualcosa che mi è caduto addosso. Al tempo in cui c’erano dèi e demoni le cose erano più semplici, si spiegavano più facilmente e, bisogna dirlo, più naturalmente: si sapeva dov’era il nemico; ora che ci viene detto di cercarlo in noi stessi, ci sentiamo imbarazzati, senza contare che la nostra esperienza, o meglio le nostre sensazioni, lo situano altrove, fuori dal nostro essere, probabilmente perché per tanti secoli ci è stato insegnato a pensarla così; il fatto è che questa interpretazione viene spontanea, e sostenere il contrario sarebbe mentire.
Emil Cioran, Quaderni, 1957/72 (postumo 1997)

La iettatura è una cosa che non esiste, ma della quale bisogna tener conto.
Benedetto Croce [1]

“Ho un mal di testa, mi sento stanchissima, come se mi avessero bastonata”. “Vada dal dottore”. “Ci sono stata, mi ha dato le medicine, ma non è cosa della mutua, questo è malocchio. Mi hanno gettato il malocchio”. Va al telefono. “Pronto, sei tu, Peppina? guarda devi vedere se mi hanno gettato il malocchio. Stai facendo il sugo? Be’, tanto che ci metti. Posso aspettare. Hai messo l’acqua nel piatto fondo? E le gocce d’olio? Come si comporta l’olio? Dici che ho ragione? Allora me lo levi? Coraggio, dimmi le parole. (Ascolta). Grazie”. Un quarto d’ora dopo: “Era malocchio, è andato via, mo’ sto bene”. Questo a Roma, 20 ottobre, a casa mia.
Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976 (postumo)

Sfogliando un libro degli anni Settanta incontro questa frase di Carlo Cassola (uno scrittore della seconda metà del Novecento quasi dimenticato): "Senza un orientamento pacifico, la società italiana coopera con le altre alla tensione internazionale e quindi rende sicurissima la fine del mondo a breve scadenza (30 anni al massimo)". Evviva, per ora siamo sopravvissuti dieci anni al sicurissimo malocchio di un intellettuale.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012

Se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte.
Erica Jong, Come salvarsi la vita, 1977

Negli odierni contesti culturali e scientifici le “credenze” che contrastano con la razionalità - pur appartenendo al vasto universo dell’immaginario – vengono ritenute un insulto all'intelligenza, oltre che ridicole superstizioni; tra queste credenze, quella relativa al “malocchio” è tra le più condannate, tant'è che lo stesso termine è ormai caduto in disuso.
Stella Magi, su L'Eterno Ulisse, 2013

Il malocchio. Se realmente dovesse esistere il genere umano si sarebbe già autodistrutto e noi non staremmo qua a scongiurare, a indossare amuleti, a chiedere aiuto a maghi e stregoni o maldestramente a grattare i testicoli o spargere sale in luoghi infestati da presenze malefiche.
Sergio Nigro, Aforismi e Riflessioni, 2014

Essere convinti che malattie e incidenti possano essere causati da malocchio o fatture è un esempio di pensiero magico facilmente riconoscibile nella nostra cultura, non in altre. Credere che un cattivo pensiero possa cagionare un evento tragico ad un’altra persona e quindi sentirsi in colpa per averlo formulato, è un altro esempio tipico di pensiero infantile (i bambini piccoli non fanno grande differenza fra pensiero e realtà).
Mauro Scardovelli, Conoscenza e libertà, 2015

Coloro che credono nel malocchio accettano in genere che gli sguardi di alcune persone abbiano più potere di altri, e anche che alcuni di coloro che possiedono il malocchio siano inconsapevoli del potere da essi stessi esercitato. Ma anche se ci sono differenze individuali nel potere dello sguardo, l'invidia rende tutti gli sguardi più pericolosi. Dato che l'invidia è strettamente legata alle lodi e all'ammirazione, anche queste sono temute.
Rupert Sheldrake, La mente estesa, 2006

Foto di Totò
Lo iettatore è chi ride delle disgrazie altrui. (Totò)

Nell'ultima storia che ho avuto, beh, io le sono sempre stato vicino e lei mi ha piantato. Gliel’ho rinfacciato. Ho detto: «Ricordi quando è morta tua nonna? Io ero lì, per te. E quando fosti bocciata a scuola? Io ero lì, per te. Ricordi quando hai perso il lavoro? Io ero lì, per te!» E lei: «Lo so. Porti sfiga!»
Tom Arnold [1]

Si può fare una cosa a prova di bomba ma non a prova di iella.
Arthur Bloch, Legge di Naeser, La legge di Murphy II, 1980

Dire che qualcuno porta sfortuna è ucciderlo lasciandolo vivo.
Pino Caruso, Appartengo a una generazione che deve ancora nascere, 2014

Dire che qualcuno porta sfortuna dovrebbe essere considerato un reato pari al tentato omicidio e punito di conseguenza.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005

Voglio anch'io la mia patente. La patente di jettatore. Con tanto di bollo. Bollo legale. Jettatore patentato dal regio tribunale.
Luigi Pirandello, La patente, 1918

La nostra fortuna è la iettatura degli altri.
Etienne Rey, La chance, 1928

Lo iettatore è chi ride delle disgrazie altrui.
Totò (Antonio De Curtis), in Chi si ferma è perduto, 1960

Il pericolo ci sovrasta: in questo ufficio c'è uno iettatore. Non faccio il nome per non rovinarlo. [...] Non si tratta di uno iettatore da poco, no! Questo discende da una famiglia di famosi iettatori, è uno iettatore ereditario. Il nonno, buonanima, era imbarcato sul Titanic in qualità di marinaio... si salvò solo il nonno. Lo sbarcarono a Messina: "Ma che bella città! ma che bella città!"... La notte, terremoto di Messina. Crede che siano coincidenze? Una coincidenza oggi e una coincidenza domani... sono troppe coincidenze che coincidono...
Totò (Antonio De Curtis), in Chi si ferma è perduto, 1960

Il malocchio, la mala inclinazione, e l'odio verso le creature mettono l'uomo fuori del mondo.
Talmud, II-V sec.

L’uccello del malaugurio è l’unica specie di uccelli che non rischia di estinguersi.
Anonimo

Dio ti guardi dal malocchio e dal verme del finocchio.
Proverbio italiano

Gabbu cogghia, jestima no.
[L'invidia colpisce, il malocchio no].
Proverbio calabrese

Nce pònno cchiù ll'uòcchie ca 'e scuppettàte.
[Può più il malocchio che le schioppettate].
Proverbio napoletano

Foto di Erica Jong
Se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte. (Erica Jong)

Preghiere e scongiuri contro il Malocchio
Alli setti San Giuseppe, alli tri la Santissima Trinità, occhiu di preju o di mala vuluntà, si malocchiu c'è mi si ni va. Tri foru ca la sducchiaru, quattru la guastaru. San Petru di Roma vinia parma d'aliva in manu purtava su l'altari la binidicia: fora malocchiu e intra Maria.
[Alle sette San Giuseppe; alle tre la Santissima Trinità, occhio di gioia e di cattiva volontà, se c'è malocchio, vada via. Tre furono che le fecero il malocchio, quattro che le provocarono il male. San Pietro veniva da Roma, portando in mano una palma d'ulivo e la benediceva sull'altare: esca fuori il malocchio e la Vergine Maria entri].
Preghiera siciliana contro il malocchio [3]

Fora malocchiu nicchiu nacchiu, ogghiu. spezi e pipi tunnu. cu voli mali a sta animuzza. mi va spersu munnu munnu. Occhiu di jattu. occhiu cilestru,
sunnu cosi ca non ci ponnu fari mali a sta animuzza, 'nucintedda: l'avemu a litorali...
Fuori malocchio nicchio nacchio, olio, spezie e pepe tondo, chi vuol male a questa piccola anima, vada disperso per il mondo. Occhio di gatto, occhio celeste, sono cose che non possono fare male a questa piccola anima, innocente: la dobbiamo liberare.
Preghiera siciliana contro il malocchio [3]

Uocchio, maluocchio, funecelle all'uocchio, aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape'e alice e cape d'aglio; diavulillo diavulillo, jesce a dint'o pertusillo; sciò! sciò! ciucciuvè, jatevenne, sciò sciò...
[Occhio, malocchio, funicelle all'occhio, aglio più aglio, fattura che non coglie, corna e bicorna, teste d'alici e teste d'aglio; diavoletto diavoletto, esci dal buchetto; sciò! sciò! civette, andatevene, sciò! sciò!].
Scongiuro napoletano contro il malocchio

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. David Le Breton, Il sapore del mondo © Raffaello Cortina 2007
  3. Massimo Centini, Malocchio e iettatura © Edizioni Mediterranee 2002
  4. Alfonso Burgio, Dizionario delle superstizioni. Come difendersi da malocchio, iettatura, contagio e sventura © Hermes Edizioni, 1992
  5. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Superstizione - Sfortuna - Venerdì 17 - Magia - Portafortuna

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