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Aforismi, frasi e citazioni di Louis Lavelle

Selezione di aforismi, frasi e riflessioni di Louis Lavelle (Saint-Martin-de-Villeréal 1883 - Parranquet, 1951), filosofo francese, tra i maggiori esponenti della filosofia dello spirito. Tra le opere principali di Louis Lavelle ricordiamo: Dell'essere (1928), La coscienza di sé (1933), La presenza totale (1934), L'io e il suo destino (1936), Dell'atto (1937), L'errore di Narciso (1939), Del tempo e dell'eternità (1945), Introduzione all'ontologia (1947), Trattato dei valori (1951).
Il favore più grande che possiamo fare agli altri non è quello di
comunicargli la nostra ricchezza. ma di rivelargli la loro. (Louis Lavelle)
Riflessioni filosofiche
Selezione Aforismario

Abbiamo la responsabilità di un'esistenza che non appartiene che a noi soli e che dipende da noi adempiere, ma ogni altra esistenza e per la nostra un esempio, una prova e un sostegno, e che noi lo si voglia o meno la nostra esistenza personale non smette mai di collaborare con quella degli alai.

Bisogna che l’anima spezzi tutti i legami che la uniscono alle cose finite per scoprire l’infinito, che si distacchi dall'apparenza per trovare l’essere, e dall'io per trovare Dio.

Ciascuno di noi ha l'ambizione di abbracciare con il proprio pensiero la totalità dell'universo. Ma può farlo solo da una prospettiva che gli è propria.

Dobbiamo imparare a riconoscere tutte le grazie che Dio ci fa, ma non dobbiamo pensare di averle meritate.

Esiste una pace dell'anima che consiste nell'evitare ogni mormorio e violenza: è però una pace attiva tramite la quale impariamo a sopportare le prove che ci sono date, e ad amarle come una parte del nostro destino. Non è mai un effetto dell'inerzia interiore, e nemmeno di un dono che ci siamo limitati a ricevere. Chiede di essere realizzata tramite una purissima operazione spirituale che supera il tempo e non si lascia mai cogliere dagli avvenimenti, imprime alla sensibilità una delicatezza senza compiacenza e converte ogni vibrazione in luce, ogni attesa in azione e ogni emozione in amore.

Il delitto di Narciso è di preferire, alla fine, la sua immagine a sé stesso.

Il favore più grande che possiamo fare agli altri non è quello di comunicargli la nostra ricchezza. ma di rivelargli la loro.
[Le plus grand bien que nous faisons aux autres hommes n’est pas de leur communiquer notre richesse, mais de leur révéler la leur].

Il passato è l'intervallo che separa la percezione dal ricordo.

È  una grande illusione credere che quando due esseri entrano in comunicazione l’uno con l’altro, comunichino l’uno all'altro ciò che essi già hanno. Ciò che essi si comunicano è soltanto il potere di acquisire l’uno dall'altro ciò che essi, né l’uno né l’altro, ancora non hanno. Due esseri comunicano solo se sono dei mediatori l’uno per l’altro, solo se ciascuno rivela all'altro quel desiderio profondo e ignorato che porta in sé nella sua più segreta solitudine, e che gli permette, scoprendo un’altra solitudine, di rompere e a un tempo di colmare la propria.

Il piacere crea tra noi e la gente dell'armonia, dove la consapevolezza tende a sparire.

Il proprio della filosofia non e di essere una conoscenza delle cose, ma una riflessione su quello che illumina tutto ciò che è.

Il silenzio è un omaggio che la parola rende allo spirito.
[Le silence est un hommage que la parole rend à l’esprit].

In solitudine bisogna comportarsi come se il mondo intero ci vedesse e quando siamo stati visti comportarsi come se fossimo da soli.

La filosofia e una specie di creazione di se per sé. dove noi non possiamo sperare di penetrare il segreto dell'essere se non penetrando il nostro stesso segreto.

La pace dell'anima esige che si respingano tutte le sollecitazioni che non smettono di assalirci c clic sono come le mosche che passano davanti ai nostri occhi, e che lo sguardo non può impedirsi di seguire.

La vera pace interiore consiste in quella perfetta libertà dello spirito clic lo rende atto a compiere tutte le azioni di cui è capace, e che gli conferisce una sovrana agilità. E ciò non e possibile se non attraverso l'annientamento di tulle le preoccupazioni, la purezza del cuore e la moderazione dell'amor proprio.

La vera amicizia esiste soltanto tra chi crede, prima di tutto, negli stessi valori.

La vita spirituale inizia nel momento in cui scopriamo che tutta la realtà delle nostre azioni risiede nel pensiero che le produce.

La parola degli uomini è a metà strada tra il mutismo degli animali e il silenzio degli dèi.
[La parole des hommes est à mi-chemin entre le mutisme des animaux et le silence des dieux].

La tranquillità interiore si allea sempre alla solitudine e alla libertà dello spirito. Esclude lo zelo indiscreto con il quale ci arroghiamo diritti sul compito del vicino, impedendogli di compierlo e dimenticando il nostro. È perduta dal momento in cui comincio a confrontarmi con gli altri e. abbandonando il mio campo per il suo, non penso ad altro che a sostituirmi a lui o vincerlo.

Le relazioni che gli altri hanno con noi sono sempre un'immagine delle relazioni che abbiamo con noi stessi.

Non è rompendo la solitudine, bensì approfondendola, che gli esseri diventano capaci di comunicare.
Ogni uomo si inventa da solo. Ma è l'invenzione che non conosce i suoi termini.

Non esiste alcuna idea filosofica che possa soddisfarci se non quella di una specie di ritorno a noi stessi, di rivelazione a noi stessi. Ma questo segreto sembra sepolto in noi come un ricordo perduto.

Per essere in grado di dare te stesso, devi aver avuto il possesso di te stesso in questa solitudine dolorosa, senza la quale niente è nostro e nulla abbiamo da regalare.

Tutta l'umanità è un unico uomo, con tutto il bene e tutto il male.
[Il y a tout l'homme dans chaque homme, avec le meilleur et le pire].

Tutto il sapere mira a darci una rappresentazione dell'essere, ma attraverso la filosofia e l'essere stesso che noi cerchiamo di raggiungere, possibilità attualizzabile nel momento in cui si realizza l'esatta coincidenza tra l'io e l'essere.

Questo tipo d'identificazione del pensiero filosofico col nostro essere più segreto ci invita a chiederci se ciascuno non porti in sé la sua filosofia fin dalla nascita, e se tutte le riflessioni dell'età matura non abbiano come unico oggetto lo scopo di testimoniarla e di giustificarla.