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Regole del Diritto e Detti Giuridici (in latino e italiano)

Qui di seguito, le Regole del Diritto (in latino: De regulis iuris) e alcuni tra i più noti Detti giuridici. Le regole del diritto risalgono al XIII secolo e sono attribuite a Dino del Mugello in Liber Sextus di Bonifacio VIII. Le seguenti regole giuridiche sono riportate in latino e con la traduzione in italiano.
La legge è uguale per tutti.
Regole del Diritto
De Regulis Iuris, 1298 - Selezione Aforismario

1. Beneficium ecclesiasticum non potest licite sine institutione canonica obtineri.
1. Un beneficio ecclesiastico non può essere ottenuto lecitamente senza istituzione canonica

2. Possessor malae fidei ullo tempore non praescribit.
2. Nessuna prescrizione per un possessore in mala fede.

3. Sine possessione praescriptio non procedit.
3. Nessuna prescrizione senza il possesso.

4. Peccatum non dimittitur nisi restituatur ablatum.
4. Non vi è perdono del peccato se non vi è restituzione.

5. Peccati venia non datur nisi correcto.
5. Non c'è perdono al peccato senza correzione.

6. Nemo potest ad impossibile obligari.
6. Nessuno può essere obbligato a fare l'impossibile.

7. Privilegium personale personam sequitur et extinguitur cum persona.
7. Un privilegio personale segue la persona e si estingue con la persona.

8. Semel malum semper praesumitur esse malum.
8. Chi compie il male una volta si presume sia sempre un malfattore.

9. Ratum quis habere non potest quod eius nomine non est gestum.
9. Nessuno può ratificare ciò che non è stato fatto in suo nome.

10. Ratihabitionem retrotrahi et mandato non est dubium comparari.
10. Una ratifica ha effetto retroattivo e può essere indubbiamente comparata a un mandato.

11. Cum sunt partium iura obscura reo fovendum est potius quam actori.
11. Quando i diritti delle parti sono oscuri l'imputato dovrebbe essere favorito rispetto all'accusatore.

12. In iudicii non est acceptio personarum habenda.
12. Nei giudizi non dev'esserci alcuna discriminazione personale.

13. Ignorantia facti non iurii excusat.
13. L’ignoranza di un fatto, non quella della legge, scusa.

14. Cum quis in ius alterius succedit iustam ignorantiae causam habere censetur.
14. Colui che succede al diritto di un altro si presume che abbia un buon motivo per invocare l'ignoranza.

15. Odia restringi et favores convenit ampliari.
15. È conveniente limitare ciò che è odioso e ampliare ciò che è favorevole.

16. Decet beneficium concessum a Principe esse mansurum.
16. È giusto che un beneficio concesso da un principe rimanga stabile.

17. Indultum a iure beneficium non est alicui auferendum.
17. Il beneficio concesso dal diritto non deve essere tolto a nessuno.

18. Non firmatur tractu temporis quoad ab initio non subsistit.
18. Ciò che è illegale in principio non diventa legale col passare del tempo.

19. Non est sine culpa qui rei quae ad se non pertinet se immiscet.
19. Non è privo di colpa colui che interferisce in cose che non gli competono.

20. Nullus pluribus uti defensionibus prohibetur.
20. A nessuno è proibito l'uso di più difese.

21. Quod semel placuit amplius displicere non potest.
21. Ciò che è stato approvato una volta non può essere disapprovato successivamente.

22. Non debet aliquis alterius odio praegravari.
22. Nessuno deve essere giudicato sfavorevolmente perché qualcuno lo odia.

23. Sine culpa, nisi subsit causa non est aliquis puniendus.
23. Nessuno deve essere punito senza colpa a meno che non ci sia una causa.

24. Quod quis mandato facit iudicis, dolo facere non videtur, cum habeat parere necesse.
24. Quando qualcuno fa qualcosa per ordine di un giudice, non deve essere considerato fatto con dolo, avendo il dovere di obbedire.

25. Mora sua cuilibet nociva est.
25. Chi ritarda nuoce a sé stesso.

26. Ea quae fiunt a iudice si ad eius non spectant officium non subsistunt.
26. Ciò che un giudice compie al di fuori di quanto spetta al proprio ufficio non ha valore giuridico.

27. Scienti et consentienti non fit iniuria neque dolus.
27. Chi sa e acconsente non ha motivo di lamentarsi né d'ingiuria né di dolo.

28. Quae a iure communi exorbitant nequaquam ad consequentiam sunt tradenda.
28. Da ciò che esorbita dal diritto comune non si possono trarre effetti giuridici.

29. Quod omnes tangit debet ab omnibus probari.
29. Ciò che riguarda tutti, deve da tutti essere approvato.

30. In obscuris minimum est sequendum.
30. Nei casi oscuri si segue la soluzione meno severa.

31. Eum qui certus est certiorari ulterius non oportet.
31. Chi sa con certezza non ha bisogno di ulteriori prove.

32. Non licet actori quod reo licitum non exsistit.
32. L'accusatore non è autorizzato a fare ciò che non è consentito all'imputato.

33. Mutare quis consilium non potest in alterius detrimentum.
33. Nessuno può cambiare parere a scapito di un altro.

34. Generi per speciem derogatur.
34. La specie deroga al genere.

35. Plus semper in se continet quod est minus.
35. Ciò che è più grande contiene sempre ciò che è minore.

36. Pro possessore habetur qui dolo desiit possidere.
36. Chi cessa di possedere con dolo, continua a essere considerato possessore.

37. Utile per inutile non debet vitiari.
37. L’utile non deve essere viziato dall’inutile.

38. Ex eo non debet quis fructum consequi quod nisus extitit impugnare.
38, Nessuno deve trarre vantaggio da ciò a cui egli stesso si è opposto.

39. Cum quid prohibetur, prohibentur omnia quae sequuntur ex illo.
39. Quando qualcosa è proibito, è proibito tutto ciò che ne consegue.

40. Pluralis locutio duorum numero est contenta.
40. La locuzione plurale è contenuta nel numero due.

41. Imputari ei non debet per quem non stat si non fiat quod per eum fuerat faciendum.
41. Non si deve imputare a qualcuno di non aver fatto ciò che doveva fare quando la possibilità di farlo non dipendeva da lui.

42. Accessorium naturam sequi congruit principalis.
42. L'accessorio segue la natura di ciò che è principale.

43. Qui tacit consentire videtur.
43, Chi tace mostra di acconsentire.

44. Is qui tacit non fatetur, sed nec utique negare videtur.
44. Chi tace non ammette, ma neppure mostra di negare.

45. Inspicimus in obscuris quod est verisimilius, vel quod plerumque fieri consuevit.
45. Nei casi oscuri bisogna attenersi a ciò che è più probabile o a ciò che è più consueto.

46. Is qui in ius succedit alterius, eo iure quo ille uti debebit.
46. Chi succede nei diritti di un altro, se ne deve servire allo stesso modo di quello.

47. Praesumitur ignorantia ubi scientia non probatur.
47. Si presume ignoranza quando la conoscenza non è dimostrata.

48. Locupletari non debet aliquis cum alterius iniuria vel iactura.
48. Nessuno deve trarre vantaggio dall’ingiuria o dal danno di un altro.

49. In poenis benignior est interpretatio facienda.
49. Nelle pene occorre seguire l’interpretazione più benevola.

50. Actus legitimi conditionem non recipiunt neque diem.
50. Gli atti legittimi non consentono né condizione né limite di tempo.

51. Semel Deo dicatum non est ad usus humanos ulterius transferendum.
51. Ciò che è consacrato a Dio non può essere impiegato ad altri usi dall'uomo.

52. Non praestat impedimentum quod de iure non sortitur effectum.
52. Ciò che è nullo per diritto non può costituire ostacolo.

53. Cui licet quod est plus licet utique quod est minus.
53. A chi è consentito il più è consentito anche il meno.

54. Qui prior est tempore potior est iure.
54. Chi è primo nel tempo ha la preferenza nel diritto.

55. Qui sentit onus sentire debet commodum et contra.
55. Chi porta un peso deve avere un vantaggio e viceversa.

56. In re communi potior est conditio prohibentis.
56. Nelle cose in comune prevale chi si oppone.

57. Contra eum qui legem dicere potuit apertius est interpretatio facienda.
57. In caso di dubbio ogni interpretazione deve essere fatta contro chi avrebbe dovuto parlare con chiarezza.

58. Non est obligatorium contra bonos mores praestitum iuramentum.
58. Un giuramento contrario ai buoni costumi non obbliga.

59. Dolo facit qui petit quod restituere oportet eumdem.
59. Agisce con dolo chi chiede ciò che è tenuto a restituire.

60. Non est in mora qui potest exceptione legitima se tueri.
60. Non è in mora chi può essere protetto da una legittima eccezione.

61. Quod ob gratiam alicuius conceditur non est in eius dispendium retorquendum.
61. Ciò che è concesso per grazia a qualcuno non deve ritorcersi a suo svantaggio.

62. Nullus est consilio, dummodo fraudolentum non fuerit obligatur.
62. Nessuna responsabilità deriva da un consiglio, a condizione che non sia dato in modo fraudolento.

63. Exceptionem obiiciens non videtur de intentione adversarii confiteri.
63. Chi solleva un’eccezione non per questo ammette la tesi avversaria.

64. Quae contra ius fiunt, debent utique pro infectis haberi.
64. Ciò che è fatto contro la legge deve essere ritenuto nullo.

65. In pari delicto vel causa potior est conditio possidentis.
65. In un identico delitto o causa è più forte la condizione del possessore.

66. Cum non stat per eum ad quem pertinet quominus conditio impleatur, haberi debet perinde ac si impleta fuisset.
66. Quando una condizione non si verifica a causa di colui che ha interesse che non si verifichi, la condizione si considera verificata.

67. Quod alicui suo non licet nomine nec alieno licebit.
67. Ciò che non è lecito fare personalmente, non è lecito fare neppure per interposta persona.

68. Potest quis per alium quod potest facere per seipsum.
68. Chiunque può fare per un altro ciò che può fare per sé.

69. In malis promissis fides non expedit observari.
69. Non ci si deve mantenere fedeli alle cattive promesse.

70. In alternativis debitoris est electio et sufficit alterum adimpleri.
70. In caso di alternativa la scelta appartiene al debitore ed è sufficiente che sia adempiuta una delle due opzioni.

71. Qui ad agendum admittitur est ad excipiendum multo magis admittendus.
71. Chi è ammesso ad agire, a maggior ragione lo deve essere ad eccepire.

72. Qui facit per alium est perinde ac si faciat per seipsum.
72. Chi agisce tramite un altro è come se agisse direttamente.

73. Factum legitime retractari non debet, licet casus postea eveniat, a quo non potuit inchoari.
73. Un fatto non può essere legittimamente ritrattato a causa di un fattore invalidante che è venuto in essere dopo.

74. Quod alicui gratiose conceditur trahi non debet ab aliis in exemplum.
74. Ciò che a qualcuno è concesso gratuitamente non deve essere preso da altri come esempio.

75. Frustra sibi fidem quis postulat ab eo servari, cui fidem a se praestitam servare recusat.
75. È inutile chiedere a qualcuno di mantenere una promessa se il richiedente non mantiene a sua volta una promessa fatta.

76. Delictum personae non debet in detrimentum Ecclesiae redundare.
76. Il delitto del singolo non deve andare a detrimento della Chiesa intera.

77. Rationi congruit ut succedat in onere qui substituitur in honore.
77. È ragionevole che colui che succede nell’onore succeda anche nell’onere.

78. In argumentum trahi nequeunt quae propter necessitatem aliquando sunt concessa.
78. Non può costituire un precedente legittimo ciò che è stato concesso per necessità.

79. Nemo potest plus iuris transferre in alium quam sibi ipsi competere diagnoscatur.
79. Nessuno può trasferire a un altro un diritto maggiore di quello che ha lui stesso.

80. In toto partem non est dubium contineri.
80. Non c’è dubbio che la parte è contenuta nel tutto.

81. In generali concessione veniunt ea quae quis esset verisimiliter in specie concessurus.
81. In una concessione generale non è incluso ciò che verosimilmente non verrebbe concesso in un caso specifico.

82. Qui contra ius mercatur bonam fidem praesumitur non habere.
82. Chi contratta contro la legge si presume manchi di buona fede.

83. Bona fides non patitur ut semel exactum iterum exigatur.
83. La buona fede non consente di esigere ciò che è già stato ottenuto.

84. Cum quid una vita proibetur alicui ad id alia non debet admitti.
84. Ciò che viene proibito per una via non può essere ammesso per un'altra.

85. Contractus ex conventione legem accipere diagnoscuntur.
85. I contratti fanno legge per sé stessi.

86. Damnum quod quis sua culpa sentit sibi debet non aliis imputare.
86. Chi riceve danno per propria colpa deve imputarlo a sé stesso e non ad altri.

87. Infamibus portae non pateant dignitatum.
87. Le porte delle dignità non si aprano agli infami.

88. Certum est quod is committit in lege, qui legis verbum complectens, contra legis nititur voluntatem.
88. È certo che vìola la legge chi, seguendola alla lettera, va contro l'intenzione della stessa legge.

89. Dura lex, sed lex 
89. La legge è severa, ma è la legge.
Dove esiste una società umana esiste la legge;
dove esiste la legge, esiste una società umana.
Detti giuridici
  • A colpa più grave più grave pena.
  • Alcune leggi non sono scritte, ma sono più precise e salde di quelle scritte.
  • Chi muove un'accusa deve addurre le prove.
  • Con la morte ogni colpa si estingue.
  • Contro il pazzo non si può pronunciare sentenza.
  • Cosa giudicata, verità acclarata.
  • Dove esiste una società umana esiste la legge; dove esiste la legge, esiste una società umana.
  • È meglio lasciare impunito un colpevole che condannare un innocente.
  • Il diritto inclina più ad assolvere che a condannare.
  • Il diritto protegge l'innocenza.
  • Il giudice, pronunciata la sentenza, non è più tale.
  • Il pazzo è abbastanza punito dalla sua stessa pazzia.
  • La confessione è la regina delle prove.
  • La consuetudine, soprattutto quando è lunga e continuata, ha valore di diritto e forza di legge in tutti i casi in cui non esistono leggi scritte.
  • La legge colpisce il fatto non l'intenzione.
  • La legge è uguale per tutti. 
  • La pena maggiore assorbe la minore.
  • L'equità è sempre preferibile al rigore.
  • L'essenza della giustizia consiste nella costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno il suo diritto.
  • L'imperizia va annoverata tra le cause di colpa.
  • L'intelligenza, lo spirito e la saggezza di un popolo sono tutti riposti nelle sue leggi.
  • L'onere della prova spetta a chi afferma non a chi nega.
  • Nei casi dubbi si deve sempre decidere a favore dell'imputato.
  • Nessuno è ritenuto testimone idoneo quando c'è di mezzo il suo interesse.
  • Nessuno può fare da testimone a sé stesso.
  • Non è permesso ignorare o fingere di ignorare le leggi.
  • Non tutto quello che è lecito è onesto.
  • Quando ci si allontana dal diritto tutto diventa incerto.
  • Si scusa l'ignoranza di fatto ma non quella del diritto.
  • Un solo teste, nessun teste.
Note
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