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Frasi Nathaniel Hawthorne da "La lettera scarlatta"

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Nathaniel Hawthorne (Salem 1804 - Plymouth 1864), scrittore statunitense, considerato uno dei più importanti narratori statunitensi dell'Ottocento. Gran parte delle seguenti citazioni di Nathaniel Hawthorne sono tratte dal suo capolavoro: La lettera scarlatta (The Scarlet Letter), pubblicato nel 1850.
Nessun può, per un tempo considerevole, portare una faccia per sé e un'altra
per la moltitudine, senza infine confonderle e non sapere piú quale
delle due sia la vera. (Nathaniel Hawthorne)
La lettera scarlatta
The Scarlet Letter, 1850 - Selezione Aforismario

Per l'uomo falso, tutto l'universo non è vero, e quando cerchi di afferrarlo stringi un pugno di mosche: è impalpabile. E lui stesso, fino a quando si mostrerà sotto una luce falsa, sarà un'ombra, una cosa che non esiste più. 

È curioso, ma le persone che hanno le idee più audaci spesso sono quelle che più tranquillamente si adeguano alle regole di comportamento vigenti nella società. A loro basta il pensiero, e non sentono il bisogno di investirlo nel sangue e nella carne dell'azione.

Nessun può, per un tempo considerevole, portare una faccia per sé e un'altra per la moltitudine, senza infine confonderle e non sapere piú quale delle due sia la vera.
[No man, for any considerable period, can wear one face to himself and another to the multitude, without finally getting bewildered as to which may be the true].

Esiste una fatalità, un sentimento cosí irresistibile e inevitabile da assumere la forza di un destino, il quale, quasi invariabilmente, obbliga gli esseri umani ad attardarsi, ad abitar come spettri le prossimità del luogo, dove qualche solenne e indimenticabile evento abbia conferito il suo colore a tutta la loro vita; e questa forza è tanto piú irresistibile quanto piú cupa l'ombra che affligge la vita loro.

È vessata e non risolta questione se l'amore e l'odio non siano in fondo la medesima cosa. Per il suo completo sviluppo ognuna di queste due passioni presuppone un alto grado di intimità e conoscenza del cuore, ognuna rende un individuo dipendente per il cibo dei suoi affetti e della sua vita spirituale da un altro, ognuna lascia l'appassionato amante, o il non meno appassionato odiatore, miserabile e desolato, quando gli venga sottratto l'oggetto delle sue cure. Perciò, considerate dal punto di vista filosofico, le due passioni sembrano intimamente affini, se non per il fatto che l'una si manifesta in una celeste radianza, l'altra in un cupo e sinistro bagliore. 

Spesso questo è il destino, e questi sono i tragici sviluppi, della femminilità fisica e mentale, quando una donna incontra, e attraversa, un'esperienza di particolare crudeltà. Se la donna è tutta tenerezza, muore. Se sopravvive, la tenerezza o le viene scostata di dosso oppure – e l'effetto all'esterno è lo stesso – le si incrosta così profondamente dentro il cuore che non si lascerà mai più vedere. 

Deve essere ascritto a credito dell'umana natura che, quando nulla venga a turbare il suo egoismo, essa è piú incline ad amare che a odiare. Per un graduale e silenzioso processo l'odio stesso si trasforma in amore, a meno che questo mutamento non venga impedito da una sempre nuova irritazione dell'originale sentimento di ostilità.

Gli uomini di intelligenza non comune che coltivano la morbosità possiedono questo occasionale potere di fare sforzi straordinari, i cui bruciano l'energia vitale di molti giorni, restano poi come morti per altrettanti giorni.

I bambini partecipano sempre, per istinto mimetico, al nervosismo di chi sta con loro; e in particolare avvertono sempre ogni turbamento o ogni sovversione imminente, di qualunque genere, nella situazione familiare.

L'onta risiede nella consumazione del peccato, non nella sua confessione.

Nella nostra natura c'è però una meravigliosa, e caritatevole, valvola di sicurezza per cui chi soffre non si rende mai conto con piena intensità di ciò che sta soffrendo nel momento stesso della tortura, ma solo dopo, quando lo raggiunge la fitta del ricordo.

Si abbia il coraggio di enunciare una ben dura e triste verità: la breccia, che la colpa ha aperto nell'anima umana, non può mai, in questa vita mortale, venir riparata. La si può tener d'occhio, sorvegliare continuamente, tanto che al nemico non riesca di insinuarsi nella cittadella e, in un successivo assalto, debba magari scegliere qualche altro punto di approccio, a preferenza di quello dove è precedentemente penetrato. Ma il muro di difesa resterà sempre rotto, e in prossimità si ode il passo insidioso del nemico, che vorrebbe rinnovare il suo inobliabile trionfo. 

Quando una massa ignorante si mette a voler vedere con i propri occhi, è fin troppo facile che veda lucciole per lanterne. Però quando formula i suoi giudizi, come di solito fa, con l'intuito del suo grande e generoso cuore, le conclusioni a cui arriva sono spesso tanto profonde e tanto giuste da posseder gli stessi caratteri delle verità rivelate per via soprannaturale. 

Un uomo oppresso da un segreto dovrebbe schivare l'intimità del suo medico. Se questi possiede sagacia e un ineffabile elemento in più, chiamiamolo intuito, se egli non mostra un egoismo indiscreto, né caratteri personali spiccatamente sgradevoli, se ha la forza, che gli deve essere innata, di trovare delle affinità con il paziente al punto che questi si trovi ad aver detto ciò che si immagina di avere soltanto pensato; se tali rivelazioni vengono ricevute senza tumulti e riconosciute non tanto da una simpatia dichiarata quanto da un silenzio, da un afflato inarticolato, con una parola gettata qua e là a dimostrare che tutto viene compreso, se a questi requisiti di un confidente si aggiungono i vantaggi forniti dal carattere sociale del medico, allora, ad un istante inevitabile, l'anima del sofferente si scioglierà e sgorgherà in un fiotto oscuro ma trasparente, recando tutto il mistero alla luce del giorno.

L'opinione pubblica ha un carattere dispotico: è capace di negare il più banale atto di giustizia, se le viene chiesto con troppa ostinazione come un diritto; ma altrettanto spesso concede molto più di quel che è giusto, purché si faccia appello, come tutti i despoti adorano che si faccia, esclusivamente alla sua generosità.

Alla salute morale e intellettiva di un uomo contribuisce in grande misura stabilire rapporti di collaborazione con diversi individui diversi da lui, che non tengono nel minimo conto le sue mete ideali e hanno capacità e interessi incomprensibili per lui se non riesce a uscire da sé stesso.

È una strana sensazione, per un uomo dotato di qualche orgoglio e sensibilità, quella di sapere che il suo destino dipende da individui che non lo amano né lo capiscono, e dai quali — poiché la scelta è confinata a queste due alternative — preferirebbe subir danni che non ricever favori.

È sempre così: un male fatto, simboleggiato da qualcosa o no, diventa una maledizione. 

Se un uomo, seduto tutto solo, non può sognare cose strane e farle sembrare veritiere, non deve mai provare a scrivere romanzi.

Per un uomo che ha sognato di assurgere alla fama letteraria e di meritarsi con tali mezzi un posto fra i grandi di questo mondo è una buona lezione – spesso una lezione dura – fare un passo fuori dall'angusto circolo in cui le sue aspirazioni sono riconosciute come degne e giuste, e scoprire che fuori da quel circolo tutto ciò che ha ottenuto e tutto ciò che ha desiderato non hanno il benché minimo valore.

La casa dei sette abbaini 
The House of Seven Gables, 1851 - Selezione Aforismario

La vita è fatta di marmo e fango.
[Life is made up of marble and mud].

Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!

Il fauno di marmo
The Marble Faun, 1860

Nessuno, penso, dovrebbe leggere poesie, o guardare quadri o statue, se non vi sa trovare molto di più di quanto il poeta o l'artista vi abbiano effettivamente espresso.
[Nobody, I think, ought to read poetry, or look at pictures or statues, who cannot find a great deal more in them than the poet or artist has actually expressed].

Taccuini
Notebooks, 1835-1862 (postumo 1871) - Selezione Aforismario

Le carezze, le tenerezze di qualsiasi tipo, sono necessarie alla vita affettiva come le foglie alla vita di un albero. Se sono completamente trattenute, l'amore morirà alle radici.

La castità per una donna è fatta, come una cipolla, di involucri sovrapposti.

Parole – così innocenti e innocue come sono, scritte sul dizionario, quanto potenti possono diventare nel bene e nel male quando sono nelle mani di chi sa come combinarle.

Un eroe non può essere eroe se non in un modo eroico.

Finalmente è venuta l’estate – i giorni più lunghi, con luce abbagliante e fervido caldo. Ieri splendeva come rame liquefatto... Io provo una sorta di godimento in queste incandescenti fornaci di mezza estate, anche se mi fanno curvare come una pianta assetata.

Lettere
Non ho vissuto, ma ho solo sognato di vivere.
[I have not lived, but only dreamed about living].

Fonte sconosciuta
Dai principi si deduce una probabilità, ma il vero o una certezza si ottengono solo dai fatti. 

La felicità è come una farfalla: se l'insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te.
[Happiness is like a butterfly which, when pursued, is always beyond our grasp, but which, if you will sit down quietly, may alight upon you.]. [Attribuito]

Libro di Nathaniel Hawthorne consigliato
La lettera scarlatta
Traduttore B. Tasso 
Editore BUR Bibl. Univ. Rizzoli, 2007 

Il romanzo racconta la storia di Hester Prynne, una donna che, dopo aver dato alla luce una bimba, frutto di una relazione adulterina, rifiuta di rivelare chi è il padre e lotta per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. La lettera scarlatta è la A che per punizione ogni adultera deve portare cucita sul petto e che "marchia" in modo indelebile le azioni e la coscienza della protagonista, stretta in un patologico triangolo con il marito e con l'antico seduttore in un crescendo di tensione, sofferenza, angoscia.