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Aforismi, frasi e citazioni sul Kitsch

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul Kitsch. Il termine "kitsch" (comparso in Germania verso il 1860 e diffuso con l’attuale connotazione nella letteratura critica tedesca tra il 1920 e il 1940) deriva dal tedesco dialettale kitschen "intrugliare, impasticciare" [cfr. Vocabolario Treccani], e designa oggetti banali e di cattivo gusto, che pretenderebbero di essere artistici, caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale. Nel linguaggio comune, il termine "kitsch" è spesso usato come sinonimo di cattivo gusto, portato, volutamente o involontariamente, all'estremo.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul cattivo gusto, il sentimentalismo e il trash. [I link sono in fondo alla pagina].
Nessuno di noi è un superuomo capace di sfuggire interamente al Kitsch.
Per quanto forte sia il nostro disprezzo, il Kitsch
fa parte della condizione umana. (Milan Kundera)
Il peccato originale nel sistema dei valori dell'arte, e perciò anche in quello del romanzo e nella sua immagine del mondo, è il Kitsch.
Hermann Broch [1]

Il Kitsch è il male in sé.
Hermann Broch [1]

Se la modernità ha presieduto alla formazione di una «estetica della sorpresa», questo sembra essere il momento del suo fallimento totale. Oggi i prodotti artistici più disparati (che coprono l'intera gamma che va dall'esotericamente sofisticato al puro kitsch), attendono fianco a fianco nel 'supermercato culturale' [...] i rispettivi acquirenti. Estetiche che si escludevano a vicenda coesistono in una specie di situazione di stallo, nella quale nessuna è in grado di svolgere un ruolo effettivamente dominante. La maggior parte degli studiosi di arte contemporanea concordano sul fatto che il nostro è un mondo pluralistico in cui tutto è permesso per principio.
Matei Călinescu, Faces of Modernity. Avant-Garde, Decadence, Kitsch, 1977

Il Kitsch morale del puritano: nella sua più profonda e contrita autoaccusa, si rappresenta sempre almeno cento volte migliore di quanto non sia in realtà.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

Il Kitsch della sensibilità esibita.
Elias Canetti, Il cuore segreto dell'orologio, 1987

La vita è il kitsch della materia.
[La vie est le kitsch de la matière].
Emil Cioran, Storia e utopia, 1960

Tutto quel vasto settore artistico che una parola tedesca molto espressiva definisce “kitsch” e che è il pasto estetico d’una grande maggioranza, è ignorato addirittura dagli intenditori, i quali, forti di una loro competenza esclusiva in materia, non degnano nemmeno d’un’occhiata il romanzo da quattro soldi, il paesaggio dilettantesco, la canzonetta di moda, il fumetto. Non solo, ma oltre a quest’infima arte, esiste un vasto settore di “arte media”, molto diffusa presso il grosso pubblico, e che – pur essendo trascurata dagli intenditori (e con ragione) – è conosciuta e quotata.
Gillo Dorfles, Le oscillazioni del gusto, 1970

Per fortuna il kitsch non tramonta mai. Avremo sempre esempi inattesi di gusto deteriore. Non può esserci un'epoca in cui il gusto sia sempre e completamente positivo. La vera opera d'arte esiste solo in contrapposizione al kitsch».
Gillo Dorfles, su Il Giornale, 2016

Cos'è il kitsch? Qualcosa di superfluo, futile, una bolla sulla superficie del tempo: ma una bolla magnifica, multicolore. Qualcosa di spudorato, senza veli.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Il kitsch è il nostro pane quotidiano. Chi lo riconosce? Soltanto pochi di noi.
Milena Jesenská, ibidem

Chi prende il kitsch sul serio manca di gusto. Il kitsch non vuole essere preso sul serio. Ci ammicca, ci stordisce, ci abbaglia e sta a noi non lasciarci abbagliare. Gioitene e poi prendetevi gioco di esso.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Chi disprezza il kitsch è ridicolo, come le signore distinte che disprezzano le donne di strada.
Milena Jesenská, ibidem

Noi abbiamo bisogno del kitsch per superarlo. Abbiamo bisogno di tutto ciò che è brutto per sbarazzarcene.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Molte persone giuste si volgono dall'altra parte, sdegnate, di fronte al kitsch. Diventano pesanti. Ma la leggerezza è un dono di Dio.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Non esistono un kitsch buono e un kitsch cattivo. Esiste il kitsch e basta. Un grazioso giocattolo senz'anima.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Voltarsi dall'altra parte, sdegnati, di fronte al kitsch è altrettanto immorale quanto adorarlo: in entrambi i casi non sappiamo quello che abbiamo davanti. Ci sono cose che è del tutto assurdo prendere sul serio, ma contestare la loro importanza significa essere ciechi.
Milena Jesenská, Tutto è vita, 1984 (postumo)

Dobbiamo aver cura dell'eredità dell'arte popolare, ma questo non basta. Sono giunti tempi nuovi. Per il nostro lavoro si schiudono ampi orizzonti. Dobbiamo eliminare dalla cultura musicale di tutti i giorni le canzonette e i motivetti di successo, il Kitsch idiota col quale la borghesia ingozza la gente. Al loro posto deve subentrare l'autentica e genuina arte popolare.
Milan Kundera, Lo scherzo, 1967

Kitsch è una parola tedesca nata alla metà del sentimentale diciannovesimo secolo e poi propagatasi in tutte le lingue. A furia di usarla, però, si è cancellato il suo significato metafisico originario: il Kitsch è la negazione assoluta della merda, in senso tanto letterale quanto figurato: il Kitsch elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Il Kitsch fa spuntare, una dietro l’altra, due lacrime di commozione. La prima lacrima dice: Come sono belli i bambini che corrono sul prato! La seconda lacrima dice: Com'è bello essere commossi insieme a tutta l’umanità alla vista dei bambini che corrono sul prato! È soltanto la seconda lacrima a fare del Kitsch il Kitsch. La fratellanza di tutti gli uomini della terra sarà possibile solo sulla base del Kitsch.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Il Kitsch è un paravento che nasconde la morte.
Milan Kundera, ibidem

Quando parla il cuore non sta bene che la ragione trovi da obiettare. Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

I sentimenti suscitati dal Kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il Kitsch non può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato invece alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nella memoria: la figlia ingrata, il padre abbandonato, i bambini che corrono sul prato, la patria tradita, il ricordo del primo amore.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

In una società dove coesistono orientamenti politici diversi e dove quindi la loro influenza si annulla o si limita reciprocamente, possiamo ancora in qualche modo sfuggire all'inquisizione del Kitsch; l’individuo può conservare la sua individualità e l’artista può creare opere inattese. Ma là dove un unico movimento politico ha tutto il potere, ci troviamo di colpo nel regno del Kitsch totalitario.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Nel regno del Kitsch totalitario, le risposte sono già date in precedenza ed escludono qualsivoglia domanda. Ne deriva che il vero antagonista del Kitsch totalitario è l’uomo che pone delle domande. Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di fondale dipinto per permetterci di dare un’occhiata a ciò che si nasconde dietro.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

L’origine del Kitsch è l’accordo categorico con l’essere. Ma qual è il fondamento dell’essere? Dio? L’individuo? L’amore? L’uomo? La donna? Le opinioni sono diverse e perciò diversi sono anche i tipi di Kitsch: cattolico, protestante, ebraico, comunista, fascista, democratico, femminista, europeo, americano, nazionale, internazionale.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Nel momento in cui il Kitsch è riconosciuto per la menzogna che è, viene a trovarsi nel contesto del non-Kitsch. Perde in tal modo il suo potere.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Nessuno di noi è un superuomo capace di sfuggire interamente al Kitsch. Per quanto forte sia il nostro disprezzo, il Kitsch fa parte della condizione umana.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Tu mi piaci perché sei l'esatto contrario del Kitsch. Nel regno del Kitsch saresti un mostro.
Milan Kundera, ibidem

Prima di essere dimenticati, verremo trasformati in Kitsch. Il Kitsch è la stazione di passaggio tra l’essere e l’oblio.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

Il bisogno di Kitsch dell'uomo-Kitsch (Kitschnremsch): è il bisogno di guardarsi allo specchio della menzogna che abbellisce e di riconoscervisi con commossa soddisfazione.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

La parola Kitsch designa l’atteggiamento di chi vuole piacere ad ogni costo e al maggior numero di persone. Per piacere, bisogna confermare quello che tutti vogliono sentir dire, bisogna confermare quello che tutti vogliono sentir dire, bisogna mettersi al servizio dei luoghi comuni.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

A mano a mano che i mass media avvolgono e infiltrano tutta la nostra vita, il Kitsch diventa la nostra estetica e la nostra morale quotidiana.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

Fino a non molto tempo fa, l’essere moderni significava una rivolta non conformista contro i luoghi comuni e il Kitsch. Oggi la modernità si confonde con l’immensa vitalità dei mass media, ed essere moderni significa uno sforzo accanito per essere aggiornati per essere conformisti, per essere ancor più conformisti dei più conformisti. La modernità ha indossato la veste del Kitsch.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

Il Kitsch è la traduzione della bêtise dei luoghi comuni nel linguaggio della bellezza e dell’emozione. Ci strappa lacrime di intenerimento su noi stessi, sulle banalità che pensiamo e sentiamo.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

Oggi uno dei grandi problemi è che alla letteratura si chiede troppo poco, senza pensare che invece ogni libro, come sostiene Kundera, implica una domanda sull'esistenza. Ma poi di tutto questo lo scrittore deve dimenticarsi quando si accinge a scrivere, altrimenti cade nel Kitsch. 
Filippo La Porta, su Corriere della sera, 1995

Le parodie del kitsch sono assai spesso capolavori, le parodie dei capolavori lo sono di rado.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

Il kitsch è sempre complice del (cattivo) gusto dell’epoca, cioè viene sempre costruito in maniera da compiacere a quello che è il (peggior) gusto del momento.
Jan Mukařovský, La funzione, la norma e il valore estetico come fatti sociali, 1971

Il kitsch è la più perniciosa di tutte le prigioni. Le sbarre sono ricoperte dall'oro di sensazioni semplicistiche e irreali, così da essere prese per i pilastri di un palazzo.
Pascal Mercier [1]

Il kitsch è profondo nella sua superficialità. L'arte è superficialmente profonda.
[Kitsch is deep in its superficiality. Art is superficially deep].
Odd Nerdrum [1]

Nella quasi totalità delle produzioni estetiche, l'idea prevale sulla sua incarnazione sensibile e sul suo aspetto concreto, materiale. Il kitsch vive di questo ed esprime la quintessenza di questa perversione: esso sublima un oggetto triviale, banale, comune, volgare, in nome del messaggio che dovrebbe trasmettere. Una porcellana in forma animale, verniciata e colorata con pigmenti primari, sottratta da un magazzino discount da cui proviene diventa, grazie all'unzione intellettuale - il discorso fatto su di essa - una delle modalità della verità estetica della nostra epoca. In realtà, essa tradisce piuttosto, di riflesso, il nichilismo cui perviene questo pollone dell'arte contemporanea che ricicla la merce duchampiana. L'intenzione prevale sulla realizzazione, il concetto importa più del percetto. Il virtuale conta più del reale, la finzione più della materialità.
Michel Onfray, La potenza di esistere, 2006

L'incapacità di tenere separati intelligenza e sentimento: questo è il kitsch.
Mauro Parrini, A mani alzate, 2009

Il sublime e il kitsch non sono lontani tra loro: quando lo splendore di un paesaggio diventa quasi insostenibile, a che cosa mai si può pensare se non a una cartolina?
Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993

C'è una sorta di mistero nel kitsch. Quando è iniziato? Se è semplicemente un altro nome per falsificare le emozioni, avrebbe dovuto essere una parte permanente della condizione umana.
Roger Scruton [1]

Il kitsch è il gotico o il barocco della modernità. 
Frank Wedekind [1]

Si rifiutano la conoscenza e l’esperienza della bellezza, e così entra a vele spiegate nella nostra cultura il kitsch, termine tedesco che significa «scarto», «robaccia».
Stefano Zecchi, Il lusso , 2015

Kitsch può essere un’infinità di cose, dai nanetti da giardino alle bocce di vetro con la neve che volteggia intorno al Colosseo. I souvenir sono fonti inesauribili di kitsch, ma il repertorio è così vasto che nulla è al riparo.
Stefano Zecchi, ibidem

In senso proprio, nel giudizio estetico il termine tedesco [kitsch] è utilizzato per segnalare lo scambio sostitutivo tra l’originario e la copia, una falsificazione messa in circolazione dal mercato con la pretesa di offrire la stessa qualità della cosa autentica a buon prezzo. 
Stefano Zecchi, ibidem

Il kitsch trasforma l’originario oggetto di lusso in un «simil-lusso», che incontra molta fortuna fin dalla metà del XIX secolo con il mercato sempre più diffuso dell’arte: arte solo in apparenza, in realtà copie che mettono a disposizione di un pubblico in grande crescita un’offerta via via più ampia di oggetti costosi-e-lussuosi, ma falsi, luccicanti come belle cose preziose senza qualità estetica.
Stefano Zecchi, ibidem

Il grande magazzino diventa il teatro della nuova borghesia ricca ma dal fragile buon gusto, in cui si dispensa in abbondanza una vasta varietà di cose che mescolano abilmente qualità estetica e kitsch, in cui ci si può illudere di immergersi nel lusso a buon mercato.
Stefano Zecchi, ibidem

Accanto alle nuove categorie estetiche del kitsch e del simil-lusso, nasce anche la categoria estetico-antropologica dell’uomo (e della donna) «cafon-luxus»: chiamerei così il cafone del lusso. Insomma, se il piccolo consumatore del kitsch simil-lusso, che cerca di risparmiare non avendo grandi disponibilità, è patetico per aver gettato al vento inutilmente i suoi risparmi, credendo di aver acquistato chissà quale cosa bella, quello facoltoso senza cultura e stile che teatralizza la propria immagine addobbata da cose lussuose è l’essenza metafisica del cafon-luxus.
Stefano Zecchi, Il lusso , 2015

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cattivo Gusto - Sentimentalismo - Trash