Frasi e citazioni di Iosif Brodskij

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Iosif Brodskij (Leningrado, 1940 - New York, 1996), poeta, saggista, drammaturgo e traduttore russo naturalizzato statunitense: "Io sono ebreo, poeta russo e cittadino statunitense". Considerato uno dei maggiori poeti russi del XX secolo, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1987.
Dopo vari problemi con la censura sovietica, Iosif Brodskij fu processato per "parassitismo sociale" nel 1964, arrestato e, nel 1972, espulso dal suo paese:
Giudice: Qual è la tua professione?
Brodskij: Traduttore e poeta.
Giudice: Chi ti ha riconosciuto come poeta? Chi ti ha arruolato nei ranghi dei poeti?
Brodskij: Nessuno. Chi mi ha arruolato nei ranghi del genere umano?
Foto di Iosif Brodskij
Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli. (Iosif Brodskij)

Fuga da Bisanzio
1987 - Selezione Aforismario

La vita non mi è mai sembrata una serie di fasi chiaramente delineate; piuttosto, s'ingrossa strada facendo, come una palla di neve che rotola su altra neve

La biografia di uno scrittore sta nella sua ginnastica col linguaggio.

Fallimento per fallimento, cercare di rievocare il passato è come tentare di afferrare il significato dell'esistenza. In entrambi i casi ci si sente come un bambino che voglia stringere un pallone da basket: le palme continuano a scivolar via.

L'arte non è un'esistenza migliore, ma è una esistenza alternativa; non è un tentativo di sfuggire alla realtà, ma il contrario, un tentativo di animarla.

Se mai un poeta ha un obbligo verso la società, è quello di scrivere bene.

La società, maggioranza per definizione, presume di avere altre opzioni che non leggere versi, per quanto ben scritti. Ma se trascura di leggere versi rischia di scivolare a quel livello di eloquio al quale una società diventa facile preda di un demagogo o di un tiranno.

La formula della prigione è: mancanza di spazio controbilanciata da eccesso di tempo. Ecco quello che veramente ti disturba, quello contro cui non puoi niente. Prigione vuol dire mancanza di alternative, ed è la telescopica prevedibilità del futuro a farti impazzire. 

La vera storia della coscienza comincia con la prima bugia.

Con tutta la sua bellezza, un concetto ben definito comporta sempre una contrazione del significato, una delimitazione che recide via tutte le frange. Mentre proprio le frange contano più di tutto nel mondo fenomenico, perché s'intrecciano tra loro. 

La corsa agli investimenti militari non è pazzia: è il migliore strumento disponibile per condizionare l'economia del tuo avversario, e al Cremlino l'hanno capito a meraviglia. Ogni potenziale aspirante al dominio del mondo farebbe lo stesso.

Un vantaggio del totalitarismo è che suggerisce all'individuo una sorta di gerarchia personale che ha al vertice la coscienza. Così teniamo d'occhio quel che sta succedendo dentro noi stessi; e si può dire che denunciamo alla nostra coscienza il comportamento dei nostri istinti. E poi ci puniamo con le nostre mani.

In una stanza e mezzo
1986

La memoria assomiglia essenzialmente a una biblioteca dove regna il disordine alfabetico e dove non esiste l'opera completa di nessuno.

Dall'esilio
1988

Sono certo, certissimo, che un uomo che legge poesia si fa sconfiggere meno facilmente di uno che non la legge.

Fondamenta degli incurabili
1989

In generale, l'amore arriva con la velocità della luce; la separazione, con quella del suono.

La bellezza è sollievo, dal momento che la bellezza è innocua, è sicura.

Posto che la bellezza sia una particolare distribuzione della luce, quella più congeniale alla retina, la lacrima è il modo con cui la retina – come la lacrima stessa – ammette la propria incapacità di trattenere la bellezza.

Saggi, interviste e discorsi
Selezione Aforismario

A un potenziale padrone dei nostri destini domanderei, prima di ogni altra cosa, non già quali siano le sue idee in fatto di politica estera, bensì cosa pensi di Stendhal, di Dickens, di Dostoevskij. Siamo impotenti di fronte al delitto più grave: l’indifferenza verso i libri, il disprezzo per i libri

Non dico di sostituire lo Stato con una biblioteca, ma non c’è dubbio che se noi scegliessimo i nostri governanti sulla base della loro esperienza di lettori e non sulla base dei loro programmi politici, ci sarebbe assai meno sofferenza sulla terra.

Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.
[There are worse crimes than burning books. One of them is not reading them].

L'uomo è ciò che legge.

Che uno scrittore sia costretto a diventare un attivista politico la trovo una cosa stupida e degradante, e anche totalmente assurda.

Chiunque si dia da fare per creare dentro di sé un proprio mondo indipendente, è destinato prima o poi a diventare un corpo estraneo nella società e a essere soggetto a tutte le leggi fisiche della pressione, della compressione e dell’estrusione.

Chi meglio del poeta sa che non è la lingua il suo strumento ma egli stesso (il poeta) strumento della lingua.

Ciò che distingue veramente una persona è la condotta, ciò che si è in grado di fare, non il sangue, i geni, l’educazione, la cittadinanza.

Credo che più uno scrittore si immerge in profondità nel proprio lavoro maggiori saranno le conseguenze, letterarie, estetiche e ovviamente anche politiche.

Credo che il compito di uno scrittore e di un artista sia di mostrare alla gente la visione reale della scala delle cose. 

È meglio essere l'ultimo dei falliti in una democrazia che un martire o la crème de la crème in una tirannia

Già molto tempo fa ho capito che la storia non è altro che la versione dei sopravvissuti. E cioè la versione del carnefice, non della vittima, che di solito viene privata della parola.

Il ruolo dell’artista, il suo compito, se parliamo di poesia, di letteratura, allora è scrivere bene, tutto qui.

I poeti, in ultima analisi, venerano una sola cosa, che non conosce altra incarnazione se non nelle parole, vale a dire... il linguaggio. 

In generale, bisognerebbe avere la mano sinistra su Omero, la Bibbia, Dante e i volumi della Loeb Series prima di impugnare la penna con la destra.

Il compito dello scrittore è scrivere letteratura per intrattenere il pubblico. Egli può interferire con la politica solo nella misura in cui la politica nazionale interferisce nella sua attività professionale. Se lo Stato comincia a dirti che cosa devi scrivere allora puoi ruggirgli contro.

In generale, con cose spiacevoli, la regola è: prima tocchi il fondo, più velocemente riemergi.

In sostanza è questo che ci serve, perdonare perché vorremmo essere perdonati, non solo dall’Onnipotente, ma anche dai nostri simili. 

L’ironia è veramente ingannevole. Quando dici qualcosa di divertente o di ironico sulla situazione in cui ti trovi, hai la sensazione di essertela lasciata alle spalle, ma non è così. L’ironia non ti porta a superare il problema. 

Il più grande nemico dell’umanità non sono il comunismo, il socialismo o il capitalismo, ma solo la volgarità del cuore umano, dell’immaginazione umana.

La creatività è un esercizio senza fine nell'incertezza.

La poesia è la miglior scuola d’insicurezza che ci sia. 

Se mai esiste una poesia della civiltà - non solo per il tono, ma anche perché capace di sostenere la civiltà -, questa è la poesia italiana. 

La politica è il livello più basso della vita spirituale. 

La vita, così com'è realmente, non è una battaglia tra il bene e il male, ma tra il male e il peggio

In un modo o nell’altro, la vita è sempre un disastro. Anche le vite fortunate sono un disastro. Quindi non vedo perché cercare di sistemarle con la scrittura.

La scrittura, come qualsiasi altra arte, è un’occupazione estremamente individuale e solitaria. Non possiamo farci niente. L’unica cosa che si può fare per uno scrittore è aiutarlo a pubblicare.

La separazione è più durevole esperienza che lo stare assieme.

La vera poesia imita la vita.

Le cose belle nascono da una sorta d’intervento divino, e non ha senso preoccuparsi, perché l’intervento divino o capita o non capita, non lo puoi controllare. Solo la possibilità di fare il male è sotto il nostro controllo.

Lo snobismo? Nient'altro che una forma di disperazione.

La volgarità del cuore umano è quando pensi di essere meglio di qualcun altro. È la radice di ogni male.

Mai dire che una persona religiosa è migliore di un ateo, anche se forse nei nostri cuori sentiamo che è così, e nemmeno che la sua è un’esistenza più interessante, infinitamente più interessante. Perché la radice di ogni male credo stia nell’affermazione: «Io sono meglio di lui».

Neppure le leggi ci impediscono di comportarci in modo spregevole con gli altri membri della nostra specie. La letteratura, oltre a tutto il resto, è un’educazione sentimentale. Anche solo per questo, ci rende un po’ più gentili.

Non direi che tutti gli uomini siano fondamentalmente cattivi. Ma direi che le persone in genere hanno un’elevata capacità di compiere il male, estremamente elevata.

Direi che l’essere umano è ugualmente capace di compiere sia il bene sia il male. Ma per quanto ne so la gente preferisce le soluzioni facili, e fare del male è più facile che fare del bene.

Non credo che il dolore sia necessario alla poesia. Anzi: spesso ottunde la sensibilità del poeta. Può uccidere. 

Non puoi insegnare a nessuno come si scrive una poesia. Puoi però insegnargli i trucchi tecnici. E in più puoi insegnargli a vedere più chiaro. 

Oggi il dubbio è più in voga delle convinzioni. Senza voler esagerare, il dubbio stesso è una convinzione. 

Qualsiasi genere di consolazione è una forma di escapismo. [1]

Quando sei in una brutta situazione, hai due modi di affrontarla: mollare tutto o cercare di resistere. Io cerco di resistere il più a lungo possibile.

Se hai avuto il coraggio di scrivere una certa cosa, poi devi avere anche il coraggio di difenderla.

Si scrive poesia per influenzare le menti e i cuori, per toccare i cuori, per commuovere le persone. E per riuscirci bisogna produrre qualcosa che appaia inevitabile e che sia memorabile, tale da imprimersi nella mente del lettore.

Una poesia dev’essere confezionata in modo tale da non lasciare via di scampo al lettore, così da penetrare nel suo subconscio ed essere ricordata. I metri e le rime sono essenzialmente degli strumenti mnemonici.

Non sono mai riuscito a odiare i miei carcerieri perché di ognuno pensavo, ha una famiglia, è un poveraccio, un idiota, è fatto così, e questa è già di per sé una punizione.

Non credo che andremo incontro a un disastro nucleare. Più proliferano tutti quegli aggeggi più siamo al sicuro, fosse anche solo perché le macchine cercheranno di controllarsi a vicenda e il senso del comando, il senso di responsabilità sarà sempre più diffuso.

Vorrei evitare di aggiungere un’ulteriore profezia sul futuro a tutte quelle già esistenti. Non mi piace l’idea di aumentare il volume delle informazioni assurde in circolazione. Ma penso davvero che il mondo a venire, la nuova èra, sarà meno morale, più relativistica, più impersonale, meno, oserei dire, umana.

Note
  1. Escapismo: evasione dalla realtà.
  2. Leggi anche le citazioni degli scrittori russi: Vladimir NabokovBoris Pasternak

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