Frasi e citazioni di Luigi Cascioli
Selezione di frasi e citazioni di Luigi Cascioli (Bagnoregio, 1934 - Viterbo, 2010), saggista italiano, noto per la sua militanza anti-religiosa e anticlericale.
Se io combatto le religioni non è perché esse sostengono l’idea di un Dio inesistente, ma perché esse fondano su questa chimera una morale basata sulla stagnazione e sul regresso. (Luigi Cascioli) |
La favola di Cristo
Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù
Autopubblicato, 2002 - Selezione Aforismario
Non bisogna essere dei geni per comprendere, sin dalle prime pagine, che la Bibbia non è altro che un castello di stupidaggini, di contraddizioni e di assurdità la cui costruzione è stata possibile perché messa sulle spalle di un popolo di pastori che, fra tutti gli altri, era il solo a non avere una storia documentata che avrebbe potuto impedirlo.
Troppe circostanze ci dimostrano che il Dio della Bibbia non ha mai fatto parte del culto di questi pastori che, da quanto risulta dai fatti, hanno sempre professato un politeismo caratterizzato da un insieme di idoli tribali e di divinità pagane tratte dagli altrui culti.
Nulla ci conferma che questo Dio sia esistito prima di essere nominato dalla Bibbia che fu scritta nel VI secolo avanti la nostra era. Nessuna testimonianza, neppure sotto forma di traccia, che attesti un suo culto, nulla che ci parli di lui, come avviene invece per tutte le altre divinità che ebbero un nome e che ci dimostrano la loro esistenza con quei templi, quelle statue e quelle steli che furono eretti in loro onore. Del Dio degli Ebrei, prima del VI secolo, c'è il vuoto più assoluto.
È evidente che siamo di fronte a una storia inventata nel VI secolo dai redattori della Bibbia per raggiungere, attraverso la riunificazione degli Ebrei sotto un solo Dio, quegli scopi nazionalisti che si erano prefissi dopo la liberazione dalla prigionia di Babilonia.
Un Dio messo su esclusivamente con visioni e sogni riferiti da personaggi immaginali vissuti in epoche non controllabili che si perdono nel buio dei secoli, privo di ogni accenno o testimonianza che si riferisca all'esistenza di un suo culto, in quale altro modo poteva essere sostenuto se non sfruttando nella maniera più arrogante l'impossibilità che ha la ragione di dimostrare l'inesistenza dell'inesistente?
Le incoerenze che dimostrano che questo Dio tutto è all'infuori che onnipotente ed onnisciente sono così frequenti da trovarsene una in ogni pagina della Bibbia.
A parte la ripugnanza che suscita in me questo Dio per via della sua insensata crudeltà, quello che maggiormente provo per lui è la pena che origina da me per quell’angoscia in cui egli perennemente vive a causa dei continui ripensamenti e pentimenti che lo portano a ricominciare sempre da capo, inanellando errori su errori.
È su questa impossibilità di poter dimostrare l'inesistenza dell'insistente che il Cristianesimo, religione basata esclusivamente sulla rivelazioni e sui sogni, imporrà i suoi dogmi.
Mettere i nostri figli in mano ai religiosi significherebbe ritornare in pochi lustri nel più buio oscurantismo medioevale e sicuramente a quella inquisizione che nel passato ha condannato alla tortura e al rogo chiunque osasse contestare le "verità" della Chiesa.
Tutto il Vecchio Testamento, come il Nuovo, non è che una congerie di aggiunte, correzioni, censure e contraffazioni a cui furono costretti a ricorrere i religiosi per ovviare a tutte quelle inesattezze e contraddizioni che emergevano da una storia che, completamente inventata e improvvisata, era continuamente soggetta alle critiche della ragione e del buon senso.
I Libri Sacri non sono che il risultato delle continue rettifiche operate sui testi in seguito alle contestazioni e alle obiezioni che gli furono mosse dagli avversari.
Tutto ciò che si racconta nella Bibbia è soltanto il prodotto della fantasia. E tanta sarà l'esaltazione che useranno i compilatori della Bibbia per raggiungere i loro scopi di propaganda nazionalista da trasformare il tutto in una tragicommedia talmente ridicola da risultare offensiva alla ragione e al buon senso.
La Bibbia non è stata scritta per edificare un Dio virtuoso, magnanimo e nobile, piuttosto un prototipo vendicativo, impietoso e assetato di sangue come doveva essere quel conduttore di eserciti, quell'Unto, quel Messia, quel Cristo in cui gli Ebrei immedesimarono tutta la collera, l'odio, la gelosia e l'ottusità di un popolo primitivo, ignorante, represso e frustrato.
Nessun trattato ateo potrà mai dimostrare quanto la Bibbia che non fu Dio ad aver creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, bensì l'uomo a costruirsi un dio secondo la propria.
Come i cavalli che, se dovessero costruirsi un Dio gli darebbero le forme di un cavallo, e i maiali di un porco, così gli uomini bianchi si sono costruiti un dio bianco. "Gott ist Weiss" (Dio è bianco) che, escludendo che possa essere nero, arrivano al punto di chiedersi se i negri abbiano l'anima.
Come conseguenza di quella incompatibilità che c'è tra la ragione e la fede, tutte le religioni si opposero, e si oppongono ancora, alla ricerca scientifica, considerata da esse la loro peggiore nemica.
Poiché la religione era un'istituzione di Stato e tutto era riferito agli dei per poter soggiogare le masse, che più restano ignoranti e più fanno il gioco degli imperialismi, di conseguenza gli atei e i materialisti razionalisti furono perseguitati, mentre furono esaltati i mistici e i religiosi.
Mancando di prove storiche, i cristiani testimoniarono la vita di Gesù servendosi esclusivamente delle profezie. Partendo dal presupposto che tutto ciò che viene annunciato dai profeti deve obbligatoriamente avverarsi perché originato da ispirazione divina, essi redassero i vangeli facendo dipendere le azioni di Cristo da frasi che, tratte dalla Bibbia e opportunamente adattate, fecero passare per profezie.
Il primo presupposto che esige il cristianesimo per imporsi non è forse la ignoranza? Se non fosse così perché allora la Chiesa si è sempre opposta, e si oppone ancora, a tutto ciò che rappresenta il progresso?
Quello che più mi ha indignato della Bibbia è la sfrontatezza che usa nell'affermare le cose più assurde, nella convinzione che gli altri siano degli imbecilli.
L'ateismo
In appendice a La favola di Cristo, 2002
Il concetto di un Dio perfettissimo è già di per sé la dimostrazione dell’inesistenza di un Dio creatore. La parola perfettissimo che gli si attribuisce nel suo significato di completezza assoluta, già esclude di per se un Dio che possa aver avuto il desiderio, o meglio ancora, il bisogno di darsi, attraverso una creazione, un qualcosa che gli mancava.
Per quanto lo si voglia rendere metafisico ponendolo in un mondo trascendentale al di fuori della materia, Dio non riesce a uscire dal fango della materia che lo ha generato. Essendo un prodotto degli uomini, della loro ignoranza, della loro superstizione, dei loro interessi ed egoismi non può risultare, come realmente risulta, che un essere composto dei peggiori difetti umani.
L’uomo, sostituendo Dio alla Natura, si è così intellettualmente impoverito da divenire un burattino che, incapace di provvedere a se stesso, affida la propria tutela alla magia di religioni che, con promesse di grazie e minacce di punizioni, si fanno garanti della sua salvezza.
Dove esiste Dio l’uomo è schiavo e dove l’uomo è libero non può esistere Dio.
Perché dovrei io oppormi a un Dio, anche se non esiste, se fosse portatore di benefici? Perché dovrei io attaccare il cristianesimo se le sue leggi esortassero gli uomini a crescere, a perfezionarsi e quindi a evolversi?
Nella convinzione che l’ateismo è uno stato d’essere connaturato in ogni uomo e quindi universale, rifiuto ogni coinvolgimento personale in partiti o ideologie che possano usarlo per scopi politici o individuali.
Confondere l’ateismo con il comunismo significherebbe sostituire la dittatura di un Dio trascendentale con la dittatura di un Dio uomo che risulterebbe non di certo migliore dell’altra: Stalin ne è stato l’esempio.
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