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Frasi e citazioni sull'Antropologia

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull’antropologia (dal greco ànthropos «uomo» e lògos «discorso, dottrina», letteralmente: «studio dell'uomo»), disciplina scientifica che studia l'essere umano da diversi punti di vista (sociale, culturale, sociologico, religioso, artistico-espressivo, ecc.), indagando i suoi vari comportamenti all'interno della società. Come precisa Marco Aime:
"Sarebbe piú corretto dire che l’antropologia non studia l’uomo, ma gli uomini. Non è l’individuo a interessare l’antropologo, quanto il suo essere parte di un gruppo di individui con cui intrattiene relazioni di vario genere: affettive, parentali, sessuali, di vicinato, commerciali, politiche e via dicendo. Sono tali relazioni, unite a quelle che gli individui instaurano con il loro ambiente, a diventare oggetto di studio per l’antropologia, quelle che nel loro insieme chiamiamo «cultura»". [Il primo libro di antropologia, 2008].
Alcune delle seguenti citazioni fanno riferimento anche all'etnologia (dal greco èthnos: popolo), branca dell'antropologia che si occupa di studiare e confrontare le popolazioni attualmente esistenti nel mondo. Rispetto all'antropologia culturale, l'etnologia ha tradizionalmente fatto un maggior utilizzo della comparazione tra le diverse culture. 
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla sociologia, la paleontologia, l'archeologia, la civiltà e la razza umana. [I link sono in fondo alla pagina].
Uomo osserva l'orizzonte sulla riva del mare
L’antropologia porge all’uomo un grande specchio che gli permette di osservarsi
nella sua molteplice varietà. (Clyde Kluckhohn)

«Andare sul campo», è questo che caratterizza il mestiere dell’antropologo, sia nella tradizione della sua disciplina sia nell’immaginario di chi antropologo non è. Se c’è una cifra che identifica l’antropologo è l’essere stato «là», dove il «là» è spesso un posto esotico, magari difficile da vivere, ma quasi sempre dispensatore di esperienze ed emozioni.
Marco Aime, Il primo libro di antropologia, 2008

Se chiedete a una persona di media cultura cos’è l’antropologia culturale, è probabile che vi dia una risposta abbastanza sensata. Se lo chiedete a un antropologo, preparatevi ad ascoltare una trattazione lunga e complessa, ed è molto probabile che ne uscirete con le idee meno chiare di prima.
Marco Aime, ibidem

Se la filosofia si occupa dell’uomo – inteso come essere universale –, l’antropologia si occupa degli uomini, in relazione al contesto culturale, storico e ambientale in cui essi vivono. 
Marco Aime, ibidem

Agli occhi degli altri, l’antropologo appare talvolta come una sorta di Indiana Jones, avvezzo a esperienze estranee alla gente comune. Non è proprio cosí, i tempi eroici dell’antropologia – ammesso che si possa considerare eroico vivere per qualche mese nelle stesse condizioni in cui i locali trascorrono una vita – sono finiti. Di popoli sconosciuti da studiare ce ne sono sempre meno.
Marco Aime, ibidem

L’antropologia non è piú solo uno sguardo dell’Occidente sugli altri; oggi ci sono antropologi che provengono da quelle realtà che in passato erano oggetto di studio, e il loro sguardo si rivolge non soltanto ai loro contesti d’origine, ma anche verso di noi.
Marco Aime, ibidem

Perfino i terreni di ricerca sono mutati, e spesso l’antropologia è tornata a casa, occupandosi non solo di realtà lontane, ma anche di eventi culturali vicini.
Marco Aime, ibidem

L’antropologia si fonda sulle relazioni, vive di relazioni tra osservatore e osservati, e non esiste relazione che, in bene o in male, non finisca per coinvolgere, a livello umano ed esperienziale, un individuo.
Marco Aime, ibidem

L’antropologo è spesso un ospite, non invitato, che si ferma a lungo e che, inevitabilmente, stabilisce legami con le persone che abitano e costituiscono il suo campo di ricerca. 
Marco Aime, ibidem

L’antropologia è una disciplina indisciplinata. Basta scorrere i manuali per capire come le «istruzioni per l’uso» degli strumenti antropologici si limitino spesso a enunciati di massima come «osservazione partecipante», «visione olistica», «metodo induttivo», senza mai arrivare a codificare un eventuale comportamento corretto dell’antropologo sul campo.
Marco Aime, ibidem

Recandosi sul terreno l’antropologo osserva, guarda, ascolta, assaggia, tocca, annusa. Il suo sapere si costruisce innanzitutto su basi sensoriali, prima di arrivare a tradursi in teorie, modelli, paradigmi.
Marco Aime, ibidem

L’antropologo cerca regole nell’insieme di pratiche – spesso strane e di difficile comprensione a uno sguardo esterno – che un gruppo umano mette in atto. Tenta di dare ordine alle azioni che ognuno di noi compie quotidianamente, in maniera spesso meccanica, conformista, senza sentire la necessità di ricondurle a un determinato concetto di cultura.
Marco Aime, ibidem

In passato l’antropologo sembrava arrampicarsi sul muro che divideva la sua cultura da quella degli osservati e, appoggiato a quel muro, faceva l’osservatore. Con il tempo ci si è accorti che quel muro, spesso, siamo stati noi a costruirlo, grazie anche al materiale fornito dall’antropologia, e che quella barriera rigida viveva piú nella nostra mente che nella realtà.
Marco Aime, ibidem

Non sono certo stati i pesci a scoprire l’esistenza dell’acqua, si dice. È questo lo «sguardo da lontano» che caratterizza l’antropologia e che comporta un inevitabile riposizionamento dell’osservatore.
Marco Aime, Il primo libro di antropologia, 2008

L’antropologia è una scienza curiosa, al punto di far dubitare alcuni antropologi di essere essi stessi scienziati. Il motivo è molto semplice: per aspetto, composizione biologica, gestualità, l’oggetto della ricerca è del tutto simile al ricercatore: pertanto esiste la possibilità di interagire.
Marco Aime, Antropologia, 2016

Le ricerche antropologiche nascono e terminano dietro a una scrivania. Si progetta, si imposta, si teorizza, si legge la bibliografia disponibile, si definisce l’oggetto della ricerca e si parte. Talvolta però (e questo fa parte del fascino dell’antropologia) il campo riserva sorprese inaspettate. Così, ritornati dietro al nostro tavolo, dobbiamo fare i conti con le esperienze vissute – e talvolta non previste – che inevitabilmente influenzano i nostri resoconti.
Marco Aime, Antropologia, 2016

L'antropologia è oggi anche un modo di pensare noi stessi come altri, è un modo di leggere momenti importanti delle nostre esistenze alla luce di segni e di credenze complessi. 
Paolo Apolito, a Il Grillo, Rai Uno, 2002

Mi piace la parola antropologico più che sociologico perché sociologico mi porta a uno schematismo, mentre l'antropologia è uno sguardo su come ci si comporta, sulle regole, sui rapporti di forza, un racconto senza giudizio. 
Francesca Archibugi, intervista, su Lavocedinewyork, 2015

L'antropologo parla di quel che ha sotto gli occhi: città e campagne, colonizzatori e colonizzati, ricchi e poveri, indigeni e immigrati, uomini e donne; e parla, ancor più, di tutto ciò che li unisce e li contrappone, di tutto ciò che li collega e degli effetti indotti da questi modi di relazione. 
Marc Augé, Rovine e macerie, 2004

L’antropologo sa per esperienza che la bizzarria di un comportamento, anche se estrema, non costituisce per se stessa un ostacolo insuperabile per la comprensione del comportamento stesso, ed anzi, più di ogni altro studioso di scienze sociali, egli è professionalmente preparato a considerare le differenze sociali come semplici oggetti di studio, evitando ogni giudizio di valore.
Ruth Benedict, Il crisantemo e la spada, 1946 

Scopo dell’antropologia è rendere il mondo più sicuro per le differenze umane.
[The purpose of anthropology is to make the world safe for human differences]
Ruth Benedict [1]

Etnologia. La scienza che studia le varie tribù in cui è divisa l'umanità, come predoni, ladri, truffatori, stupidi, lunatici, idioti ed etnologi.
Ambrose Bierce, Il dizionario del diavolo, 1911

Nell’umanesimo si sono prese le cose troppo alla leggera; ancora non si sapeva quasi nulla; in fondo, ci si preoccupò seriamente di una sola tradizione. Ma questo movimento sarebbe sacro quand’anche ne rimanesse soltanto il nome che lo designa; e la scienza che oggi lo prosegue con molto maggiore ampiezza e sapere, la sua vera erede, l’antropologia, porta un nome che è, sì, affine al suo, ma quanto meno fiducioso!
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

Invece di cercare di spiegare il fatto della disuguaglianza, gli antropologi dovrebbero spiegare la nozione di uguaglianza.
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977-1992

Sotto lo sguardo severo dei democratici, l'antropologo odierno passa velocemente sopra le differenze etniche come su carboni ardenti.
Nicolás Gómez Dávila, ibidem

«Fare antropologia» non consiste soltanto nel riflettere a partire da ricerche svolte da altri o da informazioni raccolte in vari modi sulle comunità umane che si vogliono studiare. Fare antropologia significa innanzitutto voler affrontare l’incontro con esseri umani con costumi diversi dai propri, coniugando le conoscenze teoriche della disciplina con la personale esperienza di osservazione, riflessione e ricerca.
Ugo Fabietti, Elementi di antropologia culturale, 2010

La professionalità stessa degli antropologi è inscindibile dalla ricerca vera e propria, quella che va sotto i nomi di «ricerca sul campo» o «etnografia».
Ugo Fabietti, ibidem

Ciò che è peculiare del metodo antropologico, ciò che lo differenzia da tutte le altre pratiche di ricerca tipiche delle altre scienze «umane», è il fatto che gli antropologi trascorrono molto tempo con le persone sulle quali compiono ricerche, e soprattutto il modo in cui essi trascorrono questo tempo.
Ugo Fabietti, ibidem

L’antropologo impara a mangiare come i suoi ospiti, a bere come loro e, cosa estremamente importante, comincia a vedere il mondo dal loro punto di vista, a capire come i suoi ospiti vedono se stessi nel proprio mondo. Comincia, come si dice, a entrare nei loro panni.
Ugo Fabietti, ibidem

La visione dell’antropologia è comparativa e globale perché il progetto di questo sapere è quello di comprendere il senso dell’esperienza e della vita di un singolo popolo nel confronto con l’esperienza e la vita di molti altri, spesso ben «al di là del fiume e della collina».
Ugo Fabietti, Elementi di antropologia culturale, 2010

Il rispetto e timore con cui il selvaggio considera la propria suocera sono tra i fatti più noti in antropologia. 
James Frazer, Il ramo d'oro, 1915

Noi antropologi abbiamo il mondo a nostra disposizione.
Clifford Geertz [1]

Antropologia. Un capitolo della Zoologia dedicato a quel bastardo postero dei babbuini che è, secondo gli antropologi moderno stile, l'animale ragionevole e ridente di Aristotele. Gli antropologi studiano soprattutto i crani e dalle misure degli angoli craniali deducono profondissime verità filosofiche e sapientissime catalogazioni delle razze. Studiare nell'uomo la testa non sarebbe cattiva idea ma per l'appunto gli antropologi le prendono, le teste, quando sono scarnite di fuori e vuote dentro: senza la carne colorita che dà la bellezza o il carattere, e senza il cervello nel quale risiede, dicono, l'intelligenza. Epperciò mi somigliano a quelli che fondassero la scienza delle spade sulla misura della fodera dei foderi.
Domenico Giuliotti e Giovanni Papini, Dizionario dell'omo salvatico, 1923

Ormai si tende a negare all'antropologia un unico oggetto specifico. Essa si presenta e si definisce come la scienza delle diversità sociali e culturali, e in modo generale come la scienza dell'uomo in società.
Mondher Kilani, Antropologia, 1994

L’antropologia [...] ci mette in grado di vedere meglio noi stessi. Di solito noi non ci rendiamo conto delle lenti particolari attraverso le quali vediamo la vita. Non saranno certo stati i pesci a scoprire l’esistenza dell’acqua. 
Clyde Kluckhohn, Lo specchio dell'uomo. 1949

L’antropologia porge all’uomo un grande specchio che gli permette di osservarsi nella sua molteplice varietà.
Clyde Kluckhohn, ibidem

L’antropologia è la più umanistica delle scienze e la più scientifica delle discipline umanistiche.
Alfred L. Kroeber [1]

Considero l'antropologia una pseudoscienza. La sua definizione di uomo sovrappopola il mondo.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

Una scienza affatto nuova, eppure gigante, è sorta ad un tratto, o Signore, dal germe fecondo delle scuole moderne, sui ruderi dei vecchi e dei nuovi pregiudizi. È la scienza dell'antropologia, che studia l'uomo col mezzo e coi metodi delle scienze fisiche, che ai sogni dei teologi, alle fantasticherie dei metafisici, sostituisce pochi aridi fatti... ma fatti.
Cesare Lombroso, L'uomo bianco e l'uomo di colore, 1871

L’antropologia è una disciplina di per sé traumatizzante, per quello che dice e che rivela, ma soprattutto per quello che, pur non dicendolo a causa dell’estrema prudenza metodologica (ed anche della pruderie) dei primi antropologi, tuttavia giunge come una luce accecante agli occhi e alla coscienza di coloro che vi si accostano.
Ida Magli, Il mulino di Ofelia, 2007

L’antropologo che lavora sul terreno deve, con serietà ed equilibrio, percorrere l’intera estensione dei fenomeni in ogni aspetto della cultura tribale studiata, senza distinzione fra ciò che è banale, incolore o comune e ciò che lo colpisce come straordinario e fuori del consueto. 
Bronisław Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale, 1922

L’antropologia è una disciplina globale, il suo ambito di studio spazia da un capo all’altro del pianeta, senza barriere o spartiacque di sorta.
Vincenzo Matera, Antropologia contemporanea, 2017

L’utilità dell’antropologia è un’utilità indiretta. Consiste nella capacità di critica che l’antropologia mette a disposizione della società. Senza la conoscenza della diversità, e gli spunti critici che da questa ritornano, la società non può riconoscere la sua condizione – la sua identità – e agire consapevolmente. 
Vincenzo Matera, ibidem

Il culto dell’«antropologia culturale» è, anch’esso, una tarda espressione romantica. Non è che una ripresa della divinizzazione del Volksgeist. [1]
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)

L’esistenza dell’antropologia è la dimostrazione che essere uomini e conoscere se stessi non coincidono del tutto: non basta essere uomini per sapere chi noi siamo; noi siamo uomini, ma l’essere uomini non dà luogo a una conoscenza immediata di noi stessi.
Francesco Remotti, Prima lezione di antropologia, 2000

Il lavoro dell'antropologo è ingrato: non esiste mai la possibilità di verificare le ipotesi.
Alberto Salza, L'anello mancato, 1994

È attraverso le leggi del caos che procede la natura. E l'antropologia. 
Alberto Salza, ibidem

La storia dell'antropologia è stata avvelenata dai crani. Le dispute si sono sempre accese a partire dallo scontro tra crani fossili e teste in via di fossilizzazione accademica. 
Alberto Salza, L'anello mancato, 1994

Pur ritenendosi umano, l’etnologo cerca di conoscere e di giudicare l’uomo da un punto di vista sufficientemente elevato e distaccato, per astrarlo dalle contingenze particolari a una data società o a una data civiltà. 
Claude Lévi-Strauss, Tristi tropici, 1955

L’etnologia, o in senso più ampio l’antropologia, cerca di fare in campo culturale la stessa opera di descrizione, di osservazione, di classificazione e di interpretazione che fanno in natura lo zoologo o il botanico. Perciò possiamo dire che l’etnologia è una scienza naturale, o che perlomeno aspira a costituirsi sull’esempio delle scienze naturali.
Claude Lévi-Strauss, Primitivi e civilizzati, 1959 

L'archeologia è l'antropologia del passato; la fantascienza è l'antropologia del futuro.
[Archaeology is the anthropology of the past, and science fiction is the anthropology of the future].
Joan D. Vinge [1]

Note
  1. Volksgeist: termine tedesco, da Volk = popolo e Geist = spirito, che significa spirito del popolo o della nazione.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: SociologiaPaleontologia - ArcheologiaCiviltà - Razza Umana

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