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Aforismi, frasi e citazioni sulla Rimozione

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla rimozione psicologica e sul rimuovere sentimenti, ricordi o pensieri ritenuti spiacevoli o inaccettabili. Gran parte delle seguenti riflessioni fanno riferimento, in particolare, alla teoria della rimozione elaborata da Sigmund Freud, che la considerava "il pilastro su cui poggia l’edificio della psicoanalisi”. [Per la storia del movimento psicoanalitico, 1914].

Secondo una definizione dello stesso Freud: "La rimozione è quel processo per il quale un atto capace di diventare cosciente, un atto quindi che appartiene al sistema Preconscio viene reso inconscio, ossia respinto nel sistema Inconscio. E, parimenti, parliamo di rimozione quando l’atto psichico inconscio non viene ammesso nemmeno nel vicino sistema preconscio, ma viene rimandato indietro dalla censura quando perviene alla soglia di esso". [Introduzione alla psicoanalisi, 1915].

Secondo la definizione di Umberto Galimberti, la rimozione (in tedesco Verdrängung) "si riferisce a un processo inconscio che consente di escludere dalla coscienza determinate rappresentazioni connesse a una pulsione il cui soddisfacimento sarebbe in contrasto con altre esigenze psichiche. In quanto processo inconscio, la rimozione va distinta dalla repressione che è cosciente; inoltre ciò che viene rimosso non è la pulsione, ma il suo rappresentante ideativo, mentre l'affetto a esso connesso viene spostato o soppresso. [Dizionario di psicologia, UTET, 1992].

Come sottolinea Paolo Legrenzi: "Secondo la teoria della rimozione, alcuni ricordi sono inaccessibili, non perché la traccia mnestica si sarebbe disgregata (infatti i ricordi sussistono ancora e in condizioni opportune e magari nel corso di un trattamento psicoterapico possono riemergere), ma perché la loro presenza a livello conscio sarebbe inaccettabile a causa dell'angoscia ad essi associata". [Manuale di psicologia generale, 1994].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul dimenticare, il cancellare, l'inconscio, le pulsioni, i traumi e i mostri interiori. [I link sono in fondo alla pagina].
La rimozione dell’indesiderabile funziona solo fino a un certo punto e per
un tempo determinato; dopodiché il rimosso ritorna, più forte di prima.
(James Hillman)
Il nostro passato preme sulla coscienza. Noi ce ne difendiamo con la dimenticanza, con la distrazione, con la rimozione che lo rende inconscio. Ma, come diceva Freud, l'inconscio è immortale.
Francesco Alberoni, Innamoramento e amore, 1979

La parte cosciente rimuove da sé gli elementi incongrui, eterogenei, spiacevoli o che le fanno paura. Noi respingiamo dalla nostra coscienza molti elementi con l'illusione che scacciandoli li annulliamo. Ma è una delle illusioni più pericolose: è il 'metodo dello struzzo che nasconde il capo sotto le ali per non vedere il pericolo. Invece lo scacciare certi fatti dalla nostra psiche spesso non fa che renderli più liberi di scorrazzare, di insidiare l'inconscio, come delinquenti che tanto più operano indisturbati, quanto più se ne nega l'esistenza.
Roberto Assagioli, Cambiare se stessi (a cura di Marialuisa Macchia Girelli), 1993

Finché porteremo nel cuore le cause di tutte le nostre sofferenze e dei nostri errori saremo sopraffatti dall'amarezza in qualunque deserto cercheremo di andare. La sabbia ci travolgerà ovunque perché i mali dai quali vorremmo fuggire sono dentro di noi e vi rimarranno se non li rimuoveremo con la volontà.
Romano Battaglia, Sabbia, 2007

La rimozione dalla coscienza dei contenuti penosi è un meccanismo psicologico basilare, che origina dalla componente inconscia dell'Io. Ma, come Freud insegna, il contenuto rimosso non è depotenziato del suo valore energetico, è solo allontanato dalla sfera delle rappresentazioni coscienti e permane integro nell'attività psichica inconscia, tentando continuamente un ritorno all'attività psichica cosciente. Questa condizione psicologica determina, nella persona che utilizza una simile strategia difensiva, uno stato di sensibilizzazione: ciò la predispone a reagire emotivamente a qualsiasi stimolo esterno che, per una qualsiasi via associativa, si lega al contenuto rimosso.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Spesso si pensa che i fattori inconsci che determinano certe angosce siano costituiti prevalentemente da esperienze precoci cadute sotto il peso della rimozione. In realtà, quando ci si sottopone a un trattamento analitico ci si rende conto che nessun episodio viene realmente dimenticato.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

La dimensione emotiva - e non la rimozione dei nostri sentimenti - è lo strumento più utile per affrontare la vita. L'emotività è in fondo paragonabile alla verità: una voce flebile ma persistente.
Aldo Carotenuto, L'anima delle donne, 2001

La rimozione di una infelicità depressiva non si accompagna automaticamente alla rinascita di orizzonti felici di vita. Sono, queste, due diverse dimensioni di vita; benché, in ogni caso, solo dalla scomparsa della infelicità depressiva riemerga la ricerca di nuove forme di felicità, e non sempre il loro raggiungimento.
Paolo Crepet, Perché siamo infelici, 2010

La rimozione non è solo il meccanismo di difesa più efficace; è anche il meccanismo più pericoloso. La scissione dell'Io, che si produce con la sottrazione dalla coscienza di intere zone della vita affettiva e pulsionale, può distruggere una volta per tutte l'integrità della personalità. La rimozione diventa quindi la base della formazione di compromesso e della nevrosi.
Anna Freud, L'Io e i meccanismi di difesa, 1936

L’esperienza psicoanalitica relativa alle nevrosi di traslazione ci costringe a concludere che la rimozione non è un meccanismo di difesa presente fin dalle origini, che essa non può instaurarsi prima che si sia costituita una netta separazione tra l’attività psichica cosciente e quella inconscia, e che la sua essenza consiste semplicemente nell'espellere e nel tener lontano qualcosa dalla coscienza.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Non ci si deve rappresentare il processo della rimozione come un accadimento che si produce una volta per tutte e le cui conseguenze sono permanenti, più o meno come quando viene ammazzato un essere vivente che, da quel momento in poi, è morto; la rimozione richiede al contrario un costante dispendio di energia e, se questo cessasse, il successo della rimozione verrebbe messo in forse talché si renderebbe necessario un rinnovato atto di rimozione.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Possiamo supporre che il rimosso eserciti una costante pressione nella direzione del cosciente, pressione che deve essere bilanciata da una ininterrotta contropressione. Il mantenimento di una rimozione implica dunque una costante emissione di energia, e la sua eliminazione rappresenta, dal punto di vista economico, un risparmio.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Se la rimozione non riesce a prevenire la nascita di impressioni spiacevoli o di angoscia, dobbiamo dire che essa ha subito uno scacco; e ciò anche se ha eventualmente raggiunto la sua meta per quanto si riferisce alla componente rappresentativa. Naturalmente la rimozione fallita ha più ragione di imporsi al nostro interesse di quella eventualmente riuscita, la quale perlopiù si sottrae alla nostra disamina.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

L’essenza del processo di rimozione non consiste nel sopprimere un’idea che rappresenta una pulsione, nell'annullarla, ma nell'impedirle di diventare cosciente. In questo caso diciamo che essa si trova in uno stato “inconscio”, e possiamo produrre prove convincenti che dimostrano come essa possa esplicare degli effetti anche quando è inconscia, compresi certi effetti che alla fin fine raggiungono la coscienza.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Tutto ciò che è rimosso è destinato a restare inconscio; tuttavia il rimosso non esaurisce tutta intera la sfera dell’inconscio. L’inconscio ha un’estensione più ampia; il rimosso è una parte dell’inconscio.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Il processo della rimozione è la condizione preliminare per la formazione del sintomo
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32

Per conservare se stesso il nostro Io usa di frequente le strategie della rimozione e della negazione, autoingannandosi inconsciamente, perché incapace di reggere la verità. Nessuna colpa morale. Il processo infatti è inconscio. Solo una fragilità del soggetto che non riesce ad accogliere tutta la realtà di cui è fatto.
Umberto Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, 2003

La rimozione è l’attività principale della vita.
Georg Groddeck, Il libro dell'Es, 1923

Non si può entrare in una stanza senza mettere in moto il meccanismo della rimozione, senza eliminare dalla coscienza questa o quella impressione sui mobili, sui ninnoli, sui colori, sulle forme di ciò che c’è dentro. Non si può leggere uno scritto, non si può vedere un viso, non si può ascoltare un discorso senza rimuovere continuamente, senza rifiutare dei ricordi, delle fantasie, dei simboli, delle emozioni, dell’odio, dell’amore, del disprezzo, della vergogna e dell’emozione.
Georg Groddeck, Il libro dell'Es, 1923

La rimozione agisce incessantemente sui fenomeni e li trasforma.
Georg Groddeck, Il libro dell'Es, 1923

La rimozione dell’indesiderabile funziona solo fino a un certo punto e per un tempo determinato; dopodiché il rimosso ritorna, più forte di prima.
James Hillman, La forza del carattere, 1999

Molto spesso il filo sottile che unisce il desiderio alla coscienza si spezza per effetto della repressione del desiderio illecito, e in questo modo il desiderio diventa inconscio. Esso viene dimenticato, e al suo posto compare una giustificazione più o meno ragionevole, sempre che si vada alla ricerca di un motivo. Questo processo per cui un desiderio inaccettabile diventa inconscio viene chiamato rimozione, per distinguerlo dalla repressione, che presuppone il permanere del desiderio nella coscienza.
Carl Gustav Jung, Sull'inconscio, 1918

Sebbene rimosso e dimenticato, il contenuto incompatibile – si tratti di desideri o di ricordi penosi – continua tuttavia a esistere e influisce con la sua presenza invisibile sui processi coscienti. Questo influsso si manifesta attraverso disturbi caratteristici delle funzioni consce, che vengono detti sintomi nervosi o psicogeni.
Carl Gustav Jung, Sull'inconscio, 1918

Le tendenze che vengono subito rimosse, sono generalmente di carattere dubbio. Esse non sono necessariamente antisociali, però non si adattano veramente bene alle convenzioni sociali. La ragione per cui vengono rimosse è ugualmente dubbia. Alcuni lo fanno per pura viltà, altri per moralità convenzionale e altri ancora per motivi di reputazione. La rimozione è una specie di semiconscio e indeciso lasciar correre le cose, oppure un disprezzare l’uva che non si può raggiungere, oppure un “volgersi da un’altra parte” per non guardare in faccia i propri desideri.
Carl Gustav Jung, Psicologia e religione, 1940

Una rimozione ha delle conseguenze nevrotizzanti, poiché l’affetto, che nonostante tutto esiste, si crea semplicemente – com'è abbastanza risaputo – una via d’uscita altrove, in un luogo improprio.
Carl Gustav Jung, Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo, 1958

Il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa.
Primo Levi, I sommersi e i salvati, 1986

C'è chi realizza le proprie fantasie erotiche. Chi invece cerca di rimuoverle. Chi invece le sublima. Ma tutti gli esseri umani hanno delle fantasie erotiche. Anche i santi.
Davide Morelli (Aforismi inediti su Aforismario)

Ci sono tre modi per rapportarsi alle proprie fantasie erotiche: realizzarle, rimuoverle o sublimarle. Chi le realizza è un libertino, chi le rimuove è un moralista e chi le sublima è un artista.
Davide Morelli (Aforismi inediti su Aforismario)

Anche la più piccola preoccupazione è accompagnata dall'illusione, che dopo la sua rimozione saremo felici.
Paul Rée, Osservazioni psicologiche, 1875

La costrizione all'autocontrollo sessuale, al mantenimento della rimozione sessuale porta allo sviluppo di idee irrigidite, caratterizzate da accenti emotivi di onore e dovere, di coraggio e di autocontrollo.
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo, 1933

Sia la morale sessuale che inibisce la volontà di libertà sia quelle forze che favoriscono gli interessi autoritari traggono la loro energia dalla sessualità rimossa.
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo, 1933

Se esaminiamo la storia della repressione sessuale e l'origine della rimozione sessuale constatiamo che essa non ha inizio all'origine dello sviluppo culturale, e che quindi non è la premessa per lo sviluppo culturale, ma cominciò a formarsi solo relativamente tardi insieme al patriarcato autoritario e all'inizio della divisione in classi della società.
Wilhelm Reich, La rivoluzione sessuale, 1936

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Dimenticare - CancellareInconscio - PulsioniTrauma e Shock - Mostri Interiori

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