Frasi e citazioni sulle Streghe e la Stregoneria
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulle streghe, sugli stregoni e sulla stregoneria. Secondo la credenza popolare, la strega (dal latino strǐga, variante di strix -igis "civetta") sarebbe un essere soprannaturale che assume sembianze femminili, oppure una donna reale dotata di poteri malefici e che pratica la magia nera. In passato, tra il XIII e il XVIII secolo, ci fu una vera e propria caccia alle streghe, per cui molte persone (soprattutto donne) furono perseguitate dalla Chiesa cattolica e condannate a morte, perché sospettate di praticare la stregoneria e di avere rapporti con il Diavolo.
La stregoneria si può definire come il complesso delle pratiche e dei riti magici esercitati da streghe e stregoni, che la superstizione popolare ritiene connessi ad oscuri rapporti con gli spiriti malefici. Presso i popoli primitivi, la stregoneria era un'attività magica malefica o benefica compiuta dallo stregone, individuo investito di autorità religiosa e ritenuto capace di rapportarsi con entità soprannaturali.
Secondo Richard Cavendish "Si possono distinguere rozzamente tre tipi di strega. Il primo è quello della «saggia donna» locale (oppure il suo più raro equivalente maschile, noto in Inghilterra come «uomo astuto»). Essa impiega incantesimi, rimedi di erbe e anche parti di preghiere cristiane, per curare le malattie e la sterilità, per lenire pene d'amore, e per allontanare gli effetti di incantesimi lanciati da una strega ostile. Interpreta anche gli auspici e dà consigli sulle azioni future, identifica i ladri, localizza oggetti rubati e dà notizie su persone scomparse. Gran parte della sua attività è benefica, ma è in grado anche di compiere magie distruttive. Può lanciare una maledizione contro un nemico, fornire veleni, infettare persone e bestiame con mali misteriosi, fare diminuire il raccolto, impedire l'amore e la procreazione. Si crede spesso che discenda da streghe e abbia ereditato i suoi poteri innati dalla madre o dalla nonna, che le insegnarono i segreti dell'arte. Questa strega ha un posto accettato nella comunità ed è sopravvissuta, qua e là, fino ai nostri giorni. La sua stregoneria viene creduta, da lei stessa e dagli altri, perché «funziona»: in parte per coincidenza, in parte perché le persone inconsciamente la fanno funzionare, in parte perché alcune delle sue erbe e dei suoi rimedi possono essere davvero efficaci, e in parte poiché può possedere poteri chiaroveggenti e psichici di un grado insolito. Gli stessi fattori sono applicabili alla magia di un secondo tipo di strega.
Questo secondo tipo è la strega maligna, totalmente e infallibilmente perfida. Si tratta di una donna (meno spesso di un uomo) considerata in possesso di una malevolenza e di un odio terribili, che può proiettare contro le sue vittime semplicemente desiderandolo, oppure con un gesto, uno sguardo o una parola. Impiega anche incantesimi, formule e pozioni repellenti. Lo stereotipo la raffigura come una ripugnante vecchia sdentata che borbotta maledizioni mentre mescola una nauseante miscela nel calderone; ma una strega di questo genere non è sempre vecchia o spiacevole a vedersi. Poiché è cattiva e maligna, viene rifiutata dalla società, sebbene nella vita reale tale allontanamento possa precedere la sua malignità. [...] La strega malvagia appariva di forma umana ma poteva prontamente mutare il proprio aspetto, specialmente di notte quando si trasformava in una creatura carnivora, un uccello da preda o un gatto o un lupo, e vagava per uccidere bambini nelle loro culle, per condurre attacchi sessuali contro adulti o per ucciderli, o per portare loro sogni orribili. [...].
Il terzo tipo di figura della strega è quella satanica, anch'essa più frequentemente di sesso femminile piuttosto che maschile. Non è lei stessa uno spirito del male ma è strettamente alleata con i demoni, col sostegno dei quali opera la sua magia. È un'adoratrice del Diavolo, e quindi eretica, e si incontra con altre sue simili alla «sinagoga» o al «sabba» dove si celebrano riti empi. La strega satanica è nemica non solo del singolo individuo ma dell'intera società. Essa non appare sulla scena che in epoca assai tarda ed è ancora un punto incerto la reale esistenza di questo tipo di strega". [Storia della magia © Armenia, 1980].
Secondo Richard Cavendish "Si possono distinguere rozzamente tre tipi di strega. Il primo è quello della «saggia donna» locale (oppure il suo più raro equivalente maschile, noto in Inghilterra come «uomo astuto»). Essa impiega incantesimi, rimedi di erbe e anche parti di preghiere cristiane, per curare le malattie e la sterilità, per lenire pene d'amore, e per allontanare gli effetti di incantesimi lanciati da una strega ostile. Interpreta anche gli auspici e dà consigli sulle azioni future, identifica i ladri, localizza oggetti rubati e dà notizie su persone scomparse. Gran parte della sua attività è benefica, ma è in grado anche di compiere magie distruttive. Può lanciare una maledizione contro un nemico, fornire veleni, infettare persone e bestiame con mali misteriosi, fare diminuire il raccolto, impedire l'amore e la procreazione. Si crede spesso che discenda da streghe e abbia ereditato i suoi poteri innati dalla madre o dalla nonna, che le insegnarono i segreti dell'arte. Questa strega ha un posto accettato nella comunità ed è sopravvissuta, qua e là, fino ai nostri giorni. La sua stregoneria viene creduta, da lei stessa e dagli altri, perché «funziona»: in parte per coincidenza, in parte perché le persone inconsciamente la fanno funzionare, in parte perché alcune delle sue erbe e dei suoi rimedi possono essere davvero efficaci, e in parte poiché può possedere poteri chiaroveggenti e psichici di un grado insolito. Gli stessi fattori sono applicabili alla magia di un secondo tipo di strega.
Questo secondo tipo è la strega maligna, totalmente e infallibilmente perfida. Si tratta di una donna (meno spesso di un uomo) considerata in possesso di una malevolenza e di un odio terribili, che può proiettare contro le sue vittime semplicemente desiderandolo, oppure con un gesto, uno sguardo o una parola. Impiega anche incantesimi, formule e pozioni repellenti. Lo stereotipo la raffigura come una ripugnante vecchia sdentata che borbotta maledizioni mentre mescola una nauseante miscela nel calderone; ma una strega di questo genere non è sempre vecchia o spiacevole a vedersi. Poiché è cattiva e maligna, viene rifiutata dalla società, sebbene nella vita reale tale allontanamento possa precedere la sua malignità. [...] La strega malvagia appariva di forma umana ma poteva prontamente mutare il proprio aspetto, specialmente di notte quando si trasformava in una creatura carnivora, un uccello da preda o un gatto o un lupo, e vagava per uccidere bambini nelle loro culle, per condurre attacchi sessuali contro adulti o per ucciderli, o per portare loro sogni orribili. [...].
Il terzo tipo di figura della strega è quella satanica, anch'essa più frequentemente di sesso femminile piuttosto che maschile. Non è lei stessa uno spirito del male ma è strettamente alleata con i demoni, col sostegno dei quali opera la sua magia. È un'adoratrice del Diavolo, e quindi eretica, e si incontra con altre sue simili alla «sinagoga» o al «sabba» dove si celebrano riti empi. La strega satanica è nemica non solo del singolo individuo ma dell'intera società. Essa non appare sulla scena che in epoca assai tarda ed è ancora un punto incerto la reale esistenza di questo tipo di strega". [Storia della magia © Armenia, 1980].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla magia, il Medioevo e i roghi di persone. [I link sono in fondo alla pagina].
Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle. (Voltaire) |
Streghe e magia svelano qualcosa di noi: l’aspirazione dell’uomo a voler cambiare il proprio destino, il desiderio di raggiungere una felicità facile e impossibile.
Dario Argento [1]
Adorabile strega, ami tu i dannati? / Dimmi, conosci l'irremissibile? / Conosci il Rimorso dai dardi avvelenati / cui il nostro cuore serve da bersaglio? / Adorabile strega, ami tu i dannati?
Charles Baudelaire, L'irreparabile, I fiori del male, 1857/61
Strega. 1. Donna brutta e repellente in lega con il Diavolo a scopi malvagi. 2. Donna bella e attraente, che in malvagità distanzia il Diavolo di una buona lega.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911
La vita, a voler che sia bella, a voler che sia gaia, a voler che sia vita, dev'essere un arcobaleno, – una tavolozza con tutti i colori, – un sabato dove ballano tutte le streghe. Il sollazzo e la noia, il pianto e il riso, la ragione e il delirio, tutti devono avere un biglietto per questo festino.
Carlo Bini, Manoscritto di un prigioniero, 1833
Da quando le streghe non rischiano più niente, sono diventate innocue.
Elias Canetti, La tortura delle mosche, 1992
Qualsiasi donna che rifiuti credenza nella magia è da fuggire assolutamente. Questa sinistra incredulità la si avverte in lei ancora prima che apra bocca o scriva qualcosa. È un fragile esprit fort che le solitudini flagellano implacabilmente. È condannata a vivere come la strega, per aver rinnegato la stregoneria.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987
Le streghe sono tutte donne. Non voglio parlar male delle donne. In genere sono adorabili. Ma tutte le streghe sono donne: è un fatto.
Roald Dahl, Le streghe, 1983
Le vere streghe sembrano donne qualunque, vivono in case qualunque, indossano abiti qualunque e fanno mestieri qualunque. Per questo è così difficile scoprirle.
Roald Dahl, ibidem
Una VERA STREGA odia i bambini di un odio così feroce, furibondo, forsennato e furioso, da non poterselo immaginare. E infatti passa tutto il suo tempo ad escogitare nuovi modi per sbarazzarsi di loro. Il suo più grande divertimento è farli fuori ad uno ad uno; non pensa ad altro, dalla mattina alla sera. Che faccia la cassiera in un supermercato o la segretaria in un ufficio, oppure che guidi un'automobile di lusso, la sua mente continua instancabile a inventare, rimuginare, tramare, progettare, elaborare piani sanguinosi.
Roald Dahl, Le streghe, 1983
Le streghe non sono donne autentiche. Somigliano alle donne. Parlano come le donne. Si comportano come loro. Ma in realtà sono creature del tutto diverse, demoni in forma umana, ecco cosa sono!
Roald Dahl, ibidem
Perfino la vostra vicina di casa potrebbe essere una strega. E così pure la bella ragazza che stamattina sedeva di fronte a voi in autobus, o la signora sorridente che vi ha offerto una caramella mentre tornavate da scuola. E forse è una strega (adesso farete un salto sulla sedia!) anche la vostra cara maestra, che proprio ora legge a voce alta queste righe. Guardatela bene. Sicuramente sorride, come se un'idea del genere fosse ridicola. Ma non lasciatevi ingannare: è abilissima, sappiatelo.
Roald Dahl, Le streghe, 1983 [1]
− Credo che ci sia un po' di strega in te.
− Perché dite questo?
− Perché tu mi hai stregato.
Johnny Depp e Christina Ricci, in Tim Burton, Il mistero di Sleepy Hollow, 1999
Se la guardi e provi desiderio, perciostesso essa è una strega.
Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980
Per secoli le donne sono state medici senza laurea, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale: apprendevano le loro conoscenze reciprocamente, trasmettendosi le loro esperienze da vicina a vicina, da madre a figlia. La gente del popolo le chiamava «le sagge», le autorità streghe o ciarlatane.
Barbara Ehrenreich, Le streghe siamo noi, 1972
Le questioni morali, con le conseguenti cacce alle streghe, sono la grande risorsa delle democrazie corrotte, bisognose di capri espia tori cui addossare le proprie nefandezze.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989
Gli uomini non hanno smesso di dare la caccia alle streghe perché hanno inventato la scienza, ma hanno inventato la scienza perché hanno smesso di dare la caccia alle streghe.
René Girard, Il capro espiatorio, 1982
Non ci vuol arte per fare di una dea una strega o di una vergine una puttana; ma per l'operazione inversa, di dare dignità a ciò che è disdegnato e di rendere desiderabile ciò che è rigettato, per questo ci vuole o arte o carattere.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)
La strega è ed è sempre stata l'espressione più adeguata dell'angoscia infantile.
Carl Gustav Jung, Sull'inconscio, 1918
La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io.
Carl Gustav Jung [1]
Le streghe ammettevano nei processi di aver avuto rapporti col diavolo. Ci si rivolta il sangue! Come era possibile costringervele, se il diavolo non c'è! Ma la voce del buonsenso ci dice: "Non è vero, non è vero!" Il diavolo esiste, era appunto l'inquisitore.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957
Il solo medico del popolo, per mille anni, fu la strega. gli imperatori, i re, i papi, i baroni più ricchi avevano qualche dottore di salerno, qualche moro, qualche ebreo, ma la gente di ogni condizione, e si può dire tutti, non consultava che la saga o saggia donna. se non guariva, la insultavano, la dicevano strega. ma in genere, per rispetto e paura insieme, la chiamavano buonadonna o belladonna, dal nome che si dava alle fate.
Jules Michelet, La strega, 1862
Quando Paracelso, a Basilea nel 1527, bruciò tutta la medicina, dichiarò di non sapere nulla, oltre a quanto imparato dalle streghe. Meritavano una ricompensa. L’ebbero. Le si pagò in torture, in roghi. Si scovarono tormenti appositi, si inventarono sofferenze. Venivano condotte a giudizio in massa, e condannate per una parola.
Jules Michelet, ibidem
In certe epoche, al solo nome di strega, l’odio uccide a caso. Le gelosie femminili, le brame maschili, si appropriano di un’arma tanto comoda; è ricca? strega; è graziosa? strega.
Jules Michelet, ibidem
A quando risale la strega? Rispondo senza esitare: “Ai tempi negati alla speranza”. Alla profonda disperazione prodotta dal mondo della Chiesa. Senza esitare dichiaro: “la strega è il suo delitto”.
Jules Michelet, La strega, 1862
Le streghe fanno il male. Nient'altro al di fuori di quello. Conoscono e praticano segreti occulti che danno il potere di agire sulla realtà e sulle persone. Ma solo in senso maligno. Il loro scopo è ottenere vantaggi materiali e personali ma possono raggiungerli esclusivamente con il male degli altri. Con la malattia, con la sofferenza, il dolore e non di rado con la morte di coloro che prendono di mira per una qualsiasi ragione.
Professor Milius (Rudolf Schündler), in Dario Argento, Suspiria, 1977
Nei secoli bui qualche strega finiva sul rogo. Ora che siamo più civili si pianificano genocidi.
Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80
In realtà non ci sono state streghe, ma i terribili effetti della credenza nelle streghe sono stati gli stessi che se le streghe fossero realmente esistite.
Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano II, 1879/80
Benché i più perspicaci giudici delle streghe, e perfino le streghe medesime, fossero persuasi che la stregoneria costituiva una colpa, purtuttavia la colpa non esisteva. Così accade per ogni colpa.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882
Le paure dei vampiri, degli spiriti, delle streghe, delle donne, degli eretici, di Satana e così via - tipiche di epoche passate, ma non del tutto scomparse - erano legate sia all’ignoranza della realtà e alla mancanza di una mentalità scientifica sia all’esigenza di dare un volto e una collocazione alle paure primarie che, con i mezzi disponibili, non potevano essere padroneggiate e che invece potevano essere trattate con il ritualismo purché trasformate.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980
Quando una strega è bella, eh be', si chiama fata!
[Quand une sorcière est belle, eh bien, ça s'appelle une fée!].
Marcel Pagnol, L'Eau des collines II, 1963
Le streghe non sono mai esistite, eccetto che nella mente delle persone.
Ian Rankin, The Flood, 1986
Con questa mancanza di credulità in tutte le cose distaccate dalla carne, è venuta l'epoca più illuminata; perché donne e uomini cercano l'aspirazione più alta non nel regno dell'invisibile, ma nel regno dell'uomo, la cosa che è carne e spirito, visibile ed invisibile, terrena e trascendente. Il chiaroveggente e la strega non hanno più valore. Gli spiriti non possono darci nulla di più.
Anne Rice (Howard Allen O'Brien), La regina dei dannati, 1988
In ogni epoca, l’intensità della fede religiosa è andata di pari passo con inaudita crudeltà e scarso benessere. Ricordiamo tutti il periodo dell’Inquisizione: tante povere donne bruciate perché considerate streghe, e mille altre torture inflitte in nome della religione.
Bertrand Russell, Perché non sono cristiano, 1927
Immaginate la monotonia dell'inverno in un paese medioevale. La gente non sapeva né leggere né scrivere, disponeva soltanto di candele per farsi luce dopo il tramonto, il fumo del camino riempiva l'unica stanza che non fosse gelida. Le strade erano impraticabili, di modo che difficilmente si incontrava in tutto l'inverno una faccia nuova. Deve essere stata soprattutto la noia a introdurre l'usanza di dare la caccia alle streghe, quale solo svago col quale animare le serate d'inverno.
Bertrand Russell, La conquista della felicità, 1930
Considerare la persecuzione delle streghe solo come una varietà di pazzia o di isteria non è esatto, sebbene tale fu certamente a livello dell'azione popolare. La persecuzione dovrebbe piuttosto essere confrontata alle azioni intraprese nella moderna America contro supposti comunisti o nella moderna
Russia contro presunti fascisti sociali: si tratta cioè di una repressione organizzata e farisaica, razionale all'interno degli stretti confini di ciò che l'ortodossia corrente considera razionale, contro elementi creduti rappresentanti del Nemico ultimo.
Jeffrey Burton Russell, Witchcraft in the Middle Ages, 1972
La credenza che esistono esseri quali le streghe è parte cosi essenziale della Fede cattolica che il sostenere ostinatamente l'opinione opposta sa manifestamente di eresia.
Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, Malleus Maleficarum, 1487
In certi periodi storici, concetti esplicativi come le divinità, le streghe e gli istinti apparivano non solo come teorie, ma come cause evidenti di un vasto numero di eventi. Oggi la malattia mentale è largamente considerata in modo analogo, ovvero come causa di un numero infinito di fatti differenti.
Thomas Szasz, Disumanizzazione dell’uomo, 1970
Nel passato, gli uomini creavano le streghe, ora creano malati mentali.
Thomas Szasz, I manipolatori della pazzia, 1970
Gli uomini che credevano nelle arti magiche crearono le streghe con l'attribuire questo ruolo ad altri, talvolta persino a sé stessi. In questo modo essi fabbricarono letteralmente le streghe, la cui esistenza come oggetti sociali dimostrò poi la realtà della stregoneria.
Thomas Szasz, I manipolatori della pazzia, 1970
Tutta la faccenda della stregoneria non era che un tentativo (coronato da pieno successo) della professione medica allora emergente, parlo del quattordicesimo secolo, per togliere alle levatrici il giro di affari delle nascite. Ecco cos'erano la maggior parte delle donne bruciate, delle levatrici.
John Updike, Le streghe di Eastwick, 1984
Le streghe, nel tempo stesso che sono ricolme di spaventose superstizioni, sono sommamente fiere, ed immani; talché, se bisogna, per solennizzare le loro stregonerie, esse uccidono spietatamente, e fanno in brani amabilissimi innocenti bambini.
Giambattista Vico, Degnità della Scienza nuova, 1725/44
Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.
[Les sorcières ont cessé d'exister quand nous avons cessé de les brûler].
Voltaire, Lettere filosofiche, 1734
Dato che la Chiesa e gli Stati suoi alleati erano governati da maschi, non sorprenderà che fossero etichettate come streghe più donne che uomini. Le sospette erano di solito delle emarginate o rappresentavano comunque una qualche minaccia: donne vedove, povere, brutte, deformi o, in alcuni casi, ritenute troppo orgogliose e potenti. Il tremendo paradosso dell’Inquisizione è che l’ardente e spesso sincero desiderio di combattere il male produsse il male su scala ben più vasta di quanto il mondo avesse mai visto prima.
Philip Zimbardo, L'effetto Lucifero, 2007
In passato, gli uomini crearono le streghe; oggi creano i malati di mente. (Thomas Szasz) |
Voltaire, Quaderni, XVIII sec. (postumo, 1952)
− Ma lei è un gatto? − Uno stregatto astratto.
Alice e Stregatto, in Alice nel paese delle meraviglie, 1951
La psicoanalisi non è una scienza: è tutt'al più un processo medico, forse anche più simile alla stregoneria.
Richard Feynman, Sei pezzi facili, 1994
Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Paolo di Tarso, Lettere, ca. 50/60 e.c.
Le parole hanno uno strano potere. In mani esperte, manipolate con brio, vi imprigionano. Si avvolgono alle vostre membra come una ragnatela, e quando siete stregati al punto da non poter più fare un gesto, vi attraversano la pelle, si infiltrano nel vostro sangue, paralizzano i vostri pensieri. Dentro di voi, compiono la loro magia.
Diane Setterfield, La tredicesima storia, 2006
La stregoneria deriva dalla lussuria, che nelle donne è insaziabile.
Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, Malleus Maleficarum, 1487
Il concetto di malattia mentale è analogo a quello di stregoneria. Nel XV secolo, gli uomini credevano che alcune persone fossero streghe e che alcune azioni fossero dovute a stregoneria. Nel XX secolo, gli uomini credono che alcune persone siano malate di mente, e che alcuni atti siano dovuti a infermità mentale.
Thomas Szasz, I manipolatori della pazzia, 1970
La stregoneria una volta introdotta in una comunità, si sottrae al controllo di coloro che l'hanno evocata, e scorre così libera e selvaggia da confondere vittima e carnefice.
John Updike, Le streghe di Eastwick, 1984
Non lascerai vivere colei che pratica la magia.
Esodo, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.
Tremate, tremate, le streghe son tornate!
Slogan femminista
Chi batte i panni fa uscire le streghe. [2]
Proverbio
Lo stregone muore, ma le sue medicine conservano la loro forza.
Proverbio africano
Note
- Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
- Secondo una diffusa credenza popolare gli spiriti immondi si nascondono negli abiti per insinuarsi nelle case, nelle quali fanno i loro malefici. Questo accadrebbe per i mantelli abbandonati fuori di notte, per i panni stesi ad asciugare all'ombra di un noce o nel buio. Si vuole altresì che, battendo i panni, ne escano con la polvere anche spiriti e streghe. [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani, Mondadori 2007].
- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Maghi - Rogo - Medioevo - Halloween