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Frasi e citazioni di Giovanni Gentile

Selezione di frasi e citazioni di Giovanni Gentile (Castelvetrano, 1875 - Firenze 1944), filosofo, pedagogista e politico italiano, tra i maggiori esponenti del neoidealismo filosofico e dell'idealismo italiano insieme a Benedetto Croce, nonché un importante protagonista della cultura italiana nella prima metà del XX secolo.
L'uomo è sì un animale politico; ma è prima di tutto
un animale filosofo. La sua essenza fondamentale è questa.
È filosofo perché pensa. (Giovanni Gentile)
Sommario di pedagogia come scienza filosofica
1912

Se maestro è chi dà all'uomo il suo essere spirituale, solo empiricamente può dirsi un uomo maestro di un altro; poiché il solo vero maestro, concreto o totale, dell'uomo è il tutto.

Discorsi di religione
1920 - Selezione Aforismario

La vita umana è vita spirituale. Il suo sviluppo, onde si viene sempre più realizzando il suo carattere umano, è l'incremento progressivo della sua spiritualità, per cui essa si distingue sempre più dalla natura.

La natura è meccanismo. Lo spirito è libertà.

L'uomo si contrappone alla natura che è meccanismo, già con l'aver coscienza di questo meccanismo della natura, e pensarlo.

Pensare, dunque, è sempre filosofare. Rinunziare a filosofare è rinunziare a pensare; come rinunziare a pensare è rinunziare a vivere.

La vita nella sua pienezza non è per l'uomo né arte, né religione, né scienza. E bensì moralità.

Lo Stato, come oggi dovremmo cominciare a saper bene tutti, non è inter homines, ma in interiore homine. Non è quello che vediamo sopra di noi; ma quello che realizziamo dentro di noi, con l'opera nostra, di tutti i giorni e di tutti gli istanti; non soltanto entrando in rapporti cogli altri, ma anche semplicemente pensando, e creando col pensiero una realtà, un movimento spirituale, che prima o poi influirà sull'esterno, modificandolo.

Lo Stato deve guardare alla Chiesa come a propria alleata.

Gli uomini oggi concepiscono troppo seriamente, e tragicamente, la vita per poter dare una mano a chi si trova in disparte a osservare con l'occhialetto, per sorridere, criticare, e dir la sua, dove tutti lottano e lavorano, sacrificandosi all'ideale che deve farsi reale.

Il poeta, ogni poeta, per grande che sia, non ambisce altro plauso che quello di uno spirito aperto all' apprezzamento d'ogni divina forma di bellezza.

Quello che diciamo praticamente morale, non è altro da quello che teoricamente diciamo filosofia. La distinzione deriva, a nostro modo di vedere, dal concepire astrattamente il bene, che è oggetto della morale, e la verità, che è oggetto della filosofia.

La necessità e l'universalità della religione sono la più efficace convalidazione del suo valore, e cioè della sua verità.

Giornale critico della filosofia italiana
1920

La filosofia dev'essere, sia pure inizialmente, costituzione della personalità: quella che ordinariamente si dice educazione morale, ma che non può darci il vero carattere, il vero uomo, se non si suggella colla coscienza che l'uomo deve avere di se stesso, della sua dignità e del suo posto nel mondo, della sua natura e del suo conseguente destino.

La filosofia non è erudizione.

La filosofia non è una o più conoscenze, ma è pensiero; non è contenuto, ma forma del sapere. 

Frammenti di estetica e letteratura
1921

Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere.

Che cos'è il Fascismo
Vallecchi Editore, 1925

Gli uomini che ragionano sempre non fanno la storia.

La vera vita è riflessione su se stessa.

Introduzione alla filosofia
1933 - Selezione Aforismario

La filosofia si potrebbe definire come un grande sforzo compiuto dal pensiero riflesso per conquistare la certezza critica delle verità che sono il patrimonio del senso comune e della coscienza ingenua: di quelle verità che ogni uomo si può dire senta naturalmente, e che costituiscono la struttura solida della mentalità di cui ognuno si serve per vivere. Si potrebbe quindi anche definire scherzosamente l'arte di render difficile quel che per sua natura è facile.

L'uomo è sì un animale politico; ma è prima di tutto un animale filosofo. La sua essenza fondamentale è questa. È filosofo perché pensa.

Pensare è realizzarsi ed esistere come coscienza di sé che si oppone alla coscienza d'altro.

L'uomo sano crede in Dio e nella libertà del suo spirito. Anche senza rendersene conto, presuppone l'uno e l'altra, in ogni suo atto e in ogni sua parola.

Ogni uomo è legato alle proprie idee, al proprio modo di pensare e di sentire e al mondo quale egli se lo rappresenta e lo concepisce mediante questo suo modo di sentire e di pensare, che è quello che egli preferisce, e sa che non potrebbe rinunziarvi perché esso è - finché è - il vero modo di sentire e di pensare: l'unico che abbia valore per lui : quel valore che sarebbe assurdo attribuirgli se egli non fosse quell'essere libero che è.

La voce degli addottrinati, quando coglie nel vero, è l'espressione di pensieri che inconsapevolmente maturano in tutte le anime.

La pietra di paragone di tutte le filosofie è quella stessa con cui si misura e giudica il valore di una poesia o di una dottrina religiosa: il consenso universale, che nasce dalla rispondenza del sistema filosofico, come di una poesia o di un insegnamento religioso, a quello che universalmente si pensa nel pensare ingenuo degli uomini, a quello che naturalmente si sente in tutti i cuori dei mortali.

Tra Dio e l'uomo si scava l'abisso. Il Cristianesimo viene per colmare quest'abisso.

Lo Stato moderno è popolo consapevole del valore della propria personalità, perché tutti gl'individui che lo formano si sentono una sola volontà e una sola coscienza; e in questa consapevolezza trova la ragione della sua autorità.

Una coerente concezione religiosa del mondo dev'essere ottimistica, senza negare il dolore e il male e l'errore; dev'essere idealistica senza sopprimere la realtà con tutti i suoi difetti; dev'essere spiritualistica senza chiudere gli occhi sulla natura e sulle ferree leggi del suo meccanismo.

Il sentimento è irrazionale; e non può entrare perciò nel mondo della verità.

Siamo o non siamo immortali? C'è una verità per noi? E veramente c'è posto nel mondo per la virtù? E c'è un Dio che governa il tutto? E vale questa vita la pena che ci costa il viverla? Queste domande tornano sempre a sorgere e a risorgere dal fondo del cuore umano e perciò gli uomini pensano e han bisogno della filosofia, che li conforti a vivere con una qualche risposta.

La personalità di ogni uomo è nella sua opera.

È indubbio che sentimento e pensiero sono inconciliabilmente nemici: la tenebra e la luce. Dove questa sorga, l 'altra non c'è più, né ci può essere.

Non c'è astratta meditazione in cui il cuore dell'uomo non batta, in cui non fiammeggi una passione, in cui non sia il soggetto a soffrire e gioire, egli, col suo ardore, col suo bisogno, col suo amore , o tendenza ad essere, affermarsi, spiegarsi nel pensiero onde l'uomo si eterna.

La certezza di Dio, ossia la dimostrazione della sua esistenza, non si può ottenere se non dalla logica. La quale determina il concetto della verità, e perciò di Dio, che è la stessa verità concepita in modo assoluto, come va concepito tutto ciò che si vuol pensare filosoficamente.

La religiosità, come l'intelligenza, come la bontà, come la sensibilità artistica, può essere più o meno sviluppata. Per mancarne affatto, l'uomo dovrebbe abbrutirsi, se pur fosse possibile. Dovrebbe smarrire ogni lume di ragione, e cessar di pensare ; perché non si pensa, che appigliandosi al vero.

Discorsi, articoli e scritti vari
La scuola dev'essere laica, perché di sua natura essa è laica.

Un insegnamento laico nella scuola elementare è un assurdo: soltanto la scuola media, aperta alla filosofia, può aspirare a quella piú alta laicità.

L'istruzione morale della scuola elementare dovrebbe (o dovrà essere) schiettamente religiosa e, se o in quanto cattolica, affidata alla Chiesa.

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Benedetto Croce - Benito Mussolini