Aforismi e "minima moralia" di Theodor Adorno

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Theodor Adorno (Francoforte sul Meno 1903 - Visp 1969), filosofo, musicologo e sociologo tedesco, esponente della Scuola di Francoforte. La maggior parte dei seguenti pensieri di Theodor Adorno sono tratti dal libro aforistico Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, pubblicato nel 1951.
Foto di Theodor Adorno
Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie. (Theodor Adorno)

Critica della cultura e società
1949

Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie.

La personalità autoritaria
The authoritarian personality, 1950

L'intolleranza all'ambiguità è il segno distintivo di una personalità autoritaria.

Minima moralia
Meditazioni della vita offesa
Reflexionen aus dem beschädigten Leben, 1951 - Selezione Aforismario

A chi teme di perdere ogni minuto, i minuti fuggono tra le dita.

Anche l'uomo più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più saggio.

Basta ascoltare la voce di una donna al telefono per capire se essa è bella. Nel timbro della voce si concentrano e si riflettono, assumendo l'aspetto della sicurezza di sé, della naturalezza e della disinvoltura, dell'abitudine e della capacità di ascoltarsi, tutti gli sguardi di ammirazione e di desiderio che le sono stati rivolti nel corso degli anni. Essa esprime il doppio significato della parola latina "grazia", che designa insieme la riconoscenza e il favore.

C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un altro ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona. Questi ragguagli sono, per lo più, superflui, pretesti per lasciar trapelare la malevolenza senza assumere la responsabilità, anzi in nome del bene.

Chi ha perso l'amore, si sa abbandonato da tutti, e per questo sprezza ogni conforto.

Chi mente si vergogna, perché, in ogni menzogna, è costretto ad avvertire l'indegnità dell'assetto universale che, mentre lo costringe a mentire se vuol vivere, non cessa di ripetergli di «essere sempre leale e sincero».

Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.

Di uomini molto cattivi non si può neppure immaginare che muoiano.

Dire noi e intendere io è una delle offese più raffinate.

Gli uomini celebri sono sempre di cattivo umore. Si trasformano in articoli di mercato, diventano estranei e incomprensibili a se stessi e - immagini viventi di sé - tali e quali come morti.

Il compito attuale dell'arte è di introdurre caos nell'ordine.

Il detto neotestamentario: «Chi non è con me è contro di me», è sempre stato caro agli antisemiti. È un tratto essenziale del dominio, respingere nel campo avversario, in nome della semplice differenza, chiunque non s'identifica con esso: non per niente cattolicesimo è il termine greco per il latino totalità, realizzato dai nazisti. Essa significa l'equiparazione del diverso (che si tratti della «deviazione» o dell'«altra razza») con l'avversario.

Il fragore senza suono che ci è noto da sempre dall'esperienza del sogno, ci viene incontro di giorno dai titoli dei giornali.

Il semplice rifiuto di servirsi dell'astuzia è – in determinate circostanze – una forma superiore di astuzia.

Il tedesco è una persona che non può dire una bugia senza crederci.

Il tutto è il falso.

In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".

L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile.

L'antisemitismo sono le dicerie sul conto degli ebrei.

L'argomento corrente della tolleranza, per cui tutti gli uomini, tutte le razze sarebbero uguali, è un boomerang, in quanto si presta alla facile confutazione dei sensi.

L'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità.
[Kunst ist Magie, befreit von der Lüge, Wahrheit zu sein].

L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.

L'intelligenza è una categoria morale.

L'umano è nell'imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini.

La bellezza è diventata, più che mai, un mito. Belle sono le star, ma, appunto per questo, tutte le altre donne non lo sono.

La bugia, un tempo strumento liberale di comunicazione, è diventata oggi una tecnica della sfrontatezza, con cui ciascuno spande intorno a sé il gelo di cui ha bisogno per vivere e prosperare.

La commedia, come la satira, ha stretto, fin dai tempi di Aristofane, alleanza coi più forti, e solo in tempi più recenti è passata, di tanto in tanto, dalla parte degli oppressi, specialmente quando, in realtà, essi non erano già più tali. A differenza della tragedia, essa non è mai in grado di sollevarsi sui principi e sui valori presupposti come ovvi dall'ideologia dominante. Essa descrive la differenza tra ideologia e realtà, e ha sempre dalla sua parte il collettivo di quelli che ridono.

La pagliuzza nel tuo occhio è la migliore lente d'ingrandimento.

La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo.

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
[Freiheit wäre, nicht zwischen schwarz und weiß zu wählen, sondern aus solcher vorgeschriebenen Wahl herauszutreten].

La logica della storia è distruttiva come gli uomini che produce: e dovunque tende la sua forza di gravità, riproduce l'equivalente del male passato. Normale è la morte.

La vera felicità del dono è tutta nell'immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l'altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace.

La violenza su cui si basa la civiltà significa persecuzione di tutti a opera di tutti.

Nei movimenti che le macchine esigono da coloro che le adoperano c'è già tutta la violenza, la brutalità, la continuità a scatti dei misfatti fascisti.

Nel migliore dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.

Nella società antagonistica anche il rapporto delle generazioni è un rapporto di concorrenza, dietro cui si nasconde la violenza pura e semplice.

Non c'è correzione, per quanto marginale o insignificante, che non valga la pena di effettuare. Di cento correzioni, ognuna può sembrare meschina e pedante; insieme, possono determinare un nuovo livello del testo.

Non si può stabilire un'analogia tra Auschwitz e la distruzione delle città-stato greche, e interpretarla come un semplice aumento graduale dell'orrore, aumento di fronte al quale si potrebbe conservare la pace del proprio spirito. È vero, tuttavia, che dal martirio e dall'umiliazione senza precedenti dei prigionieri deportati nei carri bestiame cade una luce terribilmente cruda anche sul più remoto passato, nella cui violenza cieca e disordinata era già teleologicamente implicita la violenza scientificamente organizzata di oggi.

Primo e unico principio dell'etica sessuale: l'accusatore ha sempre torto.

Quando il tempo è denaro, sembra normale risparmiare tempo, specialmente il proprio.

Quel che temiamo più d'ogni cosa, senza un motivo reale, tanto che sembriamo ossessionati da idee fisse, ha una proterva tendenza a succedere realmente.

Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza.
[Geliebt wirst du einzig, wo du schwach dich zeigen darfst, ohne Stärke zu provozieren].

Sparisce il confine tra lavoro e tempo libero, e il primato del rendimento penetra nelle reazioni più sottili. Tutto diventa, anche contro la volontà dei soggetti, oggetto di calcolo.

Tra gli scaltriti pratici di oggi, la menzogna ha perso da tempo la sua onorevole funzione di ingannare intorno a qualcosa di reale. Nessuno crede più a nessuno, tutti sanno il fatto loro. Si mente solo per fare capire all'altro che di lui non ci importa nulla, che non ne abbiamo bisogno, che ci è indifferente che cosa pensi di noi.

Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero - in perfetta libertà - la responsabilità l'uno dell'altro.

Una società emancipata non sarebbe lo Stato unitario, ma la realizzazione dell'universale nella conciliazione delle differenze. Una politica a cui questo stesse veramente a cuore, non dovrebbe propagare – neppure come idea – l'astratta eguaglianza degli uomini. Dovrebbe, invece, richiamare l'attenzione sulla cattiva eguaglianza di oggi [...] e concepire uno stato di cose migliore come quello in cui si potrà essere diversi senza paura.

Veri sono solo i pensieri che non comprendono sé stessi.
[Wahr sind nur die Gedanken, die sich selber nicht verstehen].

Il fido maestro sostituto
1963

La sospensione del tempo, intesa come fine di ogni coercizione, è l'ideale della musica.

Dialettica negativa
1966

Nella psicoanalisi non c'è nient'altro di vero che le sue esagerazioni.

Note per la letteratura

L'insetticida, che sin dall'inizio tende implicitamente al campo di sterminio, diventa il prodotto finale del dominio dell'uomo sulla natura, dominio che liquida se stesso.

La comunicazione, legge universale della convenzione, annuncia che non è più possibile alcuna comunicazione.

Fonte sconosciuta
Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali. [Attribuito].

La filosofia è riflessione al quadrato.

Note
Leggi anche le citazioni dei filosofi tedeschi: Max Horkheimer - Hannah Arendt - Herbert Marcuse

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