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Aforismi e cattivi pensieri di Paul Valéry

Selezione dei migliori aforismi di Paul Valéry (Sète 1871 - Parigi 1945), poeta, saggista e aforista francese. Molti conoscono Paul Valéry più per le sue poesie che per le sue riflessioni, eppure si può affermare che egli è stato tra i più acuti e originali pensatori francesi del '900: "Se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero diventa superfluo".
Tale era la passione di Valéry per la meditazione, da avergli dedicato diverse ore quasi ogni giorno della sua vita. Tutti questi pensieri sono confluiti nelle sue opere, ma sopratutto nei suoi numerosi taccuini (261 quaderni manoscritti, per un totale di 26.600 pagine!), che sono una vera e propria miniera di aforismi. A questo proposito ha scritto: "La vita più semplice, il pensiero più complesso possibile, ecco la mia inclinazione".
Dio creò l'uomo e, trovando che non era abbastanza solo, gli diede
una compagna perché sentisse più acutamente la sua solitudine.
(Paul Valéry)
Cattivi pensieri
Mauvaises pensées et autres, 1942
© Adelphi - Selezione Aforismario

A volte penso, a volte sono. [1]

Chi non ha le nostre stesse ripugnanze ci ripugna.

Chi vuole imporre le proprie idee non crede abbastanza nel loro valore.

Ciò che si è, è sempre un po' di quel che si è stati, e un po' di quel che non si è stati.

Dio ha tratto ogni cosa dal nulla, ma il nulla traspare.

È meglio non essere nulla che essere inferiore.

Essere umani vuol dire sentire vagamente che c'è in ognuno qualcosa di tutti e in tutti qualcosa di ognuno.

Felicità: l'arma più crudele nelle mani del tempo.  

Gli autori si pongono molto raramente la domanda: che interesse può avere per un lettore la frase che ho appena scritto?

Guardando bene, ci si rende conto che nel disprezzo v'è un poco di segreta invidia.

Il domani è forse per noi come la fascinazione della fiamma per l'insetto.

Il grande trionfo dell'avversario è farvi credere quello che dice di voi.

Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà.

Il reale è solo un caso particolare.

Il semplice è sempre falso. Ciò che non lo è, è inutilizzabile.

La maggior parte degli uomini ignora tutto ciò che non ha nome; e la maggior parte crede all'esistenza di tutto ciò che ha un nome.

L'analisi è talvolta un modo di disgustarsi nei particolari di ciò che era sopportabile nell'insieme. E vivere con qualcuno è un modo di analisi che ottiene gli stessi effetti.

L'intelligenza fa di nulla qualcosa, e fa di qualcosa nulla. 

L'oscurità risveglia il sonno.

La speranza vede il punto debole delle cose.

La vanità non è altro che l'esser sensibili alla eventuale opinione degli altri su di noi. L'orgoglio nell'essere insensibili ad essa.  

Non affrontate i vostri nemici. Non fatene degli avversari - ovvero, degli eguali.

Ogni mente è plasmata dalle esperienze più banali.

Ogni pensiero costituisce un'eccezione a una regola generale: quella di non pensare.  

Ogni perché implica molte cose che bisogna guardarsi bene dal porre dopo di esso. 

Proverbio per i potenti: se qualcuno ti lecca le scarpe, mettigli il piede addosso prima che cominci a morderti.

Quando arriviamo allo scopo, crediamo che la strada sia stata quella giusta.

Quel che ci colpisce nei giudizi espressi su di noi è l'inevitabile semplificazione che ogni giudizio comporta per poter essere formulato.

Quel che dici può dire più di quanto tu creda, se chi ti ascolta è più di quanto tu credi che sia.

Quello che non si fa; quel che non si farebbe mai - è questo a delineare la nostra figura.

Se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero diventa superfluo.

Se vuoi vivere, vuoi anche morire; oppure non capisci che cos'è la vita.

Senza saperlo, l'uomo scommette quasi tutto il tempo della sua vita che nei dieci minuti o dieci secondi successivi non sarà fulminato.  

Tutto quel che dici parla di te: in particolar modo quando parli di un altro.

Un competente è qualcuno che si sbaglia secondo le regole.

Un capo è un uomo che ha bisogno degli altri. 

Un uomo è intelligente quando manifesta una certe indipendenza dalla comuni aspettative. 

Un uomo serio ha poche idee. Un uomo con molte idee non è mai serio.

Una donna intelligente è una donna con la quale uno può essere stupido quanto vuole.
Se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero diventa superfluo.
(Paul Valéry)
Quaderni
Cahiers, 1894/1945 - postumi 1957/1961
© Adelphi - Selezione Aforismario

Amare troppo, aver troppo amato − ossia aver troppo falsificato, troppo inventato − l'oggetto.

Bisogna chiamare Mistero soltanto ciò che fa ritenere che qualcuno mantenga qualcosa allo stato di segreto, − rifiuto di dire, di spiegare, di rivelare −. Ma non bisogna designare con questo nome quel che è nascosto soltanto perché manchiamo dei mezzi per conoscerlo o concepirlo − la luce, e quel che essa mostra, non è un mistero per il nato cieco.

Cattivo, cattivo tutto ciò che sgrava l'uomo della sua meravigliosa capacità di non comprendere, del suo potere di non potere! Cattiva la fede, e cattivo l'agnosticismo − Cattiva resa.

Che cos'è un dio capace di sacrificare suo figlio a questi porci di umani? − Dio sarebbe dunque idolatra?

Ci sono quattro contrassegni indipendenti della falsità di una religione. I miracoli, i misteri, le minacce, le promesse. Ne basta uno solo.

Come vuoi che, su cose invisibili, si creda a uomini che vediamo così male, o così ingenuamente istruiti su quelle visibili?

Credere agli dèi, è credere agli uomini che insegnano i nomi e gli attributi degli dèi e affermano la loro esistenza.

Credi di lottare con Euridice. Ti batti solo con te stesso. Sii vincitore di te. Lei sarà domata. 

Devono essere ben stupide certe persone per trovarmi intelligente!

Dio creò l'uomo e, trovando che non era abbastanza solo, gli diede una compagna perché sentisse più acutamente la sua solitudine.

Dio, lingotto d'orgoglio puro − Sum qui sum. 

Dire che Dio esiste perché lo si sente, significa giocare con le tre parole di questa frase e non valutarle correttamente.

Fede. Si chiede dunque la fiducia nell'ignoto − inconoscibile, −  in quanto tale. In quanto tale giacché per poco che questo dio fosse conosciuto, cesserebbe per ciò stesso di essere dio... Si chiede di pensare contro il pensiero −, di sorvolare sulle contraddizioni.

Fondare sul meraviglioso, e fondare sulle pene e sulle ricompense, ecco le due caratteristiche dalle quali riconosco che una religione è falsa.

Gli altri fanno libri. Quanto a me, io faccio la mia mente. 

Il capolavoro delle religioni fu di indurre la gente a dire che credeva, − a credere che credeva, cose che non è possibile pensare. Di porre la parola credere davanti a proposizioni alle quali non può corrispondere alcuna idea.

Il determinismo è il solo modo di rappresentarci il mondo. E l'indeterminismo, il solo modo di viverci.

Il dibattito religioso non è più tra religioni, ma tra quelli che credono che credere abbia un qualche valore, e gli altri.

Il genio si muove nella follia, nel senso che si tiene a galla là dove il demente annega.

La conoscenza ha come limite il corpo dell'uomo.

La credulità consiste nel vedere soltanto una cosa là dove ce ne sono tre o mille. Semplificazione.

La fede − questa volontà di far sì che qualcosa sia vero, è dunque identica alla volontà del falso. Cavarsi gli occhi per vederci più chiaro.

La fede consiste nel proibirsi certi moti (mentali) per un fine interessato.

La fede consiste soprattutto nel non credere... (ai sensi, alla ragione...) o almeno nel diffidare di queste fonti al punto che qualsiasi cosa inintelligibile o inosservabile diventa più credibile di quel che si vede o si deduce. 

La fede è una forza che si prende per una verità.

La fede, la credenza non possono coesistere con un certo sviluppo intellettuale, − e con una certa condizione attuale di presenza di questa "libertà" intellettuale.

La filosofia è un tentativo di agire con mezzi insufficienti.

La massima ignoranza è quella di non sapere quali domande non ci si deve porre. È confondere i falsi coi veri problemi.

La metafisica ovvero astrologia delle parole.

La parola Dio è una classificazione grossolana.

La vita più semplice, il pensiero più complesso possibile, ecco la mia inclinazione.

L'amicizia, l'amore è poter essere deboli insieme.

L'intelligenza − facoltà di riconoscere la propria stupidità − facoltà di conoscere i nostri limiti.

Lo scopo della psicologia è di darci un'idea del tutto diversa delle cose che conosciamo meglio.

L'uomo deve temere soltanto se stesso − il suo potenziale dolore.

L'uomo vale che si disturbi un Dio per "crearlo"?

Mentre l'uomo ingenuo si sforza di purgarsi dalle contraddizioni, la Chiesa le ha collezionate.

Metafisico − Uomo che parla troppo presto. Aspettate per l'eternità di saperne un po' di più.

Mi hanno detto agnostico. Ma intendono: colui che crede che quel dato problema sia insolubile, mentre assai più spesso io dico: colui che crede che il problema non esista − non abbia senso. 

Nei libri come nei piatti amo soltanto il magro.

Noi siamo fatti per ignorare che non siamo liberi.

Non c'è fede senza malafede.

Non ci sono misteri... C'è soltanto l'insufficienza di dati o della mente.

O credente, ammetto che hai un ideale, e il tuo lume nella tua foresta; pensi che io non abbia il mio? Ma mentre il tuo l'hai ricevuto e accettato senza quel severissimo esame che il problema merita, se ha qualche importanza; e mentre ti giunge dalla bocca altrui, bell'e fatto e articolato, il mio si forma nei miei tentativi − ed è inseparabile da essi, se addirittura non vi si confonde completamente. È la ricerca il mio espediente, e non potrei trovare niente che valga di più della propria ricerca, compreso l'ideale da assegnarsi. 

O non ci vedete o fingete di non vederci. Ogni fede ha come ausiliaria la malafede.

Ogni metafisica deriva da un cattivo uso delle parole.

Pensare − è adattarsi.

Preferisco esser letto molte volte da uno solo che da molti una volta sola. 

Problema della sincerità dei preti − quale probabilità che un uomo intelligente creda non tanto l'incredibile quanto l'impensabile?

Quale può essere lo scopo plausibile dei castighi "eterni"? I castighi si possono concepire soltanto come correzione, come esempio o come liberazione definitiva.

Ricerca della "felicità" − prova di mediocrità. 

Scrivere o pensare in modo accurato è uno sforzo contro il linguaggio medio.

Se ci fosse un Dio, non ci sarebbe che lui, e nessun mondo.

Se un Dio ha fatto l'uomo perché fosse conforme all'uomo desiderato, raccomandato dalle diverse religioni, all'uomo ideale delle religioni più diffuse − al Giusto − questo Giusto manca delle caratteristiche più interessanti dell'uomo vero, fra le quali l'incredulità e l'audacia della mente, l'orgoglio.

Si può chiamare fede un omaggio all'ignoto? Deo ignoto − Niente di più interessato di questa fede. E in quanto essa è così verace e così vivace, perché dice così ingenuamente: Ho paura − Spero − Voglio credere.

Una dottrina che si lusinga di consolare gli uomini, di salvarli, di migliorarli, e che al tempo stesso pretende di istruirli è falsa, e necessariamente subdola.

Una religione fornisce agli uomini parole, atti, gesti, "pensieri" per le circostanze in cui non sanno che cosa dire, che cosa fare, che cosa immaginare.

Una religione non è una spiegazione − è una soluzione.

Una religione senza miracoli può essere "vera". Una religione di miracoli deve essere falsa. Mi si vuole sbalordire. Lo stupore è mezzo indegno del dio. Il dio è chiaro, onesto − estraneo.

"Voglio che un essere totalmente indipendente da me, faccia in piena coscienza e a partire soltanto da sé, proprio quel che desidero che egli faccia − ". Tale è l'ideale di Dio.

Citazioni attribuite
Il modo migliore per realizzare i propri sogni è svegliarsi.

Libro di Valéry consigliato da Aforismario
Cattivi pensieri 
Curatore: Felice Ciro Papparo 
Editore: Adelphi, Milano, 2006 

I lettori dei Quaderni sanno bene quale abbondanza di tesori si trovi nell'immenso e profondo mare dei pensieri di Paul Valéry. E da quel mare Valéry volle trarre, fra il 1941 e il 1942, un piccolo libro a cui diede il titolo sornione di Cattivi pensieri. Dove "cattiveria" è la placida inesorabilità con cui Valéry anatomizza gli innumerevoli aspetti del mondo esteriore e interiore, per poi registrare le "osservazioni" in formule algide e incandescenti al tempo stesso, che s’impongono con la perentorietà delle evidenze. Questi "cattivi pensieri", nel loro spietato disincanto, non mancano di sortire un effetto singolarmente corroborante – e di trovare una rispondenza nello spirito di tutti, giacché «in ogni uomo si nasconde un bambino dai cinque agli otto anni, l’età delle ingenuità morenti».

Note
  1. L'aforisma "A volte penso, a volte sono" è una variazione alla celebre frase di René Descartes: "Penso, dunque sono".
  2. Vedi anche: Citazioni di Paul ValéryAforisti del '900

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