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Aforismi, frasi e citazioni sulla Toscana

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla Toscana e sui toscani. Il nome "Toscana" deriva dal latino Tuscanus, da Tuscus, altro nome con cui furono chiamati gli Etruschi, cioè gli abitanti dell’Etruria. La Toscana è una regione italiana con oltre 3.700.000 abitanti, situata nell'Italia centrale. Il capoluogo regionale della Toscana è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
In questa raccolta si evidenziano le citazioni di Curzio Malaparte tratte dal libro Maledetti Toscani (1956), testo fondamentale per conoscere meglio la toscanità e il carattere degli abitanti di questa bellissima regione che è la Toscana.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa su Firenze, Pisa, Siena e il Palio di Siena. [I link sono in fondo alla pagina].
Se ti senti stanco di te stesso e hai bisogno di ritrovare te stesso,
lavarti dei dubbi, non c'è posto migliore della Toscana d'autunno.
(Oriana Fallaci)
Cosa sarebbe l’Italia senza la Toscana? L’Emilia Romagna sbatterebbe nell'Umbria. La Liguria scivolerebbe nel Lazio. Ci sarebbe un capovolgimento totale. E cosa sarebbe la Toscana senza Firenze? Come fa uno da Arezzo ad andare a Bologna?
Roberto Benigni [1]

La Toscana è, prima di tutto, Firenze, e forse una piazza, quella della Signoria.
Enzo Biagi, su Il Corriere della Sera, 1998

Colline di Toscana, coi loro celebri poderi, le ville, i paesi che sono quasi città, nella più commovente campagna che esista.
Fernand Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II, 1965

La campagna toscana è stata costruita come un'opera d'arte da un popolo raffinato, quello stesso che ordinava nel '400 ai suoi pittori dipinti ed affreschi: è questa la caratteristica, il tratto principale calato nel corso dei secoli nel disegno dei campi, nell'architettura delle case toscane. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza.
Henri Desplanques, Il paesaggio rurale della cultura promiscua in Italia, su Rivista Geografica Italiana, 1959

La Toscana è bella d'autunno. Puoi camminare lungo sentieri che hanno il profumo dei funghi e delle ginestre, ascoltare le voci del vento che chiama dai poggi orlati di cipressi e di abeti, pescare le anguille nei borri dove il torrente rotola sui sassi scivolosi di borraccina, andare a caccia di lepri e di fagiani nelle macchie di erica rossa, ed È tempo di vendemmia, l'uva si gonfia violetta tra i pampini fitti, i fichi pendono dolci dai rami che fremono di fringuelli e di allodole, nei boschi le foglie si accendono di giallo e di arancione bruciando il monotono verde d'estate.
Oriana Fallaci, Un uomo, 1979

Se ti senti stanco di te stesso e hai bisogno di ritrovare te stesso, lavarti dei dubbi, non c'è posto migliore della Toscana d'autunno.
Oriana Fallaci, Un uomo, 1979

In genere si resta colpiti dall'aspetto bello e grandioso che hanno in Toscana le opere pubbliche, le strade, i ponti. Tutto è allo stesso tempo solido e lindo, si cerca d'unire praticità, utilità ed eleganza, dappertutto si nota un'alacre solerzia.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1816/17

Amo appassionatamente la Toscana. Mi inorgoglisce troppo quello che ha dato al mondo nel campo dell'arte, della scienza, della letteratura, della politica insomma della cultura. E a ogni pretesto parlo e scrivo della Toscana [...]. Però si tratta di un amore poco ricambiato. [...] La Toscana non è né è mai stata una mamma tenera e affettuosa. Quando ha un figlio o una figlia che la ama e la onora anziché amarlo e onorarlo a sua volta mostrando un po' di gratitudine lei lo bistratta, lo perseguita, lo respinge.
Oriana Fallaci, discorso all'ambasciata italiana a New York,  2006

La Toscana è tra le regioni del mondo più famose per la loro bellezza. È un luogo comune parlare della dolcezza e della grazia dei suoi paesaggio. Le valli intorno a Firenze, nel Pistoiese, in Lucchesia e altrove, con i loro giochi d’olivi chiari e di cipressi scuri, hanno una veste incantevole che sa di pittura e di prospettiva artistica.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Ad osservarla bene, la dolcezza non è la più intima caratteristica della terra toscana, come invece del”Umbria. Anche nelle parti più amene, quali le valli del Mugello ed il Chianti, sotto l’involucro grazioso si scopre una precisione, una purezza di contorni, uno scarno rigore di disegno: mentre l’occhio si incanta sulla dolcezza delle prime apparenze, scivola dentro l’anima una lezione più severa.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

La bellezza Toscana è una bellezza di rigore, di perfezione, talvolta di ascetismo, sotto l’aspetto della grazia. A differenza della collina veneta, languida e fantasiosa, quella toscana si direbbe disegnata da un artista cosciente, che non lasci nulla al caso, e aborra il superfluo, anche se poi, a lavoro finito, cosparge di gentili ornati la fondamentale secchezza della sua concezione.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

Il rigore del paesaggio toscano emerge in plaghe dove, come intorno a Siena e a Volterra, la creta biancastra traluce tra le vegetazioni, fissando come nel diamante i contorni di un paesaggio netto, duro e supremamente perfetto. Dunque un paesaggio intellettivo, imbevuto d’intelligenza, che sembra pensare esso stesso intorno all'uomo nella maniera più alta.
Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957

I toscani amano lo scherzo e la satira e le feste di piazza; coi carri mascherati che mettono in burla le meschinità o gli eccessi della politica o della vita. Rissosi talvolta, Meglio avere un morto in casa che un pisano alla porta, e legati al passato e alle tradizioni: dal Palio di Siena alla Giostra del Saracino, che non sono soltanto richiami per i turisti.
Enzo Biagi, su Il Corriere della Sera, 1998

Che tutti gli italiani siano intelligenti, ma che i toscani siano di gran lunga più intelligenti di tutti gli altri italiani, è cosa che tutti sanno, ma che pochi vogliono ammettere.
Curzio Malaparte, Maledetti Toscani, 1956 [2]

Gran fortuna per tutti, in Italia, che i toscani siano uomini intelligenti, e perciò liberi. E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani. Poiché l'Italia ha bisogno di gente che le faccia onore: come le fanno onore i toscani col solo fatto di essere intelligenti e liberi.
Curzio Malaparte, ibidem

Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l'esser toscano: molto più che abruzzese, lombardo, romano, piemontese, napoletano, o francese, tedesco, spagnolo, inglese. E non già perché noi toscani siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione: per qualcosa che è in noi, nella nostra profonda natura.
Curzio Malaparte, ibidem

Se è vero che nessuno ci disprezza (non essendo ancora nato, e forse non nascerà mai, l'uomo che possa disprezzare i toscani), è pur vero che tutti ci hanno in sospetto. Forse perché non si sentono compagni a noi (compagno, in lingua toscana, vuol dire eguale).
Curzio Malaparte, ibidem

In se stesso il toscano ha fiducia, pur senza orgoglio, ma negli uomini, nella pianta uomo, no.
Curzio Malaparte, ibidem

L'elemento fondamentale del suo carattere [del toscano] è [....] l'esser spregioso: il che nasce dal suo profondo disprezzo per le cose e i fatti degli uomini, s'intende degli altri uomini.
Curzio Malaparte, ibidem

Nel concetto dei toscani, chi non è un uomo libero è un uomo grullo.
Curzio Malaparte, ibidem

Può darsi che i toscani abbiano torto, ma la schiavitù è sempre, ai loro occhi, una forma d'imbecillità: intelligenza e libertà essendo, in Toscana, sinonimi.
Curzio Malaparte, ibidem

I toscani son come sono, son quel che sono, e quando son nemici son nemici per l'eternità, né si arrendono mai, neanche se li persuadi in cuor loro del contrario. Ma quando sono amici sono amici, e può cascare il mondo che l'amicizia non te la tolgono.
Curzio Malaparte, ibidem

Non c'è nulla da guadagnare in un'Italia come questa, che si fida più della maschera che del viso, e perciò ha in odio i toscani, che son tutto viso dalla testa ai piedi.
Curzio Malaparte, ibidem

Toscani non son peggiori né migliori degli altri, ma diversi.
Curzio Malaparte, ibidem

Gran virtù dei toscani, quella d'esser sboccati. E non la ritrovi soltanto in bocca ai beceri e alle ciane, ma in bocca a Dante, al Boccaccio, al Sacchetti, al Magnifico, a Machiavelli, e a Fazio degli Uberti, a Cecco Angiolieri, a Folgore da San Gimignano, per tacere del Berni, del Burchiello, dell'Aretino, del Lasca. Perfino in bocca a San Bernardino da Siena la ritrovi, quella virtù dei toscani.
Curzio Malaparte, ibidem

Noi toscani siamo la cattiva coscienza d'Italia.
Curzio Malaparte, ibidem

Dal modo di guardare dei toscani, si direbbe che non sono mai testimoni soltanto: ma giudici. Ti guardano non per guardarti, come fanno gli altri italiani, ma per giudicarti: e quanto pesi, quanto costi, e che vali, e che pensi, e che vuoi. E tale è il loro modo di guardarti, che a un certo punto ti accorgi che vali ben poco, o niente.
Curzio Malaparte, ibidem

È giustizia riconoscere che l'Italia, senza la Toscana, non sarebbe che un pezzo d'Europa.
Curzio Malaparte, ibidem

La patria ideale di ogni toscano non è il Paradiso, ma l'inferno: soltanto laggiù si sente a casa sua, fra gente come lui, fra pari suoi, soltanto laggiù può essere gavazziere a suo piacere, e ridere di tutto, beffarsi di tutto e di tutti.
Curzio Malaparte, ibidem

I toscani han l'abitudine di non salutare mai per primi nessuno, nemmeno in Paradiso. E questo, anche Dio lo sa. Vedrai che ti saluterà lui, per primo.
Curzio Malaparte, ibidem

Gli altri italiani [...] m'han da scusare se, nel dir bene dei toscani, ho avuto l'aria, talvolta, di dir male di loro: poiché se avessi detto bene dei toscani, che son gelosissimi, senza aver l'aria di dir male degli altri italiani, certo mi ammazzerebbero. Il chè non mi conviene, considerando che un toscano morto val meno di un toscano vivo, e non basta a consolarmi quel che dicono i fiorentini, i quali pretendono che un toscano morto val più di tutti gli altri italiani vivi messi insieme.
Curzio Malaparte, Maledetti Toscani, 1956 [2]

Spesso mi chiedono perché in TV parlo così poco toscano. Ma il toscano che conosce l’Italia è il fiorentino e io non sono fiorentino, sono maremmano. Vi assicuro che la TV italiana ancora non è pronta per il maremmano.
Sergio Sgrilli [1]

La Toscana è paesaggio magico dove tutto è gentile intorno, tutto è antico e nuovo.
Anonimo (attribuito erroneamente a Curzio Malaparte) 

Chi ha da far con tosco non vuol esser losco. [3]
Proverbio

Conosciuto un buon toscano non si può starne lontano.
Proverbio

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Curzio Malaparte, Maledetti toscani, Aria d'Italia, 1956; Vallecchi, 1956-1968; Mondadori, 1982; Leonardo, 1994; Adelphi, 2017.
  3. Chi ha da far con tosco non vuol esser losco. "I toscani sono noti per la loro furbizia e chi ha a che fare con uno di loro deve essere avveduto. Losco nel senso di "guercio, che vede male". È proverbio antico citato dal Boccaccio (Decamerone 8.10)". [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani, 2007].
  4. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Firenze - Pisa - Siena