Frasi e frammenti dei Presocratici
Raccolta di massime, aforismi e frammenti degli antichi filosofi greci, dai presocratici ai sofisti. Tra gli autori citati vi sono, in ordine cronologico: Senofane, Anassagora, Zenone, Gorgia, Protagora, Democrito, Antistene e Diogene.
Martin Heidegger ha scritto che la filosofia greca è nata grande, e non c'è migliore dimostrazione di questa affermazione della lettura di queste perle di sapienza scritte tra il VI e il IV secolo a.e.c.
Su aforismario trovi anche una raccolta di frasi e aforismi di Eraclito, di Socrate e dei Sette Savi. [I link sono in fondo alla pagina].
Cerco l'uomo! (Diogene) Immagine: Diogene con lanterna - Mattia Preti, XVII sec. |
Senofane
Colofone 570 a.e.c. - 475 a.e.c.
I mortali credono che gli dèi siano nati e che abbiano vesti, lingua e figura come loro. Ma se i buoi e i cavalli e i leoni avessero le mani, e con le mani potessero disegnare e compiere opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dèi, e i buoi simili a buoi, e plasmerebbero i corpi degli dèi tali e quali essi stessi hanno, ciascuno secondo il proprio aspetto.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
Uno solo è dio, sommo tra gli dèi e gli uomini, né per figura simile ai mortali, né per pensiero.
Dalla terra tutto deriva e nella terra tutto finisce.
Occorre un saggio per riconoscere un saggio.
Nessun uomo ha mai avuto conoscenza certa, né alcuno l'avrà mai sugli dèi e su tutte le cose che dico, e se anche qualcuno arrivasse a esprimere una cosa compiuta al più alto grado, neppur lui ne avrebbe tuttavia vera conoscenza, poiché di tutto vi è solo un sapere apparente.
Anassagora
Clazomene, 496 a.e.c. - Lampsaco, ca. 428 a.e.c.
La discesa all'Ade è la stessa da ogni luogo.
L'uomo è il piú sapiente dei viventi perché ha le mani.
Nessuna cosa nasce né perisce, ma da cose esistenti ogni cosa si compone e si separa.
Zenone di Elea
495 a.e.c. - 430 a.e.c.
Anche nell'animo del saggio, guarita la piaga, resta la cicatrice.
La bellezza è il fiore della castità.
Chi è un amico? Un altro me stesso.
Il bene non è nella grandezza, ma la grandezza nel bene.
Gorgia
Lentini ca. 485 a.e.c. - Larissa ca. 375 a.e.c.
Frammenti
Nulla esiste. Se esiste è inconoscibile. Se è conoscibile è incomunicabile.
Non la bellezza, ma la buona reputazione della donna deve essere nota a molti.
La serietà di un avversario va disarmata con il riso e il riso con la serietà.
L'essere è oscuro se privo di apparenza; l'apparenza è inconsistente se è priva di essere.
Gli oratori sono simili alle rane: queste, infatti, gracidano nell'acqua; quelli presso la clessidra del tribunale.
Quanti trascurano la filosofia per dedicarsi alle altre discipline, sono simili ai Proci, i quali mentre desideravano Penelope, se la intendevano con le sue ancelle.
Encomio di Elena
È ordine per la Città avere uomini valenti, per il corpo la bellezza, per l'anima la sapienza, per l'azione la virtù, per il discorso la verità. I contrari di questi sono disordine.
Un uomo, una donna, un discorso, un'azione, una città, una cosa degna di lode devono essere lodati; mentre deve essere biasimato ciò che è indegno. Uguale errore e incapacità è biasimare ciò che deve essere lodato e lodare ciò che deve essere biasimato.
La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.
Il fascino divino che avviene per mezzo della parola è generatore di piacere e liberatore dal dolore. La forza dell'incantesimo, accompagnandosi all'opinione dell'anima, la seduce e la persuade e la trasforma per mezzo del suo incanto.
Come alcune medicine eliminano dal corpo alcuni umori ed altre altri, e le une pongono fine alla malattia altre alla vita, così anche dei discorsi gli uni addolorano, gli altri rallegrano, gli altri spaventano, gli altri incoraggiano gli uditori, gli altri con qualche malvagia persuasione avvelenano e ammaliano l'anima.
Apologia di Palamede
Di molto denaro hanno bisogno quelli che molto spendono; non quelli che dominano i piaceri naturali, ma quelli che sono schiavi di tali piaceri, e coloro che cercano di acquisire onori grazie alla ricchezza e alla magnificenza.
Dalla virtù e non dalla malvagità vengono gli onori.
Uno che ha perduto le ricchezze o è stato privato del potere o è stato bandito dalla patria, può sempre ritornare in possesso di questi beni; colui che, invece, ha perduto la fiducia altrui, non può più riacquistarla.
Non bisogna credere a quanti esprimono opinioni, ma a quanti sanno; né bisogna considerare l'opinione più degna di fede della verità, ma, all'opposto, la verità più dell'opinione.
Per gli uomini buoni la morte è preferibile a una cattiva fama: l'una, infatti, è la fine della vita, mentre l'altra è una malattia per la vita.
Nulla è; se anche fosse, non sarebbe conoscibile; anche se fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile. (Gorgia) |
Protagora
Abdera 486 a.e.c. - mar Ionio 411 a.e.c.
L'uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono.
Intorno a ogni oggetto ci sono due ragionamenti contrapposti.
L'istruzione richiede natura ed esercizio.
Rendere più forte l'argomento più debole.
Riguardo agli dèi, non ho la possibilità di accertare né che sono, né che non sono, opponendosi a ciò molte cose: l'oscurità dell'argomento e la limitatezza della vita umana.
Non vale nulla né l'arte senza applicazione, né l'applicazione senz'arte.
La cultura dell'anima non germoglia, se non si va molto a fondo.
La malattia è un bene, la malattia è un male; infatti la malattia è un bene per il medico perché riguarda il suo lavoro, ma è un male per il malato.
Se qualcuno ordinasse a tutti gli uomini di radunare in un sol luogo tutte le leggi che si credono brutte e di scegliere poi quelle che ciascuno crede belle, neppure una ne resterebbe, ma tutti si ripartirebbero tutto.
Democrito
Abdera, ca. 460 a.e.c. - 360 a.e.c.
È buona cosa ostacolare chi commette un'ingiustizia. Se non si riesce a fare questo, è buona cosa non commettere ingiustizie insieme a lui.
Bisogna sforzarsi per capire molto, non per avere una molteplice erudizione.
Non con i beni corporei né con il denaro, ma con rettitudine e con saggezza, gli uomini diventano felici.
Bisogna evitare le colpe non per paura, ma perché si deve.
Chi commette ingiustizia è più infelice di chi la subisce.
È grandezza d'animo sopportare con dignità i torti.
Chi vuole dispensare saggi consigli a chi crede di essere già saggio, compie una fatica vana.
Bisogna tendere non ai discorsi sulla virtù, bensì alle opere e alle azioni virtuose.
L'uomo è un piccolo mondo.
Criticare i propri errori è meglio che criticare quelli degli altri.
È bene non soltanto il non commettere ingiustizia, ma il non voler commetterla.
Fama e ricchezza, senza giudizio, non sono beni sicuri.
Uomo che fa il bene non è colui che vuole che i suoi favori siano contraccambiati, ma colui che preferisce agire bene.
Gli stolti vogliono vivere a lungo, ma non sanno godere una vita lunga.
La parola è l'ombra dell'azione.
La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli.
È duro soggiacere al comando di chi val meno di noi.
Il poco pare molto per chi si accontenta: infatti, i desideri modesti controbilanciano la scarsità di ricchezza.
Niente esiste tranne gli atomi e il vuoto; tutto il resto è opinione.
Tutto ciò che esiste nell'universo è frutto del caso e della necessità.
Ogni paese della terra è aperto all'uomo saggio: perché la patria dell’uomo virtuoso è l’intero universo.
Antistene
Atene 444 a.e.c. - 365 a.e.c.
Se prendi una bella moglie non l'avrai solo per te, se la prendi deforme sarai solo tu a scontare la pena.
Bisogna aver rapporti con donne tali, che saranno grate.
È proprio dei re agire bene e sentirsi dire male.
È meglio capitare tra i corvi che tra gli adulatori: gli uni divorano i cadaveri, gli altri i vivi.
La scienza più necessaria è quella di non dimenticare ciò che si è appreso.
È meglio lottare con pochi buoni contro tutti i malvagi che con molti malvagi contro pochi buoni.
Bisogna badare ai nemici, perché sono i primi a notare i nostri errori.
Bisogna stimare di più l'uomo giusto che il consanguineo.
Diogene di Sinope
Sinope ca. 412 a.e.c. - Corinto 323 a.e.c.
Anche il sole penetra nelle latrine, ma non ne è contaminato.
Aspirare alla saggezza, anche questo è filosofia.
Perché vivi se non ti curi di vivere bene?
Il tempo è lo specchio dell'eternità.
La folla è madre dei tiranni.
Cerco l'uomo.
Comportati coi potenti come fai col fuoco: non stare né troppo vicino né troppo lontano.
Sono cittadino del mondo intero.
Tutto appartiene agli dèi; i sapienti sono amici degli dèi; i beni degli amici sono comuni. Perciò i sapienti posseggono ogni cosa.
Non il vivere è un male, ma il vivere male.
Qual è il momento migliore per la cena? "Se uno è ricco, quando vuole, se uno è povero, quando può".
A quale età un uomo deve prender moglie? "Da giovane non ancora, da vecchio mai".
Note
- a.e.c. sta per "avanti era cristiana" o "comune", usata in sostituzione dell'abbreviazione cristianocentrica "a.C." (avanti Cristo).
- Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, III sec. © Laterza 1962
- Bibliografia: Giovanni Reale (a cura di), I presocratici Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle testimonianze e dei frammenti nella raccolta di Hermann Diels e Walther Kranz, Bompiani, 2006.
- Leggi anche le sentenze e i frammenti dei filosofi greci: Eraclito - Socrate - Sette Savi
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