Aforismi, frasi e proverbi su Pisa

Raccolta di aforismi, frasi e proverbi su Pisa, sui Pisani e sulla Torre di Pisa. Capoluogo della provincia omonima in Toscana, con più di 90.000 abitanti, Pisa è una città di grande attrattiva turistica. Tra i monumenti più importanti vi è la celebre piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli, dichiarata patrimonio dell'umanità, con la Cattedrale edificata nel XII secolo e la celebre Torre di Pisa o Torre pendente, uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo per via della sua caratteristica inclinazione.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa su Firenze, Siena e la Toscana. [I link sono in fondo alla pagina].
Pochi posti in Europa sono più interessanti di questo angolo di Pisa.
(James Fenimore Cooper)
Mezzo dormendo ancor domando: Piove? / Tutta la intera notte egli è piovuto. / Sia maledetto Pisa! Ognor ripiove: / Anzi, a dir meglio, e’ non è mai spiovuto.
Vittorio Alfieri, La pioggia di Pisa, Rime, 1785

Ahi Pisa, vituperio delle genti | del bel paese là dove 'l sì suona, | poi che i vicini a te punir son lenti, | muovesi la Capraia e la Gorgona, | e faccian siepe ad Arno in su la foce, | sì ch'elli annieghi in te ogne persona!
Dante Alighieri, Inferno, Divina Commedia, 1304/21

Ci fu già, in passato, chi paragonò Pisa ad Atene per il fatto che, come nella Acropoli della famosa città greca, così in Pisa, in un’unica piazza, sono raccolti tutti i monumenti significativi della sua arte e della sua storia: il Duomo, il Battistero, il Campanile e il Campo Santo, quattro fra i più celebri monumenti della nostra civiltà, considerati per molti aspetti meraviglie dell’arte, tali da suggerire la denominazione di "Piazza dei Miracoli".
Ottavio Banti, Il Campanile di Pisa. Una città e la sua torre, 1997

Il misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di villereccio è rimasto e fa di Pisa un luogo a misura umana; e il sole, quando scende dietro la Cittadella, ha barlumi di incredibile incanto.
Tristano Bolelli, Le città toscane, 1982

Stanchezza e voglia di lacrime. Solitudine e sete d’amare. Pisa, finalmente, viva e austera, coi suoi palazzi verdi e gialli, le sue cupole e, lungo l’Arno severo, la sua grazia. Come è nobile il suo rifiutarsi. Città pudica e sensibile. E così vicina a me di notte nelle strade deserte…che passeggiandovi solo, la mia voglia di lacrime finalmente si sfoga. Qualcosa di aperto in me incomincia a cicatrizzarsi.
Albert Camus, Taccuini, 1935/59 (postumo 1962/89)

Pisa e gli uomini sdraiati davanti al Duomo. Il Camposanto, le sue linee rette, i cipressi a ogni angolo. Si capiscono le discordie del Quattrocento e del Cinquecento. Qui ogni città conta, col suo volto e la sua verità profonda.
Albert Camus, Taccuini, 1935/59 (postumo 1962/89)

Pochi posti in Europa sono più interessanti di questo angolo di Pisa.
James Fenimore Cooper, Viaggio in Italia 1828-1830

Pisa, o Pisa, per la fluviale | melodia che fa sì dolce il tuo riposo | ti loderò come colui che vide | immemore del suo male | fluirti il cuore | il sangue dell'aurore | e la fiamma dei vespri | e il pianto delle stelle adamantino | e il filtro della luna oblivioso.
Gabriele D'Annunzio, Elettra, 1903

Un po’ fuori della graziosa e tranquilla cittadina di Pisa si distende, appartato e racchiuso tra quieti prati verdi, un severo e silenzioso universo marmoreo, solitario e soffuso dall'incantesimo di un’antica arte tramontata. Si tratta del celebre gruppo di edifici pisani, il Battistero, il Duomo, il Campanile, il Campo Santo. […] Invano è venuto in Italia chi non è sopraffatto da un senso di rispetto e da un brivido sacro in questo luogo; non ne troverà infatti un altro in cui un frammento di Italia antica si sia conservato con altrettanta grandiosa purezza e nobiltà
Herman Hesse, Dall’Italia, 1901

Pisa è rimasta ancor’oggi una città medievale e rinascimentale; non ha fatto un passo, né avanti, né indietro.
Gabriel Jules Janin, Voyage en Italie, 1842

Pisa è un misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di villereccio, un misto così romantico, che non ho mai veduto altrettanto.
Giacomo Leopardi, lettera a Paolina Leopardi, 1827

Sono rimasto incantato di Pisa per il clima: se dura così, sarà una beatitudine.
Giacomo Leopardi, lettera a Paolina Leopardi, 1827

L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo lung’Arno è uno spettacolo così bello, così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente, che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma; e veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta. Vi si passeggia poi nell'inverno con gran piacere, perché v’è quasi sempre un’aria di primavera: sicché in certe ore del giorno quella contrada è piena di mondo, piena di carrozze e di pedoni: vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, delle botteghe piene di galanterie, e nelle invetriate dei palazzi e delle case, tutte di bella architettura. 
Giacomo Leopardi, lettera a Paolina Leopardi, 1827

L’aspetto di Pisa mi piace assai. Quel lung’Amo, in una bella giornata, è uno spettacolo che m’incanta: io non ho mai veduto il simile: tu che hai viaggiato mezzo mondo, avrai veduto forse qualche cosa di questo genere in Olanda o altrove; ma questo sole, questo cielo, sono ornamenti che non avrai trovati fuori d’Italia, e sono pure una gran parte di questo spettacolo.
Giacomo Leopardi, lettera a Giovan Pietro Vieusseux, 1827

Io trovo qui [a Pisa] un misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di rustico, tanto nelle cose, quanto nelle persone: un misto propriamente romantico.
Giacomo Leopardi, lettera a Giovan Pietro Vieusseux, 1827

Ho qui in Pisa una certa strada deliziosa, che io chiamo Via delle rimembranze: là vo a passeggiare quando voglio sognare a occhi aperti. Vi assicuro che in materia d’immaginazioni, mi pare di esser tornato al mio buon tempo antico.
Giacomo Leopardi, lettera a Paolina Leopardi, 1828

[Pisa] è una bella città ariosa […] dove si respira più liberamente che nelle città densamente popolate e dove sembra esserci spazio vitale per la mente come per il corpo.
Margaret Mason, Selene or Memoirs of Matthew Ivy, ca. 1820

Chi potrà mai spiegare l'atmosfera penetrante e triste di alcune città? Pisa è una di quelle. Appena arrivi, si avverte nell'animo una profonda malinconia, una voglia imponente di partire e di restare, un disinvolto desiderio di fuggire e di godere indefinitamente la dolcezza sorniona della sua aria, del suo cielo, delle sue case, delle sue strade che sono abitate dalla più calma, più sopita, più silenziosa delle popolazioni. 
Guy de Maupassant, Premier Voyage: de style en style, 1890

Sotto nuvole bianche, cielo di Pisa / da tutta questa bellezza qualcosa deve uscire,
Ezra Pound, Canti pisani, 1948

Pisa, città assai antica, ma di forma elegante e decorosa, e sebbene situata in mezzo a una pianura, a differenza della maggior parte delle città, non possiede poche torri, ma ne ostenta tutte di eminentissime, come anche fu potentissima sui mari, finché nella memoria dei padri, vinti nella epica battaglia contro i Genovesi, perse non solo le forze navali, ma anche lo spirito e il dominio dei mari.
Francesco Petrarca, Itinerarium Syriacum, 1358

La bellezza in Toscana è dura, con un velo di grazia; quella di Pisa fa eccezione, è di qualità riposante, e favorisce l’abbandono.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Pisa e la sua provincia, specie quell'ampio corridoio che porta al mare ed in cui sorge la città ci chiamano soprattutto per la loro bellezza. 
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Pisa è l’antitesi toscana di Siena, città tutta in altura, di linee verticali, dalle vie buie, chiusa l’una sull'altra come le scaglie di una pigna.. Invece Pisa è tutta orizzontale, spaziosa; le sue strade sono ampie, e perciò scarse d’ombra; è una città chiara, felice, in cui entrano col vento il sapore del mare, il verde e la frescura delle pinete.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Pisa possiede col Giardino Scotto il più romantico dei nostri giardini pubblici.
Guido Piovene, ibidem

Con questi monumenti immersi dentro la frescura dell’erba, con quel vivace colore popolaresco, ed in più il velo di esotismo orientale di cui Pisa si avvolge, ecco un luogo e un momento adatti a quella che i francesi chiamano la reverie; [3] una reverie che la netta, chiara, rigorosa Toscana raramente permette.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Come tutte le città fluviali, Pisa fa veramente tutt'uno coi suoi dintorni, cui sembra legata dalla vita sotterranea delle acque e dei cieli marini. 
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Penso che il più bel viale d’Italia sia quello di platani tra Pisa e Bocca d’Arno costeggiante il fiume: nelle giornate calde le fronde sembrano soffiare come genii animati, un venticello su chi passa. Alla foce si scorgono le acque di due colori, più azzurre quelle del fiume, e quelle del mare più verdi. Alle spalle si alzano, al di là della pianura, le Alpi Apuane.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Pisa è una bella vecchia città che ispira la stessa venerazione di un antico tempio, il quale porti i segni del decadimento senza essere assolutamente in rovina.
Tobias Smollet, Descrizione, 1766

Pisa "vituperio delle genti", è entrata in maniera indelebile nella letteratura con la feroce invettiva dantesca e la fosca storia di Ugolino. Tuttavia non possiede uno scenario consono alle tragedie né un’atmosfera che susciti l’evocazione di storie torbide e drammatiche. È una città chiara, di luce tenue e di delicata geometria. Chi vi passeggia non sente l’incombenza del tragico e neppure l’impudica e sgomentante ostentazione della magnificenza architettonica, come in certe città italiane dove la bellezza confina spesso con il panico.
Antonio Tabucchi (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Le donne diventan più belle nella piazza di Pisa. Ogni volta che mi sono aggirato tra il Duomo, il Battistero e il Campanile sono stato costretto a notarlo […] non solo le bionde ragazze del nord e le nostre dagli occhi di velluto, ma anche le negre, le gialle dell’Asia, diventan più belle, si illuminavano le donne di tutti i paesi, e perfino di tutte le età
Mario Tobino, Pisa, la piazza dei Miracoli, 1982

La piazza del Duomo, consacrata dal genio dell’uomo prima ancora che dalla presenza della Divinità è l’unico luogo dove il Pisano non si senta orfano e diseredato dalla storia.
Enzo Carli, Inventario pisano, 1977

La piazza del Duomo è [...] lo specchio della più intima natura dei Pisani: di questo grande popolo decaduto cui le avverse fortune, le umiliazioni e i secoli di letargo non hanno fatto perdere il sentimento di una superiore dignità umana.
Enzo Carli, Inventario pisano, 1977

Voi v’immaginate che i Pisani sieno così cortesi come la loro aria, e perciò temete che io m’innamori troppo di Pisa. Ma consolatevi, che io sono fuori di questo pericolo, per due buone ragioni: l’una, che io non veggo Pisani, perché, come vi ho detto più volte, non vo in nessun luogo, se non a passeggiare; l’altra, che per quanto si dice, la cortesia de’ Pisani non è pericolosa.
Giacomo Leopardi, lettera ad Adelaide Maestri, 1827

[I Pisani] furono più bellicosi degli etruschi e li resero più fieri i Liguri, cattivi vicini ai loro fianchi.
Strabone, Geografia, I sec.

Le donne oneste sono come la Torre di Pisa: dimostrano inclinazione, ma non cedono.
Ralph Boller (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

La celebre torre di Pisa, cilindrica, circondata da otto piani di colonne e completamente vuota all'interno, sicché non è altro che una rivestitura; pende a tal punto, che una livella, lasciata cadere dall'alto, va a finire a più di dodici piedi di distanza dalle fondamenta. Se ci si basa sugli indizi esterni, sembra che la torre si sia piegata da un lato tutta in una volta. Tuttavia appare difficile a credersi, data la forma della costruzione, che abbia potuto fare un simile passo di danza senza sgangherare il resto della fabbrica.
Charles de Brosses, lettera al signor de Blancey, 1739

La torre di Pisa: si deve pendere per diventare famosi.
Valeriu Butulescu, Aforismi, 2002

Ho visitato la Torre di Pisa. È una torre e pende. Non succede nulla e allora cominci a cercare un posto per mangiare un panino.
Danny DeVito [1]

La cattedrale di Pisa, che si chiama Duomo, merita l’attenzione del viaggiatore. La sua torre attira immediatamente l’attenzione: e fa impressione. E’ talmente inclinata che s’immagina cada da un momento all'altro; ma c’è chi rassicura che cadrà solo dopo molti secoli, come è stato per l’Impero Romano sotto i cesari. Il fenomeno dell’inclinazione è da sempre materia di grandi discussioni. Si tratta di un cedimento del terreno, o è stata la volontà dell’architetto che ha costruito la torre inclinata?
Charles Dupaty, Lettres sur l’Italie, 1785

La torre di Pisa è conosciuta in tutto il mondo perché pende... ma sta in piedi. È proprio la sua imperfezione che l’ha resa così famosa. Se fosse rimasta dritta sarebbe stata una bella torre e basta, come tante in Italia.
Oscar Farinetti, Breve storia dei sentimenti umani, 2019

La Torre di Pisa è inclinata di 7 passi ordinati e mezzo, e insomma in modo pauroso. Non è che l’architetto l’abbia costruita così, espressamente: basta vedere come le pietre d’uno spazio del parapetto inferiore sono piegate da un lato, mentre le altre si sono alzate. Ho contato, facendo il giro intorno, 77 dei miei passi normali, il che dà un diametro di 25 passi e un terzo. Perciò, finché non penderà più della metà di questa distanza, non cadrà, perché non uscirà dal suo asse, e può ancora inclinarsi di 5 passi senza cadere. 
Charles-Louis de Montesquieu, Viaggio in Italia, 1728

Torri diritte ce ne sono in ogni angolo del mondo. Quella pendente ce l’abbiamo solo noi, e dovremmo raddrizzarla?
Gianni Rodari, Il libro degli errori, 1964

Per caso, quella sera, c’era la luna. (Anzi, non per caso: c’era perché ci doveva essere). Al chiaro di luna la torre era così bella, pendeva con tanta grazia, che il professore rimase lì estatico a rimirarla e intanto pensava: - Ah, come sono belle, certe volte, le cose sbagliate! -.
Gianni Rodari, Il libro degli errori, 1964

La torre di Pisa... E se avesse ragione lei?
Walter Valdi (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Proverbi su Pisa e i Pisani
  • Ahi, Pisa vituperio delle genti. [cfr. citazione di Dante].
  • Fiorentini ciechi, Senesi matti, Pisani traditori, Lucchesi signori.
  • Ha il male del pisano: l’ossa rotte e il becco sano.
  • Le cose in Italia son fatte in tal guisa che la più` dritta e` la Torre di Pisa.
  • Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio.
  • Pisa, pesa per chi posa. [3]
Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Reverie: sogno, fantasticheria [cfr. citazione di Guido Piovene].
  3. Si dice che la pesantezza dell’aria pisana non consente un sonno e un riposo tranquillo, ma pare più un gioco di parole, del tipo Pisa pesa il pepe al papa... [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].
  4. Alcune delle citazioni riportate in questa pagina, sono state tratte dal sito del Comune di Pisa, nel quale è presente una ricca raccolta di citazioni sulla città.
  5. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Firenze - Siena - Toscana

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