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Aforismi, frasi e citazioni su Firenze

Raccolta di aforismi, frasi celebri e proverbi su Firenze e sui fiorentiniFirenze, capoluogo della Toscana, con più di 380.000 abitanti, è universalmente riconosciuta come una delle più belle città del mondo. Luogo d'origine del Rinascimento, culla dell'arte e dell'architettura (in cui spiccano il Duomo, Santa Croce, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo Pitti), Firenze è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Come ha detto qualcuno: "Firenze non è solo la culla dell'arte, è una città che celebra l'arte del vivere bene".
Così descriveva Firenze Andrea Minucci nel XVI secolo: "Firenze principale città di Toscana è una delle prime d'Italia, è posta alle radici del monte Appennino, dal quale è coperta dalla parte settentrionale e orientale, dove si veggono molti poggi, sopra de' quali sono fondati di bellissimi palazzi e ville nobilissime che fanno parere la contrada molto dilettevole: verso occidente si stende in una amplissima pianura. È divisa in due parti dal fiume Arno sopra del quale sono quattro gran ponti di pietra per passare di qua e di là. Nella città sono edifici e sacri e profani di mirabile struttura e di spesa incredibile".
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa su Pisa, Siena e la Toscana. [I link sono in fondo alla pagina].
Molti muoiono a Firenze non avendo potuto nascerci. (Ennio Flaiano)
Ci sono dei periodi fortunati nella storia dei popoli in cui la creatività è così grande che riesce a dare un contributo decisivo al progresso dell'umanità. È successo nelle città-Stato greche e italiane, in particolare ad Atene e a Firenze. Entrambe allora erano piccolissime in confronto a quelle di oggi, ma mille volte più ricche di intelligenza e di genio.
Francesco Alberoni, L'ottimismo, 1994

Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande, / che per mare e per terra batti l’ali, / e per lo ’nferno tuo nome si spande! / Tra li ladron trovai cinque cotali / tuoi cittadini onde mi ven vergogna, / e tu in grande orranza non ne sali.
Dante Alighieri, Inferno, Divina Commedia, 1304/21

La gente nuova e i sùbiti guadagni / orgoglio e dismisura han generata, / Fiorenza.
Dante Alighieri, Inferno, Divina Commedia, 1304/21

Le città d’Italia tutte piene / son di tiranni, e un Marcel diventa / ogne villan che parteggiando viene. / Fiorenza mia, ben puoi esser contenta / di questa digression che non ti tocca, / mercé del popol tuo che si argomenta. / Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca / per non venir sanza consiglio a l’arco; / ma il popol tuo l’ha in sommo de la bocca.
Dante Alighieri, Purgatorio, Divina Commedia, 1304/21

E come ’l volger del ciel de la luna / cuopre e discuopre i liti sanza posa, / così fa di Fiorenza la Fortuna.
Dante Alighieri, Paradiso, Divina Commedia, 1304/21

Stare a Firenze significa riflettere sull'intricata diversità dell'Europa e sulla sua creatività perduta.
Timothy Garton Ash [1]

Firenze. Firenze fa parte della Toscana. E cosa sarebbe l'Italia senza la Toscana? L'Emilia Romagna sbatterebbe nell'Umbria, la Liguria scivolerebbe nel Lazio, ci sarebbe un capovolgimento totale. E cosa sarebbe la Toscana senza Firenze ? Come fa uno da Arezzo a andare a Bologna ? Se passa da Parma ci arriva, ma da sotto ? Per andare da Pisa alle Marche bisogna passare di qui. Firenze c'è sempre voluta e ci vuole. Chi altri nel mondo, non dico l'Italia, può vantare la famosa frase: sono fiorentino? Solo a Firenze si può dire.
Roberto Benigni, E l'alluce fu, 1996

La Toscana è, prima di tutto, Firenze, e forse una piazza, quella della Signoria.
Enzo Biagi, su Corriere della Sera, 1998

A Firenze, i monumenti son così fitti da parere accatastati.
Anselmo Bucci, Il pittore volante, 1930

A Firenze chi ha cattivo gusto è un genio.
Pino Caruso [1]

Vidi per la prima volta Firenze nel 1948, da prenderti per incantamento. Adesso è un’orribile megera turistica, con un poco di tramonti superstiti sui lungarni.
Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, 2009

Visitare Firenze è stato come partecipare a una festa a sorpresa ogni giorno.
[Visiting Florence was like attending a surprise party every day].
Jennifer Coburn [1]

Vi sono momenti in cui, rinchiuso in queste grandi chiese, tra questi antichi palazzi, sotto le volte dei portici, mi credo decisamente un uomo del tredicesimo o quattordicesimo secolo. L'aria che si respira, i luoghi che si vedono, tutto contribuisce a modificare il pensiero, a far dimenticare le abitudini più familiari, e spesso mi sveglio stupito di non incontrare il gonfaloniere e il suo seguito, un Uberti o un Buondelmonte, Masaccio o Michelangelo. È certo che la storia si aggira per le strade in questo paese.
Étienne-Jean Delécluze, Quatorzième lettre à un Parisien sur l'Italie, su Journal des Débats, 1823

Molti muoiono a Firenze non avendo potuto nascerci.
Ennio Flaiano, Frasario essenziale, 1959/72 (postumo, 1986)

La sorpresa di Firenze, che si rinnova ad ogni viaggio. Il piccolo golfo dell'Arno, così bene "male" illuminato la sera nei lungarni (da piazza Goldoni) la linea sempre aurea dei palazzi, lo svolgersi delle strade, la nettezza dei particolari, il nitore del cielo e dei profili.
Ennio Flaiano, Frasario essenziale, 1959/72 (postumo, 1986)

Firenze lo sai non è servita a cambiarla / la cosa che ha amato di più è stata l'aria / lei ha disegnato ha riempito cartelle di sogni / ma gli occhi di marmo del colosso toscano / guardano troppo lontano...
Ivan Graziani, Firenze (canzone triste), 1980

Ricordo i suoi occhi strano tipo di donna che era / quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio / "Io sono nata da una conchiglia" diceva / "La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare" / Caro il mio Barbarossa, compagno di un avventura / certo che se lei se n'è andata no, non è colpa mia / Oh lo so, lo so, lo so, la tua vita non cambierà / ritornerai in Irlanda con la tua laurea in filosofia / ma io che farò in questa città? / fottuto di malinconia e di lei...
Ivan Graziani, Firenze (canzone triste), 1980

Tutta Firenze sembra essere colorata con una viola delicato, come vino diluito.
Henry James [1]

Firenze [...] è una città che ha uno spiccato carattere, ed è fermamente radicata nei sentimenti di molte persone. Benché molti stranieri possano in un primo tempo sentirla fredda e scostante, purtuttavia essi non possono negare la sua speciale intensità. Vivere in tale ambiente, qualunque siano i problemi economici e sociali incontrati, sembra aggiungere una straordinaria profondità all'esperienza, sia pur essa di gioia, di melanconia o di adesione completa.
Kevin Andrew Lynch, L'immagine della città, 1960 

Io vorrei che nelle epigrafi dei monumenti, nelle lapidi murate nelle facciate dei palazzi e delle case, e fin nell'architrave del Palazzo della Signoria, sotto la dedica a Cristo, Re di Firenze, fossero scolpite le parole: «Va' a pigliarlo in tasca». E le vorrei stampate in fronte alle cronache di Dino Compagni e del Villani, alle storie del Machiavelli, del Guicciardini, del Giambullari, poiché tutta la storia di Firenze e della Toscana è in quel «va' a pigliarlo in tasca»: voglio dire la storia della libertà toscana, massimamente fiorentina, dal «cosa fatta capo ha» del Compagni, che vuol dire che prima o poi, a pigliarlo in tasca, ci van tutti, al famosissimo «Andate a pigliarvelo nel bocciolo, voi e la libertà», di Lorenzo de' Medici.
Curzio Malaparte, Maledetti Toscani, 1956

Quando ero a Firenze e vedevo le maniere semplici di quella città – un senatore, il giorno, col suo cappello di paglia, la sera, col lanternino –, ero incantato, facevo come loro e dicevo: «Sono come Cosimo il Grande». Effettivamente, là si è governati da un gran signore che si comporta da borghese, mentre altrove si è governati da borghesi che si comportano da gran signori.
Charles-Louis de Montesquieu, I miei pensieri, 1716/55 (postumo 1899/01)

Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com'ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle più alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d'altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare.
Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

Firenze l'è piccina... e vista dal piazzale, la pare una bambina, vestita a carnevale.
Leonardo Pieraccioni, Firenze, 1992

Firenze spara i fochi quando arriva San Giovanni, noi si guardano e si dice: "gli eran meglio quegli altr'anni".
Leonardo Pieraccioni, Firenze, 1992

Firenze la più dannata città italiana dove non c'è posto per sedersi, stare in piedi o camminare.
Ezra Pound [1]

A Firenze pensavo come a una città miracolosamente profumata e simile a una corolla, perché la chiamavano la città dei gigli, e la sua biondeggiante, corona con una torre di burro.
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, 1913/27

I primi pendolari la mattina / quest'anno è forte la tua Fiorentina / la colazione con i bomboloni / e guai a chi parla male di Antognoni / raggio di sole arriva il nuovo giorno / gente che va giurandoti un ritorno / perché a Firenze sulla mia parola / non vedi niente in una volta sola.
Pupo, Firenze Santa Maria Novella, 1980

Da qualche secolo i fiorentini possono accettare tutto: crimini, misfatti, tradimenti, insulti. Un fiorentino sopporta tutto. L’importante è evitare – accuratamente – di passare da bischero, espressione difficilmente traducibile.
Matteo Renzi, Fuori!, 2011

A Firenze, edifici classici si trovano accanto a edifici medievali. È questo contrasto che ci piace.
Richard Rogers [1]

Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, [2] ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.
[J’étais arrivé à ce point d’émotion où se rencontrent les sensations célestes données par les Beaux Arts et les sentiments passionnés. En sortant de Santa Croce, j’avais un battement de cœur, la vie était épuisée chez moi, je marchais avec la crainte de tomber].
Stendhal, Roma, Napoli e Firenze, 1817

Firenze - la città della tranquillità resa manifesta.
Katherine Cecil Thurston [1]

La cosa più bella di Tokyo è McDonald's. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald's. La cosa più bella di Firenze è McDonald's. A Pechino e a Mosca non c'è ancora niente di bello.
[The most beautiful thing in Tokyo is McDonald's. The most beautiful thing in Stockholm is McDonald's. The most beautiful thing in Florence is McDonald's. Peking and Moscow don't have anything beautiful yet].
Andy Warhol (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Firenze è una città che incoraggia le vocazioni artistiche: Se hai i tuoi occhi, i tuoi sensi aperti, vedi delle cose talmente straordinarie che è difficile, poi, diventare una persona qualsiasi.
Franco Zeffirelli [1]

Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell’uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.
Franco Zeffirelli [1]

Firenze non è solo la culla dell'arte, è una città che celebra l'arte del vivere bene.
Anonimo

Se l'Italia fosse la Gioconda, Firenze sarebbe il suo sorriso.
Anonimo

Chi non sa che i pratesi sono tutti innamorati dei fiorentini? Darebbero la pelle pur di saperne imitare, nel modo di portare il cappello, di farsi il nodo alla cravatta, di camminare, di parlare, di ridere, quel non so che di estroso, quel piglio ardito e scanzonato, quella impareggiabile prontezza nell'impastare il riso e la parola (tanto che non sai se parlano o ridono di te, e t'accorgi d'esser già morto quando ancora non sei nemmeno ferito), quell'eleganza, insomma, e quella magra e allegra pazzia, che fanno dei fiorentini il più bizzarro, il più garbato, e il più temibile popolo d'Italia.
Curzio Malaparte, Maledetti Toscani, 1956

Governare Firenze? Sarebbe facile se non ci fossero i fiorentini.
Mario Primicerio [1]

Un fiorentino sopporta tutto. L'importante è evitare – accuratamente – di passare da bischero.
Matteo Renzi, Fuori!, 2011

Bischero, espressione difficilmente traducibile. I Bischeri erano una nobile famiglia fiorentina che si ritrovò rovinata per alcuni errori strategici. Diciamo che devi evitare di compiere un errore gratuito, di tirarti la zappa sui piedi, di segnare un autogol. Perché se passi da bischero non hai diritto neanche alla compassione che in genere un popolo dotato di umanità come il nostro riserva agli sconfitti. Se te la sei cercata, affari tuoi: sei passato da bischero.
Matteo Renzi, Fuori!, 2011

Proverbi su Firenze
  • A Firenze il fiore, a Prato l’amore.
  • A Firenze per aver ufizii, bisogna avere bel palazzo e stare a bottega.
  • Fiorentin mangia fagiuoli, e' volevan gli Spagnuoli; li Spagnuoli sono venuti, Fiorentin becchi e cornuti.
  • Fiorentin per tutto, Roman distrutto.
  • Fiorentini ciechi, Senesi matti, Pisani traditori, Lucchesi signori.
  • Firenze non si duole se tutta non si muove. [3]
  • Il Fiorentino mangia sì poco e sì pulito, che sempre si conserva l'appetito.
  • Quando Siena piange, Firenze ride.
  • Roma per grandezza e Firenze per bellezza.
Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2.  Santa Croce: basilica nell'omonima piazza a Firenze. [cfr. citazione di Stendhal].
  3. È nota l’indolenza dei fiorentini a reagire a situazioni di disagio, per l’individualismo tipico del carattere e per la dedizione ai propri affari, che lasciano a stento e di malavoglia per occuparsi d’altro. [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].
  4. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Pisa - Siena - Toscana