Aforismi, frasi e citazioni sull'Oratoria
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'arte oratoria e sull'oratore. Secondo la più classica delle definizioni, l'oratoria è l’arte del parlare in pubblico.
Come introduzione, riportiamo un bel paragone di Schopenhauer tra abbigliamento e "abbellimento" del discorso: "Mi sia permesso di inserire qui incidentalmente un paragone concernente l'arte oratoria. Cioè, come la bellezza corporea si offre allo sguardo nel modo più vantaggioso quando è abbigliata nella maniera più leggera o quando non è abbigliata affatto, e quindi una persona bellissima, se insieme avesse gusto e anche potesse seguirlo, andrebbe di preferenza quasi nuda, o abbigliata soltanto alla maniera degli antichi; - così del pari ogni spirito bello e ricco di pensiero si esprimerà sempre nel modo più naturale, lineare e semplice, aspirando, se appena è possibile, a comunicare agli altri i suoi pensieri, per alleviarsi la solitudine a cui è condannato in un mondo come questo; mentre, per contro, la povertà spirituale, la confusione e la stravaganza si vestiranno delle espressioni più ricercate e delle locuzioni più oscure, per nascondere così in frasi difficili e pompose pensieri piccoli, sparuti, freddi o banali, come colui che, mancandogli la maestà della bellezza, voglia compensare questa mancanza con l'abito e cerchi di nascondere la piccolezza o bruttezza della sua persona sotto barbari orpelli, lustrini, pennacchi, collari, sbuffi e mantello. [Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla retorica, l'eloquenza, il parlare in pubblico e il discorso. [I link sono in fondo alla pagina].
Oratoria. Congiura tra pensiero e azione ai danni delle facoltà intellettive. Una forma di tirannide in parte temperata dalla stenografia.
Come introduzione, riportiamo un bel paragone di Schopenhauer tra abbigliamento e "abbellimento" del discorso: "Mi sia permesso di inserire qui incidentalmente un paragone concernente l'arte oratoria. Cioè, come la bellezza corporea si offre allo sguardo nel modo più vantaggioso quando è abbigliata nella maniera più leggera o quando non è abbigliata affatto, e quindi una persona bellissima, se insieme avesse gusto e anche potesse seguirlo, andrebbe di preferenza quasi nuda, o abbigliata soltanto alla maniera degli antichi; - così del pari ogni spirito bello e ricco di pensiero si esprimerà sempre nel modo più naturale, lineare e semplice, aspirando, se appena è possibile, a comunicare agli altri i suoi pensieri, per alleviarsi la solitudine a cui è condannato in un mondo come questo; mentre, per contro, la povertà spirituale, la confusione e la stravaganza si vestiranno delle espressioni più ricercate e delle locuzioni più oscure, per nascondere così in frasi difficili e pompose pensieri piccoli, sparuti, freddi o banali, come colui che, mancandogli la maestà della bellezza, voglia compensare questa mancanza con l'abito e cerchi di nascondere la piccolezza o bruttezza della sua persona sotto barbari orpelli, lustrini, pennacchi, collari, sbuffi e mantello. [Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla retorica, l'eloquenza, il parlare in pubblico e il discorso. [I link sono in fondo alla pagina].
Poeti si nasce, oratori si diventa. / Poeta nascitur, orator fit. [Foto: Cicerone] |
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911
Perorazione. Esplosione di una girandola oratoria.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911
L'unica politica autentica e positiva è la tanto idiotamente deprecata "politica di campanile": quella dei problemi concreti e delle piccole passioni. L'altra politica, quella "alta", è solo smania di novità: per metà oratoria e per metà avventura, è spesso catastrofica e, nel migliore dei casi, inutile.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68
La retorica è meteorismo oratorio.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983
L’oratoria è abilità della lingua che vince l’orecchio, ma l’eloquenza è l’unione del cuore con l’anima.
Kahlil Gibran, Massime spirituali, 1962 (postumo)
Niuno farà acquisto d'uno stile maschio e oratorio, senza aver letto i poeti classici nella materna sua lingua.
Alexander zu Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst, XIX sec. [1]
L'oratoria è la capacità di demolire gli argomenti del tuo avversario e di rimetterlo al suo posto.
Samuel Johnson [1]
Lo stile oratorio ha spesso gli inconvenienti di quelle opere la cui musica impedisce di sentire le parole: qui le parole impediscono di vedere i pensieri.
Joseph Joubert, Pensieri, 1838 (postumo)
Il mestiere della parola somiglia in una cosa a quello della guerra: v’è maggior rischio che altrove, ma più rapida ne è la fortuna.
Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688
È il minimo inconveniente perdere il filo in una predica o in un’arringa; lascia all'oratore quel tanto d’ingegno, di buon senso, d’immaginazione, di carattere e di scienza che ha, non gli sottrae nulla; ma non smette di stupire il fatto che gli uomini, avendo voluto attribuirvi una specie di onta e di ridicolo, si espongano, con lunghi e spesso inutili discorsi, a correrne tutto quanto il rischio.
Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688
Le passioni sono gli unici oratori che persuadono sempre. Esse sono come un'arte della natura dalle regole infallibili: il più semplice degli uomini animato dalla passione è più persuasivo del più eloquente che ne sia sprovvisto.
François de La Rochefoucauld, Massime, 1678
La magia della lingua è il più pericoloso di tutti gli incanti.
[The magic of the tongue is the most dangerous of all spells].
[The magic of the tongue is the most dangerous of all spells].
Edward Bulwer Lytton, Eugene Aram, 1832
L'oggetto dell'oratoria in sé non è la verità, ma la persuasione.
Thomas B. Macaulay [1]
L'oratore. Si può parlare in modo massimamente conveniente, e tuttavia tale, che tutti quanti gridino il contrario: cioè quando non si parla a tutti quanti.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano, 1878
Il discorso pessimistico appartiene al genere oratorio, e questo perché presuppone un uditorio che può gridare e agitarsi.
Manlio Sgalambro, La conoscenza del peggio, 2007
Non v’è demagogo che possa eguagliare il politico o il prete – questi arruffapopoli per eccellenza – in quella degradante specialità oratoria che è l’intorto delle masse. E una società che fa affidamento soprattutto su queste due figure è una società perduta.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Nell'oratoria la più grande arte è nascondere l'arte.
[In oratory the greatest art is to hide art].
[In oratory the greatest art is to hide art].
Jonathan Swift, Saggio critico sulle facoltà della mente, 1707/11
Il carattere dell’oratore è il più possente mezzo di comunicazione.
Aristotele, IV sec. a.e.c. [1]
L'eterna guerra che ha opposto durante i secoli gli oratori e gli ascoltatori.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987
Quanti oratori esitanti ho incontrato! I più efficaci non erano forse fra di loro?
Elias Canetti, Un regno di matite, 1996
Il silenzio di un uomo noto per la sua eloquente parola è più apprezzato che il chiacchiericcio di un mediocre oratore.
La magniloquenza delle teorie estetiche cresce con la mediocrità delle opere, come quella degli oratori con la decadenza della loro patria.
Gli oratori sono simili ai serpenti; infatti i serpenti sono tutti odiosi, ma, anche tra essi, alcuni, le vipere, sono nocivi agli uomini, mentre altri, le parie, divorano perfino le vipere.
Iperide, Contro Demade, IV sec. a.e.c.
Deve essere istituito un corso di Alta Scuola per oratori: c'è infatti urgente bisogno di disabituare la gente che non ha niente da dire, a balbettare. È proprio un peccato che le personalità di spicco della nostra vita pubblica − parlamentari, impiegati, avvocati − arrivino qualche volta ad avere l'intelligenza di un rappresentante di vini tedesco, ma mai la sua facondia. [2]
Karl Kraus, Die Fackel, 1899-1936
La dote peculiare dell’oratore è la probità; se ne è privo, degenera in declamatore, dissimula o esagera i fatti, cita falsamente, calunnia, sposa la passione e gli odi di coloro per i quali parla; si allinea con l’ordine degli avvocati di cui il proverbio dice che sono pagati per dire ingiurie.
Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688
Ci siamo abituati a tutti i generi di dittatura e democrazia e ormai, della veemenza di un oratore, interessa solo l'eventuale scoppio della sua dentiera.
Fausto Melotti, Linee, 1975/78
Molte professioni si distruggono con l’imitazione: gli oratori si son rovinati imitando i poeti, così come hanno fatto gli scultori copiando i pittori.
Charles-Louis de Montesquieu, I miei pensieri, 1716/55 (postumo 1899/01)
Un'affermazione è più efficace di un argomento, almeno per la maggioranza degli uomini: giacché l'argomento suscita diffidenza. Perciò gli oratori popolari cercano di mettere al sicuro con affermazioni gli argomenti del loro partito.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano II, 1879/80
Due oratori. Di questi due oratori, l'uno raggiunge la ragione piena della sua tesi, solo quando s'abbandona alla passione; solo quest'ultima gli pompa nel cervello sangue e calore bastanti per costringere la sua alta intellettualità a rivelarsi. L'altro cerca sì, di quando in quando, la stessa cosa: presentare cioè la sua tesi con l'aiuto della passione, dandole piena risonanza e veemenza e forza trascinante; ma di solito con cattivi risultati. Ben presto, allora, prende a parlare oscuro e confuso, esagera, omette, suscita diffidenza sulla ragione della sua tesi, e anzi è lui medesimo a risentire questa diffidenza: ciò spiega quei balzi repentini nei toni più freddi e urtanti, che fanno nascere nell'uditore il dubbio che tutta quella passionalità non sia stata genuina. Ogni volta in lui la passione straripa sullo spirito: essendo forse più robusta che nel primo oratore. Ma egli è al vertice massimo della sua forza quando si oppone al turbine incalzante del suo sentimento e quasi lo insulta: ed ecco che soltanto allora il suo spirito esce interamente dal suo nascondiglio, uno spirito logico, sarcastico, giocoso e tuttavia terribile.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882
Lo scopo del buon oratore è condurre chi l'ascolta ad applaudire sé stesso credendo di applaudire l'oratore.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937
L'oratore, voglio dire l'uomo nato oratore, è come quelle piante che vanno tutte in fronde e non danno né fiori né frutta. E sotto quelle fronde si può dormire un'ora.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937
Foga oratoria, impetuosa e abbondante, è più adatta a un ciarlatano che a chi tratta e insegna argomenti seri e importanti. Condanno ugualmente sia chi fa cadere le parole a goccia a goccia, sia chi parla di corsa. L’oratore non deve né costringere l’uditorio a tendere le orecchie, né stordirlo. Anche la povertà e la magrezza dello stile tengono l’ascoltatore meno attento, per il fastidio di un discorso lento e con frequenti interruzioni; tuttavia quell'oratoria che si fa attendere s’imprime nella memoria più facilmente di quella che passa via di volo.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Anche se è spinto dal desiderio di far bella figura o da un esagerato amor proprio, l’oratore non deve affrettarsi troppo, né accumulare più parole di quante gli orecchi degli ascoltatori possano ricevere.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Non ha nulla di vero l’eloquenza che cerca il favore popolare: essa vuol commuovere la folla e trascinare col suo impeto ascoltatori impreparati; non si offre a un ponderato giudizio, ma vi si sottrae. Come può dar norma agli altri, se essa stessa non si sottopone a una regola? Se è vero che l’oratoria serve a sanare gli animi, deve anzitutto scendere dentro di noi. Non giovano i rimedi, se non rimangono a lungo nell'organismo. Una tale oratoria è del tutto inefficace e vacua: risuona a vuoto. Bisogna calmare le paure, frenare gli impulsi, dissipare gli errori, reprimere la lussuria, estirpare l’avarizia. Quale, di questi scopi, può raggiungersi in fretta? Quale medico cura i malati di corsa? Poi un tale strepito di parole che vengono fuori in modo precipitoso e confuso non provoca il
minimo piacere.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Chi corre per un ripido pendio non può fermare il passo dove ha stabilito, ma, spinto dal peso del corpo, è trascinato assai più del previsto. Così la velocità oratoria non è più in grado di padroneggiarsi, né essa si addice alla filosofia, che deve porre in ordine le parole, non gettarle alla rinfusa, e deve procedere passo passo.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
L’oratore potrà talvolta innalzare il tono? E perché no? Purché salvi la sua dignità morale, che è incompatibile con codesta foga violenta ed eccessiva. Ci sia nello stile filosofico un grande vigore, ma anche moderazione: sia un fluire abbondante e continuo di acque, non un torrente impetuoso.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
È davvero pazzo l’oratore che lascia la sala soddisfatto per gli applausi di un uditorio ignorante. Come puoi rallegrarti di sentirti lodato da persone che tu non sapresti lodare?
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
I grandi oratori [...] non tentano già d'imporsi con un tessuto di lusinghe e d'imposture, con una dissimulazione continua e con un linguaggio semplicemente astuto: se cercano di illudere l'uditorio su qualche punto principale, è sempre a forza di sincerità e di verità nei particolari, perché la menzogna è debole per sé stessa: essa è costretta a nascondersi con cura. E se ci accade di dar a credere qualche cosa con discorsi capziosi, è pur sempre a gran stento. Sarebbe un grave torto concluderne che in ciò consiste l'eloquenza. Tutt'al contrario, da questo potere che hanno anche le semplici apparenze della verità, giudichiamo quanto la verità essa medesima sia eloquente e superiore ad ogni nostro artificio.
Luc de Clapiers de Vauvenargues, Riflessioni e massime, 1746
Non so se ci sono al mondo parole tanto efficaci né oratori tanto eloquenti come le lacrime.
Lope de Vega, XVII sec. [1]
Niente è così incredibile che l'oratoria non possa rendere accettabile.
Anonimo (attribuito a Cicerone)
L'amore, l'inganno e il bisogno insegnano la retorica.
Proverbio
Poeta nascitur, orator fit.
Note
La magia della lingua è il più pericoloso di tutti gli incanti. (Edward Bulwer Lytton - foto: Benito Mussolini) |
Aristotele, IV sec. a.e.c. [1]
L'eterna guerra che ha opposto durante i secoli gli oratori e gli ascoltatori.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987
Quanti oratori esitanti ho incontrato! I più efficaci non erano forse fra di loro?
Elias Canetti, Un regno di matite, 1996
Il silenzio di un uomo noto per la sua eloquente parola è più apprezzato che il chiacchiericcio di un mediocre oratore.
Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795 (postumo)
La magniloquenza delle teorie estetiche cresce con la mediocrità delle opere, come quella degli oratori con la decadenza della loro patria.
Nicolás Gómez Dávila, Tra poche parole, 1977/92
Tutti i grandi oratori furono all'inizio pessimi parlatori.
Ralph Waldo Emerson, Condotta di vita, 1860
Le vere eminenze non sono molte: la fenice è unica in tutto il mondo; un gran capitano, un perfetto oratore, un vero sapiente sono unici in un intero secolo.
Baltasar Gracián y Morales, Oracolo manuale e arte della prudenza, 1647
Tutti i formidabili eventi che mutarono l'aspetto del mondo furono addotti non da scritti ma dalla parola parlata.
Adolf Hitler, La mia battaglia, 1925/26
Un brillante oratore sa scrivere meglio di quanto un brillante scrittore sappia parlare, a meno che lo scrittore s'eserciti costantemente nell'oratoria.
Adolf Hitler, La mia battaglia, 1925/26
Non si deve giudicare il discorso d'un uomo di Stato al suo popolo dall'impressione che esso produce su un professore d'Università, ma dall'effetto che esercita sul popolo. E questo soltanto dà il criterio della genialità dell'oratore.
Adolf Hitler, La mia battaglia, 1925/26
Gli oratori sono simili ai serpenti; infatti i serpenti sono tutti odiosi, ma, anche tra essi, alcuni, le vipere, sono nocivi agli uomini, mentre altri, le parie, divorano perfino le vipere.
Iperide, Contro Demade, IV sec. a.e.c.
Deve essere istituito un corso di Alta Scuola per oratori: c'è infatti urgente bisogno di disabituare la gente che non ha niente da dire, a balbettare. È proprio un peccato che le personalità di spicco della nostra vita pubblica − parlamentari, impiegati, avvocati − arrivino qualche volta ad avere l'intelligenza di un rappresentante di vini tedesco, ma mai la sua facondia. [2]
Karl Kraus, Die Fackel, 1899-1936
La dote peculiare dell’oratore è la probità; se ne è privo, degenera in declamatore, dissimula o esagera i fatti, cita falsamente, calunnia, sposa la passione e gli odi di coloro per i quali parla; si allinea con l’ordine degli avvocati di cui il proverbio dice che sono pagati per dire ingiurie.
Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688
Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.
Gustave Le Bon, Psicologia delle folle, 1895
Non essendo la folla impressionata che da sentimenti eccessivi, l'oratore che vuole sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere, e non mai tentare di nulla dimostrare con un ragionamento, sono i procedimenti di argomentazione familiari agli oratori di riunioni popolari.
Gustave Le Bon, Psicologia delle folle, 1895
Quel che manca loro in profondità, gli oratori lo compensano in lunghezza.
Charles-Louis de Montesquieu, Lettere persiane, 1721
Ci siamo abituati a tutti i generi di dittatura e democrazia e ormai, della veemenza di un oratore, interessa solo l'eventuale scoppio della sua dentiera.
Fausto Melotti, Linee, 1975/78
Molte professioni si distruggono con l’imitazione: gli oratori si son rovinati imitando i poeti, così come hanno fatto gli scultori copiando i pittori.
Charles-Louis de Montesquieu, I miei pensieri, 1716/55 (postumo 1899/01)
Un'affermazione è più efficace di un argomento, almeno per la maggioranza degli uomini: giacché l'argomento suscita diffidenza. Perciò gli oratori popolari cercano di mettere al sicuro con affermazioni gli argomenti del loro partito.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano II, 1879/80
Due oratori. Di questi due oratori, l'uno raggiunge la ragione piena della sua tesi, solo quando s'abbandona alla passione; solo quest'ultima gli pompa nel cervello sangue e calore bastanti per costringere la sua alta intellettualità a rivelarsi. L'altro cerca sì, di quando in quando, la stessa cosa: presentare cioè la sua tesi con l'aiuto della passione, dandole piena risonanza e veemenza e forza trascinante; ma di solito con cattivi risultati. Ben presto, allora, prende a parlare oscuro e confuso, esagera, omette, suscita diffidenza sulla ragione della sua tesi, e anzi è lui medesimo a risentire questa diffidenza: ciò spiega quei balzi repentini nei toni più freddi e urtanti, che fanno nascere nell'uditore il dubbio che tutta quella passionalità non sia stata genuina. Ogni volta in lui la passione straripa sullo spirito: essendo forse più robusta che nel primo oratore. Ma egli è al vertice massimo della sua forza quando si oppone al turbine incalzante del suo sentimento e quasi lo insulta: ed ecco che soltanto allora il suo spirito esce interamente dal suo nascondiglio, uno spirito logico, sarcastico, giocoso e tuttavia terribile.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882
Lo scopo del buon oratore è condurre chi l'ascolta ad applaudire sé stesso credendo di applaudire l'oratore.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937
L'oratore, voglio dire l'uomo nato oratore, è come quelle piante che vanno tutte in fronde e non danno né fiori né frutta. E sotto quelle fronde si può dormire un'ora.
Ugo Ojetti, Sessanta, 1937
Gli oratori più applauditi sono quelli che si attengono alle idee generali, nelle quali tutti convengono già. Essi esprimono quello e quel tanto solamenle che tutti pensano e vorrebbero dire, ma non sanno. I veri pensatori, cioè i produttori d'idee, sono troppo complicati per essere buoni oratori.
Francesco Orestano, Pensieri, 1943
Non è che meschina eloquenza quella che mostra soltanto che l'oratore sa parlare. Le parole dovrebbero essere impiegate come mezzo, non come fine.
Joshua Reynolds, Discorsi sull'arte, 1769/90
Coloro che possiedono il dono della parola e sono oratori, hanno in mano un grande strumento di ciarlataneria. Beati se non ne abusano.
Charles Augustin de Sainte-Beuve, Colloqui del lunedì, 1851/81
Non v'è nulla di più spregevole d'un oratore di professione che usa le sue parole come un ciarlatano usa i suoi rimedi.
François de Salignac de La Mothe-Fénelon, Lettera a M. Dacier, 1716
Foga oratoria, impetuosa e abbondante, è più adatta a un ciarlatano che a chi tratta e insegna argomenti seri e importanti. Condanno ugualmente sia chi fa cadere le parole a goccia a goccia, sia chi parla di corsa. L’oratore non deve né costringere l’uditorio a tendere le orecchie, né stordirlo. Anche la povertà e la magrezza dello stile tengono l’ascoltatore meno attento, per il fastidio di un discorso lento e con frequenti interruzioni; tuttavia quell'oratoria che si fa attendere s’imprime nella memoria più facilmente di quella che passa via di volo.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Anche se è spinto dal desiderio di far bella figura o da un esagerato amor proprio, l’oratore non deve affrettarsi troppo, né accumulare più parole di quante gli orecchi degli ascoltatori possano ricevere.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Non ha nulla di vero l’eloquenza che cerca il favore popolare: essa vuol commuovere la folla e trascinare col suo impeto ascoltatori impreparati; non si offre a un ponderato giudizio, ma vi si sottrae. Come può dar norma agli altri, se essa stessa non si sottopone a una regola? Se è vero che l’oratoria serve a sanare gli animi, deve anzitutto scendere dentro di noi. Non giovano i rimedi, se non rimangono a lungo nell'organismo. Una tale oratoria è del tutto inefficace e vacua: risuona a vuoto. Bisogna calmare le paure, frenare gli impulsi, dissipare gli errori, reprimere la lussuria, estirpare l’avarizia. Quale, di questi scopi, può raggiungersi in fretta? Quale medico cura i malati di corsa? Poi un tale strepito di parole che vengono fuori in modo precipitoso e confuso non provoca il
minimo piacere.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
Chi corre per un ripido pendio non può fermare il passo dove ha stabilito, ma, spinto dal peso del corpo, è trascinato assai più del previsto. Così la velocità oratoria non è più in grado di padroneggiarsi, né essa si addice alla filosofia, che deve porre in ordine le parole, non gettarle alla rinfusa, e deve procedere passo passo.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
L’oratore potrà talvolta innalzare il tono? E perché no? Purché salvi la sua dignità morale, che è incompatibile con codesta foga violenta ed eccessiva. Ci sia nello stile filosofico un grande vigore, ma anche moderazione: sia un fluire abbondante e continuo di acque, non un torrente impetuoso.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
È davvero pazzo l’oratore che lascia la sala soddisfatto per gli applausi di un uditorio ignorante. Come puoi rallegrarti di sentirti lodato da persone che tu non sapresti lodare?
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
I grandi oratori [...] non tentano già d'imporsi con un tessuto di lusinghe e d'imposture, con una dissimulazione continua e con un linguaggio semplicemente astuto: se cercano di illudere l'uditorio su qualche punto principale, è sempre a forza di sincerità e di verità nei particolari, perché la menzogna è debole per sé stessa: essa è costretta a nascondersi con cura. E se ci accade di dar a credere qualche cosa con discorsi capziosi, è pur sempre a gran stento. Sarebbe un grave torto concluderne che in ciò consiste l'eloquenza. Tutt'al contrario, da questo potere che hanno anche le semplici apparenze della verità, giudichiamo quanto la verità essa medesima sia eloquente e superiore ad ogni nostro artificio.
Luc de Clapiers de Vauvenargues, Riflessioni e massime, 1746
Non so se ci sono al mondo parole tanto efficaci né oratori tanto eloquenti come le lacrime.
Lope de Vega, XVII sec. [1]
Niente è così incredibile che l'oratoria non possa rendere accettabile.
Anonimo (attribuito a Cicerone)
L'amore, l'inganno e il bisogno insegnano la retorica.
Proverbio
Poeta nascitur, orator fit.
[Poeti si nasce, oratori si diventa].
Detto scolastico
Note
- Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
- Facondia: disposizione naturale a esprimersi con facilità e abbondanza di parola. [cfr. citazione di Karl Kraus].
- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Retorica - Eloquenza - Discorso - Parlare in Pubblico