Aforismi, frasi e proverbi sulle Cicale
Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sulle cicale. Scrive Carlo Lapucci: "Oltre a essere il simbolo dell’incoscienza e della vita spensierata, che le viene dal fatto di cantare mentre fervono i lavori della campagna e dalla nota favola, la cicala è simbolo dell’estate, del caldo e della vita effimera, inconsistente perché campa di vento. Nell'antichità era tenuta in grande onore e poeti come Esiodo, Teocrito, Anacreonte lodarono il suo verso che ancor oggi si chiama canto. La cicala, che non fa né più né meno di tante altre creature della campagna, è rimasta legata alla triste storia che la contrappone alla formica, nella quale non fa poi peggiore figura della previdente e noiosa compagna". [Dizionario dei proverbi italiani, Mondadori, 2007).
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Senza l’accompagnamento del canto della cicala, il tremolio dell’aria estiva, quando il sole brucia e il caldo è estremo, è una danza senza musica. (Joseph Joubert) |
Il canto / delle cicale / non dà segno / del loro vicino morire.
Matsuo Bashō, Haiku, XVII sec.
Anche la cicala vorrebbe campare in eterno.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010
La cicala è abituata ad urlare, ed urla sempre la stessa canzone, che può avere diverse intonazioni da soggetto a soggetto o da luogo a luogo, ma fondamentalmente ripete sempre lo stesso concetto, che è un’affermazione, una specie di sì ripetuto, sì sì sì sì, che è anche il suo modo di pensare, che cioè tutto va bene, su tutti i fronti, e che al mondo ci vuole dell’ottimismo.
Ermanno Cavazzoni, Guida agli animali fantastici, 2011
La cicala effettivamente passa l’estate a cantare [...], ed è falso che poi d’inverno vada a chiedere il cibo alla formica, sia perché la cicala si nutre di rugiada, dice Plinio, sia perché non ha la bocca, ma una specie di piccola lingua con cui lecca la rugiada. Poi se la cicala si presentasse alla porta della formica il primo problema sarebbe quello della comunicazione, perché è noto che le formiche non parlano, o se parlano, parlano talmente piano che nessuno finora, anche con degli apparecchi acustici, è riuscito a sentirle.
Ermanno Cavazzoni, Guida agli animali fantastici, 2011
Dal punto di vista della cicala, quella della formica è un’economia primitiva, che non tiene conto degli aspetti psicologici del mercato, e di come la ricchezza sia svincolata dall'effettivo possesso.
Ermanno Cavazzoni, ibidem
I ronzii d’alveare, i cori delle cicale, il cantare dei grilli contribuiscono ad una elevata terapia musicale.
Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, 2009
Chiunque abbia girato in una foresta vergine tropicale deve essere rimasto meravigliato dal frastuono che fanno i maschi delle cicale. Le femmine sono mute; come dice il poeta greco Xenarchus, “È felice la vita delle cicale, poiché le loro mogli non hanno voce”.
Charles Darwin, L'origine dell'uomo e la selezione sessuale, 1871
Era d’inverno, e le formiche stavano asciugando il loro grano, che si era bagnato. Ed ecco che una cicala affamata andò a chiedere loro del cibo. Ma le risposero le formiche: «Perché durante l’estate non hai fatto anche tu provviste?». Rispose la cicala: «Non ne avevo tempo, ma cantavo armoniosamente». E quelle, ridendole in faccia, le dissero: «Beh, se nel tempo estivo cantavi, d’inverno balla». La favola insegna che in ogni circostanza di vita bisogna guardarsi dall'essere trascurati, per non soffrire e non trovarsi nei pericoli.
Esopo, Favole, VI sec. a.e.c.
Anni di aspro lavoro sottoterra e un mese di gioia al sole: ecco quale sarebbe, dunque, la vita della cicala. Non rimproveriamo più all'insetto adulto il suo delirante trionfo.
J. H. Fabre [1]
L’anima si nutre d’estasi come la cicala di rugiada.
[L'âme se nourrit d'extase comme la cigale de rosée].
Anatole France, Taide, 1890
La formica che ammonticchia cibo per l’inverno è più saggia della cicala, che un giorno canta e quello successivo patisce la fame.
Kahlil Gibran, Gesù figlio dell'Uomo, 1928
Dal libro della Sapienza Borghese: [...] "Non bisogna star sull'albero a cantare come la cicala, ma tener presente la formica, la quale pensa per tempo all'avvenire". [...] Ma ecco l'opinione totalmente opposta, d'un povero folle: "Non vogliate mettervi in pensiero per ciò che sarà domani; basta a ciascun giorno il suo affanno".
Domenico Giuliotti e Giovanni Papini, Dizionario dell'omo salvatico, 1923
Tra poco usciranno [le cicale] e intoneranno la colonna sonora della stagione, eseguita solo dai maschi, che per attirare le femmine fanno vibrare delle specie di lamine (timballi) sull'addome; poi si accoppieranno, scenderanno dagli alberi a depositare le uova e dopo poche settimane moriranno, concludendo un ciclo vitale che a questo punto appare un po’ meno fatuo di quello descritto da certe favole.
Carlo Grande, su La Stampa, 2010
Anni a rovistare il fango, poi l’addio alle tenebre, la comparsa di bellissime ali ed ecco l’insetto “abbronzato dal sole, inondato di luce, gioia suprema di questo mondo. I cembali non saranno mai troppo fragorosi per festeggiare questa felicità, così bene guadagnata e così effimera”.
Carlo Grande, ibidem
[La cicala]:un animale che festeggia un'effimera felicità.
Carlo Grande, ibidem
Ancora un poco e canteranno le cicale: molti le ascolteranno immersi nel loro approdo fra rocce e sabbia, davanti al mare, dove l’insetto ama intonare i suoi concerti sugli ulivi, nei campi, tra forre e chiese rupestri. Le cicale stanno bene fra i ruderi.
Carlo Grande, ibidem
Il canto delle cicale arriverà: dionisiaco, ancestrale.
Carlo Grande, ibidem
Il canto [delle cicale] è qualcosa di antico, ancestrale, come quelle cose arrivate a noi attraverso i millenni e che a volte si trasformano in esperienze straordinariamente attuali
Carlo Grande, ibidem
Senza l’accompagnamento del canto della cicala, il tremolio dell’aria estiva, quando il sole brucia e il caldo è estremo, è una danza senza musica.
[Sans l’accompagnement du chant de la cigale, le tremblotement de l’air, en été, au soleil et pendant la grande chaleur, est comme une danse sans musique].
Joseph Joubert, Pensieri, 1838 (postumo)
La Cicala, dopo aver cantato tutta l’Estate, si trovò in grande povertà quando giunse l’Inverno. Nemmeno un pezzettino di mosca o verme. Andò allora a piangere miseria dalla Formica, sua vicina, pregandola di darle a prestito qualcosa per sopravvivere fino alla stagion novella. «Ti pagherò, le disse, prima d’Agosto, in fede d’animale, interessi e capitale». Ma la Formica non presta volentieri: è il minor dei suoi difetti. «Che facevi alla bella stagione? Disse alla nostra Cicala. – Notte e giorno per ogni passante io cantavo, non volermene. – Cantavi, eh? Me ne rallegro proprio: benissimo! Ora balla».
Jean de La Fontaine, La cicala e la formica, Favole, 1668/79
Vivere da cicala e trovarsi un marito formica che lavori per te.
Luciana Littizzetto, Rivergination, 2006
Delle cicale / ci cale ci cale ci cale / della formica / invece non ci cale mica.
Heather Parisi, Cicale, 1981 [1]
Chiedo scusa alla favola antica, / se non mi piace l'avara formica. / Io sto dalla parte della cicala / che il più bel canto non vende, regala.
Gianni Rodari, Alla formica, in Filastrocche in cielo e in terra, 1960/72
È vero che le cicale cantano, ma è un canto che viene da un altro mondo, è lo stridore dell'invisibile sega che sta tagliando le fondamenta di questo.
José Saramago, Storia dell'assedio di Lisbona, 1989
Aprire anche per poco una finestra su un mondo di tranquilla fantasia vale una "pennicchella" - camminare nei vicoli deserti dì un piccolo paese - se si ha la fortuna di viverci - significa respirare le sfumature più segrete della controra: la vita quasi sospesa dietro le persiane accostate, la qualità di un silenzio voluto e goduto, e se si è in estate, il canto delle cicale, incuranti della calura, da ascoltare, al riparo di un albero o alla frescura di un angolo ombroso dei vicoli. Piaceri da filosofo, interdetti ad una intera generazione di yuppies.
Maria Venturini, Dizionario delle felicità, 1998
Vivere da cicala e trovarsi un marito formica che lavori per te. (Luciana Littizzetto) |
- La cicala canta canta e alla fine poi si schianta.
- La cicala prima canta e poi muore.
- Le cicale campano di rugiada.
- Quando canta la cicala cominci a vedere il fico.
- Quando canta la cicala: taglia, taglia, al padrone il grano e al contadino la paglia.
- Quando cantano le cicale vattene a lavorar con il boccale.
- Quando cantano le cicale il cuculo smette di cantare.
- Quando la cicala cica cica, la formica spiga spiga.
- Quando la cicala si fa muta il tempo tramuta.
- Se d’inverno non vuoi far la cicala d’estate fai la formica.
- Se di settembre canta la cicala non comprar merci che la roba cala.
Proverbio africano
Note
- Il testo della canzone, che in apparenza sembra non avere alcun senso, lo acquista, invece, se si tiene conto che la locuzione toscana "ci cale", significa "ci piace", "ci va a genio". Pertanto, il testo dice che "ci cale" (ci piace) il comportamento della cicala, che canta e si diverte, mentre "non ci cale" la serietà della noiosa formica.
- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Insetti - Grilli - Formiche - Mosche - Zanzare
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