Frasi e citazioni di William Godwin

Selezione di frasi e citazioni di William Godwin (Wisbech 1756 - Londra 1836), filosofo, scrittore e politico libertario britannico, considerato uno dei primi teorizzatori anarchici moderni.
La maggior parte delle seguenti riflessioni di William Godwin sono tratte dalla sua opera più nota: Inchiesta sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla morale e sui costumi moderni (Enquiry Concerning Political Justice and its Influence on Modern Morals and Manners), pubblicata nel 1793.

Ritratto di William Godwin
Vi è solo un potere al quale posso prestare un'obbedienza sincera:
la decisione della mia intelligenza, l'imperativo della mia coscienza. (William Godwin)

La giustizia politica
Enquiry Concerning Political Justice and its Influence on Modern Morals and Manners, 1793
Selezione Aforismario

Il piacere e il dolore, la felicità e la miseria, costituiscono il tema ultimo della ricerca morale. Non vi è nulla di desiderabile se non ottenere i primi ed evitare i secondi. Tutte le indagini dell’immaginazione umana non possono aggiungere un singolo articolo a questo compendio del bene

La condizione più desiderabile per la specie umana è lo stato di società. L’ingiustizia e la violenza umana nello stato di società producono l’esigenza del governo. Il governo, in quanto imposto all'umanità dai suoi vizi, è stato parimenti generato dalla sua ignoranza e dai suoi errori.

Il governo è stato concepito per eliminare l’ingiustizia, ma il suo effetto è stato di darle corpo, e di perpetuarla.

L’obiettivo reale della disquisizione morale e politica è il piacere, ovvero la felicità.

Il vero criterio di condotta di un uomo verso un altro uomo è la giustizia. La giustizia è un principio che si propone la realizzazione della maggior quantità possibile di piacere, o felicità.

Il dovere è quella modalità d’azione che costituisce la miglior applicazione della capacità individuale a vantaggio generale.

Senza indipendenza gli uomini non possono essere né saggi né utili né felici. Di conseguenza la condizione più desiderabile per l’umanità è quella in cui viene mantenuta la sicurezza generale, con la minor violazione possibile dell’indipendenza individuale.

La politica non è null'altro che un capitolo tratto dal grande codice della morale.

La democrazia restituisce all'uomo la consapevolezza del suo valore, gli insegna, rimuovendo l’autorità e l’oppressione, ad ascoltare solo i suggerimenti della ragione, gli dà la fiducia necessaria per trattare tutti gli altri con franchezza e semplicità, e lo induce a non considerarli più nemici da cui guardarsi, ma fratelli da assistere.

La validità dell’intelletto è connessa con la libertà di ricerca: di conseguenza l’opinione dovrebbe, per quanto lo permette la sicurezza pubblica, essere esente da ogni forma di limitazione.

Nonostante gli abusi commessi contro l’eguaglianza dell’umanità, permane una grande e sostanziale eguaglianza. Nella razza umana non abbiamo una disparità tale da permettere a un singolo uomo di asservirne altri, a meno che questi ultimi non siano disposti a farsi assoggettare.

Si riconosce che tutti gli uomini condividono una comune natura, che hanno diritto a scegliere un loro sistema di azione, e che, una volta compiuta la scelta, si comportano di conseguenza. Questa è la più importante rivoluzione che abbia avuto luogo nella storia del mondo.

Non è vero che la massa della nostra specie debba essere tenuta costantemente al guinzaglio come i bambini, mentre solo pochi hanno la prerogativa di pensare e dirigere per tutti; al contrario, è la comunità intera che deve partecipare alla generosa gara per la superiorità intellettuale e morale.

Senza società saremmo probabilmente privati dei più importanti piaceri cui è sensibile la nostra natura.

La società è fonte di innumerevoli piaceri; all'infuori di essa si può a malapena dire di vivere; e tuttavia la società viola in molti modi l’indipendenza e la pace dei suoi membri.

La vera ragione del perché la massa dell’umanità sia diventata così spesso il fantoccio nelle mani di furfanti sta nella natura misteriosa e complicata del sistema sociale. Una volta annichilita la ciarlataneria del governo, anche l’intelletto meno raffinato potrebbe rivelarsi abbastanza forte per scoprire gli artifici del giocoliere statale volti a ingannarlo

La verità è il sasso lanciato nello stagno, e, per quanto lentamente i cerchi possano succedersi l’un l’altro, proseguiranno inevitabilmente per la loro strada sino a raggiungere la terra.

Vi è solo un potere al quale posso prestare un'obbedienza sincera: la decisione della mia intelligenza, il comando della mia coscienza.
[There is but one power to which I can yield a heart-felt obedience, the decision of my own understanding, the dictate of my own conscience].

Sul risveglio della mente
Of Awakening the Mind, 1797

Il vero oggetto dell'educazione, come quello d'ogni altra morale disciplina, è la formazione della felicità.

L'indagatore
The Enquirer, 1797

Forse non c’è nulla che abbia contribuito all'introduzione e alla perpetuazione della bigotteria nel mondo più delle dottrine della religione cristiana.

Mandeville
1817

Considera che l’uomo non è null'altro che una macchina! Egli è proprio come lo hanno fatto la natura e le circostanze; ovvero, obbedisce a necessità cui non può resistere. Se è corrotto, lo è perché è stato corrotto. Se non è amabile, lo è perché è stato preso in giro e trattato con disprezzo, perché gli hanno sputato addosso. Dagli un’educazione differente, ponilo in circostanze diverse, trattalo con gentilezza e generosità inverse alla durezza che ha sopportato, ed egli diverrà una creatura completamente diversa.

Sulla popolazione
On Population, 1820

L’uomo è in grande misura l’artefice della propria fortuna.

Note
Leggi anche le citazioni dei filosofi inglesi: Jeremy Bentham - John Stuart Mill - Adam Smith

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