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Frasi e citazioni di Franz Kafka

Selezione di frasi e citazioni di Franz Kafka (Praga 1883 - 1924), scrittore boemo (Repubblica Ceca) di lingua tedesca. Franz Kafka è considerato uno dei più importanti e originali scrittori del XX secolo. Le seguenti citazioni di Kafka sono tratte da alcuni suoi racconti, dalla celebre Lettera al padre, dalle Lettere a Milena e dalle Conversazioni con Kafka pubblicate da Gustav Janouch.
In fondo alla pagina trovi anche un link alla pagina con aforismi di Kafka tratti dai suoi Diari e dai suoi appunti pubblicati postumi (Quaderni in ottavo e Aforismi di Zürau),
Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
(Franz Kafka)
Preparativi di nozze in campagna
1907

La sofferenza è l'elemento positivo di questo mondo, è anzi l'unico legame fra questo mondo e il positivo.

Un medico di campagna
Ein Landarzt, 1914-1917

Nudo, esposto al gelo di questa maledettissima epoca, su una carrozza realmente esistente, tirata da cavalli irreali, vado attorno vagando.

Il silenzio delle Sirene
1917

Le Sirene hanno un’arma ancora più terribile del canto, cioè il silenzio. Non è certamente accaduto, ma potrebbe essere che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio.

La Partenza
1922

«Signore, dove vai?». «Non lo so», dissi, «solo via di qui, solo via di qui. Sempre via di qui, solo così posso raggiungere la mia meta». «Conosci allora la tua meta?», chiese. «Sì», risposi, «io l'ho detto: 'via-di-qui', è la mia meta». «Non hai viveri con te», disse. «Io non ne ho bisogno», dissi, «il viaggio è così lungo, che dovrò morire di fame, se non ricevo nulla sulla via. Nessuna provvista mi può salvare. Per fortuna è veramente un viaggio straordinario».

Il processo
Der Prozess, 1925

Spesso è più sicuro essere in catene che liberi.

Racconti
Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più, dura solo quanto il tempo che perdi. Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente.

Lettera al padre
Brief an den Vater, 1919 (postumo 1952) - Selezione Aforismario

Di fronte a te avevo perduto ogni fiducia in me stesso e conseguito in cambio uno sconfinato senso di colpa. (In memoria di questa sconfinatezza, una volta ho giustamente scritto di qualcuno: «Teme che la vergogna possa sopravvivere anche a lui».

In fatto d'educazione Tu avevi una speciale fiducia nell'ironia, che concordava meglio di tutto con la Tua superiorità su di me. Un Tuo rimprovero di solito prendeva questa forma: «Non puoi fare così e così? Ti costa troppa fatica? Naturalmente ci vuol troppo tempo...» e simili. Ogni domanda era accompagnata da un sorriso cattivo e da un volto duro. Ero, in certo qual modo, già punito prima di sapere che avevo fatto qualcosa di male.

Esasperanti erano anche le osservazioni fatte in terza persona, senza neanche degnarmi del rimprovero diretto, per cui ad esempio dicevi alla mamma, ma in realtà parlando a me che ero lì presente: «Dal signor figlio questo non si può certo pretendere!» e simili.

Se io mi mettevo a fare qualcosa che non Ti piaceva, e Tu mi predicevi l'insuccesso, il rispetto della Tua opinione era tale che l'insuccesso, sia pure rinviato, era però inevitabile. Perdevo così la fiducia nelle mie azioni. Ero incostante, dubbioso. Quanto più crescevo, tanto più vasto era il materiale che potevi produrre a riprova della mia pochezza; a poco a poco, in un certo senso finivi per aver ragione.

Lettere a Oskar Pollak
1904

Dovremmo leggere soltanto quei libri che ci fanno male e che ci feriscono. Se il libro che stiamo leggendo non ci sconvolge come un colpo alla testa, perché ci dovremmo prendere il fastidio di leggerlo?

Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
[Ein Buch muß die Axt sein für das gefrorene Meer in uns].

Lettere a Milena
Briefe an Milena, 1920-1923 (postumo 1952) - Selezione Aforismario

Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
[Liebe ist, daß Du mir das Messer bist, mit dem ich in mir wühle].

Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poche per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi.

I bambini fanno paura quando le loro parole e le intenzioni sono cariche del sapere degli adulti.

Il sonno è l'essere più innocente che ci sia e l'uomo insonne il più colpevole.

L'uomo soffre forse di più o, se vogliamo, ha minore resistenza, mentre invece la donna soffre sempre senza colpa.

L'uomo torturato dai propri diavoli si vendica insensatamente contro il prossimo.

La mia 'paura' [...] è la mia essenza, e probabilmente la parte migliore di me stesso.

Oggi voglio scrivere di altre cose, ma le cose non vogliono.

Scrivere lettere significa denudarsi davanti ai fantasmi che ciò attendono avidamente. Baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto.

Trarre dalla malattia, specialmente quando non è veramente tale, la maggior dolcezza possibile. Essa ne contiene molta.
I ceppi dell'umanità tormentata sono fatti di carta bollata. (Franz Kafka)
Conversazioni con Kafka
Gustav Janouch, 1951 - Selezione Aforismario

Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.

Anche se la salvezza non viene, voglio però esserne degno a ogni momento.

Dire una cosa è troppo poco, le cose bisogna viverle.

Gli uomini diventano cattivi e colpevoli perché parlano e agiscono senza figurarsi l'effetto delle loro parole e delle loro azioni. Sono sonnambuli, non malvagi.

I ceppi dell'umanità tormentata sono fatti di carta bollata.

Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.

Il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male.

L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.

La forza che si oppone al destino è in realtà una debolezza. La dedizione e l'accettazione sono molto più forti.

La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.

Poesia è malattia.

Tutti i miei amici hanno occhi bellissimi. La luce del loro cuore è l’unica illuminazione nel buio carcere in cui vivo, ma anche questa è una luce artificiale.

Franz Kafka
Max Brod, 1937

Solo la nostra concezione del tempo ci permette di parlare del Giorno del Giudizio chiamandolo con quel nome; in effetti è un tribunale sommario in seduta perpetua.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

C'è molta speranza, ma nessuna per noi.

È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole.

I sentieri si costruiscono viaggiando. 

L'ufficio non è un'istituzione stupida; si direbbe che appartenga più al campo del fantastico che a quello dello stupido.

La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.

Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.

Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico.
[Ein Idiot ist ein Idiot. Zwei Idioten sind zwei Idioten. Zehntausend Idioten sind eine politische Partei].

Frasi attribuite
Avvocato: una persona che scrive un documento di diecimila parole e lo intitola "Sommario".

Essere accusato è già una condanna.

Ultime parole
Mi uccida, altrimenti lei è un assassino.
[Frase rivolta al medico che lo assisteva durante la sua agonia].

Note
Vedi anche: Aforismi di Franz Kafka