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Frasi e citazioni di Leonardo Sciascia

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Leonardo Sciascia (Racalmuto 1921 - Palermo 1989), scrittore, giornalista, saggista e critico d'arte italiano. Leonardo Sciascia è considerato uno dei più influenti intellettuali italiani del Novecento. le seguenti citazioni di Leonardo Sciascia sono tratte da alcuni dei suoi libri più noti, sia di narrativa sia di saggistica: Il giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966), Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia (1977), Nero su nero (1979), ecc.
Il nome di uno scrittore, il titolo di un libro, possono a volte,
e per alcuni, suonare come quello di una patria. (Leonardo Sciascia)
Le parrocchie di Regalpetra
1956

Chi si mette in mezzo prende, si sa, la parte migliore delle botte.

Il giorno della civetta
© Einaudi 1961 - Selezione Aforismario

Quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere che la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre... 

La famiglia è lo Stato del siciliano.

Dentro quell'istituto che è la famiglia, il siciliano valica il confine della propria naturale e tragica solitudine e si adatta, come in una sofisticata contrattualità di rapporti, alla convivenza. Sarebbe troppo chiedergli di valicare il confine tra la famiglia e lo Stato.

La famiglia è l'unico istituto veramente vivo nella coscienza del siciliano: ma vivo più come drammatico nodo contrattuale, giuridico, che come aggregato naturale e sentimentale.

Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l'appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna... 

Il popolo, la democrazia [...] sono belle invenzioni: cose inventate a tavolino, da gente che sa mettere una parole in culo all'altra e tutte le parole nel culo dell'umanità.

La Chiesa e grande perché ognuno ci sta dentro a modo proprio.

La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c'è più né sole né luna, c'è la verità.

Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia.

Non ci sono soltanto certi uomini a nascere cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall'antichità, una generazione appresso all'altra.

Non credere che uno è cornuto perché le corna gliele mettono in testa le donne, o si fa prete perché ad un certo punto gli viene la vocazione: ci si nasce.

Uno scopre le tresche che gli fanno in casa, fa un macello: non è cornuto nato. Ma se fa finta di niente, o con le corna si dà pace: e allora è nato cornuto.

Gli zii di Sicilia
1958/61

Io credo nei siciliani che parlano poco, nei siciliani che non si agitano, nei siciliani che si rodono dentro e soffrono: i poveri che ci salutano con un gesto stanco, come da una lontananza di secoli.

A ciascuno il suo
© Einaudi 1966 - Selezione Aforismario

Arrovellarsi con la politica era del resto tempo perso: e chi non se ne rendeva conto o ci trovava il suo interesse o era cieco nato.

Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo.

La Sicilia, forse l'Italia intera [...] è fatta di tanti personaggi simpatici cui bisognerebbe tagliare la testa.

Sai come si dice? Tre c sono pericolose: cugini, cognati e compari. Le tresche più gravi si verificano quasi sempre nella parentela e nel comparatico.

«Non esce mai di casa?». «Mai, da parecchi anni... Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull'umanità, sul governo, sull'amministrazione municipale, su Moravia... Le pare che valga la pena?».

L'ordine delle somiglianze
1967

È curioso come giudizi sui siciliani e rappresentazioni dell'uomo siciliano conservino, a distanza di cinque o di dieci o di venti secoli, una loro validità e verità: da Cicerone ("gente acuta e sospettosa, nata per le controversie") a Scipio di Castro ("la lor natura è composta di due estremi, perché sono som­mamente timidi, sommamente temerarj"), a Giovanni Maria Cecchi ("altieri, e dove non è differenza gran­de di titolo, non si cedono l'uno all'altro; ardenti amici e pessimi inimici, subbietti ad odiarsi, invidiosi e di lingua velenosa, di intelletto secco, atti ad ap­prendere con facilità varie cose; e in ciascuna loro operazione usano astuzia").

Il contesto
© Einaudi 1971

In fondo, nella vita, la più grande affermazione di libertà è quella di chi si crea una prigione.

Todo modo
© Einaudi 1974

È una cosa talmente semplice fare all'amore... È come aver sete e bere. Non c'è niente di più semplice che aver sete e bere; essere soddisfatti nel bere e nell'aver bevuto; non aver più sete. Semplicissimo. 

Non c'è fuga da Dio, non è possibile. L'esodo da Dio è una marcia verso Dio.

Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia
© Einaudi 1977 - Selezione Aforismario

Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.

Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi; e dentro di noi bisogna prima cercarlo e combatterlo.

Non che la verità non sia bella: ma a volte fa tanto di quel danno che il tacerla non è colpa ma merito.

Tante cose si fanno per il bene degli altri che diventano il male degli altri e il proprio.

A vederle, le cose si semplificano: e noi abbiamo invece bisogno di complicarle, di farne complicate analisi, di trovarne complicate cause, ragioni, giustificazioni. Ed ecco che a vederle non ne hanno più; e a soffrirle, ancora di meno.

Nero su nero
© Einaudi 1979 - Selezione Aforismario

È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. Ma di intelligenti c'è sempre stata penuria; e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, tutte le volte ci assalgono che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l'olio e il vino dei contadini.

Dei cretini intelligentissimi. Sembra impossibile: ma ce ne sono.

Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.

Tutti i nodi vengono al pettine. Quando c'è il pettine.

È terribile pensare che passiamo un terzo della nostra vita in preda al sonno, e visitati da maleducatissimi sogni.

La nostra giornata è fatta, come tutta la vita, di misteriose rispondenze, di sottili collegamenti.

Quando c'è in giro tanta pietà per gli animali, pochissima ne resta per l'uomo.

Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dar del fascista a chi fascista non è.

Sarà senz'altro raro, ma c'è un elettore comunista di questo tipo: "Io ho votato comunista perché soltanto il comunismo potrà rompere le reni a questi operai". (Giuro di non avere inventato la battuta, né con intenzione o malizia la riferisco.)

Quelli che la pensano come noi appunto sono quelli che non la pensano come noi.

La sicurezza e la chiarezza con cui riusciamo a parlare delle cose che appena conosciamo; e l'incertezza e l'oscurità con cui invece parliamo delle cose che conosciamo benissimo. Conoscere profondamente una cosa (e anche una persona) è forse un modo di non ri-conoscerla, di rifiutarla?

Un orologio che va male non segna mai l'ora giusta; un orologio fermo la dà esatta due volte al giorno.

Rivarol diceva: "Non aver fatto nulla è un terribile vantaggio, ma non bisogna abusarne". I giovani ne abusano: a tal punto che si ritroveranno, vecchi, senza nulla aver fatto. E non solo individualmente.

Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l'intelligenza, l'intelligenza che è anche "leggerezza", che sa essere "leggera", può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità. 

Cruciverba
1983

Non c'è luogo profondo che l'intelligenza non possa rendere superficiale.

Porte aperte
1987

Il nome di uno scrittore, il titolo di un libro, possono a volte, e per alcuni, suonare come quello di una patria.

Il cavaliere e la morte
1988

La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.

Il delitto ci appartiene; ma c'è chi appartiene al delitto.

Una storia semplice
1989

Ad un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima speranza.

Fonte sconosciuta
Quando tra gli imbecilli e i furbi si stabilisce una alleanza, state ben attenti che il fascismo è alle porte

Libro di Leonardo Sciascia consigliato
Nero su nero
Editore Adelphi, 1991

Nero su nero, accumulandosi per dieci anni torbidi, fra il 1969 e 1979, ma obbedendo sempre a un imperativo di chiarezza e nettezza, è un libro indispensabile per capire Sciascia in genere e soprattutto il suo ultimo periodo. E, di fatto, già il titolo risponde parodisticamente alla banale accusa di pessimismo che tanto spesso gli fu rivolta in quel decennio e anche dopo, offrendoci «la nera scrittura sulla nera pagina della realtà».

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Italo Calvino - Alberto Moravia - Pier Paolo Pasolini