Frasi di Robin Norwood da "Donne che amano troppo"
Selezione delle frasi più belle e delle citazioni più significative di Robin Norwood (1945), psicoterapeuta americana specializzata in terapia della famiglia. Più in generale, Robin Norwood si occupa di problemi di "dipendenza eccessiva" e ha lavorato nel campo delle tossicodipendenze e dell'alcolismo.
Robin Norwood è nota soprattutto per il suo libro, diventato un best seller, Donne che amano troppo (Women Who Love Too Much, 1985), cui sono seguiti: Guarire coi perché (1994), Lettere di donne che amano troppo (1997) e Un pensiero al giorno (1998).
Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza sé stessa da non voler più soffrire. (Robin Norwood) |
Donne che amano troppo
Women Who Love Too Much, 1985 - Selezione Aforismario
A dispetto di tutta la sofferenza e l'insoddisfazione che comporta, amare troppo è un'esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo convinte che una relazione intima debba essere fatta così.
Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.
[When being in love means suffering, you're loving too much].
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
Quasi tutte abbiamo amato troppo almeno una volta, e per molte di noi questo è stato un tema ricorrente di tutta la vita. Alcune si sono lasciate ossessionare tanto dal pensiero del loro partner e della loro relazione, da riuscire appena a sopravvivere.
Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l'amore ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate, o abbandonate, o annichilite.
Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l'uomo della nostra ossessione ci proteggerà dalle nostre paure; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore con la speranza di essere ricambiate diventa la costante di tutta la nostra vita.
Le donne che hanno alle spalle storie familiari di violenza tendono a scegliersi partner violenti; quelle cresciute a contatto con alcolisti tendono a scegliersi partner con un’analoga dipendenza, e così via. Una dinamica sempre presente nelle dipendenze relazionali è l’inconscio tentativo di ricreare il conflitto del passato e, questa volta, vincere.
Abbandono è una parola molto forte. Implica essere lasciate sole, forse morire, perché può darsi che non siamo capaci di sopravvivere da sole. C'è l'abbandono effettivo e l'abbandono sentimentale. Ogni donna che ama troppo ha già sperimentato almeno l'abbandono sentimentale completo, con tutto il terrore e il senso di vuoto che implica. Da adulte, essere lasciate da un uomo che rappresenta per tanti versi le persone che per prime ci hanno abbandonate fa riemergere di nuovo tutto quel terrore.
Il brivido che viene dall'eccitare e sentirsi eccitati da qualcuno che conosciamo e ci conosce è troppo raro. Per lo più, nelle relazioni stabili e sicure ci adattiamo alla prevedibilità dei nostri rapporti amichevoli, perché abbiamo paura di esplorare i misteri che incarniamo come uomo e donna che stanno insieme, e di esporre ciascuno il suo sé più profondo.
La convivenza prima del matrimonio, un tempo socialmente riprovevole, oggi è generalmente considerata una sperimentazione utile e necessaria della reciproca compatibilità.
La dedizione totale al lavoro è uno dei mezzi che gli uomini provenienti da famiglie disturbate usano spesso per ignorare le proprie emozioni e dimenticare se stessi, proprio come amare troppo è uno dei principali modi usati dalle donne che hanno alle spalle lo stesso tipo di famiglie per sfuggire a se stesse.
Le donne, per ragioni storiche, sono più portate a "pensare male di sé" È stato loro insegnato che sono deboli, dipendenti per natura, paurose, fragili, bisognose di protezione e di guida. Alcuni di questi insegnamenti, per quanto superati, sono entrati a far parte dell'inconscio femminile.
Per la paura dell'ignoto che sta dentro di noi e fra noi, trascuriamo e perdiamo la vera ricchezza che la fiducia reciproca ci consentirebbe di raggiungere, l'intimità più autentica.
Quando amiamo troppo, in realtà non amiamo affatto perché siamo dominate dalla paura: paura di restare sole, paura di non essere degne d’amore, paura di essere abbandonate o ignorate…
Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perché quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto.
Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo “sbagliato” per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci. Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per potere poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo “giusto” per noi.
Non guarirete dalla vostra dipendenza relazionale fino a quando non riuscirete a trovare il coraggio di concentrarvi sulla vostra vita anziché su quella di un uomo.
È un principio spirituale quello secondo cui continueremo a incontrare altri che incarneranno per noi l’occasione di apprendere la lezione che ci sta più a cuore. Quando impareremo a superare i problemi in noi stesse, i nostri “insegnanti” scompariranno a poco a poco.
Nessuna relazione vi potrà salvare dal dolore della vostra storia. Sino a quando non sarete riuscite a passare attraverso il dolore, non farete che ripetere la vostra storia.
Imparate a vivere evitando di concentrarvi su un uomo come la fonte o la soluzione di tutti i vostri problemi.
Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire.
Libro di Robin Norwood consigliato
Traduzione: Enrica Bertoni
Editore: Feltrinelli, 1989
Con il candore pratico di una buona massaia che insegna le ricette del buon mangiare per tenersi in salute, Robin Norwood in questo libro suggerisce alle donne le ricette contro il mal d'amore. Naturalmente non il mal d'amore qualsiasi, ma quello che nei libri si chiama "passione", "perdizione", "delirio", e che lei con semplicità ha ribattezzato "troppo amore" Ma quand'è che si ama troppo? Quand'è che l'amore si trasforma in qualcosa di malsano, di pericoloso per la nostra salute fisica e mentale? "Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo," risponde la Norwood, quando giustifichiamo tutti i malumori, il cattivo carattere, l'indifferenza, i tradimenti del partner, stiamo amando troppo. Quando siamo offesi dal suo comportamento ma pensiamo che sia colpa nostra perché non siamo abbastanza attraenti o abbastanza affettuose, stiamo amando troppo.
Note
Leggi anche le citazioni delle autrici: Susan Nolen-Hoeksema da "Donne che pensano troppo" - Clarissa Pinkola Estés da "Donne che corrono coi lupi"
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