Frasi e citazioni sull'Animismo

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'animismo, termine che in antropologia culturale designa la concezione della realtà, tipica delle religioni dei popoli primitivi, che attribuisce un’anima alle cose del mondo esterno.
Il termine "animismo" è stato introdotto nel 1871 dall'antropologo inglese E. B. Tylor (1832-1917) in riferimento alla credenza dei primitivi secondo i quali tutti gli esseri sarebbero animati da un principio vitale simile a quello che l'uomo riconosce come sua anima. Come sottolinea Giuseppe Cocchiara:
"Tylor designò col termine "animismo" le idee e credenze dei primitivi, che mediante l'attribuzione di un'anima alle cose costituirebbero una spiegazione "coerente e razionale" dell'universo. Tali credenze si estrinsecherebbero in particolare nel culto dei morti e delle anime, culto in cui il Tylor ravvisò l'origine della religione, assurta poi a forme superiori secondo uno schema evoluzionistico".
Secondo il sociologo francese Émile Durkheim (1858-1917), alla base dell'animismo ci sarebbe il fenomeno della proiezione, ossia dell'attribuzione alle cose delle caratteristiche psichiche che l'uomo conosce in sé stesso.
Alcune delle seguenti citazioni fanno riferimento anche all'animismo infantile, per cui il bambino tende ad attribuire sensibilità e intenzionalità anche a oggetti inanimati e quindi a interpretare gli eventi fisici come se fossero prodotti volontariamente.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'anima, lo spirito, il divino, il sacro e l'antropologia. [I link sono in fondo alla pagina].
Antica maschera
L'animismo aveva vivificato le cose; l'industrialismo reifica le anime.
(Horkheimer e Adorno)

Il termine animismo starebbe a indicare una concezione religiosa secondo la quale ogni cosa, gli alberi, i fiumi, le pietre, le montagne, sarebbe pervasa da un’anima divina. Presso le popolazioni della Melanesia il termine mana indica un determinato potere che risiede negli oggetti o anche in determinate persone, come i capi. L’attribuzione di poteri soprannaturali a entità materiali non è un’esclusiva dei culti tradizionali: basti pensare alla ricerca di un contatto con l’acqua di Lourdes per i cattolici.
Marco Aime, Il primo libro di antropologia, 2008

Il bambino è naturaliter animista. Non possiede il concetto di mera esistenza: tutto ciò che vede - la madre così come un cagnolino di pezza - gli appare vivo. Anche le spaventose ombre che si danno appuntamento intorno al suo lettino in certe notti...
Carlo Bucci, La scatola azzurra, 2009

Il concetto della natura come animata da spiriti negli oggetti sembra aver generalmente preceduto il concetto di una natura governata da divinità esterne ad essa; insomma l'animismo precede il deismo.
James Frazer,  Il ramo d'oro, 1890-1915

L’animismo è un sistema di pensiero: non si limita a dare la spiegazione di un singolo fenomeno, ma permette di comprendere la totalità del mondo come un unico nesso e a partire da un unico punto di vista.
Sigmund Freud, Totem e tabù, 1913

Si può dire che l’animismo in sé non è ancora una religione, ma contiene le premesse sulle quali si costruiscono più tardi le religioni.
Sigmund Freud, ibidem

La magia costituisce la parte più originaria e più importante della tecnica animistica, dato che fra i metodi con cui si usa trattare con gli spiriti ci sono anche quelli magici
Sigmund Freud, ibidem

La prima immagine del mondo alla quale è approdato l’uomo, l’animismo, fu dunque psicologica; non aveva ancora bisogno di una scienza per giustificarsi, perché la scienza subentra soltanto quando si è compreso che non si conosce il mondo e quindi occorre cercare delle vie per conoscerlo.
Sigmund Freud, ibidem

L’animismo è un sistema di pensiero, la prima teoria completa del mondo.
Sigmund Freud, ibidem

L’animismo era un fatto naturale e ovvio per l’uomo primitivo; egli sapeva come è fatto il mondo, lo sapeva al modo stesso in cui percepiva se medesimo.
Sigmund Freud, ibidem

La tecnica dell’animismo, la magia, ci mostra nel modo più chiaro e allo stato più genuino l’intenzione di imporre le leggi della vita mentale alle cose reali.
Sigmund Freud, ibidem

Il principio che regge la magia, la tecnica del modo di pensare animistico, è quello della “onnipotenza dei pensieri”.
Sigmund Freud, ibidem

Mentre la magia riserva ancora tutta l’onnipotenza ai pensieri, l’animismo ha ceduto parte di questa onnipotenza agli spiriti, aprendo così la strada alla formazione di una religione.
Sigmund Freud, ibidem

Nella fase animistica l'uomo si attribuisce l'onnipotenza; la cede agli dei in quella religiosa, senza tuttavia rinunciarvi seriamente, giacché si lascia la facoltà di guidare, in base ai suoi desideri, gli dei, con varie influenze. L'onnipotenza dell'uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell'originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell'intelletto umano, che impugna le leggi della realtà. 
Sigmund Freud, ibidem

La fase animistica trova corrispondenza nel narcisismo, la fase religiosa in quella di scelta dell'oggetto caratterizzata dall'attaccamento del bambino ai genitori, ed infine per la fase scientifica troveremo la piena corrispondenza nello stato adulto dell'individuo che rinuncia al principio del piacere e, adattandosi alla realtà, ricerca il suo oggetto nel mondo esterno.
Sigmund Freud, Totem e tabù, 1913

Non vi meraviglierà che molte manifestazioni dell’animismo si siano conservate fino ai giorni nostri, perlopiù nella forma della cosiddetta superstizione, accanto e dietro alla religione.
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

Il successo principale della religione, se la si paragona all'animismo, consiste nell'aver psichicamente vincolato la paura dei demoni. Ciò nonostante a un elemento sopravvissuto dell’epoca primitiva è rimasto un posto nel sistema della religione sotto forma di Spirito Maligno.
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

Animismo. Per i selvaggi ignoranti in tutte le cose del mondo è racchiuso uno spirito, benigno o maligno − per gli scienziati moderni neppure negli esseri vivi si riesce a trovare sia col microscopio che collo scalpello qualcosa che rassomigli all'anima.
Domenico Giuliotti e Giovanni Papini, Dizionario dell'omo salvatico, 1923

Quasi tutti gli studiosi concordano sul fatto che fra gli antichi cacciatori-raccoglitori fossero comuni le credenze animiste. L’animismo è il credo secondo cui quasi ogni luogo, animale, pianta e fenomeno naturale possiede consapevolezza e sentimento, e può comunicare direttamente con gli umani.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

L’animismo non è una religione specifica. Si usa questo nome generico per migliaia di religioni, culti e credenze molto differenti tra loro. Ciò che li rende tutti credi “animisti” è il comune approccio al mondo e al posto dell’uomo al suo interno.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Nel mondo animista, gli oggetti e le cose viventi non sono gli unici esseri animati. Esistono anche entità immateriali, sul tipo di quelli che noi oggi chiamiamo demoni, spiriti, angeli. Gli animisti credono che non esista alcuna barriera tra gli umani e gli altri esseri. Possono tutti comunicare tra loro direttamente, attraverso il discorso, la canzone, la danza e la cerimonia.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Quando il sistema di religione dominante era l’animismo, le norme e i valori degli uomini dovevano prendere in considerazione i punti di vista e gli interessi di una moltitudine di altri esseri: animali, piante, fate e spettri. 
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Con l’avvento del politeismo non si ebbe una scomparsa totale dell’animismo. Demoni, fate, spiriti, rocce sacre, sorgenti sacre e alberi sacri restarono parte integrante di quasi tutte le religioni politeiste. Questi spiriti erano molto meno importanti dei grandi dèi, ma per i bisogni ordinari di molta gente comune andavano bene lo stesso.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Per gli animisti, gli umani non erano altro che una delle tante creature che abitavano il mondo. I politeisti, invece, interpretarono sempre più marcatamente il mondo come un riflesso dei rapporti esistenti tra gli dèi e gli umani. 
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Il politeismo veniva ad esaltare non soltanto lo status degli dèi ma anche quello dell’umanità. I membri meno fortunati del vecchio sistema animista persero prestigio e diventarono, nel grande dramma dei rapporti dell’uomo con gli dèi, semplici comparse o muti elementi di contorno.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

Il monoteismo, così come si è espresso nel corso della storia, è un caleidoscopio di tradizioni monoteiste, dualiste, politeiste e animiste, riunite sotto un unico ombrello divino. Il cristiano medio crede nel Dio monoteista, ma anche nel Diavolo dualista, nei santi politeisti e negli spiriti animisti.
Yuval Noah Harari, Sapiens, 2014

L'animismo aveva vivificato le cose; l'industrialismo reifica le anime.
Max Horkheimer e Theodor Adorno, Dialettica dell'illuminismo, 1947

Per decine di migliaia di anni i nostri avi vissero in un universo animistico, pieno di fantasmi e di magie, e anche oggi sembra che la nostra mente inclini, ogni volta che può, a qualche tipo di fiducia nell'irrazionale: ma non sempre ci rendiamo conto che questa tendenza ci rende poco adatti ad affrontare un mondo che è assai più complesso di quello degli antenati cacciatori e raccoglitori.
Giovanni Jervis, Contro il sentito dire, 2014

I selvaggi animisti che si prostravano davanti a una pietra dipinta mi sono sempre sembrati più vicini alla verità di qualsiasi Einstein o Bertrand Russell.
Malcolm Muggeridge [1]

Peccando di animismo e di egocentrismo e nel suo bisogno di trovare delle spiegazioni, il primitivo pensa che tutto ciò che avviene sia legato alla volontà di qualcuno (sé stesso o un dio capriccioso): se muore una persona, si scatena una tempesta, scoppia un incendio, qualcuno deve averlo voluto. Il paranoide, nei suoi deliri, segue gli stessi meccanismi mentali: deluso e frustrato dagli approcci razionali regredisce a modalità prelogiche.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Molto collegato alla partecipazione magica è l'animismo, diffuso nei popoli primitivi e nei bambini: il bambino rende a considerare ogni oggetto inanimato come vivo e dotato di intenzioni.
Assunto Quadrio e ‎Patrizia Catellani, Psicologia dello sviluppo individuale e sociale, 1985

L'animismo infantile attraversa varie fasi; all'inizio il bambino ritiene che un sasso possa «sentire» il freddo dell'acqua, che un bottone soffra nell'essere strappato, che il sole veda. Più tardi, l'animismo si limita ai corpi dotati di movimento: il fuoco, il vento, l'acqua del mare, la pioggia, ecc. In uh terzo stadio, il bambino opera una distinzione fra i corpi dotati di movimento proprio e quelli soggetti a movimento indotto; quando perviene a questa fase il bambino scopre, ad esempio, che la bicicletta non ha una sua energia propria ed una sua volontà, ma che è condotta da lui. In una fase ulteriore, infine, il movimento e la coscienza che gli è unita, secondo Interpretazione infantile, vengono riservati agli animali.
Assunto Quadrio e ‎Patrizia Catellani, ibidem

La persistenza dell'animismo del bambino deriva dalla sua incapacità di spiegare certi avvenimenti fortuiti; mentre nella fase primitiva del pensiero, egli può spiegare gli avvenimenti casuali con spiegazioni di tipo magico, in un secondo tempo egli ricorre all'animismo, in quanto comincia ad acquisire il senso della esistenza degli altri esseri.
Assunto Quadrio e ‎Patrizia Catellani, ibidem

Quando è posto di fronte a fenomeni, di cui non comprende l'origine, il bambino è portato a spiegarli ricorrendo a regole che sono più di tipo morale o sociale che non fisiche; ogni oggetto ed ogni corpo esistente in natura gli appare come dotato di una sua volontà ed intenzionalità.
Assunto Quadrio e ‎Patrizia Catellani, ibidem

Le espressioni che permangono in ogni lingua, ma sono dagli adulti intese in senso puramente analogico o immaginativo (per esempio: il sole si corica dietro l'orizzonte, il vento insegue le nuvole, l'acqua del fiume corre verso il mare, ecc.), vengono, invece, dai bambini interpretate in senso letterale. Ne consegue, necessariamente, che ogni avvenimento naturale o fisico sarà buono o cattivo, favorevole o sfavorevole al bambino ed agli altri uomini e, quindi, suscettibile di una valutazione di tipo morale. Ne consegue, anche, la possibilità che il bambino interpreti ogni avvenimento o in senso animistico (...il sole mi segue...) oppure in senso magico (...sono io che faccio camminare il sole...).
Assunto Quadrio e ‎Patrizia Catellani, Psicologia dello sviluppo individuale e sociale, 1985

Per l’uomo primitivo tutto è pieno di spiriti, buoni e cattivi, e quindi anche molto bene e molto male a lui viene da essi: gli spiriti sono nelle foreste, nei boschi, sui monti inaccessibili, alle sorgente dei fiumi, nell’aria; entrano nel corpo umano e vi producono le malattie, dirigono nei villaggi e nelle città le azioni della comunità. Cotesti spiriti non sono sostanzialmente differenti dall’anima che egli crede si trovi nell’uomo e gli dia la vita; né, quindi sono differenti dai fantasmi dei morti, anime uscite dal corpo per la morte, le quali o vanno direttamente in un luogo dove si passa la seconda vita, o vagano per la terra o per i luoghi dove anteriormente stavano unite ai corpi da esse animati. E l’anima non solo trovasi nell’uomo, ma anche negli altri animali e nelle piante, in cui è causa della vita.
Giuseppe Sergi, Animismo e spiritismo, 1902

Questo animismo universale non è limitato a qualche tribù o popolazione primitiva odierna; esso è e costituisce la religione, le leggende, la filosofia, la scienza di tutti i popoli primitivi antichi e moderni, e serve alla vita pratica degli individui e delle comunità, che ne subiscono l’influenza nel modo più evidente.
Giuseppe Sergi, ibidem

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Anima - Spirito - Divino - Sacro - Antropologia

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