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Frasi e citazioni di Massimo Polidoro

Selezione delle migliori citazioni e delle frasi più significative di Massimo Polidoro (Voghera 1969), giornalista, scrittore e divulgatore scientifico italiano, tra i fondatori del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze). Massimo Polidoro è considerato uno dei maggiori esperti internazionali nel campo del mistero e della psicologia dell’insolito. Umberto Eco lo ha definito "un vero segugio". Ha scritto Polidoro: 
"Come tanti, anch’io da sempre subisco il fascino del mistero e della curiosità scientifica ma, anziché occuparmi di scienza in modo tradizionale, ho scoperto che mi appassionava di più farlo in una maniera un po’ insolita. Mentre gli scienziati di solito studiano i grandi misteri dell’universo o dell’infinitamente piccolo, il comportamento degli animali o la crescita delle piante, da quando ero un ragazzino, e dal 1989 insieme al CICAP che ho contribuito a fondare, conduco indagini, ricerche ed esperimenti sui personaggi più curiosi e inusuali che si possano immaginare: veggenti, medium, astrologi, rabdomanti, telepati, psicocineti, profeti, guaritori, radiestesisti, fachiri, stigmatizzati, uomini “magnetici” [...]. Insomma, ricordate quando James Bond diceva “il pericolo è il mio mestiere”? Io non cerco pericoli, ma tutto quello che ha a che vedere con il mistero è ormai diventato per me, oltre che una grande passione, un vero e proprio mestiere".
Foto di Massimo Polidoro
È molto più interessante vivere una vita piena di domande che potrebbero non avere mai
risposta, piuttosto che vivere pieni di risposte che potrebbero un giorno rivelarsi false.
(Massimo Polidoro)

Enigmi e misteri della storia
© Piemme, 2013 - Selezione Aforismario

I misteri piacciono a tutti e anche molto. Tanto è vero che, quando nella nostra vita manca il mistero, lo si va a ricercare nei libri, nei film, nell’arte, nella poesia, nel teatro, nella musica… Qualcuno poi si accontenta anche dei misteri “artificiali” che propinano certi programmi televisivi e certi libri votati unicamente al sensazionalismo.

Per molti vivere nell’incertezza e nel dubbio è intollerabile. Sapere perché siamo al mondo, se ci siano altre forme di vita nell’universo o che cosa accadrà dopo la morte sono interrogativi che forse non avranno mai risposte. E allora ecco che alcuni queste risposte finiscono per inventarsele, iniziano anche a credere che siano vere e convincono altri a pensarla come loro.

È molto più interessante vivere una vita piena di domande che potrebbero non avere mai risposta, piuttosto che vivere pieni di risposte che potrebbero un giorno rivelarsi false. [1]

Indagare i misteri con la lente della scienza
Piccola guida pratica per l'esplorazione dell'insolito © 2014 - Selezione Aforismario

Perché siamo così attratti dal mistero? Una prima risposta è che l’uomo è un essere curioso: è la curiosità la molla che ha permesso ai nostri antenati che si muovevano a quattro zampe di alzarsi in piedi e scoprire il mondo.

Non è con la superstizione, il pregiudizio o l’ignoranza che si può sperare di fare progressi nella conoscenza. Se i nostri antenati hanno potuto assumere evolversi dalle scimmie che eravamo negli homo sapiens che oggi costruiscono sofisticatissimi computer, trovano cure alle malattie e progettano viaggi spaziali, la molla va ricercata nel bisogno di sapere e nello stimolo alla conoscenza. La stessa molla, insomma, che un domani potrà permetterci di scoprire nuovi e sempre più incredibili mondi.

Chi propaganda il mistero senza fornire gli elementi per scoprire la verità non fa altro che alimentare la credulità ed esporre i più deboli a truffe e raggiri. Ed è contro questi propalatori di falsità che occorre essere critici, non certo contro chi ci crede in buona fede.

Essere capaci di analizzare un’affermazione straordinaria in modo efficace è un’arte che richiede pratica e lavoro di ricerca.

Non fidatevi di quanto leggete sui giornali o sul web circa un’affermazione particolare o sui fatti a essa legati; cercate sempre di raggiungere la fonte originale dell’affermazione.

Fate sempre in modo che sia chiaro che ciò che voi attaccate sono le affermazioni, mai la persona che le pronuncia. Evitate, a ogni costo, di dare l’impressione che cerchiate di interferire con la libertà di opinione di qualcuno.

La cosa peggiore che può fare un vero esploratore dell’insolito è quella di andare oltre i fatti e le prove di cui dispone.

A volte è meglio rimanere in silenzio piuttosto che intavolare una discussione che coinvolge aspetti al di là delle proprie conoscenze. Non bisogna aver paura di dire “non lo so”.

È importante distinguere tra l’essere in errore e l’essere disonesti. Possiamo sfidare l’accuratezza o la validità di una particolare affermazione, ma raramente possiamo essere sicuri del fatto che chi fa l’affermazione stia mentendo o stia più semplicemente ingannando se stesso.

L’esploratore dell’insolito sa che quella che alcuni chiamano la “fredda luce della ragione” non finirà mai per togliere magia all’universo. Tutt’altro. Il cosmo è pieno di interrogativi che ancora attendono risposte e se, nel frattempo, si riesce a fare chiarezza anche su qualche piccolo enigma terrestre ne avremo tutti da guadagnarci.

Indagine sulla vita eterna
con Marco Vannini Arnoldo © Mondadori Editore, 2014

Ogni esperienza che ci induce a considerare punti di vista nuovi e inconsueti va accolta con favore poiché, anche se la sua comprensione non è immediata, ci costringe a confrontarci con qualcosa che ci è estraneo e, di conseguenza, contribuisce a rendere più «elastici» i confini della nostra mente.

Come dicevano già i latini, affirmanti incumbit probatio, chi sostiene l’esistenza di qualcosa ha l’onere di dimostrarla empiricamente. Rifiutarsi di chiedere tali prove significherebbe riconoscere uguale ragione sia a quelli che affermano che la Terra è tonda, quanto a quelli che sostengono che è piatta. 

Insistere a conservare il mistero per il piacere del misterioso, anche in mancanza assoluta di prove, significherebbe dunque decretare la fine di ogni tipo di ricerca e, di conseguenza, la fine del progresso della conoscenza.

Nessuno ha ancora potuto dimostrare che le visioni e i racconti di chi si trova in fin di vita siano orizzonti aperti sull’aldilà e non, piuttosto, l’effetto del caleidoscopio di capogiri che sorprende il moribondo nel tentativo di decifrare fenomeni insoliti. Come scrive Shakespeare nella Bisbetica domata: «Chi soffre il capogiro si crede che a girare sia la terra».

Che cosa ci resta per rispondere alla domanda su ciò che ci attende dopo la morte? Per coloro che professano una fede religiosa, la risposta si fonda appunto su un atto di fede: credo nell’esistenza dell’aldilà di cui mi parla la mia Chiesa. Per altri, come gli atei, per i quali non ha senso immaginare un aldilà per dare un senso all’esistenza, la vita può essere vissuta pienamente e responsabilmente a partire dall’accettazione dei suoi limiti che la rendono così preziosa.

Rivelazioni
Il libro dei segreti e dei complotti © Piemme, 2014 - Selezione Aforismario

Dai teorici della cospirazione, che più o meno in buona fede vedono intrecci e complotti ovunque, ai bugiardi patologici, che simulano esperienze mai vissute o inventano malattie immaginarie... sono tantissimi gli individui che costruiscono giganteschi castelli in aria. 

Il mondo sottosopra
Stiamo precipitando in un mondo dove la verità è solo un punto di vista in mezzo a tanti?
© Piemme, 2019 - Selezione Aforismario

Bugie, truffe e propaganda non sono certo una novità, ma oggi, grazie al web, le notizie false tendono a diffondersi in maniera globale come mai era successo prima, superando i tradizionali confini locali e raggiungendo strati sempre più ampi di popolazione.

Oggi, grazie al web e, in particolare, ai social media come Facebook, Twitter o a forum come Reddit, 4chan, o 8chan (oggi diventato 8kun) le notizie false tendono a diffondersi in maniera globale come mai era successo prima, superando i tradizionali confini locali e raggiungendo strati sempre più ampi di popolazione. Questa diffusione è particolarmente rapida, il che rende più complesso poterla fermare attraverso una smentita, che arriva comunque in ritardo e non riesce quindi a contrastare con piena efficacia la notizia falsa.

Ciò che conta per molti non sono i fatti ma i sentimenti che certe notizie suscitano e i pregiudizi su cui riescono a fare leva.

Alla base di molte credenze irrazionali e delle teorie del complotto sembrerebbe esserci la necessità di ottenere risposte e spiegazioni chiare e semplici per fatti e fenomeni che spesso sono tutt'altro che semplici o tutt'altro che risolvibili. Si preferisce dare retta a chi vende bugie, anziché accettare una realtà che non ci soddisfa. Si dà ragione a chi alimenta paure contro chi è diverso da noi, anziché riconoscere i nostri limiti. Ancora una volta si cerca un conforto nella bugia anziché ascoltare verità che ci fanno soffrire.

Perché possiamo prendere per vere le cose che ci vengono dette, sia che ciò avvenga di persona, su internet o attraverso media più tradizionali, senza farci troppe domande? Perché, per dirla in parole povere, il nostro cervello è "pigro". O, se vogliamo metterla diversamente, il cervello è una macchina complessa che deve gestire una quantità impressionante di informazioni: di conseguenza, appena può utilizzare schemi che ha già elaborato e che conosce bene lo fa immediatamente. Soppesare le plausibilità e la fonte di una nuova informazione, infatti, richiede uno sforzo cognitivo maggiore rispetto al fatto di accettare semplicemente che il messaggio che riceviamo sia vero.

I fatti alternativi non esistono, o una cosa è vera o non lo è.

La memoria è un meccanismo molto delicato e suscettibile di parecchie distorsioni involontarie, che oltre ai falsi ricordi comprendono effetti dovuti alla suggestione, all'ansia da prestazione, alla pressione sociale e alla confabulazione, ovvero la fusione tra ricordi diversi o l'unione di veri ricordi e fantasie. Ecco perché chiunque dica "Me lo ricordo benissimo!" forse sta sopravvalutando le capacità del suo e del nostro cervello. 

Per quanto possa dispiacerci ammetterlo, [...], l'uomo non è affatto un essere razionale.

Fateci caso, dieci volte su dieci se qualcuno afferma: «Io sono un pensatore indipendente» o «Non mi fido dei media, faccio da solo le mie ricerche» è molto probabile che creda a bufale e a teorie del complotto.

Se gli esperti non contano più nulla, ognuno può improvvisarsi esperto "alternativo" e trattare con sufficienza chi invece sa di che cosa parla. È una distorsione cognitiva nota come Effetto Dunning-Kruger, dal nome dei suoi scopritori, e che si può tradurre con il detto: "chi meno sa più crede di sapere". Chi non è esperto, infatti, può essere portato in certe circostanze a sopravvalutare le proprie competenze, a non riconoscere i propri limiti ed errori e a finire per trattare con supponenza chi è veramente esperto.

I motivi alla base della diffusione di bufale sono i più diversi: c'è chi le crea per spingere particolari ideologie, chi vuole contrastare idee contrarie alle sue, chi lo fa per alimentare la propaganda politica o per oscurare notizie scomode. C'è anche chi si inventa bufale per ignoranza, ripetendo o ingigantendo cose che ha sentito dire, così come c'è chi cerca di arricchirsi sfruttando la naturale curiosità umana per le notizie più estreme, emotivamente coinvolgenti e clamorose o, semplicemente, accarezzando pulsioni e desideri di un pubblico fin troppo facilmente manipolabile.

Frustrazione, senso di inadeguatezza o il bisogno di dimostrare che "io non la bevo!" contribuiscono a creare sedicenti detective dilettanti che, convinti di dimostrare al mondo il proprio acume, riescono solo ad alimentare paure per pericoli inesistenti.

Gli pseudoscienziati, che spesso e volentieri si paragonano a Galileo, dovrebbero ricordarselo e vergognarsi: la sua forza stava nel fatto di potere dimostrare a tutti ciò che affermava, mentre chi fa pseudoscienza non può e non vuole dimostrare nulla a nessuno ma chiede che gli si creda sulla parola e quando viene smentito dai fatti grida al complotto.

Le persone credono alle singole teorie cospirative perché sono alla ricerca di un gruppo da incolpare per la condizione in cui vivono. Laddove invece sono più elevati i livelli di ostilità e di sfiducia, questi non si traducono nella ricerca di uno specifico gruppo bersaglio, ma piuttosto nella convinzione che il mondo in genere sia dominato da forze negative e ostili all'individuo. 

Chi nega lo sbarco sulla Luna, l'evoluzione, il riscaldamento globale, la pericolosità del Covid-19 o l'Olocausto, talvolta vive in un mondo chiuso, dove la conclusione arriva prima dei fatti, e si illude a livelli diversi di essere un pensatore indipendente, un paladino della verità, senza mai accorgersi di avere abbracciato una fede che può resistere solo se non si incontrano mai i fatti o, se si incontrano, chiudendo gli occhi di fronte a essi. 

La verità è che il mondo è molto complesso e non si può sperare di capirlo abbeverandosi alla fonte di chi alimenta paure immaginarie e fomenta i peggiori istinti.

Nella scienza il dibattito è fondamentale, di fronte a un nuovo fenomeno è normale che le opinioni siano diverse, a volte totalmente divergenti. A fare chiarezza è poi la ricerca che, un passo alla volta, riesce a definire come stanno le cose e chiarire i fatti. Solo allora le opinioni degli scienziati saranno concordi.

È importante per tutti sviluppare spirito critico e mentalità scientifica, imparando a verificare i fatti e a non lasciarsi incantare da ciò che sembra plausibile, arrivando così a capire che, molto spesso, correre appresso a fantasiose teorie del complotto o ad allarmi immaginari finisce per distrarci dall'affrontare i veri rischi e pericoli a cui tutti gli uomini e il pianeta su cui viviamo sono esposti.

La maturazione di una forma di pensiero critico e antidogmatico è, o dovrebbe essere, l’obiettivo finale della formazione scolastica attraverso il concorso di tutte le discipline. 

Si insegnano le scienze, la fisica, la chimica, la biologia, per esempio, ma si da poco spazio al metodo della scienza, alla sua etica e alla sua cultura. Ma le nozioni, le conoscenze, finiscono presto o tardi per essere dimenticate: se si impara come funziona il metodo scientifico, se ne indossa l’abito mentale, questo diventa permanente, uno strumento che influenzerà stabilmente il modo di pensare e di affrontare la realtà, tornando utile nel corso di tutta la vita e contribuendo al radicarsi dello spirito democratico.

Bisogna imparare a ragionare con la propria testa e a mettere in discussione l’autorità, certo, ma bisogna farlo sulla base di fatti e prove, e non solo per dare libero sfogo alle nostre passioni e convinzioni personali. 

Ascoltare, sforzarsi di capire gli altri, evitare gli attacchi ad personam e restare ancorati ai fatti sono le uniche strade con cui si può cercare di costruire ponti. E chi desidera il progresso del proprio paese dovrebbe sforzarsi di coltivare e investire nella cultura, anziché alimentare rabbia, sospetto e rivalse fini a se stesse.

Note
  1. Parafrasi di Richard Feynman: "Penso che sia molto più interessante vivere senza sapere che avere risposte che potrebbero essere sbagliate". (I think it’s much more interesting to live, not knowing, than to have answers which might be wrong).
  2. Leggi anche le citazioni dei divulgatori scientifici italiani: Piero Angela - Enrico BelloneMario Tozzi